martedì 31 dicembre 2019

Il filo dei desideri


I bilanci sono fogli che scivolano via, si mischiano, creano confusione. Meglio afferrare un filo, non importa se esso appaia fragile. Basta stringerlo e coglierne la consistenza.



Quel filo, sono io. Quando l’ho seguito e l’ho lasciato vibrare, danzare nell’aria, ho respirato una insospettabile felicità. Affrontando fatiche o prove, il cuore si alleggeriva e forse non ci credeva nemmeno lui. 

Che fosse l’opera a Busseto o una preghiera ad Assisi, e persino un piccolo gesto come liberarsi dai rumori in sottofondo nella vita in un cinema.

Viaggi o azioni che attendono da una vita e diventano irresistibili in un istante. 

Questo per me è stato il 2019 e posso solo sperare che quel filo continui a chiamarmi, a ricordarmi che così fragile e forte va tenuto vicino al cuore, per prendere slancio nella vita. E ciò significa farlo con altri, rendersi conto che non siamo mai soli. Che il cielo è il primo a muovere questi preziosi fili per farci crescere insieme.

Vi auguro di seguire il filo dei desideri, di vivere scoprendovi con delicata ostinazione e voler bene ancora più intensamente a ogni frammento di aria in cui danziamo.

giovedì 26 dicembre 2019

Un sottile strato di ghiaccio

Un sottile strato di ghiaccio, quasi invisibile ai viandanti. Il sole ci gioca, come un monello svogliato. La barca, capovolta in un sorriso di pigrizia.

Tutto attorno, nella mia valle, l’inverno russa profondamente. Ma qui lo tradisce l’acqua ghiacciata, un velo da brividi che stenta a sollevarsi.
Come tanti dubbi nostri. 

mercoledì 25 dicembre 2019

C’è un tempo solo nostro

C’è un tempo solo nostro, in cui brilla una stella e illumina le pareti del cuore.

Un tempo in cui non entrano ombre e spifferi. In cui il silenzio è un canto, da assaporare istante dopo istante.

C’è un tempo solo nostro, e dura un giorno, un anno, un mondo. È quello che non si può misurare e resta con dolcezza sulla via, anche quando la porta si schiude.

Ma ciò che non ci tocca, non può entrare più.

martedì 24 dicembre 2019

Timidamente inverno

Tutto il pudore di un giorno è sospeso sul lago. I rami spogli non riescono a placarlo, eppure a un centinaio di metri ho visto sfacciate rose aprirsi.

Mi manca quell’inverno che mordeva le guance e le tingeva di euforia. La neve senza tentennamenti, cadeva come un mucchio di mocciosi paracadutisti.

Adesso è timidamente inverno e forse si vergogna di noi che non ce ne rendiamo conto fino in fondo, anzi ci fermiamo ad ammirare le rose.

lunedì 23 dicembre 2019

Sul palmo della mano

Ci vorrebbe un Grande Gigante Gentile. Uno che non ti salva, forse ti incasina la vita e sei tu a trarlo d’impaccio.

Ma ti prende sul palmo della mano e nonostante la stazza vede il tuo cuoricino. Di più, gli preme moltissimo. Non può pensare che vada perduto.

Ci vorrebbe un gigante, goffo e sincero, in ogni vita.

domenica 22 dicembre 2019

Grandi amori

Loro stanno insieme da 65 anni. Loro stanno insieme da più di venti. Il loro Natale non grida mentre si combatte una battaglia. Si suona il pianoforte, ci si fa forza, si ascolta il rumore della pioggia che si ritira per dare spazio alle conversazioni.

C’è uno dei due che sta aiutando l’altro, secondo il mondo che ha sempre fretta di intrappolare in un giudizio.

Ma chi ha bisogno di chi? E poi, che bisogno?

Due grandi coppie, mi hanno accolta oggi. Due grandi amori.

E quando esco in punta di piedi risento ancora la voce della prima lei che dice all’infermiera tesa a invogliarla verso il sole.

- Ho già il sole, mio marito.

venerdì 20 dicembre 2019

Non ci sono favole

Non ci sono favole nella vita, e Pinocchio forse è la prima storia che me l'ha raccontato. Sfogliando le pagine e intercettando gli occhi fragili di "mastro" Manfredi, ho compreso che sarebbe stato difficile trovare un riparo. Anche da me stessa.

Poi, nella terapia che mi spinge talvolta a spegnere tutto e nutrirmi di un buio luminoso, scelto proprio questo film. 

