domenica 29 settembre 2024

Basta a sentirsi meno solo (grazie fratello rock)

 


Ho salvato il poster, poiché il tappeto d'erba mi è scivolato via. Dio solo sa quanto mi manchi quel calore sotto il capo, ma almeno la mia coperta rock mi protegge dai primi bagliori di freddo.

Non lo capivo fino in fondo... fino ad oggi. Mentre ero in auto e parlavo all'altoparlante, mando un grido. 

Che c'è?

Un fratello.

Un ciclista, con una maglietta che sulla schiena urla tutte le date dell'End of the road tour dei Kiss. Ha capelli abbastanza lunghi e grigi, un'energia che non conosco mentre pedala, ma lo riconosco ugualmente. Non gli suono il clacson, più civile di Zalone in Norvegia, ma quando lo supero devo mandargli un segnale. Prima una V di vittoria, rallentando, poi gli mostro il pollice.

Forse mi manderà al diavolo, invece no: mi riconosce pure lui e ricambia il gesto.

Non siamo amici, ma siamo fratelli.

In queste settimane, mi è tornato spesso in mente il pensiero di mia nonna materna: all'inizio tutti ti sono solidali, ma alla lunga chi è malato, chi lotta e soffre, è ignorato e così chi gli è fianco.  

Ma c'è qualcosa, qualcuno che non potrà abbandonarlo, ci mai. Uno, è quel brivido rock, quel riconoscersi per un istante, che basta a sentirsi meno solo.  

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