sabato 30 settembre 2017

Notte e ci sei sempre tu

Anche quando rimpicciolisci, persino nei ricordi, ci sei solo tu. Sempre tu. Un cuore d'acqua, che si rannicchia tra le nuvole e il profumo d'autunno, un universo che si è spalancato davanti ai nostri occhi all'improvviso.

I tuoi riflessi negli occhi di mio padre e persino in quelli miei. L'aria è già fredda, lo so, e diamo la colpa alle bizze del bosco.

Eppure magari è la forza del pensiero che ci sei solo tu a darmi questi brividi.

Notte e ci sei sempre tu.

venerdì 29 settembre 2017

Notte e sarà la mia stagione

I colori che si offrono agli sguardi in fuga dall'autunno, sanno di vita e di memoria.

Un passo dopo l'altro, tornando dove si era cominciato. 

Non scappo più.

L'autunno mi accoglie con un sorriso mozzafiato e io so che sarà la mia stagione.

Notte e sarà la mia stagione.

Mi basta una porta

Mi basta una porta per spalancare il mondo, anche quello più impossibile da contenere. Più grande del pianeta intero, di un cielo che riversa la sua anima libero dai nostri bombardamenti di luce. 

Più limitato di un sassolino, che almeno se gli dai un calcio dispettoso può volare.

Questo mondo che è la mia anima, è già pronto a scivolare fuori.

giovedì 28 settembre 2017

Notte e la luna al centro

A volte la immagino così. La luna al centro, spogliata della malizia delle nostre tiepide luci.

Un urlo garbato nella notte.

A volte la trovo così. La luna al centro e noi, pallidi riflessi, confusi attorno.

Notte e la luna al centro.

Nessuna scala

Nessuna scala va afferrata per forza. Nessuna scala che possa spaventare.

Ti siedi e la guardi senza che si fissino lì i tuoi occhi. Quando avrai voglia, ne scalerai il fascino, magari pigramente come un gatto.

Ma c'è un tempo in cui non muoversi, contemplare e vivere di bellezza.

Dialoghi reali - l'eterna giovinezza di Alice Cooper

- Comunque dai, ammettilo, Alice Cooper non sembra avere quasi settant'anni.

- Forse il suo segreto è averli sempre dimostrati.

L'eterna giovinezza di Alice Cooper (che ci riderebbe su, vista la sua autoironia) vista dal mio amico. Quasi quasi mi porto avanti.

mercoledì 27 settembre 2017

Notte e c'è un cuore gentile

In mezzo al presagio di nebbia che offre l'umanità, in ogni stagione, avanza una voce gentile. Spesso, la più insospettabile: dà voce ai timori che neanche tu osavi sussurrare, e non per renderli palpabili davanti a te.

Un cuore gentile è quello che ti porge una consolazione, che tu la voglia o no. Varrà per oggi o tra cent'anni, forse ti può guarire anche dal passato.

E forse non si farà più notare, ma basta in una sera che ancora finge di non tingersi di nebbia.

Notte e c'è un cuore gentile.

Perché scegliere

Sun un piatto si osservano, senza acredine, pizzoccheri bianchi e polenta. Parlano lo stesso linguaggio, tra le montagne decise ma non invadenti della Valtellina.

Perché scegliere. Per una volta, in silenzio osservi con uguale intensità. 

Perché scegliere. A volte, sei scelta tu.

martedì 26 settembre 2017

Quello che ti toglie l'abitudine (dell'orologio e della natura umana)

Ho trascorso gli ultimi dieci anni senza l'orologio. Mi sentivo vagamente in colpa (ti pareva, sussurra la mia amica Arguta Paffuta, che finge di non notare la mia metamorfosi) pensando all'emozione del primo orologio, quello della cresima.

Mi ricordo ancora l'ingresso nel negozio con papà, l'ufficialità dell'evento e i brividi di orgoglio.

Nel giro di una quindicina d'anni tutto stava per cambiare. Poi sul mio polso gli orologi impazzivano, si sfilavano facilmente, insomma diventavano insopportabili. 

