All'improvviso i sogni invasi dai papaveri. Come quelli che stentavo a contare da bambina, sommersa dal loro furore silenzioso. Per anni smarriti, ho pensato se li fosse portati via tutti il nonno, perché non voleva presentarsi a mani vuote dalla sua regina.
Poi li ho ritrovati, rari ed esitanti. Quindi di nuovo padroni, e nei luoghi più impensati, spesso in quelli più abbandonati, come se volessero cambiare il mondo. E forse possono farlo, forse la volontà basta, tanto più quando è rosso fuoco.
Venite, tornate, vi offro la primavera in cambio.
Ps Grazie, compagno di sogni scozzesi
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