L'ora che preferisco, è quella in cui anche il vento si vergogna di alzare la voce. Nella strada i gatti stanno rintanati, troppo stanchi per nutrirsi di rifiuti, e anche il campanile consente un tocco solo, di sfuggita, quasi come i cannoni di Edinburgo furbescamente saziati al primo sospiro.
E' l'ora in cui molti si sono rifugiati in sogni senza memoria, e in cui ti contemplo senza lasciarmi distrarre da nulla. E' l'ora in cui lasciar correre la tastiera per fermarsi subito e catturare un tuo pensiero, lasciando subito che riprenda la sua corsa, con una punta di rimorso.
L'ora che preferisco, è quella in cui nulla mi separa da te.
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