La sera in cui ti ho portato alla Scala, come tu avresti fatto con me. Il tuo libretto, consumato dalla lettura e dai sogni, scivola nella mia borsa e affiora sul palco.
La Gioconda di Ponchielli, credo di averla scelta in omaggio a te. Io mozartiana tenace, con inclinazioni a Verdi, mi siedo e frugo nell'aria a caccia di suoni e immagini, per seguire più te che Ponchielli. Poi, lui con la complicità di Boito mi scombussola i piani.
Mi trasporta quest'opera così complessa da essere semplice, carica di voci che sanno in quale direzione andare, passi di danza che si smorzano e si rianimano, risate di carnevale che si sciolgono in preghiera.
Poso il libretto sul palco e la Gioconda sembra rendere omaggio a te.
Un'anima gentile mi accompagna dentro la notte di Milano, specchio del suo giorno. Non mi perderò.