Mentre cado ancora vittima dello sbocciare improvviso di un fiore, mi ribello alla mia stessa deriva. Ci cambieranno forse i colori? Sono differenti, non sono nuovi.
Arrogante primavera, che si dipinge a festa, ma con tutti gli sforzi non riesce a raggiungere la maestosità malinconia dell'autunno. Né può vantarsi di fronte al candore morbido dell'inverno.
La vogliamo, la respiriamo già, anche quando ostenta l'assenza di volontà di palesarsi. Ci cambierà forse questo suo vestire nuovo e audace? Ci renderanno migliori quei colori ostinati e chiassosi? No, mi dico no, tant'è che sono grata alla notte, che tutto rende uguale.
Non ci daranno niente di più, questi segnali di primavera. Ma protesto per troppo amore, e tu lo sai.
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