Leggo un'intervista a Giorgio Moroder, che torna ragazzino e non può non parlare di lei, Donna Summer. Mi si spalancano le porte sull'altra metà del cielo negli anni Settanta, quella che non cambia il mondo con testi di denuncia, ma ti sta già spingendo a ballare.
Lo fa per mettere in fuga una notte di solitudine, dipingendola di luci forti e vibranti, di incontri a tutti i costi, di ricerca di un brivido e qualcosa che sia così caldo da bruciare ogni gelo accumulato.
Lo fa e stranamente inietta la stessa sensazione di libertà, che respiri in tanti testi saggi. Che tu lo creda o no, che tu ne sia capace o no, stai già danzando e c'è qualcosa per te.
Hot stuff, Donna Summer, canzone per la notte.
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