mercoledì 31 luglio 2013

La notte che tu domi

La notte iniziata con un Amico a discutere di vampiri, varia umanità. Mi fa ridere come una bambina l'improvvisa fontanella dell'impianto di irrigazione.

Poi la tastiera tace, come un sogno indeciso. E il cane si avventura solo in un mezzo guaire. È  la notte che mi vede tornare in cammino all'improvviso, stordita da un velo impenetrabile. Finché scorgo te che la notte domi, e la fai innamorare come me

#dolcenotte

Ortensie e poteri

Ostinati raggi tendono e negano semplici, ilari emozioni: prendo la parola e la apro come un fiore, senza farle del male.

Tutta la contraddizione di una pianta, carica di colori, non di profumi. Perché ama troppo l'aria per invadere la libertà, e io sto alla sua timida ombra.

Creare

Creare ciò che si è o si può essere. Un minuscolo fiore di carta o una strada con cui raggiungere il mare. Non importa quanto grande potrà essere la nostra creazione. Purché ci renda più reali.

E strappi un sorriso a chi sempre crea, infinitamente.

Got my mind set on you - canzone per la notte

Ti sembro distratta, vero? Hai ragione come sempre, perché sto navigando in mille fremiti di pensieri.

Eppure ti sbagli, allo stesso tempo, perché la mia mente è fissa su di te. Come una direzione placida e sincera, non una ossessione. Torno più fedele di un boomerang ad ascoltarti.

C'è una strana felicità in questa ostinata canzone. Ma la mia mente è fissa su di te e nulla la distoglie. Neanche un sogno può portarmi lontano.

Got my mind set on you, George Harrison, canzone per la notte

La mia casa e le tue critiche

Come non sopporto che parlino della mia casa, senza averla vista o avendola sbirciata 20 anni fa. Così mi spiace, terribilmente, quando sento parlare del mio tormentato Paese con supponenza, quell'arroganza del non sapere, o peggio del non vivere, che sembra essere diventata la nostra maledizione.

Sono vittima della malattia di amare una terra senza viverla e quindi - egocentrica al massimo - condono chi sogna senza calarsi in una nazione, vicina o lontana.

Si può amare sbagliando, illudendosi. Ma perché criticare, bollare, parlare con disprezzo di un Paese che non si vive o non si vive più?

Perché accusarci di razzismo, o di qualunquismo, o di tendenza a essere gregge, quando si può o si deve stare lontano da noi, e non si respira la nostra realtà?  E chi è tanto lesto nel farci a pezzi, è convinto di vivere nel posto migliore del mondo?

siamo tutti razzisti, qualunquisti, pecorelle, in ogni angolo del pianeta. Se lo vogliamo essere, se non vogliamo ascoltare, tanto sappiamo cosa sia il meglio.

ps un plauso ai giornalisti britannici (guarda come sono poco scozzese oggi) che hanno trascorso un anno in Grecia per parlarne. E hanno scoperto, tra le varie cose, che non li mangiava nessuno.

Lo chiamano riflesso

All'alba contemplando il risveglio della mia chiesa, il campanile che si colora di aspettative sincere ai primi sbuffi del sole. L'orologio che dà solo l'apparenza di immobilismo, ma tesse i suoi pensieri sul tempo e se ne fa dolci beffe. La tortora che si stanca presto di attendere il lento procedere del caldo.

Tutto questo, senza vederlo direttamente, ma da un riflesso. Che sia il vetro della mia finestra o lo schermo di una tv che mi ha dato gioia partecipata.

Lo chiamano riflesso, ma a volte riflesso mi sento io: troppo reali quelle immagini, per non cedere.

E se domani - canzone per il giorno

Sotto la pioggia di luce, mi faccio traviare da un pensiero, da una parola. Domani. Una voce languida e possente cerca di ripropormelo con note irrinunciabili.

Domani. Che cos'è il domani, niente di più fluttuante, irraggiungibile peggio della sfida tra Achille e la tartaruga. Mina è saggia e lo anticipa con un se.

E se domani, e sottolineo se... All'improvviso, tutto può cambiare, ogni certezza capovolta, il baratro aprirsi. Ma non è così, perché rimane ciò che oggi c'è, ovvero che tu sei il centro di tutto, la felicità.

E se pensassi a oggi, a questo attimo preciso e puntuale in cui mi sorridi, a questo assaggio di eternità.

E se domani, canzone per il giorno.

Sfiducia umana

Infelicemente, ma senza esitazione, mi fermo alle strisce pedonali perché c'è un signore in attesa. Lui calcola mezzo secondo di ripensamento, il che già mi indurrebbe a offendermi, e poi scende sul passaggio. Ma non percorre neanche mezzo metro che alza la mano intimandomi di non muovermi.

Ma scusi, io mi sono fermata, la lascio passare e lei non si fida? Ma che cosa pensa, che io sia un serial killer e quello era un trappolone?

L'unica consolazione è che forse ha visto Arguta Paffuta da qualche parte, con un ghigno che spaventerebbe chiunque.

martedì 30 luglio 2013

Il sentiero che non si muove

Il sentiero che non esploro più, o forse mai ho veramente esplorato, non fa nulla per tentarmi.

Discreta è la cima da raggiungere e se la sfiorassi, forse potrei scoprire l'inconsistenza del tempo. Trovarmi come ieri, solo un po' più forte o arrogante. Poco importa se arriverò col fiatone; ancor meno se lo percorrerò davvero. Bastano gli occhi, e un tatto speciale, che va oltre questi limitati mezzi.

Il sentiero che mi aspetta, non si muove mai. E condividiamo la felicità.

Change a word - gioca con le parole

Mi ricordo uno dei primi incontri, silenzioso direttore era. Lo ricordo perché mi ha assunta e a lui va la riconoscenza della ragazzina. Ma non parlava quasi mai e io stessa restavo sulla mia isola.

Fino a un giorno in cui lo seguo a una conferenza in università. E in quella circostanza fa cadere una frase, preziosa quasi quanto il contratto. Rileggi la frase, togli una parola banale o sciatta e mettine un'altra.

Elimina, leva, sopprimi, soffoca
Un termine, un sostantivo, un frammento di frase
E sostituisci, rimpiazza

Gioca con le parole, perché siano terribilmente serie.

Hard to say I'm Sorry - canzone per la notte

Tra le sindromi perdute da un pezzo c'è quella di Fonzie; mi viene benissimo, liscio come l'olio, dire scusa a chi amo. Le parole vengono spontanee, fin troppo, perché con chi conta l'orgoglio non diventa arroganza.

O forse invecchi solo, mi sussurra Arguta Paffuta. E mi tocca darle ragione, per non dichiarare che un cuore innamorato perde via via le sue durezze.

Ma invecchio anche perché, ascoltando questa canzone, mi assale un fiume di ricordi. Le feste imbranate da ragazzi, come i goffi lenti che perdevano il blando ritmo, perché troppo impegnati eravamo a seguire i battiti dei nostri indecisi cuori.

E mi resta una frase. Sei parte di me, non andare. Ti chiedo scusa tutte le volte che vuoi. Anche scusa di chiederti scusa.

Hard to say I'm Sorry, Chicago, canzone per la notte

Come as you are - canzone per il giorno

Uno degli inviti più deliziosi al mondo, un abbassare le proprie barriere per accogliere l'altro. Non siamo armati, se non della volontà di leggerlo come... come lo decide lui. E un pochino anche noi.

Vieni come sei, come eri, come un amico, come un vecchio nemico, in fretta o prendi tempo. La scelta è tua.

Vieni come sei. E se metti una maschera, sia almeno quella che ti piace - aggiungo - non quella che forzatamente ti lasci infilare ogni giorno.

Sono disarmata.

Come as you are, Nirvana, canzone per il giorno.

Siamo tutti un po' fessi?

Qua nessuno è fesso, ci gridiamo fieri. Ma forse lo siamo un po' tutti. O tutti un po'. Seguendo l'onda della notizia apparente della giornata, imbellettata e piazzata su un piatto dorato. Gli occhi puntati su ciò che luccica, mentre ci tolgono, sempre, qualcosa.

Le ultime certezze che ci avevano trasmesso. Un pizzico di dignità. La pietra angolare che ci fa pensare da soli.

Siamo tutti un po' fessi, forse, se continuiamo a strillare seguendo schegge impazzite - ma in realtà fin troppo saggiamente propinate da chi ci governa davvero -, se non ci indigniamo. Se nulla facciamo, ancora. Gattoparto, Vicerè, saggezza letteraria tutta... apriteci gli occhi, anche su ciò che siamo.

Prendere il lungo

C'è quel momento delizioso e stupefacente in cui un ragazzino spicca il volo verso una svolta. E così rimane come allungato, in un'incertezza di forme e movimenti.

Vale per un cucciolo di animale, non solo d'uomo. In quel momento vedi tutta la fragilità di un piccolo e la sua voglia di crescere. Era paffuto (Torna a cuccia, Arguta, non sto parlando di te) e ora sembra esile.

Prende il lungo, per manciate di giorni, settimane, mesi, prima di trovare la sua forma. E chissà se sta seguendo la sua anima che prende le misure per muoversi nell'umanità.

Perdono al Papa

Prima di consegnarmi ai sogni, che forse sono rivelazioni da non ricordare razionalmente, chiedo perdono al Papa.

In cerca di luce, ogni sua frase è un dono e mi viene da condividerlo. Poi la vedo girare, interpretare, plasmare. E mi spiace, profondamente, per l'uso che ne facciamo.

Dice cose antiche, di duemila anni e molto di più. Si scrive antiche, il mio cuore legge #eterne. Sono cose preziose, forse da soppesare più dolcemente nel cuore e nella mente. Le dice in modo diverso, ma con il sapore dell'eternità.

Francisco, rugiada mandata per noi piccoli.

#chisonoio per interpretarle? E che importa, quando la strada più grande e certa, indicata dai santi, è la carità?

Barbera e ferite da risanare

Sento ciascuna ferita inferta al Piemonte, alla sua saggia fatica, come sulla mia pelle. Nizza Monferrato, vigneti accuditi come persone. Sono persone.

E prendo un bicchiere di Barbera, lo alzo al cielo che ha cura di chi delle sue creature cura si prende. La terra, stupenda e facile a perdersi, per apparenti bizze della natura. La terra che si fa accarezzare e poi sembra immeritatamente schiaffeggiare.

Beviamo, cibiamoci di ciò che con sforzi orgogliosi e amore per le radici, fanno i nostri fratelli. Perché le radici, se vogliamo, rinascono sempre.

Forza Piemonte, forza Monferrato.

lunedì 29 luglio 2013

Call me - canzone per la notte

Mrs. Harry, straccio questo pensiero: non mettere fine a tutto. Ascolta, canto questo vostro motivo, che forse neanche è il migliore.

Famoso non vuol dire il più bello. Eppure lo prendo con la punta delle dita e lo trasporto oltre il tempo. Possono giungervi solo musica e amore.

E quei linguaggi che scorrono, sono dell'amore. Chiamami, in ogni lingua si può dire. Come condividere un bicchiere di vino. Senza barriere.

Call me, Blondie, canzone per la notte.

Salmone & whisky #freedom

Basta il profumo di salmone scozzese, che poi si trasforma in sapore, per riportarmi da te. Niente ghiaccio stasera, c'è un freddo che suonerebbe delizioso se non ricordassi le ferite che ha procurato.

Devo lasciar fluire questo tiepido goccio di whisky, come un pensiero libero, come le onde che abbracciano Skye. Mi chiedo se quel salmone abbia girato il mondo, come i tanti emigranti scozzesi, e libero. Di sicuro, Mr. Talisker yes, oh yes, come direbbe una certa, e non troppo lontana, Molly.

Siamo in ballo balliamo - canzone per il giorno

Un risveglio che pensavo fosse già uscito il disco dei Motorhead. Invece, erano i giardinieri sotto casa che usavano i loro energici mezzi come fossero una batteria e una chitarra elettrica all'ennesima potenza. E questo cielo, come si è sporcato?  E se accendo la tv o mi decido ad aprire mezza immagine sui siti, il magone è assicurato?

E che cosa succede, non è che mi starò lamentando?

Da un cassetto, spunta fuori questo frammento di canzone, un ritornello che improvvisamente si appiccica alla mia mente brontolona.

Siamo in ballo, balliamo. Furiosa con la pochezza del ricordo, frugo nella madre di tutte le memorie - dicono - ovvero la rete. La cantava Christian De Sica, 33 anni fa. Neanche il testo trovo...


