A me questa parola della mia lingua ispira nostalgia. Perché il problema non è che, prima di leggere la pagina dul pà Carloeu, mi era sconosciuto il significato. Peggio, in italiano non so come si dica, né mi sfiorava l'idea che un nome potesse avere.
Avverto il magone di chi è stato separato dalla natura e non ha idea di se è quando la ritroverà.
Scaron. Ci vogliono due righe per spiegarlo: ceppo della pianta di granoturco rasa al piede. Roba da chinarsi ad accarezzarlo, chiedendo perdono per una distanza forse incolmabile.
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