martedì 31 luglio 2018

Notte e non sono contro

Contro, è la parola chiave. Scritta a caratteri cubitali, strillata, graffiata.

Ma io non sono contro. È una parola che detesto, che mi fa male solo pronunciare verso qualcuno.

Perché partendo anche dai migliori presupposti, contro è troppo pericoloso. Ti metti in marcia da una parte e arrivi allo stesso punto di chi contesti.

Contro, non mi interessa. Si fa più fatica, ed è più rigenerante, interessante, se non  giusto (termine che non sono degna di pronunciare), sforzarsi di camminare a fianco di qualcuno. Specialmente quando non lo capisci affatto.

Notte e non sono contro 

Non sono lacrime

petali trattengono la pioggia, ancora e ancora, come per versare anche la loro riconoscenza.

Chissà quante lacrime sono in realtà benedizioni. Quante benedizioni, disperse dall'afa dei pensieri, si scioglieranno in lacrime.

Andare oltre, mi sento dire da un fiore, nella terra umida di pensieri.


lunedì 30 luglio 2018

Iris - canzone per la notte

Dal mondo, non vorresti farti vedere, convinto che non potrebbe capire. Non pensa di avere già tutte le informazioni che contano?

Ma c'è una persona alla quale vuoi svelarti. E prima ancora di pensarlo, lo fai.

"Iris" scorre a ricordartelo, in una notte che ti avvolge, senza coprirti.

Iris - Goo Goo Dolls, canzone per la notte 

domenica 29 luglio 2018

La roccia, un uomo e la natura

Incastonato in questa roccia e circondato da erbe e foglie secche, trovo un fiore minuscolo e dal fare cocciuto.

La mia specie preferita, direi. E penso quanto rivela di noi il nostro rapporto con le piante.

L'ho vissuto anche di recente. Un uomo potente, applaudito o criticato, se n'è andato e tanto ho letto. Ma l'ho visto in tratti della sua umanità, quando un altro uomo che coltiva bellezza, me l'ha descritto.

La sua attenzione alle piante, la passione per quelle che mutano con la stagione - specchio di vita - mi ha commossa. E l'ho rivista anche un po' qua dentro: la roccia, la natura e un uomo che l'ha amata, senza gridarlo, ma con tenerezza quotidiana. 

Notte e di passaggio

Tanti chilometri fin dalla prima mattina, alcuni laghi e amici unici.

Quelli dai quali impari, quelli che ti sorprendono, quelli che un altro ti ha donato, quelli che devi sostenere come hanno fatto con te.

Una giornata di passaggio, tutto in movimento tranne la bellezza di viaggiare per qualcuno. 

Notte e di passaggio 

sabato 28 luglio 2018

Notte e la sorpresa più bella

Una bimba di sette anni, a cena con i genitori. Una scena semplice finché si spengono le luci e compare una candelina sul dolce.

L'emozione si sprigiona tutta, dalla sua voce, dallo sguardo, dai gesti, di fronte a quella sorpresa.

Quando gli applausi spontanei della sala si placano, lei sta dicendo: sei bellissimo, papà.

La sorpresa più bella, è vedere chi ami e dirgli quanto è speciale e quanto sa farti sentire speciale. Come se fosse la prima volta.

Notte e la sorpresa più bella 

venerdì 27 luglio 2018

Dialoghi reali - frenata di una mamma

Alla stazione, la vedo arrivare carica di pargoletti.


- bambini, no che è pericoloso! Il treno passa veloce e risucchia quelli che sono vicini ai binari.

Un piccolo strilla: ho paura, andiamocene.

Subito la voce della mamma frena o sterza sul tono: ma qui non succede

Lui, le crede già.

Notte e mentre si canta

La Lorelei, regina del multitasking. Me lo dico, per spezzare ogni tentazione di sentimentalismo.

La sirena delle sirene, dominando il Reno e gli uomini, si pettina mentre canta una melodia.