Ho solo questa certezza: che siamo in ballo e dobbiamo ballare. Il ritmo, però, lo scegliamo noi, se vogliamo. Canzone per il giorno.

domenica 28 luglio 2013

Il cuore oltre le mosche

Anche Arguta Paffuta possiede un cuore. L'ho appreso portando a casa la trappola per le mosche. Come quella odiosa che ci assedia da due giorni.

Questi meravigliosi, finti fiori si sistemano sul vetro, attendono la mosca et voila'

-allontanano le mosche? Chiede Arguta

- no, le uccidono

Ho visto benissimo il suo sguardo; mi fa sentire un mostro. Adesso metto qualche microbriciola per le mosche.

Davide non si vergogna di ballare

Tra i tanti momenti preziosi di queste ore prendo il ballo nel cassetto. Dei ragazzi in Brasile. E dei vescovi.

Se rimangono immobili e seri, c'è chi li accusa di essere vecchi. Se danzano, c'è chi scandalizza. Pazienza. Mi ha colmato di gioia la scena ricordata da tv2000 oggi... Re Davide che danza!

La prima moglie, figlia di Saul, lo rimprovera per non essersi comportato come richiede il suo rango. Sapete che predilezione nutro per Gionata, ma questa - come altre - risposta di David mi carica.

Ho danzato, ho fatto festa davanti al Signore.

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Se non cambio

Se non cambio, neppure un poco, sarà stato come riempire la valigia di saudade e gettarla a mare. Se non torno a piangere di gioia, danzare a piedi scalzi, immergermi nell'immeritato perdono, se non mi indigno e non proteggo, la notte di Rio scivolerà nel nulla.

Cercare di non riconoscersi, per stupirsi e ringraziare. Ospitare sotto una foglia più grande dell'Eden, e del cuore, chi cerca un riparo.

E resta luminosa la notte di Rio, se mi perdo

Tutta una notte

C'è tutta una notte in cui sperare, e una in cui piangere. Stranamente, si uniscono in un canto sommesso, se non vuoi dire preghiera.

Dalle onde di Rio alle lamiere in Irpinia. Pellegrini, come in Spagna. È così ferito chi spera, chi ci prova, chi si mette in viaggio per amore.

Ma la ferita Lourdes si è rialzata e la stessa forza trascina chi apre il cuore, anche un poco.

C'è tutta la notte e una notte ancora

38 luglio - canzone per la notte

Bigazzi insegna: come siamo sempre uguali, a volte osiamo dire monotoni, ok?

Era il 38 luglio e faceva molto caldo. Bisogna essere stravolti dall'afa  per farsi camminare su un camion con rimorchio.

ma non si fece male perché aveva in tasca un portafortuna
un portafortuna che gli aveva regalato sua zia Woller
un piede di porco a pila.



 Quando abbiamo la tentazione di lamentarci e anche noi giornalisti, di titolare a raffica sull'afa record, possiamo tirar fuori questo delizioso pezzo degli Squallor. Siamo fuori di testa, e anche fuori tempo. A brontolare e allarmarci per l'ovvietà.

Era il 38 luglio e faceva molto caldo. Andate e dormite tranquilli, forse di queste temperature non vi accorgerete. 

Quanto amore, quanto amore fu sprecato dall’elettrotecnico.

38 luglio, Squallor, canzone per la notte. 

Slunzàsi

Pigrissimi con l'alibi del caldo, finché qualcuno ci chiama, anche solo la coscienza. Che è già abbastanza rompiscatole, figuratevi io che ho Arguta Paffuta.

Tempo di Slunzàsi. Sgranchirsi, spiega paziente ul pà Carloeu. Ma dà più l'idea, perché vediamoe nostre placide membra allungarsi.

Who can it be now - canzone per il giorno

Arguta Paffuta sa che penso spesso a loro in autostrada: men at work. Ma sue pigre ironie a parte, di giorno aumenta la voglia di ballare per noi ed ecco la canzone.

Poi abbiamo messo la testa in questo testo, prima testardamente snobbato. E ci ritroviamo nell'incavolatura di quando qualcuno disturba la nostra privacy.

Who can it be now? Il mio primo pensiero va alla postina e all'ultima volta che sono corsa ad aprirle: due settimane con il bastone. Ultima davvero; niente di personale, ma non mi vedi più. Ma in generale il fastidio delle visite inattese, nel mondo dotato di (troppo) telefono. Poi mi viene in mente Ilario, un ragazzo sudanese, che si stupiva di questa abitudine del preavviso.

Hai ragione. Comunque se suonano oggi sono serena. È domenica, niente corrispondenza.

Who can it be now, Men at work, canzone per il nevrotico giorno.

sabato 27 luglio 2013

Olimpiadi e brividi

Agguerriti avanzano i tweet del mondo della scherma, riannodando i fili della memoria. Quanto è accaduto dalle scorse Olimpiadi. Argenti tramutati in oro, campioni che hanno continuato a scendere in apparenza e, più di tutto, la tragedia che ha cancellato una vita e prego non ne cancelli un'altra.

Le Olimpiadi l'anno scorso hanno dato tanto anche a Malu. L'hanno sostenuta, distratta, motivata, fatta correre nei sogni. E ringrazio tutti questi atleti, che ho rivisto, scoperto, tifato.

Non abbandonerò nessuno di voi.

Prossime Olimpiadi. In queste ore, coincidenza da brivido.

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Succede che comprendi così

Succede che comprendi così, in un bosco che sembra appisolato in un pomeriggio d'estate, su una spiaggia che ha un suo segreto per diventare deserta, in un angolo anonimo che si colora all'improvviso.

Un piccolo raggio che illumina una domanda del passato e ti proietta in un senso. Una voce che proviene da corde misteriose. Un ticchettio che segna il tempo di una risposta.

Succede così, che se ti metti ad ascoltare, i significati che non sapevi decifrare si mettono timidi e sinceri davanti ai tuoi occhi.

Copacabana

Un giorno devi andare in Brasile, devi salire fino al Redentore come me, devi respirare Copacabana.

Papà, ci vado stanotte. Ci vado con un milionesimo della tua forza e della tua fede, ci vado nel silenzio della musica e della preghiera. E vedo miracoli disciolti nei cuori, lampi che si ritraggono con pudore.

Ancora una volta seguo le tue orme che quelle di milioni di giovani non cancellano. Anzi le rendono più splendenti.

Miracoli che non stanno nei numeri, ma nell'uno che è ciascuno di noi, che siamo tutti noi.

E ora parla il Papa. E io sono con te a Copacabana.

Night - canzone per la notte

Va bene, mi arrendo cari amici ubriacati da un'estate springsteeniana. Uno di voi mi ha fregata, sapendo quanto amo la notte, quanto vi cerco le luci. Quanto vi respiro la libertà, tanto che se potessi pedalerei solo di notte, nell'immensità.

È uno di quei pensieri che ti guida e sostiene, dalle nove alle cinque, ovvero quando fai che ci devi e meglio se ci credi. Ma sai che qualcosa, qualcuno ti aspetta. Che devi fuggire e trovare un varco nell'anima, verso l'anima.

Corri triste e libero, da qualche parte la notte; finché troverai solo lei, la notte appunto. E io credo che ti illuminerà il cuore.

Night, Bruce Springsteen, canzone per la notte.

Gentili a caso (omaggio a un gentile)

La rete come un libro e la strada. Sfogli e incontri. E come lungo la via, quando incroci la gentilezza, poco chiassosa e irresistibile, ti resta sulla pelle, nei pensieri.

Sapete che sono devota a Barrie e al suo #siate un po' più gentili del necessario. Traguardo irraggiungibile per me, che almeno ho l'alibi del traviamento a opera di Arguta Paffuta.

Ma oggi il mitico @Slowflute ha offerto un altro delizioso consiglio. Siate gentili a caso. Sì, offrite tenerezza a occhi chiusi, invitava.

Un bel pensiero, e di più. Perché lui mostra davvero gentilezza. E lo ringrazio.

Sarai bella tu

Il cervo volante che ho avuto lo straordinario coraggio di avvicinare dopo che era immobile da sei ore, giace immune da tempo e attacchi. Le formiche non sono state affatto ardite e il suo guscio simile a un mobiletto brilla ancora.

Peccato ci siano loro. I saltamartini. Per carità, meno minacciosi, ma con quel vizio dannato di saltare, di solito nella tua direzione. Detesto gli animaletti che saltano più di quelli che volano, mi sembra irrispettoso il loro spiccare il volo senza preavviso.

Siete troppi e brutti, me ne vado. Li sento esclamare quella frase nota: sarai bella tu.

Una cornacchia strepita in lontananza. Non voglio traduzione, grazie.

Staying alive - canzone per il giorno

Con le ali del cielo sulle scarpe, mi ribello a chi pensa che questa sia una canzone solo per la notte.

Perché tutto il giorno si trova il modo di stare vivi e i momenti più veri, non necessariamente più belli, sono quelli in cui se ne assume la consapevolezza. Allora si può essere un fratello o una madre, si può avvertire il brivido della città o fuggire in un prato sconfinato.

E in ogni angolo e tempo staremo facendo questo: portando avanti la lotta quotidiana dell'essere e sentirsi vivi. Danzando a ogni luce. A ogni buio. Qualcuno ci aiuti.

Staying alive, Bee Gees, canzone per il giorno.

venerdì 26 luglio 2013

Troppo piccola nel vigneto

Voglio andare nel vigneto. Non mi importa nemmeno più di intingere i biscottini nel bicchiere.

Voglio essere grande, vedere oltre gli stivali dei grandi e cogliere quei riflessi strani nel verde cielo.

Voglio tornare qui e non aspettare più. Riuscire a prendere un grappolo e non farsi passare un acino.

Troppo piccola nel vigneto, o è questa terra umida e vera a essere immensa.

Capire è un po' morire

Ho capito, ho agguantato qualcosa di unico, ho toccato la luce. Invece no, proprio in quel momento mi sembro sbandata e devo ricominciare da capo.

Capire è un po' morire e forse la via per rinascere

Come quando so di non avere capito nulla e un velo cade, così il sole mi scalda sul serio.

Capire non è per me. Cercare.

Shaw rocks

La torta virtuale non si scioglie all'afa, ma il mix Shaw- luglio mi riporta alla maturità.

Tesina su Major Barbara, un'opera deliziosa che smantella o conferma la convertibilità, e sento marciare l'Esercito della salvezza. Ma che brava, Lualdi, a scegliere questo lavoro. Come le è venuto in mente? E che bello che ama tanto la Rima del vecchio marinaio. Grazie, applausi, ne conosco interi passaggi a memoria.

Ssst, molti di voi sanno che ho ripassato la stupenda versione degli Iron Maiden. Però almeno riservatezza sul fatto che come canta Major Barbra Steven Tyler.

Shaw non si offende, sono sicura. È quando si fanno le cose scherzando, che si eseguono seriamente e con ottimi risultati.

Buon compleanno in cielo, George Bernard Shaw. Amico tra l'altro di uno speciale esploratore...

Angie - canzone per la notte

Quando spariranno quelle nubi? Si dissolvono forse, con la tristezza, a una considerazione: non si potrà dire che non ci abbiamo provato.

Scelgo Angie per entrare nella notte e per celebrare un importante compleanno per Mick Jagger. Se soffoco il testo, a me questa canzone evoca una farfalla che tenta disperatamente di mettersi in volo.

Diverse, amare riflessioni in questa canzone, che pure termina con l'invito ad asciugarsi le lacrime. Chissà perché le certezze sono più convincenti come domande: non è bello essere vivi?

Angie, Rolling Stones, canzone per la notte.

Summer cannibals - canzone per il giorno

Sprofondata in Georgia e in una strada da Patti Smith, mi trovo a meritare che l'estate sembra proprio il regno dei cannibali.

Ognuno può scegliere il senso, ma quanta esibizione di carne. E chi ne va a caccia per scatenare dibattiti fondamentali per l'umanità, dalla cellulite all'abbronzatura.

Mentre niente ci salverà... Eppure l estate si mostra davvero volenterosa nel farci sentire più vivi e liberi, sarebbe delizioso non nasconderlo sotto pelle. E nutrirci di Vita fino alla sazietà.

Summer cannibals, Patti Smith, canzone per il giorno.

La tua chiave segreta

A volte, quando mi trovo persa nel tuo mondo, basta che ti chiedo in prestito la chiave. Allora tu, con fare semplice eppure regale, me la offri.

Ovunuque io vada in questo tuo silenzioso regno, mormoro il tuo nome e gli occhi si illuminano. Sanno che mi manda una regina e sembra scatenarsi la gara a chi è più cortese. Quella signora così generosa... E ciascuno cerca di aiutare persino me.

