Il contadino mi appare come la creatura più simile a Dio, questa sera. Ferito in profondità, senza riguardo per il suo lavoro e la sua umiltà, non si ferma. Non si può fermare.
Con le lacrime nascoste dietro gli occhi affaticati, continua la sua opera e si prende cura delle sue bestiole. Non può dire: aspettate, perché io soffro.
E tendergli la mano è bello e inutile, mentre si affaccenda ai suoi campi. Perché non si può staccare, non può gridare per trovare sollievo al dolore.
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