Stasera la penso così. Una sola, magnifica azione dà essenza a tutto. Perdonami, poeta Heine.

Notte e mentre si canta 

giovedì 26 luglio 2018

Notte e o pebbacco

Rapida incursione televisiva, per poter compiere il gesto finale di spegnere tutto, in questa noia rumorosa.

Poi mangiucchio scene di un film di cui non mi importava un granché allora, non fosse stato per il fatto che si affacciavano sul mio lago.

Adesso le guardo per qualche minuto, come un'epoca passata e non so se realmente condivisa.

Ma intercetto quell'o pebbacco di Abantuono e rido, rido come se potessi tornare indietro o persino ritrovarmi.

Così direi alla vita, quando è birbona 

O pebbacco 

Notte e o pebbacco 

Servire la poesia

Ogni atto quotidiano può essere un verso. Un piccolo omaggio alla poesia, che lo sappiamo o no.


Finché si posa davanti ai nostri occhi e non ci è mai parso così chiaro.

mercoledì 25 luglio 2018

Se mi avessero salvato gli Iron Maiden

Consapevole di quanto sia fitto l'elenco dei miei salvatori, oggi ritaglio un ruolo fuori concorso agli Iron Maiden.

Non solo perché li ho usati per fronteggiare una strada particolarmente noiosa. Hai sonno? Carica all'infinito Fear of the Dark.

E' che poi entro nella struttura e due infermieri mi chiedono un passaggio sull'ascensore. Io infilo il cellulare in borsa e parte a raffica la canzone in questione.

La coppia al lavoro mi guarda e uno commenta: signora, che musica tranquilla ascolta.

Io allora racconto la ragione attuale di questa presenza: era per aiutarmi a combattere il sonno in una strada magistralmente noiosa.

E ci ridono su, pure io. Ma so che c'è qualcosa in più nelle loro parole.

Signora, lei sembra così tranquilla, che musica ascolta.

Appunto perché sono tranquilla voglio spaccare il mondo. Ed è da quella parte che tanti anni fa decisi di cominciare, per non avere paura del buio.

Notte e non ho bisogno della voce

Pare che non mi abbiano fornito in dotazione di una voce particolarmente stentorea. Ma io preferisco pensare di aver rinunciato in partenza, perché già tutti urlavano.

Anche oggi me ne frego di chi alza il tono o i gesti, perché ne vedo lucidamente l'impotenza. Con una lucidità, beninteso, che non viene dalle mie forze.

non ho bisogno della voce, dei trucchetti o altri stratagemmi, per farmi notare e valere qualche briciola in più.

Ho i miei piccoli gesti e la mia grande fortuna di essere libera.

Notte e non ho bisogno della voce.

Un po' troppo (è troppo)

Un po' troppo e ti verrebbe la tentazione di resistere. Ma è ancora il mondo dei fiori che spiega 

Un po' troppo, è troppo. Sotto il peso e il tempo, i petali cadono, e non significa arrendersi. 

Vuol dire rifiorire altrove, in altre forme, dar fiato alla vita. Lo sa un fiore. Un umano, non sempre.

A un po’ troppo, si dice basta.

martedì 24 luglio 2018

Notte e una storia antica quanto

Atene stretta in una morsa di fuoco e dolore, una storia di queste ore, una storia antica quanto la crudeltà.

Rivedo il sole di maggio e dentro tutta la speranza, dissolta da un'estate come questa.

Notte e una storia antica quanto 

Le parole dei piccolissimi

Le parole corrono dappertutto ed è difficile trovare un'isola, uno scoglio dove respirare il silenzio.


Quando pensi di esserci riuscita, arriva lui. Una creatura piccolissima, che non osi fotografare, anche se si piazza lì davanti e strilla insistente come chi non ha nulla di temere.

Un uccellino, forse un fringuello. Che mi fissa e mi rivolge altre parole. Solo che hanno un sapore speciale. Io faccio fatica a capire, ma sento che sono tra me e lui, una comunicazione vera di due creature che si incontrano.