Non importa se devo cambiare le gomme e lei neanche guida. Se devo cercare un prodotto giusto o chiedere un consiglio, non cambia. Ci sono luoghi che non si fanno notare, ma che obbediscono solo a lei.

Perché è lei buona, di una generosità per cui spesso è rimproverata anche da me. Non tiene mai niente per sé. Ma questo, nonostante tutte le paturnie, ritorna. E si riversa persino sui suoi piccoli sudditi.

La tua chiave segreta è il tuo cuore.

giovedì 25 luglio 2013

Life - canzone per la notte

A volte, per celebrare la vita si possono - e forse si devono - dire anche cose sciocche o apparentemente tali.

A pochi piace stare da soli in un parco oscuro e rari credo siano quelli che pregustano l'incontro con un fantasma. Di superstiziosi, ne esistono di più, anche non dichiarati,

Ma non sentite com'è bella la vita quando scandisce questa parola la voce di Des'ree? Basta ripeterla con la punta di un sorriso e siete già in un sogno.

Life, canzone per la notte.

Come ti vedo

Lei è un tipo dinamico. Risposte via telefono o mail in quattro orari diversi hanno scatenato questa osservazione, che suonava quasi di meraviglia, in un interlocutore.

Che però, ho scoperto in seguito, ha dieci appuntamenti all'ora, risponde in ogni momento ed è impegnato in una corsa perenne.

Che è, ho detto ad Arguta Paffuta, mi prende in giro? No, mi ha ricordato lei, ti guarda con i suoi occhiali. E conferma che vediamo gli altri come siamo noi.

That's what friends are for - canzone per il giorno

Pensierosa, ho saltato la canzone della notte e mi son beccata burrascosa mattina. Poi ecco la sorpresa, da amara a dolcissima.

In un locale pubblico, c'è una strana conversazione e si scopre che il doloretto di cui si lamentava il nostro amico qualche giorno prima, era qualcosa di più spiacevole di quanto si potesse sospettare. Ma sarà a lieto fine, veniamo rassicurati. E lui in quel momento telefona. Tutti lo vogliono salutare, perché ci sono i clienti, ci sono gli amici. Tutte persone che con lui e i suoi cari dialogano, sorridono, si confidano. Inaspettatamente, il telefono finisce anche in mano a me.

Eravamo tristi, ora siamo sereni e tifiamo per lui che tornerà presto, più in forma che mai.

E nell'aria sento questa canzone... Continua a sorridere, continua a splendere. La dedico a lui e a tutti coloro che hanno o sognano un amico vicino, nella buona o nella cattiva sorte.

That's what friends are for, Stevie Wonder, canzone per il giorno.

Fregon

Pà Carloeu, ma intendi una specie in espansione di questi tempi?

No, mi sembra la sua risposta nell'aria. In decrescita infelice. Fregon, lo strofinaccio; quello che ti rivelava la vera, costante risorsa della vita: l'olio di gomito. Non ti dava illusioni.

Oggi c'è ancora, ma quanti lo usano e quanti invece li fanno usare. E quegli aggeggi elettrici o rotoli di carta usa e getta o altri miracoli di scienza e tecnica.

Ma col fregon sai cosa conta ciò che fai tu. Il fregare buono, e non agli altri.

mercoledì 24 luglio 2013

Un sogno come Danny

Perché nella vita e nel calcio che senso c'è se viene meno un capitan futuro. Se non ti viene da abbracciarlo o sgridarlo per riabbracciarlo e sentirci uniti.

Sarà mica calcio questo vociare, questo brillate vuoto, lezioncine di esistenza impartite senza anima.

Il calcio è sempre quel pallone che rotola e un bimbo che lo insegue, anche con lo sguardo soltanto. E io che son bambina, insisto a sognare: il calcio è calcio se tu resti, capitan futuro.

Buon compleanno, Danny De Rossi, e forza Roma. Forza calcio, tutto.

martedì 23 luglio 2013

Just a boy -canzone per il giorno

Prendo una canzone sognatrice, messianica dei Kiss. È solo un ragazzo... E con la sua semplicità, la sua innocenza crescerà e cambierà il mondo.

Chissà se è per questo che ci appassioniamo alle nascite, a quelle eccellenti o presunte tali, e le facciamo diventare una cavalcata di entusiasmo e sarcasmo, con iniezioni di sbandierata indifferenza.

Io non ho vissuto alcuna emozionante attesa per il Royal baby, ma capisco gli inglesi. E mettere insieme le parole inglesi e capisco è arduo per una filo scozzese, perdonabile solo per l'amore verso il suo figlioccio che inglese è.

Me lo ricordo quando nacque, il mio topo. Era un piccolo principe e per me lo è rimasto. Se potessi incoronerei lui sul trono d'Inghilterra.

Ma poi guardo il piccolo di Kate e William, just a boy... Un bimbo come tanti, da coccolare, proteggere, far crescere. Più fortunato di tanti altri bimbi, dicono. Ma non per questo da amare meno.

Buon cammino, piccolo.

Ti dedico Just a boy, canzone per il giorno.

L'accento e il fastidio

Quando senti un accento diverso sotto casa e provi fastidio, è un piccolo, pericoloso segnale. Non importa se appartiene a 100 o a un milione di chilometri più in là.

Ti stai abituando al solo suono della tua voce. O di chi ti assomiglia, anche solo per finta.

Se quel fastidio si protrae, invece di trasformarsi in voglia di ascoltare altra musica, stai per assaggiare la più insidiosa solitudine, quella dura e diffidente. Quella di cui presto non ti accorgi neanche più.

Apocalyptic love - canzone per la notte

Non sarà un rinfrescante pensierino della sera, ma bisogna festeggiare il compleanno di Slash.

Lo faccio con questa canzone dal sapore un po' ultravoxiano (non è una cosa grave, no?). Quando il tempo si sta esaurendo sotto il fuoco della rabbia, ecco un finale dall'incandescente sorriso.

Che bello amarsi sotto lo stesso cielo, fino all'ultimo frammento di tempo.

Apocalyptic love, canzone per la notte.

Il mio canto libero - canzone per il giorno

Tra tutte queste sbarre che sono parole, un canto libero si contrappone sempre. E sfugge a quelle prese tentacolari di mondo prigioniero.

Se scorro questo testo, vedo troppi flash di ciò che ogni giorno è sotto i nostri occhi. Bisogna avere il coraggio di lasciar cadere la veste impolverata, quella dei fantasmi del passato. Osservare attorno a sé con occhi nuovi. Trovare la forza di cantare, perché c'è un canto che manda in frantumi le gabbie, i vetri isolanti, le barriere del suono.

E il primo canto libero è chi si ama, la sua voce che ci accarezza o ci travolge, il suo sguardo in ogni momento della giornata.

Il mio canto libero sei tu.

Il mio canto libero, Lucio Battisti, canzone per il giorno.

Sane boccacce

Sane boccacce fatte davanti allo specchio o fingendo di non vedersi, e ridere sottovoce.

Ti prenderanno per pazzo, quei pochi che se ne accorgeranno, staccandosi dall'autocontemplazione. Ma saranno savi loro, che indossano abiti ed espressioni impeccabili, e non si accorgono di quanto sia sgualcita l'anima.

Io la guardo e rido, rido non prenderla in giro, ma perché è proprio buffa e bella, come la vita quando si lascia accarezzare, anche controvoglia.

Arguta Paffuta

Il lampo e il respiro

La tempesta notturna ha sballottato i miei sogni, finché non è riuscita a cullarli, ancora. Ma ecco che un fulmine bastardo torna indietro, di soppiatto, ed esplode senza ritegno.

Loro scappano in ogni angolo e a me sembra di vedere lingue di fuoco, crudeli e dispettose. So da dove vengono, so cosa vogliono, so cosa sono riusciti a ottenere. Tanta consapevolezza mi appare fuori luogo e chiudo le persiane.

Questa mattina, senza voler pensare, le ho spalancate distrattamente. A un tratto, una voce mi ha sussurrato: attenta. Mi sono girata e ho visto un cielo blu immenso, che si stava intrufolando nella stanza. Non so come intendesse farsi largo e cosa volesse fare. Ma gli ho lasciato aperto tutto, perché respirasse e ridesse.

lunedì 22 luglio 2013

Credere abbastanza

Credere che ci sia un punto dove il terreno è solido o semplicemente ci si può fermare. O non crederlo affatto e dichiararlo a se stessi e al mondo, ma intanto si procede come in una ricerca casuale o istintiva.

Credere che in quell'immondezzaio si celi un fiore, incapace di sentire altro che il proprio profumo. Oppure non sostare neanche un attimo a indagare e poi ti sorprendi a dare un'occhiata fuggevole.

Ma è abbastanza. Credere abbastanza, sapendo che non basta mai.

Mia - canzone per la notte

Mica possiamo negarci una ninna nanna in un giorno di nascite celebratissime.

Mia, sussurra la voce di papà Steven Tyler, inserendo immagini misteriose come la danza zingaresca nella pioggia. E il vento che sussurra il nome dell'amata.

Stai tranquilla, non preoccuparti. Sei a casa. Rintocchi tra il tetro e il dolce. Una ninna nanna a regola d'arte, forse per sentirsi un po' bambini. E piccoli principi.

Mia, Aerosmith, canzone per la notte.

Indro e la porta aperta

Anche Indro Montanelli se ne andò un giorno d'estate, e quest'anno più che mai ripenso all'incontro più magico con lui.

Era ricoverato in un ospedale per un intervento all'occhio e il capo spedì me e il fotografo per un articolo. Indelicato o meno, possiamo rifletterci un altro giorno. Ero una ragazzina che combatteva i dubbi con l'ardire. Andò male, malissimo. Appena arrivati, i medici si infuriarono e fummo sbattuti fuori senza esitazioni. Ma magari lui vuole parlare, azzardammo. Macché, neanche da lontano ce lo fecero vedere.

Nell'atrio degli ascensori sospiravamo, il fotografo e io. Per il cazziatone che ci aspettava in redazione. E poi avremmo voluto incontrarlo. Era un piccolo intervento, altrimenti non avremmo rotto.

Non individuando un piano B, stavamo per partire quando la porta si aprì e un signore ci disse: lui vi vuole vedere.

Non capivamo. Flash per renderci conto che Indro Montanelli aveva captato il movimento. Aveva chiesto cosa fosse accaduto e ai fieri medici replicò: fateli entrare, stanno lavorando.

Io non mi ricordo granché di quei minuti condivisi, se non ripasso l'articolo. Ero troppo emozionata. Unico neo: in quell'articolo manca la foto. Non la volle, a causa dell'occhio bendato.

Così il fotografo si beccò il cazziatone. Ma anche lui - che anni prima aveva lavorato con Montanelli - era felice. Perché con quel gesto ci aveva insegnato qualcosa, ancora una volta.

L'eremo e la discoteca

L'eremo è quello che sogni una vita e te ne freghi se gli altri ti prendono in giro.

Perché dall'eremo si può uscire, una porticina separa dalla luce o forse unisce. Ma nella
 discoteca perenne della vita si rischia di non vedere mezza apertura per poter cambiare scenario.

Un faro. Un capanno dimenticato. Una roccia. Un cuore.

Love - canzone per il giorno

Sono tornata serissima e tocco la realtà più bella. Timidamente, con la punta delle dita, poi l'afferro: questa energia che può scorrere in tutti noi.

Reale è l'amore, l'amore è reale. Toccare, volere, chiedere di essere amati. Come i tasti esitanti di un pianoforte che non osa sprigionare tutto se stesso, si può prendere il ritmo e crederci. Questo amore che è vita.

Che è sapere che possiamo essere, insieme.

Love, John Lennon, canzone per il giorno.

domenica 21 luglio 2013

L'alba che non vuoi

L'alba che non vuoi, quella che si insinua con i pensieri e ruba spazio agli ultimi sogni. Un sottofondo musicale delicato,  su cui poi si inerpicano voci più insistenti.

Il rumore della natura è docile, se lo vuoi. Ma ti intestardisci a respingerlo come invadente. Stupidamente legata ai motori, come se la regola fossero loro.

L'alba che non vuoi, che soffochi sotto il cuscino. E che quando impari a lasciar entrare, è già tramontata.

Il posto preferito

Era il posto preferito di papà, e il tuo oggi il che mi rende solo più orgogliosa.

Papà chiamava e la titolare del ristorante non gli lasciava nemmeno pronunciare il nome: lo aspettava. Per noi è il posto migliore del mondo, tra le più belle colline, e non assistiamo indifferenti al suo soffrire. C'è la crisi... Ma vediamo anche discrete cicale.

