Perché non un blando cappuccino? Perché non il primo gelato, che l'anno scorso avevo già inaugurato gioiosamente?
Macché, per rinascere almeno un poco ecco la cioccolata al senso di colpa. No, non amara. Ma calda, anzi rovente. Per dignità e coerenza, non certo per golosità, l'ho mandata giù in fretta, maledicendo la tardiva primavera. Forse anche per punirmi, d'accordo.
L'effetto positivo - e conclamato - è che mi ha bruciato le parole per un po'. Ah, ma aprirà la gelateria sotto casa: metterà fuori il crapino come un animaletto tentato dal calore. E io sarò là ad accoglierla, senza infliggermi castighi.
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