Lui piccolissimo, io forse di più. E le sue parole non strappano il silenzio attorno, ma lo rendono ancora più speciale. Perché dentro quel silenzio, lui sta parlando a me.

lunedì 23 luglio 2018

Notte e (non) ci vuole smalto

Ogni tanto, lo confesso, guardo con invidia-perfidia le unghie smaltate di altre donne. E penso che tra il ticchettio sul pc (killer nascosto) e i mestieri vari non posso concedermelo.

Tuttavia, sulle mani di una  donna salvata in mare ammetto che mai mi sarebbe venuto in mente di scrutare le unghie e tanto meno - nel caso in cui, meno distratta, avessi colto tracce di smalto - l'avrei invidiata.

Ci vuole smalto. Ma per rimanere umani.

Notte e (non) ci vuole smalto.

Grato lo stupore

Al fiore più bello si attribuisce talvolta umana vanità. Ma quando lo osservo, io vedo il tesoro per eccellenza: lo stupore.

Petali sospesi come in uno sguardo ammirato, che fruga nell'aria, nei raggi di sole, nelle gocce che possono scendere dopo una preghiera.

Lo stupore che indossa il fiore più bello, dimenticandosi di sè, esprime una gratitudine che umanamente mi sembra così difficile sentire.

domenica 22 luglio 2018

Notte e gli auguri della mia amica

Ho deciso che festeggerò i miei cinquant'anni come lo meritano. Con intensità e gentilezza.

Ma ho rimandato, perché voglio che accanto a me ci sia una mia amica, che il nostro Creatore quasi cinquant'anni fa mi ha messo a fianco.

Oggi è il mio onomastico, e quando l'ho raggiunta, lei mi ha detto: è Santa Maria Maddalena, auguri.

Non importa quanto sofferente. Non importa quanto nella tempesta. Appena mi ha visto, lei sapeva cosa dirmi.

Notte e gli auguri della mia amica.


sabato 21 luglio 2018

Notte e la canzone che (non) ricordi

A parte qualche incursione di Tozzi-Bigazzi, rigorosamente annotata nel mio libro di poesie, non ricordo le canzoni delle mie estati adolescenti e anche qualcosa di più.

Non saprei unire un titolo e un anno. Un brivido e un volto, nonostante i jukebox e la Tv.

Eppure qualcosa è rimasto dentro, indefinito e forse per questo eterno. Perché so che ogni estate è stata celebrata da una canzone. E non importa se note e parole siano entrate nella nebbia.

C'è una luce che batte più forte e mi riporta nel cuore di un'estasi di libertà. Più forte di ogni razionale amnesia.

Notte e la canzone che (non) ricordo 

venerdì 20 luglio 2018

Gipo, perché il vero calcio è da eroi silenziosi

Non ho visto giocare Gipo Calloni, ma pochi mi hanno fatto vedere il calcio come lui.

Per questo gli devo un augurio speciale per i suoi primi ottant'anni. Perché ho cominciato a vivere il calcio, quando già stava cambiando volto.

 Incontravo Gipo e lui mi raccontava storie di gioco e di eroi. Quelli veri, che compiono sacrifici nascosti, mai ostentati. Che stanno in campo distrutti perché non si possono più sostituire, non si può mollare. E poi crollano appena fuori, quando si può svelare la gravità delle condizioni e ricorrere alle cure.

Ma eroi si è anche facendo semplicemente il proprio dovere, scrupolosamente e senza mai mettersi davanti alla maglia.

Io ho sempre ascoltato Gipo, simbolo della mia Pro Patria, e sempre l'ascolto.

Mi piacciono i suoi racconti e poi il suo sorriso, che mi dice:



Malu, può essere ancora così e per qualcuno lo è ancora. 

È vero, l'ho appena visto con i miei tigrotti. E riparto felice.

Buon compleanno, Gipo.

