Il posto più bello, lo scelgo ogni volta. In fondo, per contemplare spettacolo e spettatori. A metà per compiere uguale manovra ma avvertendo con altri occhi le sensazioni di chi sta dietro.
A lato. Che meraviglia a lato. Come se spostassi il baricentro dell'azione non per stravolgerla, bensì per imparare un'altra chiave di lettura. E tutto si agita con grazia per farsi notare.
Sì, forse questo è il modo che preferisco. Lontano da applausi che non spettano a me, lascio ad altri l'ansia di rubare la scena.
Sono lì per ammirare e imparare, non per far danzare il mio ego.
Nessun commento:
Posta un commento