martedì 9 agosto 2022

Buon viaggio Olivia. Ci racconteremo ancora tutto ciò che faremo e ti faccio una promessa (con Rizzo )

 Io sogno e rido, mia mamma indossa un sorriso che vuole coprirmi dal dolore. Il mio incontro con Grease è stato questo, come un'ultima traccia di spensieratezza. Che adesso, sta appiccicata a fatica sul volto dell'anima.

L'ho già accennato in passato, la storia di quelle due maschere dello spettacolo che si univano nella vita. Eravamo a Milano per un motivo drammatico, un luminare doveva vedere gli esami del mio nonno Mario. Non lo sapevo, non dovevo saperlo, ma il verdetto fu tragico. 

Io appresi solo che a Milano, dopo una misteriosa tappa, saremmo andati al cinema a vedere Grease. Olivia Newton-John era per tutti Sandy e io per fare la dura dovevo mostrare che non cadevo nei cliché, che tifavo per lei e Danny, ovviamente, ma che il personaggio da sostenere contro ogni ragionevolezza era Rizzo. A mente fredda, anni dopo, avrei privilegiato proprio una canzone interpretata da Stockard Channing, che proprio ora risento per dire addio a Olivia e non è un controsenso.

Che poi, addio... salirà su quell'auto con Danny e sparirà solo dai nostri occhi, ma la sentiremo, eccome. Ci racconteremo tutto ciò che avverrà nelle nostre vite, anche quando a tratti diventeremo adulti sul serio.

Farà un'uscita come nel video di Xanadu, la canzone che mi piace sentire per le sfumature e la forza della sua voce. Come Physical, grida la capacità di osare e scherzare allo stesso tempo: chissà se è vero che doveva essere servita a un uomo, questa canzone, e la volle lei.

So che quando ho stretto il disco di Grease tra le mani, era un regalo di Natale da fare i salti di gioia perché allora gli Lp costavano e si compravano con il contagocce. Che quando divoravo il film nella sala milanese, non sapevo che di lì a poco avrei perso il mio nonno adorato per un tumore.

Seppi troppo presto che anche Olivia Newton-John doveva combattere contro il cancro. L'ha fatto con la sua energia, la sua dignità, l'attenzione al dolore degli altri attraverso la fondazione. 

La spensieratezza per me era aggrappata a uno scenario fragile. In dissolvenza con la scomparsa di Jeff Conaway, fondamentale per chi ha il culto dei secondi come me. Con il trascorrere degli anni, avevo imparato anche a ritrovare il coraggio di vedere Sandy con occhi autentici, un po' come mi era successo con Melania in Via col vento: la vera forza è la coerenza, lo sguardo che poni sulle cose e allora non ci sarà delusione che potrà ferirti, allora sarai un riferimento saldo e profondo per gli altri.

Con questa consapevolezza non posso negare magone e lacrime aperte, in queste ore. Per Olivia che ha terminato - non perso, come non la persero mio nonno e troppe persone a me care - la sua battaglia qui e adesso che è salita con l'auto in dissolvenza fino a lassù dovrà intraprenderne delle altre per il bene di questi testoni di umani e la natura ferita.

Poi, però, cerco di dire basta a quelle lacrime perché forse mi stai guardando. Lo faccio, con la canzone di Rizzo, Sandy non ne avrà a male, e tanto meno una creatura come Olivia che Stockard e le altre "ragazze" oggi ricordano nella sua generosità.

Piangere di fronte a te, è la cosa peggiore che potrei fare.

Non l'ha fatto mia mamma, nel buio di un cinema, per me. Adesso, provo a smettere anch'io, perché quella spensieratezza era già strappata, eppure non me la porterà via nessuno. Come nessuno porterà via te.

Grazie, Olivia.



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