Entrai nell'era dei cellulari che ringraziai per avermi sottratta all'obbligo di usarli: tanto l'ora, la trovavo dappertutto.

Finché ho capito che non era proprio così, che a volte arrivavo tardi per non offrire la brutta immagine di consultare il cellulare a caccia dell'ora esatta.  E aspettando di restaurare un orologio a me caro, durante un raro tour dello shopping ne ho conquistato uno alla modica cifra di dieci euro. 

Ero molto fiera della mia efficienza, ma ben presto mi sono dovuta ricredere. Perché c'è un altro problema.

Non lo consulto affatto. Spesso, ancora vago alla ricerca del display del cellulare, o accendo la tv, o ancora nei momenti disperati alzo lo sguardo per trovare un provvidenziale campanile.

Non mi ricordo di avere l'orologio e non lo uso, perché sono abituata a non averlo. Chiamiamola abitudine, forse persino esperienza. Ci vorrà un po' prima che io mi renda conto di avere l'ora a portata di sguardo, addosso a me.

Ma intanto, da filosofa, penso a tutto quello che mi toglie l'abitudine, senza che io me ne renda conto.   A quanto abbiamo e non sfruttiamo, nel senso benevolo del termine.

E il mio orologino provvisorio diventa un monito di vita.

Notte e se c'è una prima intuizione

Ho perso il conto delle prime intuizioni, che mi hanno pizzicato l'anima, soprattutto sulle persone, ma anche sulle circostanze.

Del resto, qualsiasi numero moltiplicato per uno, uno resta. Ma mi pesa ancora sulle spalle lo sforzo di combatterle, di giustificare, di martoriarmi, di dire: perché sei così crudele?

Non sono diventata meno crudele, solo mi sono fatta fregare. Non so quale sia l'origine di questa sensazione che ti prende e ti dice: dovresti stare attento di fronte a quella persona. Senza condannarla, ma senza condannare neanche te stesso.

Oggi, ancora priva di bussola nella vita, ho imparato una cosa soltanto: se c'è un'intuizione primaria, forse ci sarà una ragione. E vale la pena fermarsi, per ascoltarla e per evitare di combattere se stessi di fronte a quel brivido da  profeta.

Notte e se c'è una prima intuizione (ci sarà anche una ragione).

Ovunque io guardi (la libertà)

Ovunque io guardi, io vedo meraviglie. In alto lasciate dal tempo e dalla dedizione, davanti a me pure.

Ovunque io voglia scoprire qualcosa, non devo nemmeno sforzarmi. E' come se il mondo mi venisse incontro, sotto forma di sapori, disegni, sorrisi e pensieri.

Tutti sgorgati nel calice della vita e io che rido e non voglio più sottrarmi, anche se potrei.

Ovunque io guardi, la libertà.

lunedì 25 settembre 2017

Notte e parlavo con gli occhi

Forse oggi i miei occhi hanno parlato ancora e li ho rimproverati. Ci ripenso, prima di chiuderli e lasciarli finalmente riposare con la mente.

Un tempo, ero fiera di quanto sapessero colpire e rivelare me stessa: buscai persino una nota sul registro per ribellione plateale attraverso lo sguardo. Adesso un pat pat sulla spalla e li congedo: non avete più il monopolio.

Perché ho imparato a parlare anche senza di loro. A dire: no grazie. Non sono d'accordo. Anche garbatamente: ma siamo fuori?  Non è che debbano solo e sempre piovere le parole, tuttavia lo sguardo non può rubare loro lo spazio e approfittarsi della mia giovanile timidezza.

Ringrazio gli occhi per il loro fedele servizio in questi anni, ma ora darei spazio un po' anche alla voce, è il suo amabile turno. Sussurrare, declamare, pronunciare, urlare: coraggio, tocca a te.

Notte e parlavo con gli occhi.

domenica 24 settembre 2017

Notte e l'ora delle nuvole

Anche in una giornata in cui si dedicano al cielo senza posa, c'è un'ora in cui le nuvole esigono di essere ascoltate.