Notte e dove vuoi Tu

Avevo una mezza idea su dove andare. Adesso viene fuori che ne avevi un'altra Tu.

E ancora una volta vorrei dirti: no grazie.


Ma quando le parole finalmente mi vengono, mica sono le mie.

Sì grazie 

Mica l'ho detto io.

Sì grazie, mi sento dire.

Notte e dove vuoi Tu.

giovedì 19 luglio 2018

Il professor Grilli, onestamente

Alla Famiglia Sinaghina due splendidi libri e il giusto tributo a Ginetto Grilli. Il professor Virginio Costantino Grilli, abbiamo detto noi dell'associazione B300, che ci insegna senza farlo pesare.

Anche in questa serata. 

Questo quarto quaderno della Famiglia Sinaghina mi riporta storie nuove e riaffiorate. Come quella della Marialonga, che vendette una meravigliosa sottana per pochi soldi alla zia del professore. Un prezzo così conveniente, perché la sottana aveva un buco praticamente invisibile e perché la zia era povera e sola.

Onestà e generosità, unite in un gesto.

Guardo Ginetto e il ritratto che Tiziano Riverso gli ha dedicato, trovando entrambi i volti.

Il professor Grilli, onestamente. E generosamente.

Notte e le urla dell'estate

Quando ci pare di aver fatto le ore piccole e chiudiamo gli occhi, rinvigoriti, un urlo attraversa la notte.

Uno, due, tre. Strappi di quiete, graffi di vita di ragazzi che sanno stare svegli ancora.

A me sembrano le urla dell'estate, quelle che raccontano che puoi staccare davvero e vivere una stagione senza pensieri. 

Addormentandomi ci credo e sogno ancora.

Notte e le urla dell'estate

mercoledì 18 luglio 2018

Notte e nuvole indecise

Quasi accarezzando l'acqua a Blevio, alzi lo sguardo e non riesci a staccarlo dalle nuvole. Indecise se arrossire di gioia o di incupirsi. Se incontrarsi o restare da sole, in quel cielo che si specchia nel lago di Como.

Se credere che la serata sarà gentile o si tingerà di pioggia. E così la vita.

Nuvole indecise, bellissime e fragili, come noi.

Notte e nuvole indecise

martedì 17 luglio 2018

Notte e la luna si riempie

La luna a metà, che dondola sul lago di Como. Tu ci caschi e la fotografi, ma lei si riempie di sogni.

Forse accoglie anche il mio, che ho depositato stasera, o molte sere fa.

Notte e la luna si riempie 

lunedì 16 luglio 2018

Pezzi di verità

Ci sono pezzi di verità che troviamo quasi dappertutto. Travestiti da fili d'erba o foglie, sassolini e terra umida, un bocciolo o petali appesantiti e tanto altro ancora.

C'è chi li vede come abituali, forse noiosi, insignificanti nella loro consuetudine.

A me sembrano universali e anche per questo bellissimi pezzi di verità da seguire nel mondo, a disposizione di tutti.


Notte e racconti a tutti

A volte racconti a tutti, la storia che ti si è offerta, per non raccontare ciò che hai nel cuore.

Racconti a tutti, e quindi a nessuno. La scintilla che non sai se illumina o brucia, dentro di te. E non sai nemmeno se ti sai ascoltare, solo intingi la penna in altro inchiostro, ancora.

Notte e racconti a tutti.

Il mondo (ir)reale

Ti spacciano spesso il mondo irreale per reale: è quello che luccica, senza luce, ma solo di riflessi. Un iperuranio capovolto, se posso fare l'imbarazzante filosofa.

Io, che so poco o nulla, sento che quel mondo si chiama interesse. Non c'entra con il respiro, acqua che si muove con pazienza come quella di un lago, incertezza che è vita, piedi che si immergono nella terra.

Il mondo irreale è quello che da cui traggono profitto.

