Angelo Bottigelli amava la bellezza, anche quella creata dall'uomo. Non poteva essere altrimenti, per il mio grande prozio pittore e poeta.
Ma tra le tante sue liriche ne adoro due, in fondo collegate. Una è dedicata alla moglie, Antonietta, la mia cara cugina con sangue Lualdi, elegante e gentile: ul capulavui. L'altro è "Cassaforti", poesia che scrisse 60 anni fa. Racconta, zio Angelo, quante ne ha viste: magnifiche, di ogni materiale, o quelle per i puaìtti, un povero salvadanaio, o persino ul quadrell, il vecchio e rassicurante mattone sotto cui si nascondeva il proprio tesoro.
Qual è il suo preferito? Una cassettina, fragile come un uovo, ma con una grande virtù: per quanto sia piccola, può contenere il mondo. 'stu scrignettu, dice, contiene il vero tesoro, il nostro cuore. Nessuno può rubarlo, anche se una chiave per aprirla esiste: un basen.
Un bacio, uno scrignetto e che tesoro.
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