Innaffiarla, farla crescere, vederla sparire per un colpo di vento o altre tempeste dell'anima. La pazienza è così incostante, quasi come me.
E cercare di usarla con gli altri, quando non è nella mia natura (per non parlare di quella di Arguta Paffuta), richiede sforzi notevoli. Un fallimento dietro l'altro.
Senonché in queste ore la Kabbalah mi ha suggerito un'attenzione speciale. E mi sento di dover chiedere scusa alla persona verso la quale dimostro meno pazienza. The winner is... Malu.
Perché mi sono resa conto, grazie a questi insegnamenti che tali non si lasciano volentieri chiamare, che l'impresa più difficile è essere pazienti verso se stessi. Guarda che sto combinando, ma pensa se devo essere così folle, imbranata, immatura e chi più ne ha più ne metta.
Tutto vero. Ma invece di sbranarmi, non posso anche guardarmi con affetto, dolcemente compassionevole, e dirmi: sei bella, anche così difettosa, Malu? Scommetto che riuscirei a essere più paziente verso gli altri.
Io, non tu, perfida Paffuta.
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