È il vostro preferito di papà. E ora il tuo.

Non lo lasciamo morire.

Mi cibo dei tuoi ritardi

Mi cibo dei tuoi ritardi, trovo ritagli di tempo per l'ultima commissione. Riesco a domare i miei capelli. A rispondere a un amico.

Lo smalto sulle unghie splende alla perfezione.

Mi cibo dei tuoi ritardi, delle buffe espressioni che usi per negarli, della sfrontatezza bambina nel dire: tutto sommato sono puntuale.

Mi cibo dei tuoi ritardi. Ma adesso mi aspetti.

Hungry like The wolf - canzone per la notte

Condensiamo la rovina della reputazione rock in un giorno. Sotto con i Duran Duran.

Ma è magnifico sentirsi così, affamati come un lupo. Un profumo, un suono, anche solo nell'immaginazione, basta poco per avvertire la temperatura che sale ed essere pronti per la caccia.

Affamati di qualcuno, affamati di qualcosa. Affamati di un sogno, anche mascherato. Stay hungry, diceva qualcuno e prima ancora - per la precisione - così cantavano i Twisted Sister. Che ora mi inseguirebbero come un lupo, se mettessi su i Duran Duran.

Hungry like The wolf, canzone per la notte.

Bad - canzone per il giorno

Rovinata per l'ultimo post mattutino musicale, porgo il fianco con un mezzogiorno di fuoco. Passati i tempi in cui ai concerti rock facevamo i duri con Michael Jackson, povero. Rip.

Ma la sua bad e la guerra " coraggiosa" in rete mi suggerisce questo interrogativo: non siamo tutti molto cattivi? Non lanciano pietre facilmente, nascondendo poi la mano? Il nostro parlare non costa veramente poco?

Non è omelia, rubo scorci di Bad, riallacciandomi anche al discorso del dubbio in estinzione nei nostri verdetti informali.

Who's bad?

Bad, canzone per il giorno.

Le tende scolorite delle corti

Le tende scolorite delle corti, tra l'addormentato e lo sdegnato, mi bloccano nel mio vagabondare. Più dell'insistenza gridata dei grilli.

Non ti conosco mai, quartiere mio. Ho dovuto impugnare la bici e talvolta fermarmi ad accarezzarti, per capirti un poco. Dopo tanti anni. Io ragazza con il sangue del centro e poi donna sempre più distante, so che qualcuno mi ha guidata al meglio. Persino nel vagare per esercitarsi nella libertà.

Un affresco sacro, profanato dalla disattenzione. Un vicolo dove non si riesce a far rumore. E portoni massicci che sembrano esclamare che dentro non c'è nulla.

Ma mentono, forse per proteggersi. Perché lo sospirano controvoglia le tende scolorite delle corti.

Una bottiglia speciale

Tu sei per aprirle tutte, perché fingi di essere realista. Io sono per conservarle, perché fingo di essere sognatrice.

E' qui che ci incontriamo e fingiamo di bisticciare davanti alle bottiglie speciali. Io sono come mio padre e penso sempre all'occasione che verrà, che dovrà essere quella unica, come quella bottiglia. Tu ti ostini: no, del domani non c'è certezza.

Discutiamo, per poco, perché ci incontriamo, sempre. E tu apri le tue, io non apro le mie. Su quelle in comune, rimandiamo di poco.

Ma una bottiglia speciale rende più speciali anche noi, giorno dopo giorno.

sabato 20 luglio 2013

Buzz, Neil e lo speciale show della luna

Con la testa tra le nuvole, pure lei. Una luna confusa tra i ricordi dell'abbraccio di 44 anni fa.

Me ne fossi dimenticata, ci avrebbe pensato Buzz Aldrin a schiarirmi la mente con i riflessi dell'impresa. La sua foto e un messaggio: me la scattasti tu, Neil. E un pensiero per il compagno di avventura.

Il grande secondo che saluta il primo in uno spazio senza tempo.

E noi qui con lui e lo speciale show della luna.

#buonanotte

Nessuno è uguale

Un cagnolino, pancia a terra, e anche il musino sprofondato davanti a una pallina.

È uguale a te, Briciola. Anche se son trascorsi 20 anni, lo so. Scrivono nel post che attendi qualcuno capace e desideroso di lanciare quella palla. Dicono che aspetteresti per sempre.

E io dico una balla. Quel cagnolino non è uguale a te. Mille particolari segnano la differenza; del resto, me ne basterebbe una.

Nessuno è uguale, per fortuna. E tu, solo tu, stai aspettando me.

Firenze, canzone triste - Per la notte

No, non voglio ispirarvi una notte triste, ma dolcissima. Come una delle più belle canzoni di Ivan Graziani, spesso poeta della malinconia.

Lo vedo a Firenze, perso dietro di lei. Con gli occhi di marmo del colosso toscano che guardano troppo lontano. Con uno studente di filosofia che saprà rassegnarsi senza di lei.

Ma Ivan no. La vera solitudine, la vera malinconia, la respira perché non c'è più niente, più nessuno che parli ancora un po' di lei. Come se la condivisione del dolore servisse a qualcosa, e vuoi vedere che è proprio così?

E' una canzone triste triste triste. Ivan non ha paura di ripeterlo, in una Firenze che ci sembra più deserta nota dopo nota.

Un anno fa, era una notte proprio cupa. Ma adesso non ho posto per la malinconia. Sorrido, anche per una canzone triste triste triste, piena di poesia.

Firenze, canzone per la notte.

Il dubbio (è quello che mi manca di più)

Sarà perversione filosofica o natura incorreggibile, ma io ne sento terribilmente la mancanza. Parlo del dubbio. Ne ho molti, moltissimi. A volte al limite della follia, mi assicura Arguta Paffuta. Eppure sento di non averne ancora abbastanza.

E' che non so dove io possa rifornirmi adeguatamente. Oggi leggendo di una triste vicenda, ho assaporato questa frase riportata da Giornalettismo  Rispetto al dubbio preferiamo attirare l’attenzione del monatto.

La ritengo una frase calzante e meravigliosa.  Il dubbio è una specie in via di estinzione, soffocata dalla nostra superbia di conoscenza dilagante, solo perché attraversiamo un universo che pullula di informazioni. La rete probabilmente ha accelerato la sua fine. Tuttavia, non voglio colpevolizzarla in toto, perché furbi come siamo, avremmo trovato un altro strumento.

Per uccidere il dubbio. Sterminare quelli che dovrebbero accompagnare i nostri pensieri, le nostre azioni.

Il dubbio non fa vivere meglio, in apparenza, ma aiuta a rispettare gli altri.

Sono stanca, esasperata dei processi online, delle foto sbattute non in prima pagina ma sui social network di turno per gridare che quello è l'assassino o l'altro è il ladro.

Sapendo quanto sbaglio a giudicare (mica ci invitavano a non farlo per niente), come posso gridare al mondo una tesi platealmente? Come posso non cogliere le conseguenze che simili linciaggi hanno sulle esistenze degli altrui.

A volte sento la mancanza del juke box. Dei giochi che si toccavano con le mani e si sciupavano. Delle enciclopedie che aiutavano a crescere.

Ma niente mi manca più del dubbio, creatura che rischia di sparire e di lasciarci vuoti e incazzassi.

Spice up your life - canzone per il giorno

Perdonatemi con la scusa che le Spice Girls non ci sono più, ognuna procede per la propria strada (lo so tutte invidiate Victoria ma solo per Beckham, e questo è un po' triste no? ndArgutaPaffuta).

Ma non è carino - superata la selva di la la la - approdare a un luogo dove tutto è libero e puoi danzare e sorridere? dove capisci che, se stai navigando a bassa quota e soffocato dalle nebbie, hai bisogno di positività? Quella vera...

Allora, dai sapore alla tua vita. Se ogni persona lo facesse, avremmo un piatto variegato e squisito, roba da sfamare l'intera anima del mondo.

Ora brucio questo cassetto, scusate, sta arrivando Lemmy dei Motorhead.

Spice up your life, canzone per il giorno.

Saggio lasciare accadere

Vorrei tanto che per prima aprisse questo cassetto un'amica, ma spero che lei stia sognando. Anche se a volte è un po' nottambula come me.

Riuscire a parlare, da sole, è un'impresa. Ma le persone accanto a noi, e gli ideali di più ancora, ci hanno unite misteriosamente. Lei non mi giudica mai, mi ascolta con una pazienza infinita; direi che la cosa pazzesca è che mi ascolta davvero. I suoi occhi sono saggi e non scambiate la sua dolcezza per debolezza: l'ho vista mettere in riga un piccolo esercito intero.

Quest'anno mi ha accompagnato nella gita più importante. E quasi sembrava che le facessi un piacere io.

Perché lei non chiede, ma offre a un primo sguardo, anzi persino prima. Non so quanto, quando riusciremo a parlare con tranquillità, tranne nelle nostre mail notturne. Eppure lei ha ragione: le cose accadono così, ed è già molto saggio lasciarle accadere.

Buona giornata, se non leggerai per la buona notte.

L'odore scomparso dell'estate

Dopo tante estati mi sono fermata, come tramortita. Ho chiuso gli occhi per sentirlo più a fondo, quell'odore tornato di colpo.

Un caldo intenso e promettente, perché preannunciava la partenza. Avresti pensato a tutto tu, per alleggerire le principesse. Quando l'afa si infila in ogni angolo, ma tu la stai per abbandonare, e su una carrozza dorata.

Povere sono le mie parole per descrivere l'odore dell'estate, scomparso e tornato, il tempo di sentire un tuo bacio e volersi fermare.

venerdì 19 luglio 2013

C'è qualcuno?

C'è qualcuno, non rimbalza solo da una canzone. Serpeggia tra la coda in attesa di un posto sotto i neon. Nello sguardo spento dalla notte di una creatura che aspetta tristi incontri. In navigatori che non trovano la via o la individuano troppo presto.

C'è qualcuno, la domanda che strappa paura e risate se si potesse, nei film horror.

Inutile, perché sai che c'è solo se lo vuoi tu. Se smetti di cercare, se ti arrendi a guardare davanti a te.


Never tear us apart - canzone per la notte

Tear è un'esplosione di dolore, uno strappare che porta lacrime. Impossibile separarci, questi due mondi che collidono. Impossibile ferirti, dalle tue lacrime trarrei vino.

Un canto fiducioso, seppur segnato, di una rockstar affascinante, destinata a volare via presto. Volare... Tutti possiamo farlo, perché abbiamo le ali. Ma molti di noi le osservano senza capire cosa siano.

Never tear us apart, Inxs, canzone per la notte.

Lo scroscio dei pensieri

Che buffa vita, pensavo. Pazza come il tempo.

Respiravo l 'estate in uno dei luoghi più belli del mondo e salivo in auto ancora incantata dall'umidità dei sogni. Attraverso una galleria, pochi metri di buio. Ma appena fuori, uno scroscio d'acqua.

Una tempesta incerta. Uno scroscio di pensieri, che vengono, non invitati. E in qualsiasi momento se ne possono andare.

Hello I love you - canzone per il giorno

Pensa che bel saluto, che gioiosa apparizione di un'età perduta. Solo quando sei giovane e folle, puoi credere di innamorarti prima di conoscere anche il nome di una persona. E per questo motivo la reputo una vera meraviglia.

Ciao, ti amo, mi dici come ti chiami? Poi lampi di immagine di quanto sia unica, quella persona. Una statua nel cielo, con la testa così alta. E tu - si chiede il buon Jim - vorresti questo gioiello? Pensi di poter essere colui che farà singhiozzare la regina degli angeli?

Beata gioventù. E poi mi rimprovero: ma un nome, che importanza ha? Se lo chiedeva qualcuno di molto più saggio, e poetico, di noi.

Hello I love you, Doors, canzone per il giorno.

Nessuna tensione

Impacciata, sempre. Ma so quando la bicicletta e io entriamo in fusione nucleare. E' quando mi accetto per ciò che sono, quando mi lascio andare.

I muscoli tesi per lo sforzo e i timori, sono diventati morbidi. Forse è la bicicletta che guida me, e difatti non compio il percorso che avevo scelto.

Nessuna tensione, pedalando la vita. O arrivi stanco e insoddisfatto. Se arrivi.

Non ho paura, mi annoi

Così non ho voglia di parlarne. Nauseata dai copioni sfacciati, che si sentivano lontano un miglio.

Certo, mi hanno detto, che c'è un pericolo. Che qualcuno pensi che io abbia paura.