Il mondo reale, quello che ti dà un senso.


domenica 15 luglio 2018

Notte e gli occhi che non vedono

Anche oggi ho visto occhi che non vedono. Una sofferenza neanche dignitosa: quest'aggettivo, amano cucirselo addosso gli uomini.

Era una sofferenza di un silenzio nobile. Una creatura a quattro zampe, in attesa di una cura e una carezza, mentre il suo amico - padrone, sarai tu, vorrei dire all'essere umano arroccato in se stesso - aspettava una speranza.

Occhi che non vedono, una coda che si muove, perché c'è un cuore che vede sempre oltre.

Notte e gli occhi che non vedono (vedono oltre).

sabato 14 luglio 2018

Ognuno può essere sentinella

Frugando tra quell'albero lassù, mi viene da credere che ognuno di noi possa essere sentinella. Di un avamposto a scelta, di una pianura falsamente difesa, di una terra strappata via a morsi dalla voracità umana e dall'incoscienza.

Si può salire su un ramo e dire, con garbo o infuriati: guardate che stiamo sbagliando molto, se non tutto. E anche se l'eco ci percuotesse con la nostra voce, irridendo gli unici spettatori che siamo, avremmo il dovere di spostarci di ramo e urlare più forte.

Ognuno può essere sentinella.

Oppure complice 

Notte e so fermarmi (non è stanchezza)

La corsa è qualcosa che si arresta per stanchezza. Io provo a studiare una pausa che sia qualcos'altro.

Non è stanchezza.

Non è che mi manca il fiato (va be', un po', che pignoli).

Non è che ho una certa, come dicono i giovani.

E' che so fermarmi.

Una pausa che significa guardare dentro me stessa e che mi ama. Che mi separa dal mondo, per meglio connettermi. Schiava di nessuno, nemmeno di se stessa. Specchio di un movimento che mi ispira, ma non mi condiziona. La mia mano immobile, costellata di lentiggini, mi appare, anzi è oggettivamente bellissima.

So fermarmi, per felicità.

Notte e so fermarmi.

venerdì 13 luglio 2018

Viaggiare in navetta

A Milano Unica vado a viaggiare nel futuro e incontro pure una storia di generazioni nella mia provincia, che mi incita a fermarmi. 

Una tessitura che produce, una figlia che ne trae ulteriori meraviglie. Il tempo dei miei pensieri si incaglia qui, anche grazie a un ulteriore, piccolo  testimone.

E da figlia di meccanotessile provo a creare anch'io. Un telaio e una navetta, quest'ultima che mi trasporta lontano prima di ritrarsi.

Viaggiare in navetta, per riconoscersi e avere il coraggio di non fermarsi, alla ricerca della bellezza che si può creare ogni giorno. Anche con il pensiero.

giovedì 12 luglio 2018

Notte e sguardi avanti

Una serata così, tra gli amici del mio maestro e altri fili di vita ancora. Lo so, sembra che io e il maestro (d'ora in poi definito nel suo corretto ruolo "il prof") abbiamo gli sguardi incrociati, distratti dalla foto.

Ma è perché siamo felici e cogliamo tanti sguardi avanti. 

Grazie al Lions Club Busto Arsizio Europa Cisalpino, perché li ho sentiti immersi nei programmi, perché ho viaggiato con loro nei mesi scorsi, perché ho rivisto dentro i loro sorrisi l'amico Walter partito troppo presto. Perché il prof ha parlato e ancora mi ha fatto pensare che dovere bellissimo sia parlare, costi quel che costi, per non far dimenticare chi ha parlato saggiamente prima di te.

Perché mi ha colpito la voce di uno di loro, quando si è incrinata al pensiero dei bimbi ricoverati in Pediatria. 

Perché a me, sembrano chiedersi quei piccini con gli sguardi, ha osservato il signore. Ed è una domanda che poi ci resta addosso, crescendo, senza avere più innocenza a consolarci.

Sguardi, sguardi. Sguardi che si vogliono bene, che scoprono, che spronano. Che vanno avanti, in una sera d'estate, a esplorare nuove stagioni, fioriture di vita, ancora.