Si fermano e zittiscono persino il vento, per puntarti gli occhi addosso e attirare l'attenzione. Indossano i vestiti più ribelli e deliziosi, accelerano il passo o indietreggiano come per farsi rimirare.

Tutto sembra diventare impalpabile, come loro.

Come noi.

Notte e l'ora delle nuvole.

C'è ancora pace

C'è ancora pace. Quel velo di arrendevolezza che celebra l'estate, si posa tra le montagne. E se lo sguardo si alza, si colora di un sorriso più audace.

C'è ancora pace sulla terra e scorre nell'acqua silenziosa, negli occhi che si sanno stupire, in un gesto di tenerezza che non si fa notare, in una risata leggera, mai sciocca, in un sentiero che procede con dolcezza.

Mi meraviglio, persino, di tanta pace e la spingo avanti nel viaggio della vita.

sabato 23 settembre 2017

Fossimo in Europa, Catalogna

Non sono abbastanza dotta da parlare di Catalogna, di ragione e sentimento. Anche se torno a tre anni fa, al referendum per l'indipendenza della Scozia, quando a Edimburgo incappai in questo gruppo colorato. Venuto a tifare o a sperare, chissà.

Non so abbastanza per dissertare con certezza su ciò che sia giusto.

So solo che quando vedo certi fatti, mi viene il dubbio: siamo veramente in Europa? Gli inglesi, che l'Europa apparentemente vogliono lasciare, hanno consentito il referendum scozzese, salvo cercare poi con mezzi legittimi di convincere chi era indeciso o non aveva ancora vergato con sicurezza la croce su "Yes".

Non so cosa sia giusto, Catalogna. Ma credo che se fossimo veramente in Europa, potresti votare.

Notte e ci ricasco

Lo so cos'è una grana. La riconosco dalla vibrazione che arriva dentro la mia mente, né posso negare una qualche forma di attrazione, anche se cerco di soffocarlo.

E in una grana casco, in un'altra ricasco. Lo dico persino con una punta di compiacimento.

Eppure quest'ultimo è molto più forte di fronte a quando da altre grane corro ben lontano, memore di quello che abbiamo portato.

Sarò diventata grande, talvolta, oppure è solo fortuna. Ci ricasco, ma a volte no.

Notte e ci ricasco.

venerdì 22 settembre 2017

Il mondo è delle donne (per questo ridono)

Il mondo è delle donne, per questo ti ridono dietro. Perché hanno una fottuta paura, allora meglio fare i duri.


accidenti a queste ultime che non osano, o non si lasciano osare. Perché ogni luogo va a picco, quando esse rinunciano, per garbo, timidezza e buon senso.

Ma il mondo è delle donne, e se si risolleverà sarò merito loro.

Il mondo è delle donne. Le risate di quegli uomini che si credono in cima alla  storia, solo perché ci guardano dall'alto in basso, neanche le sentiamo più.

Le coprono, le nostre.

La mia giovane assistente, anzi capo

Missione stazione, con la mia giovane amica, sommelier e regina della tecnologia, nonché il suo adorabile cuginetto.

Dobbiamo acquistare dei biglietti e arriva per me l'ora della verità: sto invecchiando. Gioiosamente, eh, ma accade. No, non è come ha ironizzato un'amica che ho fatto la carta argento. Solo che mentre io sto meditando sull'ordinario biglietto, lei - la Vale - mi interroga: ma sai che si può fare così? Che c'è lo sconto con questo e quest'altro.

In questo momento mi sembra a malapena di sapere di essere al mondo.

La guardo e alla fine devo riconoscere: dai Vale, i biglietti falli tu.

Ed ecco che lei va in biglietteria, con sicurezza chiede, con garbo le viene risposto che sì, ha ragione, c'è quel biglietto speciale. Li compriamo, io silenziosa più dell'adorabile cuginetto che ci ha voluto fare compagnia e ogni tanto smanetta sullo smartphone, ma senza mai dimenticarci.

Biglietto in pugno, la meditazione continua.

- Vale…

- Sì?

- Domani dovrei andare in negozio, perché non riesco ancora a collegare il modem. Mi accompagni?

Il che significa: dai istruzioni tu, io ti porto e obbedisco.