No, non ne ho. Ho sempre detto ciò che penso, a meno che lo ritenessi profondamente stupido. Anzi a volte nemmeno questo mi ha trattenuto, perché ho pensato: quante volte non ce ne accorgiamo e diciamo cose stupide al cento per cento.

Così volevo rassicurare, non ho paura. Mi annoi, soltanto. E cerco di starti alla larga, perché non ho voglia di sbadigliare. Né di perdere qualcosa di importante, di immenso rispetto a quei quattro gatti che hanno cercato di strapparmela. Mi spiace, è così: non sei nemmeno unico.

Unici sono i tanti che conosco e pronunciano una magica frase di True Blood: non sono una sfida, ma una persona.
Arguta Paffuta

Non permettete a nessuno di ferirvi... Ancor meno di annoiarvi.

In principio era l'Olanda

Che strano risentire questo viaggio, mai affrontato eppure così vero. Perché brontolate quando eccedo con la Scozia, ma in principio era l'Olanda.

La Scozia è un seme gettato chissà quando, forse prima che io nascessi, ed è cresciuto silenziosamente come tutti i semi, fino a trovarsi immensa. Come il mio pino, che era piccolo come me.

Ma quand'ero bambina, io avevo la fissazione dell'Olanda. Colpa del mare, i primi amichetti di vacanza olandesi. Loro che bevevano latte a tavola e io li guardavo stupefatti. Paul così gentile, si tuffava con piglio d'atleta in piscina, la sorellina biondissima.

Una mattina partirono all'improvviso e mi trovai tristissima a contemplare il mare ligure. La signora dell'albergo mi rivelò che nella cesta dei sassi ce n'era uno firmato dal mio amico e lo afferrai: nome, cognome, Holland. Da allora, l'ho tenuto tra le mie cose e solo da poco l'ho perso di vista.

Ma ai Giochi senza frontiere - must della mia infanzia - tifavo disperatamente Olanda e nel calcio avevo vita facile.

Andrò lì, mi dissi. Per i casi della vita, non ci sono andata mai. Nel frattempo, avevo preso la valigia ed ero tornata nell'altra mia casa.

Ma in principio era l'Olanda e gli incontri di ieri mi hanno riportato questo pensiero, sorridendo, con una vena di malinconia.

giovedì 18 luglio 2013

Detroit rock city - canzone per la notte

Devo ridere, perché so che sto per morire. Conoscete un finale più terribile di questo, per una canzone? Io no, non ora. Perché Detroit rock city è una canzone su un fatto vero: la morte di un ragazzo, in viaggio per un concerto. La gioia, l'eccitazione, gli occhi di un camion puntati, la realtà che diventa irrealtà. I Kiss dedicarono questa canzone a un giovane e ci ho sempre pianto su.

Più ancora di questo assurdo finale, l'assolo di Ace Frehley, quando vedi comparire la luna e la sera appare così bella. Troppo bella, per durare.

Ma stasera è ancora più strano e doloroso. Detroit città del rock. Delle auto, dicono i più. Detroit in bancarotta. Analisti navigati e improvvisati.

Stasera non ho voglia di mettere a fuoco ciò che significhi. Ma tengo nel mio cuore quella frase terribile: devo ridere, perché so che sto per morire.

E spengo la musica.

Detroit Rock City, canzone per la notte.

Basta domande

Quando scende la sera, o sale dentro di noi con la pace, io ti prometto: basta domande.

E non è perché non voglio risposte. È che trovo così meraviglioso ascoltare la tua voce, senza binari. Libera e deliziosa, come il tuo sguardo che mi accompagna senza trappole o manovre.

Basta domande, io ascolto te.

Nel principato di Malu

Ho sognato di vivere nel principato di Malu. Avevo elaborato raffinate linee di azione e pensiero.

Bisognava parlare con le sole vocali a e u. Cavolo, che confusione anzi canfusuanu. A and U,

Ammessi soltanto vestiti gialli, rossi, bianco, blu. Io sola potevo vestirmi di nero. Primo, perché sono a dieta. Secondo, perché, logico, siamo nel principato di Malu e faccio ciò che mi pare e piace.

Quando sono arrivate le regole musicali, mi sono svegliata di colpo perché il volume era troppo alto.

Al che mi sono accorta che il principato in realtà era un cassetto ed era meglio chiamare un falegname. Per la mia testa.

Tutti invadenti, tutti goffi

Questo post è dedicato a un amico che osserva e scrive molto. Che conosce i sapori della vita e sorride oltre la sofferenza.

A volte, nell'incedere dei suoi discorsi e dei suoi messaggi teme di essere invadente.

E io non so davvero se io riesca a consolarlo. Ma gli dico che siamo tutti invadenti, forse quando meno c'è l'aspettiamo a maggior ragione. E goffi, nel portare un po' di gioia.

I can make you a man - canzone per il giorno

Oggi ho voglia di iniziare ridendo per serietà. Con Tim Curry che osserva scuotendo il capo la vita stressante di chi vuole presentarsi in palestra.

La sua alternativa è impraticabile o imprecisata, o aliena, in 7 giorni.

Ma c'è qualcosa di più alienante - ci dice - di sottoporsi a sforzi simili per ostentare un altro aspetto? Aspettate a lanciarmi uova (crude).

Non so quanti giorni servano per rendere uomo o donna una persona. Forse un'eternità, forse un istante ben speso. Se si tratta di anima. Susan Sarandon giurava all'inizio del Rocky Horror che detestava i troppi muscoli. E se vi sembra che avesse cambiato idea, dovete attendere il finale.

I can make you a man, Rhps, canzone per il giorno

Un angolo perfetto

Un angolo perfetto, è quello in cui scivolano i pensieri e calzano perfettamente. E' al molo con le onde che giocano senza perfidia, aspettando di partire per Arran.

Non so cosa troverò, non abbiamo trovato che un minuscolo buco dalla misteriosa identità. Difatti scopriremo che si tratta di un posto folle, e quindi bellissimo, dove dilaga la musica metal e la notte non si chiude occhio. La mattina un signore barbuto serve con grazia però una maestosa colazione che sa d'alba timida.

Ma adesso sono ancora qui, al molo, e non so cosa attender. Forse non attendo nulla, non capisco nemmeno che verrò investita da un calore delizioso e imprevisto e da onde più potenti, dagli aromi dei fiori.

Non lo posso comprendere, perché sono in un angolo perfetto di Scozia.

mercoledì 17 luglio 2013

L'ultimo raggio

L'ultimo raggio si chiama sogno ed è di una luce talmente intensa, perché si unisce già al primo del giorno che verrà. In questo campo solo apparentemente oscuro che definiscono notte.

E se fosse eternità. Quoi, l'éternité: direbbe il poeta. Prima di immergersi nel sogno, senza dolore.

#buonanotte

Moon over Bourbon Street - canzone per la notte

Che luna su Bourbon Street. Che istinto impossibile da combattere. La voce di Sting diventa quasi lugubre, mentre racconta questa storia.

Un vampiro? Forse. Perché c'è una frase che può inchiodare una buona parte di umanità e sta a noi decidere dove metterci.

L'interrogativo sofferto del protagonista, un perché soffocato. Amo ciò che distruggo e distruggo la cosa che amo. Non è colpa sua, assicura la propria innocenza.

Ma c'è la luna su Bourbon Street e pochi possono sentirsi al sicuro.

Moon over Bourbon Street, Sting, canzone per la notte.

Fortuna da non cogliere

Fortuna, il quadrifoglio da non cogliere. Perché, mi spieghi, non puoi trarre buona sorte togliendo linfa agli altri.

Lui compare timido, in quella marea di trifogli, e teme di essere diverso forse. Oppure non si accorge di nulla, verde ed entusiasta. Nella sua breve vita, che per lui è immensità.

Sono stanca di quadrifogli rinsecchiti nei libri. Hai ragione, non lo colgo e lo tratto come un fiore; questo rispetto è già fortuna.

Canagron

Tal chi, un calabrone. Pà Carloeu, non sfidare il mio coraggio, mandiamo via la bestiola.

E lui, lo sento, disapprova. O meglio lo leggo nella successiva definizione, quella selva luminosa di metafore del dialetto. Significa anche "uomo che gironzola a scopo di esplorazione".

Cosa cerchi, non mi è chiaro. Ma mi sa che è più pericoloso del calabrone, questo umano canagron.

Johnny B Goode - canzone per il giorno

Hai in mano una chitarra e ti dicono che non sai fare nient'altro. La sai suonare con la facilità con cui uno pigia un campanello. Muovi corde che gli umani...

Vai Johnny... Dalla campagna alla città, o in mezzo all'oceano se vuoi.

Dicono che non sai fare nient'altro, come se questa tua musica da sola non riempisse il mondo. Eccoti, con la chitarra sulle spalle e ora tutti impazziscono per te. Tua madre diceva che forse un giorno il tuo nome sarebbe stato scritto in caratteri luminosi.

Quel giorno arriverà o forse no, ma importa che il tuo cuore si fonda con quella chitarra.

Abbiamo tutti una chitarra in mano. E non ci dobbiamo fermare.

Johnny B Goode, Chuck Berry, canzone per il giorno

martedì 16 luglio 2013

Un ruscello per quel tanto

Il ruscello che da bimba sfioravo ritraendo subito la mano, con un brivido indeciso tra il freddo e l'impeto della corrente,

Adesso non lo vedo più, ma lo sento ancora più potente. La notte si carica di acqua e rabbia, il mattino si lascia addolcire dal passaggio umano,

Cambia quel tanto che serve per rimanere se stesso. E farmi restare bambina.

Il bivio

Un guerriero disse così ad Arguta Paffuta.

Quando uno esige tutto da te e nulla ti offre. Quando ti promette magnifici lidi ma ti ha fatto assaggiare la polvere della terra già.

Quanto chiunque si pone al centro e grida di adorarlo, rinunciando solo alla tua libertà... solo. tu dovresti avvertire un vago disagio. E se così non fosse, preoccupati seriamente.

È a questo bivio che potresti per sempre perderti.

One more night - canzone per la notte

Non posso attendere così, neanche se mi offrissi un'altra notte.

E poi mi trovo seduta a pensare che non ho mai visto nulla di così bello, ogni notte la tua visione mi guida. Mi metto a correre, indifferente alla possibilità di cadere, perché ci sei tu ad afferrarmi.

A un tratto, mi trovo a chiederti ugualmente un'altra notte, e ogni notte di più.

Come il fiume verso il mare, che non vuole fermarsi mai.

One more night, Phil Collins, canzone per la notte.

La notte dei riflessi

Da uno dei posti più incantevoli del mondo alla mia casina. Trascorrono due, tre notti in questo viaggio e sfilo i sandali fighetti fino a buttare via anche quelli di manovalanza.

La pelle a contatto con la fresca mattonella, un brivido come quello della brezza intermittente. Abbiamo parlato e scoperto tanto, ma una forza dolce obbligava talvolta a girarsi... Le onde dipinte di luci nuove, sempre, come una ragazza che testarda cambia lo smalto e lo adegua ai suoi desideri.

Adesso è tutto già lontano. C'è l'afa della pianura e tradisco il Talisker, che mi merito, con il ghiaccio. Sotto casa parte l'irrigazione e si mescola a un monologo in arabo. Un'altra notte si apre, con mille riflessi.

Live to tell - canzone per il giorno

C'è un segreto da tenere dentro, eppure un giorno sboccia davanti a tutti: non per apparire, ma per condividere.

Ringrazio Jermaine che mi ha portato alla memoria "Live to tell". Adesso che posso contestare il pop un po' meno - che meraviglia invecchiare, liberarsi -, avverto l'anima di donna che vive in questa canzone. Una consapevolezza che sa essere grave, senza divenire pesante. E non allunghi il passo, pensando di fuggire, perché sai che non andresti poi così distante.

Vuoi restare qui. Come sapranno, e importerà mai loro: sono interrogativi che durano lo spazio di un battito di ciglia. Ti tieni dolcemente il tuo segreto, pronto a offrirlo quando sentirai che potrà aiutare qualcuno.

Live to tell, Madonna, canzone per il giorno.

La carezza che cambia

Vi ho parlato proprio un anno fa della carezza dell'ortensia. Lasciatemi, solo per poche righe, stupirmi ancora di come cambia.


Com'è diverso il tocco dopo una giornata di sole: più morbido e arrendevole, come se avesse deciso di mettere da parte la sua nobiltà e cedere il suo cuore. Com'è timida, dopo ore di vento. E com'è tremante, dopo un grido di pioggia.

Così cambia la carezza di un'ortensia. E mi sembra che noi, non riusciamo a starle dietro.