Notte e sguardi avanti.


mercoledì 11 luglio 2018

Notte e scivola via

La sera a volte appare così silenziosa, che ci sentiamo dentro tutto. Ma se si ha la forza di non trattenerlo, tutto scivola via.

Un sorriso che avresti voluto vedere ancora, le voci di troppo, un filo di vento, la malinconia. Tutto si incammina e sta in piedi per qualche istante, prima di imboccare uno scivolo trasparente. Qualcosa si riaffaccerà, altro non si farà più sentire.

Ma intanto non resta che scivolare pure noi nella notte e ci si sente improvvisamente lievi.

Notte e scivola via.

martedì 10 luglio 2018

Grazie Nonno Pierino, Pénsaghi non

L'ultima foto di nonno Pierino mi ha regalato un altro gioioso sorriso: lui al mare, accanto alla sua famiglia. E non posso lasciarmi togliere quel sorriso dalla notizia che arriva poi.

Perché il Pierino si è rimesso in viaggio. Quanti ne ha affrontati, uno l'ha narrato con i suoi ricordi ancora brucianti: quello in Russia, durante la guerra.

Ma quanti altri belli e lievi. Il viaggio più tosto e vincente: far nascere e crescere una pasticceria in grado di rendere felici. E spensierati, come si può essere quando qualcosa di buono attraversa la tua vita.

Pénsaghi non, ci hai ripetuto affidandoci le parole che altri ti hanno rivolto nell'aiutarti.

Adesso è un guaio, non riesco a non pensarci, anche se riguardo la tua bella foto al mare o quella che abbiamo scattato alla presentazione del libro.

Noi piangiamo, Pierino, ma Pénsaghi non, perché ti promettiamo che asciughiamo le lacrime, sappiamo che questo viaggio è bellissimo e stai riabbracciando i tuoi cari, a partire dalla Bruna, la tua Bruna che tanto ti mancava.

Grazie Pierino, Pénsaghi non.

Notte e scienza o miracolo

Il salvataggio dei ragazzini in Thailandia e del loro allenatore (ragazzo) ha fatto sentire molti di noi così uniti. Cose da non crederci.

Mi emozionano i commenti carichi di dubbio, diffusi dai media per i Navy Seal.

Non sappiamo se sia scienza o miracolo.

Una domanda che grava su tanti dei nostri giorni e sulla storia dell'umanità. Perfino sul nostro sentirci uniti.

Notte e scienza o miracolo.

lunedì 9 luglio 2018

Ciascuno si riposa

Ciascuno si riposa, anche gli insospettabili. Una creatura che respira e una scultura che viaggia nel tempo. Un pezzo d'arte e un frammento sgraziato di vita.

Una formica e questa massa pulsante di nome terra.

Tutti con un bisogno di appoggiare il capo, anche solo per guardare meglio, con un filo di stupore, la bellezza attorno.

Notte come in un'estate di Bryan Adams

Le estati che non finivano mai, neanche quando si stingeva il profumo.

Adesso ho già deciso che diventa buio troppo presto.

Rivoglio un'estate come quella di Bryan Adams, oggi l'ho deciso riascoltando "Summer of 69". Un'estate in cui per sempre appariva l'unica parola pensata, fosse per una band, un bacio o il sole morbido sulla pelle.

Quasi quasi risuono un'estate così, perché si può riavere ma dipende solo da me. Dai che sto alzando il volume.

Notte come in un'estate di Bryan Adams.

domenica 8 luglio 2018

Cosa voglio essere

Mio padre mi ha portato a crescere sul Maggiore e la vita mi ha fatto vagare tra i laghi accarezzandoli con sguardo e pensieri.

Ma sapevo che papà aveva un grande amore: il Garda. Quando ci torno, mi appare tutta la sua complessità, il suo vagare che sfugge ai confini del lago.