Che poi la fortuna è questo: c'è chi ha i giovani assistenti, io un giovane capo.

Notte e gli anni della filosofa

Sono arrivati di soppiatto, i novant'anni della mia filosofia preferita. Sì, quella che finge di insegnarmi i trucchi per attraversare più sicura la strada o di sferruzzare nonostante le mie storiche creazioni con i buchi, ma in realtà vuole dirmi altro.

Oggi lei camminava lungo i marciapiedi con le sue borse cariche "dello stretto necessario" e mi è venuto in mente.

- Ma lei, quando compie i novant'anni?

Quasi si schermisce: oggi.

E non c'è festa che tu possa scatenarle addosso, nemmeno offrirle un caffè. Perché lei deve proseguirela strada, con le sue borse cariche dello stretto necessario, deve dare una carezza alla cucciola, fermarsi a prendere il giornale e accendere in chiesa.

Gli anni della filosofa scorrono lungo la strada quotidiana e anche l'autunno si affaccia solo di soppiatto.

Notte e gli anni della filosofa.

giovedì 21 settembre 2017

Notte e le persone si scelgono

Quando versi una confidenza o un bicchiere, non sai veramente perché. Ti sembra di scegliere qualcuno, e forse è un'altra musica ancora.

Le persone si scelgono. Dalle persone sei scelto. Sei un punto di incontro tra due improbabilità, meravigliose e pericolose. Vorresti avere il tempo di riflettere, visto che hai sbattuto già il muso abbastanza, ma esiste anche un lasso di tempo in cui non te ne frega niente di ferirti di nuovo.

Tanto lo sai con chiarezza: le persone si scelgono. Anzi ti scelgono. E questa incertezza benefica ti fa addormentare con un sorriso.

Notte e le persone si scelgono.

mercoledì 20 settembre 2017

Notte e spalancàti

Dall'ennesimo convegno, esco con un sorriso. E certo, ciascuno può essere interessante. Ma anch'io sono cambiata. Ho una lezione da appuntare alla svelta, mica che mi voli via dalla memoria, troppo legata ai miei anni.

Una freccia, inserita per ricordare dove andare nella vita. Un modo per rinascere o non perdersi.

Sempre, c'è un'occasione per imparare, ma l'unica certezza è non chiudersi.

Spalancàti su questo mondo così incasinato da doversi mettere in riga, come allievi ribelli impariamo nonostante noi.

Notte e spalancàti.

Se mi accogli così, mattino

Quando piombo nel mattino milanese, devo credere nella legge del cioccolato. Quella che ti migliora la vita, che tu lo voglia o no.

E penso alle  mattine giovincelle, quelle in cui correvi all'università senza delizie che richiedevano una sosta. Adesso mi metto in coda per un "biceren" e penso di meritarmelo, perfino.

Se mi accogli così, mattino, quasi quasi non torno indietro. Anche se "indietro" mi ha condotta fino a qui.

In ogni abbraccio

In ogni abbraccio, nella buona e nella cattiva sorte. Oggi mi ripeto questa formula, e mi sento di interpretarla con una forza che non mi appartiene.

Ma perché so che l'ho già vissuta, con te, papà.

L'obbedienza e la ribellione. La felicità e il cascare più a fondo di quanto si possa. Il morire e il rinascere. Il giocare e il perdere, sempre ridendo.

In ogni abbraccio, siamo stati, rimarremo noi.

martedì 19 settembre 2017

Ti amo perché sei morbido

Ti amo perché sei morbido, un gesto d'amore non sbandierato. Un tuffo in qualcosa che non si può raccontare, un'armonia antica. Perché racconti una terra dai volti diversi e felici, che sfociano nella stessa dolcezza. Quella che sa spezzarsi e rinascere ogni giorno.

Bonet, o bunet, cambi vocale come una rivendicazione di cuore. Rimanendo sempre lo stesso, come vorrei fare io.

Notte e non coloro negli spazi

Eh già, ho fatto una sciocchezza che mi sembrava grave, poi ho sentito che l'ha commessa pure un bambino. E quindi è grave davvero, ma mi ridà il sorriso.