La vita e la fantasia scorrono ugualmente crudeli o almeno disarmanti, come le nostre debolezze, e Matteo Garrone me lo ricorda più che mai. Nell'ostinazione di Pinocchio che è nostra, negli stracci e nei gesti prima buffi, poi regali di Geppetto.

Non ci sono favole, c'è questo eterno peregrinare alla ricerca di un sollievo che è nascosto con estrema cura dal destino.

E quando lo trovi, ti stupisci di poter essere davvero bambino. Allora, ti scopri adulto, fino in fondo.

giovedì 19 dicembre 2019

Lievi onde di gentilezza

Correndo sotto la pioggia, vedo avvicinarsi un’auto e sono assalita da un brivido preventivo: pozzanghera più pneumatici avidi di inzupparsi, annegherò io.

Invece no, la macchina rallenta con gentilezza. La stessa mossa viene compiuta da un automobilista pochi istanti dopo.

Perché sorprendermi? Mi rimprovero.

È normale. Sì - replica una vocina in me - normale, non scontato. Una sottile differenza da accarezzare.

E mentre mi congratulo con questo mondo gentile che aspetta solo di essere scoperto, si alza un’ondata al passaggio di una terza auto, che mi colpisce fino al capo.

Lievi onde di gentilezza che ti lambiscono e stringi a te per non credere nella potenza dell’eccezione.

La gentilezza normale, il male scontato.




mercoledì 18 dicembre 2019

Il momento giusto

Dopo scuola mi fermo in città e incontro un’amica. Da tanto non ci vediamo, lontane fisicamente. Stasera però abbiamo dato colore e sorriso alle nostre conversazioni virtuali.

Forse erano trent’anni che non mangiavamo una pizza insieme e scegliamo un posto tanto facile quanto fallace. Ci dicono che non sono in chiusura, poi ci manifestano l’ostilità apertamente, anche sbattendo un detergente sul pavimento che ci fa mancare il fiato.

Com’è cambiato il mondo, amica mia, e prima di rassegnarci ci fermiamo a prendere una cioccolata altrove. Ci accolgono i volti luminosi di due ragazzi che ci assicurano che chiuderanno alla una. Nella  cioccolata fanno scivolare ghiotte palline di gelato.

Quando parliamo a fondo, capiamo che questo non è un momento qualsiasi per farlo.

È il momento giusto.

Ritrovarsi così diverse da assomigliarsi ancora di più e i nostri sguardi hanno già detto tutto.

martedì 17 dicembre 2019

La cascata e la luce

Il palazzo sulla via si è trasformato in una cascata di luce. Così accattivante che frugo nella tasca per cercare il telefono e scattare la fatidica foto.

Ma la mano resta sospesa, perché gli occhi si sono posati sull’edificio di fronte. Storico e inimitabile nella sua bellezza, non alza la voce addobbandosi.

E io mi vergogno di aver avuto una simile tentazione, di essermi fatta richiamare da uno scintillio. Quando ho una luce senza stagione che mi accompagna da sempre.

domenica 15 dicembre 2019

Tutto in movimento

Tu stavi osservando il paesaggio, anche più immobile. Non è bastato rallentare il passo e soffocarlo per convincerti, airone, a sostare ancora in quell’angolo di valle.

Sei rimasto lì finché potevi osare, e anche un po’ di più.

Poi ti sei lanciato e noi maniaci di fermare tutto abbiamo provato a immortalarti. Ma tutto era in movimento, come te. Le tue ali, il paesaggio, la vita, i nostri pensieri.

Tutto in un battito di ali, che forse è eternità. Forse tutto è in un battito di ali.

venerdì 13 dicembre 2019

Tempo di gentiluomini

C’è stato un tempo in cui i gentiluomini sembravano così rari. Sei comparso tu, la curiosità buona si levava in una nuvola.

E in una nuvola, sei presto volato via. Non prima di preoccuparti che io avessi intrapreso il tuo cammino anche se fare la giornalista era così doloroso per i senza scorza come me.

Oggi ho stretto tra le mani le pagine del tuo romanzo, la tua dedica la porto nel cuore come l’omaggio a una principessa.

Luca, oggi avresti compiuto sessant’anni, e sento che ci ridi su. Ma io non riesco, non credo che riuscirò mai. Torno a parlare con te di Antinoo, accompagno con te il nostro direttore Mino Durand al suo appuntamento e lui che si gira un attimo, perché preferirebbe scappare via con noi. Liberi di dirsi tutto e niente.

Lui che ti scrisse la prefazione del tuo libro, lui che lottò ferito contro un interminabile corridoio per venirmi a incoraggiare nella malattia.

Luca, la vita è bastarda. Eppure io in questa bastardaggine ho avuto qualche fortuna: come di vivere un tempo con pochi gentiluomini e di incontrarli ugualmente.

