Se capita di attraversare una distesa di emozioni, è perché ancora non si è palesata la principale. Quella che conta.
Un volto che non vedi da molto tempo, si accosta e ti manifesta la felicità nel ritrovarsi. Ma quando va oltre e ti chiede, sa perché ci conosciamo, tu frughi tra una memoria comunque troppo recente.
Perché lui ti confessa: io devo tutto a suo padre. E' lui che ha creduto in me, più di cinquant'anni fa. E' lui che mi ha dato fiducia. Io non sarei niente senza di lui.
Persino oggi, che ha quasi ottant'anni, che ha visto la crisi scuotere tutto e far uscire più feriti e saggi. Vado ancora ogni giorno in azienda, e per il piacere di lavorare.
Tutto a mio padre.
Non ci vergogniamo di abbracciarci e commuoverci. Perché dobbiamo tutto a mio padre.
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