Non mi monto la testa, e non solo perché mentre ballo con i lupi, ho le tigri a secco.
Non mi monto la testa, perché la Roma è la gioia da gustare al momento. Perché mi piace ridere forte senza ragione, e se c'è una ragione, il volume non cambia.
Non mi monto la testa, perché l'anno scorso sul carro di Zeman sono saliti in milioni e ci hanno calpestati rapidamente.
Noi invece abbiamo bisogno di spazio. Di respirare, di danzare, di fare ciò che sentiamo, più che quello che ci dicono. In fondo, se il mio cuore è rimasto giallorosso, è anche per quello. E così lo voglio tenere. Spensierato, anche quando tocchi il cielo con un dito e ti fanno pronostici che ti lasciano indifferente.
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