E gli voglio bene, perché lo vedo così. Non com'è, bensì come vuole essere. Un lago, che si veste in fretta di mare per realizzare un sogno; poi ci ripensa e sospira: dai, sto qui.

Cosa voglio essere, è la parte più bella di questa terra in ricerca.

Notte e tutti sanno (quello che devi fare tu)

Run boy run. Tanto la voce arriva implacabile: è di una, mille, centomila persone che sanno quello che devi fare tu. Sanno dove sbagli, da che lato dormi, il tuo primo pensiero la mattina che dovrà poi essere per forza errato.

Tutti sanno quello che devi fare tu.

A te non resta che la parte più rilevante: quello che vuoi.

Notte e tutti sanno (quello che devi fare tu)

sabato 7 luglio 2018

Tu sosia

Raramente ti concedi agli specchi, come se rubassero l'anima.


Poi, in balìa dei ricordi scolastici, ti concedi e urli come Heine. Tu sosia, patetico doppione. Io ti stavo persino ad ascoltare, finché ho colto un noto luccichio.

Così incatenata a te, da fissarti nell'anima.

Quasi quasi capisco di essere libera e ti sorrido, amico sosia finalmente alle mie spalle. Qualcosa a cui assomiglio, ma non sono, se ne va.


Du Doppelgänger 



Notte e non attacca

Ogni tanto qualcuno schizza veleno. Tu non sei migliore, è che proprio non hai tempo: che grande liberazione. Quel poco tempo, devi dedicarlo a migliorarti, crescere, sognare. Che poi basterebbe una parola sola.

Vivere. Non attacca, il veleno.

Allora alzi un calice di ottimo vino e ci ridi su.

Stai  brindando a quel grande dono di nome vita, in un locale accogliente, e sei felice.


Notte e non attacca 




venerdì 6 luglio 2018

Notte e trovando Chiara

Il cielo gioca con le sfumature stasera sopra il museo del tessile. Preferisco chiamarlo cotonificio, più che mai, e ci vedo andare a lavorare devotamente il nonno Mario.


La prima ondata di energia della Pro Patria, che mi attraversa, il nonno.

Stasera alla festa della birra biancoblù rivivo quest'anno pazzesco, con le lacrime che non sanno che direzione prendere, neanche quando la speranza della promozione diventa certezza.

Incontro molti compagni di viaggio, mentre mi fermo a pensare.

Delicatamente, tra le tigri incontro una farfalla. Chiara, che rimette tutte le riflessioni a posto, come un gioco quando hai finito di usarlo, e ricorda cosa conta e cosa invece va tralasciato. Perché bisogna anche dire addio, per riprendere a volare.

Trovando Chiara e il libro che insieme abbiamo scritto, vedo la direzione.

Notte e trovando Chiara 

giovedì 5 luglio 2018

Dove specchiarsi

Oggi capovolgo lo sguardo, sempre colpa del Garda che crea in me un senso di piacevole stordimento.

Sono lì ad assorbire ogni riflesso sul lago, ogni protagonista involontario, ogni colore che si perde e si riagguanta sulla scia dell'acqua.

Poi scorgo loro. Ancorati alla terra, intinti nel sole, con dipinta addosso una curiosità contagiosa.

Quasi mi scordo del lago e mi avvicino per conoscerli, anche solo per un istante.

E per una manciata di attimi mi specchio in loro più che nel lago.



Notte e io posso osservare

Posato così fuori mano da risultare al centro, sei uno spettatore che diventa protagonista.

Osservato mentre scruti l'orizzonte a Garda, resti immerso nella scena a cui non so se sai di appartenere.

Perché nemmeno io so dove posso entrare, fermandomi.

So che posso osservare e questo mi rende felice.

Notte e posso osservare 

Distanti in carrozza

Le nostre vite in carrozza, sfumate sotto la pioggia. Vicine e tenute a distanza dai pensieri, che ci dividono irrimediabilmente.