Buon compleanno, fratello mio. Adesso mi giro un attimo, perché preferirei scappare via con voi.



giovedì 12 dicembre 2019

Ti aspetto

Ti aspetto ogni Natale da quasi quarant’anni. Un’abitudine, sei diventata, cara lettera di Natale dalla Scandinavia, a firma di un amico di penna. Tanto che a volte ti ripongo sotto il velo delle consuetudini e fingo di dimenticarmi che tu sia in viaggio.

Forse per la gioia bambina di stupirmi, quando arriva una lettera da un Paese dove la neve già sorride.

Io ti aspetto, Natale, fedele come la lettera di un amico. 

mercoledì 11 dicembre 2019

Forse penseranno

Stasera ho sentito quanto fosse bizzarro questo inverno. Incastonato nei segni del Natale, così luminoso da non poter nascondere il suo calore.

Ma se parlo di cambiamento climatico, forse penseranno che sono scandinava. Sì insomma come Greta.

Se mi piacciono i Kiss, sarò una che si maschera.

Se vado allo stadio, penseranno che io sappia solo impastare parole, non fatti.

Forse penseranno di me... ma chi se ne frega, se io mi sforzo di pensare.

martedì 10 dicembre 2019

Mettere in ordine i desideri

Vuoi fare tutto e poi più niente. Finché ti assale ancora la frenesia.

Eppure, se ti guardi bene dentro, non esiti a capire che più fai, meno rischi di combinare. In un vortice, annaspi fino a qualche pagina sincera. Come la Filotea di San Francesco di Sales. 

Che non ti spinge a rinnegare i desideri, bensì a metterli in ordine e a vedere come alcuni, ora irrealizzabili, vadano riposti. In un angolino nel cuore, così piccolo da trovarsi e sapere quando uscire senza tremare.

lunedì 9 dicembre 2019

Il mondo che sta stretto

C’è un mondo che sta stretto. Quello che non ha tempo di risponderti, che va già oltre e ti ha perso di vista quando fingeva di ammirarti.

Poi improvvisamente un altro mondo. Quello che si siede ad ascoltarti, pur avendo molto da dirti. Che sussurra perché ama sentire la tua voce e che ti aspetta, quando resti indietro.

Mondi che neanche si guardano, ma tu ci passi in mezzo e sai dove fermarti.

sabato 7 dicembre 2019

Troppo cielo

Di solito, metto troppo cielo nelle foto; nella vita, si infila lui perché sa che non è mai abbastanza.

Che anche quando voliamo, lo sguardo si impiglia nella terra.

Troppo cielo, e mai abbastanza, un dilemma che si dilata al cospetto di un luogo sacro, di una scelta o di una chiamata. O di tutto questo insieme. 

giovedì 5 dicembre 2019

Frammenti che attendono

Statue sospese sulla piazza che riversa l'attesa del Natale a Roma. E gli uccelli che sembrano trattenere la loro corsa sotto il cielo, come si fa con il fiato davanti a una sorpresa. Pezzi di marmo, noi creature tutte e persino quella luna che si ferma lassù ad aspettare il suo turno, distratta dai colori.

Forse siamo tutti frammenti che attendono. Briciole di un universo che va a pezzi e si ricompone senza spazientirsi.

martedì 3 dicembre 2019

Il colore di partenza

Deviata dallo stereotipo dell'autunno, ho tirato fuori i pantaloni grigi senza esitazioni. Abbinandoci tutto ciò che dovevo, dal maglione alle scarpe.

Peccato che durante l'escursione, al primo raggio di sole (dentro e fuori) abbia visto che fossero blu. Il colore di partenza era sbagliato e così da quella mia visione distorta le scelte successive.

Non sarò stata un bel vedere, un'artista degli abbinamenti; tuttavia, non è gravissimo.

Penso però a quante volte partiamo con una visione sbagliata, una di quelle illusioni che ci sembrano così scontate e ci freghiamo nelle scelte, una dopo l'altra.

Sarebbe sufficiente esitare, il tempo di un sospiro. Oppure fregarsene degli abbinamenti, a prescindere, per colorarci di libertà.

domenica 1 dicembre 2019

Quello che deve essere

Le parole sono povere, persino più degli sguardi. Perché quando gli occhi si posano sul convento ad Assisi, nella basilica, riescono a capire.

E poi noi a torturarci con le parole idonee per dirlo.

Quello che deve essere, profuma di libertà. Come un portico e la sua armonia, una perfezione che sa condurre alla strada che ti sta cercando e che forse stai cercando anche tu.