L'alba e il peso del mondo

All'alba ti alzi con un fruscio, eppure pochi istanti dopo hai tutto il peso del mondo. Ti guardi rallentato e non capisci dove tu abbia sbagliato, anche stavolta.

Cammini e non sei veloce come vorresti. Trascini ogni muscolo e sai che non andrai lontano così; troverai una scusa per sederti. Ma non scivolerà via in questo modo tutto il peso del mondo. Né necessita bruschi movimenti, mi dicono i saggi.

Devi solo volgere lo sguardo e vedere una creatura che si sente tutto il peso del mondo. E farti prendere dalla voglia di aiutarla. E' quel movimento magico a liberarti... Tu ti avvicini e già senti le spalle più leggere. Forse anche l'altra persona, che si fermerà stupita perché qualcuno ha voluto darle una mano; di più, perché ha anche solo capito.

Il sole è alto e il mondo è lieve.

Dimostrare niente

Un blabla intercettato distrattamente, mi fa aprire un cassetto. Solo per infilarci un promemoria: non devo dimostrare niente.

A chi si improvvisa governatore della tua vita o di un gruppo, tirando fuori il libretto delle note: bello, noi amavamo, piangevamo, ridevamo quando tu eri distratto altrove, gli dice Arguta Paffuta. Lei ne ha trovati tanti di soggetti così, nel piccolo e nel grande, sull'asfalto e nell'erba.

Ma a tutti ha detto: non ti devo dimostrare niente. E vale per chiunque, anche per noi stessi. Sappiamo cosa è giusto, anche se possiamo negarlo; sappiamo cosa si aspettano da noi. Non sempre si incontrano.

Vivere è già una bella impresa senza che diamo retta al primo o all'ultimo, compresi noi stessi: dimostrami quanto vali, dimostrami quanto ci tieni, dimostrami che sei dalla parte della ragione (tradotto altrimenti, dalla sua).

No darling, dimostratelo tu. Io vivo e viaggio, cercando ciò che è giusto e sbagliando. Ma se pensassi di avere la verità, mi fermerei come te.

Un amore nato così. E i pescatori

Con l'ansia iniziale per vedere che fine abbia fatto questo pescatore scontroso, con il sorriso per i pettegolezzi (lascia più il segno di gossip e forse è più sincero) del popolo che indaga sulle assenze dei due coniugi, con la tristezza per le vite segnate e il rispetto per il lago.

Tutto questo sento, e molto di più per "Un amore nato così", il romanzo di Giuseppe Guin che mi ha fatto respirare prima di tutto il lago, la sua gente, arcani che ora splendono. Il momento ancora più bello, dopo averlo letto, il confronto con un vecchio pescatore.

Gli ho raccontato le pagine in cui l'uccisione del toro si trasforma in un rito per tutto il paese; anche i pescatori corrono a fare il loro dovere, conoscendo l'effetto di quel sangue sui pesci. E il mio amico, sì, a rievocare quei momenti.

Così il lago, la sua gente, i suoi sentimenti diventano universali e si specchiano in un'acqua senza tempo. Grazie, Giuseppe.

lunedì 15 luglio 2013

Notte in viaggio

Rimettermi in viaggio. Lo dico, lo so fare. Ondeggio, poi arrivo.

Quanti viaggi alle spalle e valigie sfatte o traboccanti. Poi ho pensato di non saperle fare più. Mi sono  scoperta con dolcezza lontana ugualmente, rimanendo vicino a chi amo. E anche se costa ancora, lo so: posso viaggiare.

Non ho chiesto niente, solo di lasciarmi respirare, e mi hanno derisa. Le loro battute, i soprannomi, pensano che non siano arrivati a me? Non importa.

Ma esiste molta gente sincera, che sa essere forte anche per te. È grazie a loro, alla mia stella e a me, si' a me, che posso trascorrere una notte in viaggio.

Cosa significa uno scudetto

Il rincorrersi delle pagine e foto rievocative mi frega e mi riporta a 30 anni fa. Eravamo meravigliosi, tanto che non erano ancora diffusi i videoregistratori: le magie mica si possono intrappolare. Ma della festa ho tutte le audio cassette, oltre alle foto.

Oggi nervosi, contestatori e contestati chi... Via torno al mio scudetto 1983. Non c'era Falcao, o qualche altra star, c'era una squadra, dal presidente all'ultimo in panchina e dello staff. E il mio caro Giorgio Rossi più magico di tutti.

Lo scudetto della Roma da me vissuto in terra "straniera", e ancora più esaltante. Io sfidavo il mondo con la mia bandiera.

Un anno dopo, già c'era tensione su chi doveva tirare i rigori.

Eppure siamo sempre riusciti a essere la Roma, folle e felice.

Forse in questo calcio, dove ci si siede in cattedra prima di aver fatto dieci secondi di panchina, è ormai impossibile vivere così. Oppure dobbiamo scuoterlo e ricominciare.

The miracle - canzone per la notte

La goccia sul Sahara, impossibile, eppure la vedo cadere, al rallentatore come per gridarmi di essere vera.

La vedo scendere grazie a Madre Natura che pensa a tutti, che ha fatto venire al mondo Abele e Caino, miliardi di bimbi e coloro che li hanno generati, un vortice di miracoli dal capitano Cook a Jimi Hendrix.

Tutti noi, miracolo d'amore. E di miracoli, mai sazi.

The miracle, Queen, canzone per la notte.

Monologo di margherita

Comparsa dai sogni della notte, si guarda attorno un poco, come riesce. Il tempo di capire che è sola, ma questo agli sguardo frettolosi.

Ha le ortensie, nobili e ammiccanti, a pochi metri. Quei fiori rossi rossi che hanno regalato il sole e un buon cuore. I minuscoli amici violetti, sgualciti dalla vita e quindi ancora più bello. La rosa che la coccola con grazia.

Ma più di tutti, i fili d'erba di ogni colore e dimensione che l'attorniano: anche loro, di umile natura, poche cure hanno ricevuto. Sono nati dai sogni della notte e hanno reso morbida la strada a chi vuole ancora passeggiare nei desideri.

Li ammira, la margherita, finché il vento non la obbliga a girarsi, con dolcezza, e lei vede una, due, tre margherite.

Givin' up - canzone per il giorno

È una canzone buia, in omaggio ai loro creatori, una parodia tristissima eppure non è solo il ritmo ad assicurare che si può ribaltare tutto.

Prendere tutte le parole, piangete sulla sorte di questo ragazzo che non può rinunciare all'ossessione della droga. Ne ha per tutti e ha un'unica affermazione su cui ci potremmo soffermare: il suo grido sulla cupidigia dell'umanità.

Maneggiate poi con cautela il ritornello, semplice e martellante: rinunciare, rinunciare un...corno.

Ecco, se al posto della droga, dell'alcol, del denaro e di un'altra raffica di non identificate schiavitù, sostituissimo qualcosa di positivo: la coerenza, l'onestà, la passione, un sogno.

Non sarebbe bello cantare imperterriti: rinunciare, rinunciare, rinunciare un corno?Anche non in falsetto, se preferite.

Givin' up, Darkness, canzone per il giorno.

Romantic view

Adoro questo momento in cui anche il tramonto tace e nel cielo rompono il silenzio solo gli ultimi uccellini. Sembrano quasi desiderosi di entrare in casa a gridare il loro entusiasmo da riportare poi tra le nuvole.

- Tesoro, sono pipistrelli

Rumore inconsulto di corsa più finestre sbattute.

Dolce notte. Occhio a essere romantici.

Fedeltà

La fedeltà non si compra, la fedeltà non si vende. Io rimango, perché sono leale verso chi e ciò che amo.

Ma chi vuole usarlo, non mi ha più al suo fianco. Respiro il mio profumo di libertà e cammino lungo la mia strada. Ogni volta imparo qualcosa e le ferite inferte lungo il cammino non sono velenose. Perché le depura il mio amore.

Sono fedele a chi amo, alle mie radici, alla mia maglia, al mio cielo. Ma indifferente e distante da chi cerca di usarla.

Sì, cammino, libera, verso il mio cuore e ciò che contiene, anzi non riesce perché gioca con l'infinito.

Drunduljetka e il viaggio più bello

Nei cassetti riposano o vibrano tanti viaggi. Ma in questo ne spunta uno che sento così vicino, per diversi motivi.

E non è solo il pur splendido mezzo, che traccia Francesco Bonfanti, nel suo libro. Mezzo che ho visto in azione io stessa, tra bambini ipnotizzati dalla sua magia.

È il mondo che chiama, attende e vibra proprio. Il mondo gemello. Che non è fatto solo per chi soffre - precisa - ma per tutti coloro che sono in grado di capire e che hanno fede in qualcosa.

Dalla bimba ferita alla donna che non sale per un po' su quella macchina, ma mai si ferma, ecco che un percorso di vita e di amore si spalanca meraviglioso scansando le nuvole.

Francesco, bimbo nato sotto una nevicata epica, conosce gli incantesimi. E la luce, che lo spinge a scrivere. Prima ancora, ad assaporare, sperimentare, accogliere, far crescere colori meravigliosi.

Ha scritto tanto e ha regalato pagine indimenticabili sulla sua Crespi d'Adda. E questo libro, va letto con tenerezza e fiducia, ripagate.

Drunduljetka, Cicorivolta Edizioni, correte!

domenica 14 luglio 2013

Il canto fuori dal coro

C'è sempre un canto fuori dal coro, ed è sgraziato solo al primo istante. Primo istante, quello che frega mezzo e più mondo, troppo frettoloso per fermarsi.

Nell'assaggio di tramonto, immergersi nella natura senza pareti ti porta al coro perfetto delle creature. Ma quando senti la voce orgogliosa di un uccellino per conto suo, la devi rispettare.

Sentila, vivila, respirala. È lei che fa la differenza.

Il canto fuori dal coro, che il coro rende perfetto mentre la brezza partecipa con la sua voce sommessa.

Gigi Meroni e ciò che è nostro

Ho gustato con dolce lentezza le pagine dedicate a Gigi Meroni nel Mag de La Provincia. Mi piace quando si può dire #nostro di qualcuno e di un ideale che trasmette.

Queste pagine, attraverso il viaggio intenso di Brenna e tanti, delicati affreschi - mi portano a un'epoca in cui nascono i miti, senza patine dorate che diventano la sostanza. Attaccati alla loro terra e alla maglia, senza separarsi dal messaggio universale dello sport.

Sfogliando queste pagine di un luogo che sto scoprendo lentamente, e mai abbastanza, mi assalgono tenerezza, orgoglio, nostalgia. È Como. È ilToro che rientra nelle mie squadre di cuore. È lo sport, profondo e misterioso come il lago.

E la consapevolezza che ciò che è coerente e sincero, ci appartiene, senza frontiere.

Posso ballare tutta notte

La realtà sotto un sole savio e più leggero di quanto si dichiari è che posso ballare tutta notte.

Me lo grida la musica sincera, e l'amicizia di ugual natura. Lo esclama per me il grignolino, morbido e garbato. Me lo sussurra il tuo amore.

Posso stare in punta di piedi e dominare il mondo, ma non me ne frega un tubo.

Il giorno sembra appena iniziato e posso ballare tutta notte.

Quando un amico ritorna

Quando un amico ritorna... Che tu lo conosca da una vita o ne accolga il buongiorno virtuale, capace di scaldarti la giornata e riflessioni, musica che ti aiutino a crescere.

Quando capisci che sia dovuto rimanere un po' da solo, e quando lui lo comprende con te. Quando non vi obbligate alle comparse nelle scene altrui, ma vi rispettate con parole o silenzi.

Quando un amico si riaffaccia, con un sorriso timido o una sfacciata risata, ma sempre farina del suo cuore.

Ha ragione la saggia Lorenza: è davvero domenica, ora.

Terra straniera - canzone per la notte

Capisco davvero questa canzone cullata dalla voce malinconica di Luciano Tajoli? La sento rompere il silenzio negli occhi dei tanti immigrati?

Io che mi sento talvolta in esilio dalla Scozia, senza sapere perché, metto a fuoco i sentimenti che bruciavano con lentezza esasperante nella gola della mia anima, quando ero lontana dall'Italia. Potevo ignorarla, e soffocarli nelle risate, nelle feste, negli impegni. Ma non ridurli a cenere spenta.

Terra straniera, quanta malinconia.  Quando ci salutammo, non so perché, tu mi gettasti un bacio e fuggisti via...

Un volto amato lontano, eppure non penso a te... Quando sei lontano, più potenti sono le radici, la terra che accolto i tuoi primi passi, chi ti ha generato. I paesaggi, avvincenti o banali, che hanno accompagnato i tuoi momenti più importanti.

