C'è un capitolo che vorrei leggere come felicemente superato, nel mio libro, anche se l'avverbio è impossibile considerando le vite spezzate. È quello sul Medioriente.
Non è un'analisi di ciò che accadeva e succede oggi. Non ne ho le competenze e sono sufficientemente nauseata dai partiti precostituiti e dalle banderuole a seconda della foto o del video gridato, in questi giorni più che mai.
In realtà, il capitolo - l'ultimo - è sulle notizie di secondaria importanza, ovvero spesso trattate così, anche se sono quelle che possono offrire una prospettiva diversa, magari persino più vera. Parte da 12 anni fa, quando il mondo - ci gridavano - stava finendo. Eppure non solo non è finito: ho assistito a una nascita, un progetto di pace in Israele. Quando penso al Medioriente, non focalizzo governanti veri o fantoccio, mitra o bombe.
Grazie agli amici in Galilea, ho un'immagine realissima davanti. Ragazzi ebrei, musulmani, cristiani arrampicati su alberi enormi di una villa secolare, perché non ne avevano mai visti prima.
Giovedì 5 settembre ore 18 Parolario, villa Olmo, Como
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http://parolario.it/Parolario-2013/Programma/Marilena-Lualdi-L-importanza-di-essere-secondi
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