Rivoglio, risento quel calore rispettoso, quel chiarore che non intende abbagliare. Se mi affaccio su questo specchio, non mi viene la tentazione di ammirarmi per ciò che non sono, bensì di contare le mie rughe chiacchierone, quelle che raccontano di quanti gesti ho compiuto.
Rivoglio il lago tiepido e silenzioso, le montagne che proteggono, una brezza che non si monti la testa, un sentiero che si inarchi lentamente.
Rivoglio il mio lago, dentro di me.
Nessun commento:
Posta un commento