Un mezzo sorriso o un sobbalzo ci fanno di tornare insieme. Prima di far riprendere il viaggio nella stessa direzione apparentemente, eppure agli antipodi.

mercoledì 4 luglio 2018

Notte e un ultimo messaggio

Basta il tocco lieve della sera e ti viene in mente una serie di messaggi a cui non hai risposto, da giorni, mica da ore (per questi ultimi ci sarà tempo nei prossimi giorni, provo a dirmi).

Allora, ti metti a scrivere un ultimo messaggio. Che te ne importi veramente o no. Che sia qualcuno che farai felice, o qualcuno che avrà comunque da lagnarsi: adesso, mi scrivi.

Sì, quando pensavo di non farcela più. Però poi ho pensato: dai, mando un ultimo messaggio.

A qualcuno che c'è sempre, a qualcuno che c'è poco, se non mai. A qualcuno al quale tengo, ad altri che sento distanti anni luce.

Un ultimo messaggio, che tanto non basterà.

Ma basta per farmi addormentare con un sorriso.

Notte e un ultimo messaggio.

Fuori la testa

In tutto questo casino e nonostante l'altezza lo sconsigli, tu ficchi fuori la testa.

Petali acerbi e superbi, che si fanno strada, e mi fissano. Forse con un pizzico di arroganza, perché ti senti più avanti di me.

I ricci arrostiti dal sole, una pioggia di lacrime di betulle, i fiori nel prato che vaneggiano d'estate.

Ma solo tu, ortensia, mi persuadi a fiorire, ancora.

martedì 3 luglio 2018

Notte e la pace dietro due birre

Nessuna pretesa, un solo desiderio. Quello di bersi una birra in silenzio. La folla non è ancora arrivata, persino le zanzare stanno ancora alla larga.

You And me, diceva il presidente Alice Cooper. La pace, che è essere se stessi, in un assaggio di sera di luglio.

Non c'è nessuno intorno, né importerebbe. La pace dietro due birre non può, né vuole essere spiegata.

Notte e la pace dietro due birre.







lunedì 2 luglio 2018

Notte e varia umanità

Ragazzi così distanti da non poter sopportare la sola idea che le grotte li inghiottissero.

Una fitta al cuore a uno sguardo misteriosamente trafitto sulla tua strada.

E la persona che oggi ti ha raccontato come si sgretolasse il suo futuro, senza il minimo segnale: era come se ti fissassero i suoi occhi.

E molto di più: tutta l'umanità inascoltata, da te e nessun altro.


Buona notte, varia umanità, ferita e spesso silenziosa.

Notte e varia umanità 

domenica 1 luglio 2018

Notte e bambini addormentati fuori dal mare

Vorrei pensare ad altro, che non fossero quei bambini addormentati per sempre, ora fuori dal mare. Vorrei essere forte e vigliacca abbastanza da viaggiare lontano con i pensieri.

Invece, continuo a navigare, le immagini più forti dei commenti. Perché se a questi ultimi mi affido, più del dolore condiviso trovo la capacità  di dare la colpa agli altri senza farsi scalfire dai dubbi.

Colpa di chi è partito, di chi viene fermato, di chi ha cercato salvezza, di chi era disperato, di chi parla, di chi agisce, di chi soccorre, di chi lo vieta. Come se tra di noi abbondassero coloro che vi hanno teso la mano.

Torrenti di certezze, che non  riescono a farmi fuggire dal dolore, anzi lo rendono più aspro.


Notte e bambini addormentati dal mare (buona notte).





Macchie testarde

Macchie testarde di vita, all'ombra del grande castagno. Lui sembra dominare tutto, tranne la bellezza di questi fiori.

Forse dipendono da lui o così si fingono, perché si nutrono della sua ombra e lo ripagano di colori.

Macchie testarde cosparse sulla vita, ti interrogano senza rumore. E tu ascolti impotente, perché il bosco conosce in apparenza tutte le risposte, senza potertele offrire ancora.