Il mio poeta e la mia città più aspramente desiderata. Quasi avevo soffocato il morbido legame, tra Arthur e Marsiglia. Tengo stretto lui ragazzino e nel riposo, alla sua città natale. A Parigi, ai viaggi d'amore ferito con Verlaine, ai Paesi da conquistare abbandonando la poesia.
Ma è Marsiglia ad attenderlo, il suo cuore incerto, temprato dai mille volti e dagli odori. Arthur arriva con il destino negli occhi, nel corpo, e io vorrei abbracciarlo, ancora. Stringere quella lettera che per me è una delle più belle scritte, nel tormento d'amore: torna.
Arthur et Paul. Chi se ne frega delle polemiche per un piatto di pasta, della bilancia della libertà che si sposta sui cliché e si nutre di reazioni spesso isteriche a un libero pensiero.
Tutte distrazioni dalla vita, dall'amore.
L'amore è anche questo rincorrersi, ferirsi, fuggire e scrivere inesorabilmente: torna. Come la Francia ti sussurrava, Arthur, attendendoti sulle acque di Marsiglia. Perché anche torna, sempre.
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