Quando il mio sguardo corre ancora al lago, lo vede graffiato. E per un attimo penso che abbiamo ferito anche lui, con malignità, esitazioni e pasticci.
Poi osservo più scrupolosamente e la mestizia se ne va. Il lago è graffiato dalle barche, dalla gioia di vivere, dalle rincorse delle nuvole.
Non sono cicatrici, bensì segni di giochi e rughe d'espressione. Di questo vuole convincermi, sgranando il suo blu, il lago graffiato.
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