Una gran fiamma che brucia il cuor.

Terra straniera, Luciano Tajoli, canzone per la notte.

Nothing else matters - canzone per il giorno

Non ha mai avuto importanza ciò che fanno o ciò che sanno, io mi fido sempre di ciò che siamo.

E nient'altro importa. Mi scolpirei queste parole, e la musica che le fa scorrere nei miei pensieri, nella pelle se potessi. Ma una consapevolezza simile, che scaturisce solo quando hai fiducia in una persona, non si può intrappolare nella materia.

Questa canzone dei Metallica per me è una delle più potenti dell'universo, nella sua dolcezza. La stringo, e mi sfugge, quando sento cosa sia importante davvero. Quando i giudizi e le azioni calcolate altrui cercano di lambirmi.

No, ogni giorno è qualcosa di nuovo per noi. Viviamo la vita come riteniamo giusto.

E nient'altro importa.

Nothing else matters, Metallica, canzone per il giorno.

La mente borsa

La mia mente come la mia borsa. Sono persuasa di aver ordinato tutto in modo impeccabile, ma quante volte non afferro ciò che cerco.

Un pensiero si nasconde sul fondo del cassetto; l'altro richiama la mia attenzione, ma non lo stavo proprio cercando.

Le chiavi, poi, sono le più subdole. Si rintanano e se senti un tintinnio, è la loro risata che smorzano subito per timore di essere trovate.

Le chiavi, nella borsa. Nella mente.

Nulla, tutto cambiato

Attraverso le vie del paese e penso fiduciosa che è come l'ha lasciato, solo poche ore fa. Nulla è cambiato, eppure c'è qualcosa di irrimediabilmente diverso.

Come una mano levata, e tutti noi non osiamo guardarci veramente negli occhi. Preto arriveranno altre ruspe, lo so, e tutto mi sembrerà così reale.

Le vie in cui mi perdo tuttora, dopo anni. Mondi occulti che profumano di semplice via. E lembi di stoffa, stretti ancora in mano.

Poi passo davanti alla Chiesa vecchia, gioiello a cui hai dato tanto. Ogni pietra conoscevi e amavi.

Poche ore dopo, tutto è cambiato se ci facciamo prendere dal magone. Oppure possiamo ribellarci, continuare. Senza di te. O con te più di prima.

E questa pioggia dura come la notte

Questa pioggia dura come la notte finge di spegnere le nostre canzoni, si trasforma in ghiaccio e percuote ogni angolo, divorando la batteria.

Copre il soffice passo dei sogni, vuole avere tutta la scena, ma diventa un sottofondo, sempre e comunque, per sentirti vicino.m

Picchia la pioggia e il cuore è gelido. Ma basta che tu ti affacci e si scioglie, come me.

sabato 13 luglio 2013

Because The Night - canzone per la notte

A questo banchetto si incontrano voci e destini. È il cibo, è la fame, è la musica. Patti, ribelle leale, lega il suo cuore a Fred e lo accompagnerà fino a un valzer. Bruce, lo conosco più negli anni successivi e non so: me lo diranno - se vorranno - gli amici.

La notte è un angelo travestito di desiderio, il modo in cui ci sentiamo sotto il comando di chi amiamo: incatenati e liberi, senza paura dell'arrivo del mattino. Accogliamo il sole, senza attenderlo, come dono non cercato.

Nella notte non ci possono procurare alcun male.

Se crediamo nella notte, ci fidiamo. Perché la notte due persone si amano...

Sapete che non è la mia canzone preferita di Patti, ma poche storie fatate di musica sanno raccontare la notte come questa. Ed è la canzone in cui posso farli incontrare...

Because The Night, Patti Smith, Bruce Springsteen, canzone per la notte.


La musica la musica

Maledetto sia l'aspetto (citazione dotta, non credi Arguta Paffuta? Va be' non credi). Che cos'è questo misterioso virus che mi hai trasmesso. Sai che sto parlando a te.

L'aria trasognata tua e quella che vedo persino attraverso un telefono mi fanno salire la febbre. Un concerto dove non sarei andata, perché invecchiando ho bisogno di musica sempre più dura o della lirica, i concerti che ho dovuto bigiare. Sessantenni che reggono ore sul palco, più di quanto io regga quattro gradini.Lemmy che vuole ricordarmi come non sia più un adolescente.

La musica la musica. Mi percuote e ne sogno ancora. Ho già da ore in testa la canzone che cullerà la mia notte.

Ti sto ascoltando, giuro. Ma sento anche questa febbre che mi porta lontano, quella che può liberare più di tante ciance.

La musica la musica. Scorre ancora e stiamo ballando.

Vengo anch'io No, tu no - canzone per il giorno

È una giornata lenta, nella sua falsità, ed ecco che arrivano strani pizzicotti come questa proposta

Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale. Roba da svegliarti subito, da solleticarti. Ma non è una gita spensierata. È un'incursione nella facciata, serve a gridare qualcosa che spezzi tutto quel perbenista osservare: come cambi quando temi che l'osservato - lo sbranato  - potresti essere tu.

Uno dei primi dischi spuntati nel cassettone magico. E oggi ancora più prezioso, perché non rido più soltanto come quando ero bambina.

Perché no (risposta preferita degli adulti, accanto a No, tu no)

Vengo anch'io No, tu no. Jannacci, canzone per il giorno

Salendo a Monteriggioni

Mi capita di salire a Monteriggioni, ancora come la prima volta. Incerta sotto il sole e le parole del Poeta, mi fermo a cercare il coraggio per entrare.

Versi scolpiti come storia, vite strappate alla città, amori divampati a ogni età. E ti segue uno strano silenzio, di quelli che annunciano fantasmi. Ma se lo ascolti bene, sta raccontando ciò che non puoi imparare, se non sosti con tutto te stesso.

venerdì 12 luglio 2013

Una goccia gentile

Se l'arsura si fa strada, in ogni tempo e luogo, c'è un momento in cui compare una goccia gentile. Può irrompere pazzerella o affacciarsi timida; arrivare baldanzosa o incamminarsi timida.

Ora, quando insegnavano chimica, ero probabilmente distratta un giorno di troppo.  Chissà perché mi giro e trovo un ruscello. E forse, se avessi la pazienza di contare, un mare, un oceano.

Take me to The other side - canzone per la notte

Una sbirciatina soltanto, Steven, e mi interessa solo quel mare blu e profondo. Un tuffo sincero per capire cosa provi e poi per decidere cosa fare, dove stare.

Abbattere l'orgoglio altrui o mio. Questa canzone mi perseguita da ore, da quando tutte le strofe si rincorrono e si sottrae il ritornello.

Poi il lampo. Bisogna esplorare un'altra parte o si può impazzire. E il mondo, di follia, ne ha già abbastanza.

Take me to The other side, Aerosmith, canzone per la notte.

L'ipocrisia e la passeggiata

Sollevato il velo dell'ipocrisia, resta ben poco da vedere. Sorrisi fatui che ingannavano se stessi e slanci troppo sospetti per apparire veri, strilli da esibizionisti pure noiosi.

Guardo l'orologio, incerta se per una volta credere al tempo.

Sollevato il velo dell'ipocrisia, resta poco da vedere.

Vado a farmi una passeggiata.

Breaking news Gli altri esistono

Ci sono troppe persone in navigazione solitaria, che si sono ormai convinte di essere sole al mondo. Possono essere  annidate in Parlamento, o in luoghi molto meno appariscenti. La loro barca tira dritto, si ferma, butta a mare i sogni scambiandoli per zavorre, taglia la strada: fa come vuole, tanto gli altri non esistono.

Breaking news per loro: gli altri esistono davvero. Sono esseri umani e meritano rispetto. Forse quando finirà la vostra benzina ve ne accorgerete; ma non e' detto che esista ancora la loro pazienza.


Hey you - canzone per il giorno

Vi capita di volerlo cantare, anche se sapete che la vostra voce quasi sicuramente finirà inghiottita nel vuoto. Ma è quel quasi che vi spinge ancora a interpretare il grido di quest'uomo, offerto dai Pink Floyd.

Ehi tu, fuori nel freddo, mentre invecchi e diventi solo, mi senti? Strillate e spiegategli che non deve farsi seppellire vivo. Che forse si può lasciare toccare, una volta sola. E quella volta può essere decisiva.

Spiegategli che potete aiutarlo a trasportare la pietra. Che non deve rinunciare. Certo, vi accorgerete che il muro è troppo alto, eppure qualcosa dentro si ribellerà e vi dirà di respingere l'affermazione che non c'è speranza.

Perché così si conclude la canzone: insieme stiamo in piedi, separati cadiamo. E con questa consapevolezza verrà da ripetere.... hey you

Hey you, Pink Floyd, canzone per il giorno.

Il mondo un grido soffocato

Il mondo è un grido soffocato, un pianto che non riesce a raggiungerti mentre ti giri per l'improvvisa risata.

Il mondo è quello ampio, che può impaurire, a cui spalanca le braccia papa Francesco. E mentre noi le richiudiamo, convinti che sia finita lì, c'è un'altra ferita coperta, un altro singhiozzo di cui ci riteniamo incolpevoli e quindi nulla possiamo fare per placarlo.

Il mondo ha bisogno di tenerezza, anche quando ci fa più male. O quel grido soffocato ci perseguiterà nei nostri incubi, soffocati anch'essi, ma che prima o poi verranno alla luce.

I don't wanna miss a thing - canzone per la notte

Forse per questo sono una nottambula. Ho sempre paura di perdermi qualcosa. Una parola di chi amo, un suo respiro, un colore mai visto o il profumo di pioggia.

Non voglio arrendermi e le provo tutte, pagando un sonno scomodo. Certo non sopporto di sentire lontano te e tante stelle, di sfuggire al loro sorriso. E non mi procura pace nemmeno pensare di essere nei vostri sogni. Che importa, se non posso condividerli con ogni mio senso.

Creatura testarda, sbarro gli occhi sino allo sfinimento.

I don't wanna miss a thing, Aerosmith, canzone per la notte. Di veglia

giovedì 11 luglio 2013

Scüzi'

Una parola che fruga e nelle sillabe serrate ne scorgi l'impertinenza.

Scüzi' un lampo nel mio dialetto. Ma sentite con quanta pazienza la svolge Carlo Azimonti: fissare avidamente e insistentemente lo sguardo su cosa che si desidera possedere. Fuggire da chi si immerge con questo sguardo nell'anima.

Senza tessile

Tutti quei meravigliosi fili con i loro colori mi hanno paradossalmente distratto dalla realtà più profonda,  che ha scandito ogni istante. Decisivo o leggero.

Senza tessile, non sarei nata.

Senza tessile non avrei imparato a vestire le mie bambole.

Senza tessile, non avrei girato il mondo, con i miei viaggi e quelli di chi amo.

Senza tessile, non avrei giocato a pallacanestro.

Senza tessile, non avrei iniziato l'avventura del giornalismo.

E anche quando mi allontano o si scosta, si rivela un trucco. Per tornare a vivere, giocare, lottare insieme sotto una selva di fili.

Hai deciso tu - canzone per il giorno

Non fare in tempo a parlare, forse nemmeno a pensare, che l'altro ha già deciso. E allora perché mi hai chiamato, perché fai tante scene sulla necessità del mio sacro pensiero, perché interpellarmi e farmi perdere tempo ed energie?

Ron concentra tutto questo e si arma di pazienza, il che lo premierà. Hai deciso tu dove andare, decidi tu hai deciso tu. A un essere che finge di sapere tutto e mostra tutto ciò che possiede, a volte anche quello che nemmeno sfiora, Ron oppone questa semplice tecnica, che non è tattica, ma spontaneo essere.

Si sta bene anche seduti in un caffè. Si dorme anche in una piazza, meglio che in una corte.

Sono io anche senza i tuoi giorni sempre uguali.

E in quella piazza aspettare porterà bene, lo annuncia il cane che abbaia alla luna.

Ma bisogna saper tener duro. E non lasciar decidere tutto a chi non si sforza nemmeno di captare un mezzo barlume dei nostri sogni, dei nostri problemi.

Hai deciso tu, canzone per il giorno.

Il giorno o l'altro giorno

Today is The day. Ballo ogni giorno su questa canzone immaginaria e lo faccio leggera.

Perché si può decidere così: che oggi è il giorno e lo può essere di continuo; anzi forse così si abbatte il muro del tempo. Oggi é il giorno, quello cruciale, della svolta e ogni giorno lo è.

In alternativa, si può rimandare a un altro giorno. Attendere e consegnarsi alla schiavitù del tempo.

