Ogni pensiero luminoso che intercetto sulla rete, chiede di essere soppesato. E vuole un grazie. Come ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo che ci viene donato: credo siano moltissimi.
Questa mattina inizio allora con Alanis Morissette. Accolgo e ridistribuisco la sua sfilza di "Thank you". Oso ringraziare anche la fragilità, ho una riconoscenza amplificata per il silenzio. Smettere di essere masochisti e di accusarsi, smettere di non perdonare e di paragonare la morte a un fermarsi.
Ci sono tante ragioni per pronunciare quel grazie. Io, per convincermi, mi accompagno a queste note.
Thank you, canzone per il giorno.
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