Non mi ricordavo che Mtv fosse nata con Video killed the radio star, in un profetico agosto. La tv non invadeva la vita ed ero troppo piccola per accorgermi dei nuovi orizzonti.
La musica non aveva volti che si imponevano sulle voci, per me. Niente colori, ma suoni liberi.
Poi cominciai a lasciarmi dominare dalla vista anche in questo mondo così amato. Le estati in montagna con il televisorino in bianco e nero che lasciava ancora suggestioni: immagini rubate ogni tanto, impastate a vibrazioni, come una conquista.
Diventò, lentamente, abitudine.
Video killed the radio star, i Buggles, uno dei primi 45 giri per la ragazzina che aveva solo preso un iniziale vaccino rock e ancora avrebbe avuto bisogno di richiami.
Profetici, ma a modo loro. Perché la radio sta benissimo, ha ancora qualche star.
Ma tutte quelle immagini che hanno accompagnato costantemente la musica, forse hanno lasciato sola la nostra fantasia.
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