Avete presente quelli che si sono sempre giustificati degli orrori, dicendo: ho eseguito un ordine? Balle, dipende sempre da noi; non dico sia facile, ma non possiamo scaricare le responsabilità.
Così capisco che la voce di Luigi si incrini, quando svela un episodio della guerra, a pochi metri dal protagonista con il suo fiero cappello da alpino. Un paese in Liguria deve essere distrutto, per danni inferti all'esercito dai partigiani.
Ma chi viene incaricato, si ribella. E risponde: no, perché la gente non ha colpe; dovevamo fare noi bene la guardia, allora si puniscano le sentinelle. La sua ragione viene accolta dal superiore, forse già non troppo convinto dell'azione minacciata.
In biblioteca questo vecchio alpino esce con un'aria regale, sulla sua carrozzina. E per un attimo, io che non l'ho mai fatto in vita mia, sto per scattare con il saluto militare.
Sentite...
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