Sul cesto magico è rimasto tra i pochi ospiti. Lo tengo quasi come il libro delle risposte, apro a caso e spero di leggere il responso giusto per me.
Sansot e il buon uso della lentezza mi hanno accompagnata a lungo, proprio per adeguarmi al ritmo. Ma che cosa mi è rimasto sotto pelle? Forse, mentre assisto e cerco di vivere questo cambio d'anno del calendario ebraico, mi piace coccolarmi con una delle frasi vergate sul finale: domani nascerà un altro giorno. Tornerò a vere - aggiunge - avvicinerò le mie mani alle cose. Farò girare la quota delle stagioni.
Mi interrompo solo per commuovermi di più, vedendo la sua decisione di rivestire "questo mondo a brandelli d'abiti regali o meglio, conoscendo i miei veri impulsi, gli sottrarrò qualcuno dei suoi stracci.
Così, semplicemente, conclude: Domani capirò di nuovo la fortuna di essere ancora vivo.
Grazie, Sansot, perché mi spieghi sempre qualcosa. Lentamente, sì. quante meraviglie si creano, quando c'è la passion
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