Come uno sbruffone, che comprende tardi di essersi lasciato andare nel posto e nel tempo sbagliati; né ci ripensa, se non aggiungendo altre tracce di pazzia.
E tu lo mandi via ridendo, ma lo vorresti trattenere ancora un po', per giocare anche tu con le tue forze, con i tuoi capricci. Fino a calpestare la sua scia di allegria, sperando di trattenerne qualche goccia.
La notte ora finge di essere tranquilla, ma ride sotto i baffi.
Notte.
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