Strappando via un po' di orgoglio nazionale, devo ammettere con rabbia a me stessa.
L'italiano è come guida. Bolla come stupidi regole e limiti, ma non muove un dito per cambiarli: meglio aggirarli e superarli con mille peripezie. Dà dell'imbecille a chi si sforza di osservare quelle regole.
Mica è figo come lui: furbo al volante, all'ennesima potenza. E quando lo multano, è un'ingiustizia. Tanto che se gli sembra per un attimo di conoscere l'agente, invoca l'aiutino o cerca disperatamente una via alternativa.
Tutto questo Paese sta andando alla deriva, per chi è alla sua guida. E per chi è alla guida e basta, grande specchio e metafora di chi comanda e del Paese che non cerchiamo davvero di cambiare.
Noi siamo come guidiamo e i primi a cui ribellarci per uscire da questa follia, siamo noi.
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