Oggi è il giorno, lo preferisco.

Vittima della pasta

Tra i bizzarri incontri della vita, persone anche gradevoli che urlavano di odiare la pasta e di non poter quindi sopportare la vista degli spaghetti.

Quale confusione quando le ho viste cibarsi di maccheroni. Incoerenti, avrebbe accusato qualcuno.

Ma forse non si accorgevano, incatenate al sortilegio della forma e non della sostanza.

Avrei voluto mettere in guardia: si tratta di pasta, attenzione. Ma non è facile, forse è comodo o meno doloroso, nutrirsi di illusioni.

Rèla

L'avevo quasi dimenticata, eppure la sento gridare ogni giorno in italiano. Ma come la leggo nei volti, la sento nella vita, la definisce meglio ul pà Carloeu.

Rèla. Quando ero piccola e non volevo svuotare il piatto, la sentivo quella frase: verrà la rèla. Penuria o crisi, la spiega il dizionario, ma in bustocco fa più impressione, quella e che si prolunga. Come un sospiro.

mercoledì 10 luglio 2013

Quando tace anche la pioggia

Quando tace anche la pioggia, sopraffatta dallo sfogo improvviso, l'eco dei suoi pensieri tra l'asfalto e l'aria.

Vorrei che nessuno si fermasse, per continuare a sentire. Ma quando tace anche la pioggia, bisogna rispettarlo e vivere in un sogno silenzioso.

Notte

You saved me - canzone per la notte

Guardando nello specchio, da tempo colgo la verità. Bisogna farlo con gli occhi di un altro e lasciarsi infrangere, se necessario. Cocci di illusioni e orgoglio, per ricostruirsi liberi.

C'è qualcuno, a volte più d'uno, al quale dire: mi hai salvato da me stesso. Hai provato a lasciarmi cadere ed ero lì su solida terra. Non ero mai sola e hai fermato in tempo le mie mani che si avventavano sul nulla: mi avrebbero colpita.

Sei arrivato e mi hai salvata da me stessa.

You saved me, Skunk Anansie, canzone per la notte





Riso libero

Si scandalizzano, perché sei libero, e lo fanno nel modo più sciocco e rivelatore: ridono. Ridono e spandono voci su di te, perché non riescono a cristallizzarti in una categoria. Ridono perché li metti a disagio, nello loro deboli certezze che possono splendere d'oro... ma le tocchi e vanno in frantumi.

Ridono perché non sanno pensare allo spazio immenso che attraversi tu. Ridono perché hanno insegnato loro a farsi amare, non ad amare, e non si avvedono del vuoto davanti ai loro piedi. Tu non ti fermi neanche un istante, a mostrare loro la differenza, perché è nel tuo movimento libero che ti salvi. E forse puoi aiutare loro.

Fortunato, libero, segnato, stai ridendo, ma di un riso diverso e vero.

I love rock n' roll - canzone per il giorno

Dai che infilo il cupissimo giubbotto di Joan Jett, matita nera con meno generosità, altrimenti poi non vedo più niente e infilo una moneta nel juke box. Ahi, l'impresa più ardua è quest'ultima.

Ma non mettersi alla finestra, scrutare la scena dentro e decidere di esserne parte. Sentire che bisogna assolutamente cantare senza scomporsi: io amo il rock and roll.  Se qualcuno danza vicino alla "macchina dei dischi", probabilmente siamo tornati indietro di un bel pezzo. Ma il rock ti aiuta ad abbattere il tempo e a mostrarti ciò che sei: un'anima che sa trovare sempre il modo di ballare, e mai chinare la testa.

I love rock n' roll, canzone per il giorno.

Il sapore del lago

Puoi anche stargli alla larga o avvicinarti esibendo indifferenza, evitare di allungare la mano o respirarlo. Ma il sapore del lago ti entra sotto la pelle, resta lì, annidato come un profumo, stravolgerà ogni altro gusto, in apparenza più deciso.

Soprattutto, ti leverà il fiato, quando meno te l'aspetti, con una insistente nostalgia che non grida ma sussurra, sotto la tua pelle umida d'estate.

Raversei

Quando l'afa fiacca e non c'è svolta all'orizzonte, neanche una nube pietosa, io ti sogno.

Raversei. Una sola raffica, una doccia improvvisa dove le gocce danzano ciascuna per conto loro, per poi ritrovarsi in un valzer o una mazurca indiavolata.

Raversei, dice ul pà Carloeu, rovescio di pioggia accompagnata dal vento. Ma in bustocco la racchiude e la sprigiona, un'unica parola.

Fiore o formica

Starei a guardare per ore quello strano fiore giallo che si apre con tanti fili, come capricciosi capelli, al sole. Finché si mette di mezzo lei, quella fornichina curiosa che se ne frega di tutto. Anche di me, che posso schiacciarla in un secondo: si mette anche in posa davanti alla macchina fotografica.

Ma mi rovini davvero l'immagine? Chi dice che sei meno bella o più fragile, di lui, di noi, di tutti?

Ti lascio in pace, finché posso, finché non mi sento io padrona della vita. Il modo migliore per essere schiacciati.


martedì 9 luglio 2013

Lourdes sotto la pioggia

E la pioggia, battente, insistente, apparentemente incurante di fede e dolore. Vuoi vedere che invece sta cercando di proteggere?

Lourdes, ferite che non si sentono più all'improvviso. Donne coraggiose, soprattutto le donne, che quasi non si riparano. Alle seconde, il primo abbraccio sotto lo scroscio di preghiera.

Walking in space - canzone per la notte

Volare con grazia nel vuoto e trovarsi di fronte il volto di Dio. Questa notte voglio sognare la passeggiata spaziale del nostro Luca e mi riprendo la favola triste di Hair.

C'è un momento di consapevolezza irresistibile ed è in "Walking in space". Lassù si moltiplicano i colori e la vita appare nella sua meraviglia, si nutre di desiderio di pace e si pone un interrogativo: come osano porre fine a tutto ciò.

O mio Dio, la tua pelle è così morbida. 

Walking in space, canzone per la notte.

L'ex cucciolo e i sogni

Te lo scrivo ora, mentre ne ho la forza. Mentre ho ancora delusione, rabbia, ma anche tanta riconoscenza verso alcuni.

Pure ai cuccioli, agli ex cuccioli come te. Cavolo se mi brucia vederti giocare in un'altra squadra: rivedo il tuo inizio, la tua grinta che non voleva ammettere paura, i tuoi sbagli, i nostri, fino a trovarci e non lasciarci più. Mi sono esposta per te e per gli altri cuccioli, ci ho messo la faccia, ho preso le mie ferite. Ma ne frego. Ne è valsa la pena, sempre, per la mia Pro Patria e le mie radici.

Che non eri più un cucciolo di tigre, ce ne siamo accorti in fretta. Come tu ti sei avveduto di quanto questa fosse la tua meta, la tua giungla naturale come già i lineamenti del tuo villaggio sussurravano. Sei stato un grande combattente con noi e per noi; ah, ti avremmo scosso quell'ultimo, fatidico giorno quando ti avevano espulso. Ma pochi secondi dopo, vederti arrampicato sulla recinzione per divorare gli ultimi istanti di partita... Della Partita. Era la Partita, per noi, per te, per i tuoi compagni. Purtroppo, al di là dei sorrisi di rito, non di tutti.

Ma questa è un'altra storia. Oggi saluto il cucciolo che doveva stare a Busto e onoro la tigre che  vestirà un'altra maglia, felice del fatto che potrà proseguire un sogno. Ma lo so, che sulla sua pelle ci sono indelebili bianco e blu.

Onore a Michele Bonfanti, ex cucciolo che ai sogni crede e li difende. Anche noi non ci arrendiamo.

Giorno da scottatura

Questo è un giorno da scottatura. Lo so, lo sento appena la pelle mormora le prime parole al sole. Lo so, mi preparo al contrattacco. Ma mi basta stare sotto il fuggevole riparo dell'ampio albero per perdere le difese.

Per consegnarmi all'incantevole nemico. Come ogni fuoco che rischia di bruciarti nella vita e tu a credere ancora nel riparo. Tra quelle foglie lui si infiltrerà. E tu, maledicendoti, a goderne ogni raggio, ogni fiammella.

Face to face - canzone per il giorno

Onde ancora, movimenti sotto la luna che si è squagliata e lascia spazio alle ultime danze. Lo ricordate questo motivo di vecchia data. Io no, non c'ero ancora, me l'avrà cantato forse Arguta Paffuta.

È il dolore, la tensione, la speranza: cambia faccia, ogni volta, e non smette lentamente di credere che tutto sia concentrato lì. In un incontro, che sembra faccia a faccia, ma è cuore a cuore.

E tu alla fine del ballo glielo auguri davvero, perché anche le canzoni meritano un happy end.

Face to face, twins, canzone per il giorno.

Il boom dei sosia

Anche a questo dovevo assistere. Lei afferma che sia in corso un aumento dei sosia, stile mutazione generica o lento inserimento degli alieni, che ne so.

Ne incontra sempre di più e naturalmente si accorge che di tratta di sosia, solo dopo che questi non ricambiano il saluto, bensì ostentano o tentano goffamente di dissimulare imbarazzo.

Io le ho spiegato che prima di riconciliarsi con il mondo, deve pensare a farlo con le lenti. E lei a insistere: no, sono matissiana, ma ce la farò.

Difatti pochi giorni fa, incrocia un sosia; fosse stata testarda o miope non se ne sarebbe accorta. Invece, in extremis ha fiutato L'inganno.

Arrivata alla meta, sta quasi celebrando quando vede entrare l'originale del sosia, vestito persino alla stessa maniera. Gli sussurra: ma poco fa lei attraversava l'incrocio?

Sì, risponde il signore gentile che si rammarica: non l'ho vista.

Lei lo pensa solo: neanche io, ho visto il suo sosia.

Arguta Paffuta ( e pure paziente)

Il basket rimosso

Nei primi anni della mia vita il calcio mi sfiorava appena. C'era solo uno sport per me e si trattava del basket. Una vocazione immediata e dirompente: Arguta Paffuta suggerisce che il mio amore sia finito quando ho smesso di crescere e ricorda un mio storico canestro da metà campo, a occhi chiusi.

Io, orso, amavo la squadra. Il basket dipingeva i miei pensieri, più di quanto gli altri immaginassero. Era l'unica salvezza dall'insufficienza in educazione fisica a scuola. Era la mia squadra, lo sponsor un mito tessile della mia città che non esiste più. E al limite, Milano.

Poi, ho scoperto che la squadra non era squadra. Ho toccato con mano le prime, banali ingiustizie che per me ragazzina erano immense.

Ho rimosso tutto. Sguardi distratti, senza emozioni. E senza pentimenti, anche se sotto questa indifferenza dorme a stento un sogno d'amore.

Basta che mi vedi

Mi capita, quando esco da casa tua, di dire: sei ancora lì. Quante volte uscivo e quindi non ti vedevo più, ma c'eri. Quasi sentivo il tuo respiro.

Così mi intestardisco e ripeto: c'è. Ora sono uscita e si prepara a dormire. Il pallido riflesso della lampada, il fruscio del lenzuolo, il sogno che viene ad affacciarsi.

Ma torna quella schiavitù: non ti vedo. Devo diventare adulta o tornare bambina, per prendere una decisione difficile: non importa, basta che mi vedi tu. Mi vedi, modo di certezza.

lunedì 8 luglio 2013

Loreley - canzone per la notte

È una strana canzone, che ascolto sul Reno per prepararmi alla rupe malefica, irresistibile. I versi di Heine, come goccioline che volano dal fiume e ridono come note.

Non so perché io sia così triste, vittima di una vecchia favola. L'aria è fresca e fa buio, tranquillo scorre il Reno. Se non ci fosse il volto d 'oro della sirena, il pettine che si confonde con i capelli. Luce e buio qui si fondono come la vita, né puoi tirarti indietro. Impotente come il marinaio, che sa o non sa di andare a schiantarsi: che differenza poi farà.

Basta che cerchiamo qualcosa.

Loreley, canzone per la notte.

Il fattore B&B

Quando l'estate si ribella al proprio look più melenso, si arma di freddezza e gira come un pirata. Quasi le strade fossero un oceano da infestare. E sulla bici i brividi si fanno più insistenti, come i ricordi.

Tornando a casa, hai un solo alleato: un bicchiere di Barbera. Brividi e brace, bicicletta e Barbera. Bontà tua che mi accogli, anche se la pelle dell'anima si scalda.

The B&B FACTOR, somewhere in The night.