Il tramonto, la pioggia, ogni volto del tempo abbellisce Roma. E se ti vuoi stupire per i sette colli, vuoi non commuoverti per le infinite finestre? Per la sua follia rumorosa, e angoli in cui sei costretto a pensare. Per la chiesa in profondità che ti ha fatto scoprire un amico, per la cena con tuo fratello e tua madre quando il mondo sembrava perfetto.
E ancora, il viaggio più mitico della storia, di ritorno dall'esame scritto di giornalismo. Il tassista aveva il baule pieno di fave per il picnic del primo maggio e voleva darmele. No grazie, ma lui insisteva e me ne diede una, come se fosse un pegno. Ero talmente bricconcella nel voler superare l'emozione che la nascosi sotto il cuscino dell'amico che mi aspettava.
In tutto questo, in ogni ora, Roma mozzafiato e strepitosa, anche quando ti fa arrabbiare.
Oggi me sembra che er tempo se sia fermato qui.
Roma capoccia, Antonello Venditti, canzone per la notte.
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