Del resto, non ho ancora imparato a colorare negli spazi. Non mi vengono dritte nemmeno le linee. Ho una pessima calligrafia e ci metto dentro tutte le tempeste che incontro.

Eh già, sono minuscola e fragile. Quasi quasi adorabile. Non coloro negli spazi, libera e impertinente bambina.

Notte e non coloro negli spazi.

lunedì 18 settembre 2017

The breeze and Indyref (3 years ago)

Edinburgh night. I'm freezing. This breeze is telling me something, I'm not sure I want to listen to it.

Indyref, I knew really nothing about it. I've just loved Scotland. Tonight I can feel something is flying away. I couldn't say if they are dreams or fears.


Sono volati via, con la brezza, tre anni. Mio Dio, che freddo quella sera a Edimburgo. E chissà se quella nebbia gelida di mare, che si mischiava a una strana brezza, portava via sogni o timori. I miei amici in Scozia votarono in modo così differente.

Io giurai che avrei vegliato tutta notte, invece mi addormentai almeno fino alle quattro. Allora, accesi la tv nel bed and breakfast che avrebbe esibito il cartello "yes" ancora per poche ore. Era inutile, bastava ascoltare le voci del pub sotto casa.

No. Era finita.

Solo pochi luoghi votarono sì e improvvisamente sentii che potevano aver ragione, che secoli di storia significavano molto futuro, con quella consapevolezza di secondità che il capitano Scott e Dundee mi avevano insegnato. Mi ricordo le voci italiane che mi sfottevano, senza essersi mai intinte nel dolore della storia stessa.

Dopo la Brexit, osarono dire: ehi, i tuoi amici avevano ragione.



The breeze and Indyref. In un mondo che sa solo blaterare no, il sì ha un sapore strano e irresistibile.

domenica 17 settembre 2017

La luna che riposa

Luci antiche e mai stanche si mischiano alle nostre esili. Sullo sfondo il presagio di raggi che sentiamo inestinguibili, anche quando ci afferrano alla gola giorni di pioggia.

E il cielo dell'alba come un lenzuolo che non solleviamo, per guardare la luna che riposa finalmente sotto una stella.

Notte e il nostro grande potere

Avverto ancora il retrogusto di "Fratello Sole e Fratello Luna", quando incappo in scene di ordinario esercizio (dovrei dire abuso) di potere sulle creature più piccole e fragili.

Chi coraggiosamente spara contro gli indifesi. Chi li schernisce e li percuote. Il nostro grande potere: quello di maltrattare e uccidere, calpestare le creature che sono state donate a questo pianeta insieme a noi.

Il nostro grande potere… Mi viene in mente "Powerslave" degli Iron Maiden. Noi che non possiamo sottrarci a un raffreddore, figurarsi alla morte, la infliggiamo con un ghigno. 

Il nostro grande potere, una nuvola di polvere che sfugge all'eternità.

Notte e il nostro grande potere.

Un gentiluomo e il primo libro

Guai alle giornate dell'ordine. Tra fogli e copertine si annida la polvere della nostalgia.

Invece no, sistemo questo volumetto, a colpo sicuro. Uno dei pochi che so dove si trovano, senza esitazione, nell'angolo del cuore.

Vent'anni fa il signor Giulio viene da me e mi chiede se posso scrivere questa storia. Io esito, perché sono in balìa della cronaca; insomma mi immergo negli articoli, un libro anche piccino forse non fa per me.

Ma il signor Giulio è un gentiluomo, quando vado a casa sua e di sua moglie, sento storie così belle e vedo l'amore che le dedica, come quello che nutre per il suo giardino meraviglioso. Nell'accogliente Marnate, primo Comune dove mi ero misurata con la cronaca assieme alla mia città, piccolo è orgoglioso.

Credo di farlo anche un po' tribolare, ma il lavoro va in porto. C'è un altro motivo che mi dà gioia. Un'opera con le foto di Daniele Belosio, che emozione i nostri nomi vicini. Come in tante pagine di giornale, per ben 22 anni. 

Sono fortunata, è questo il pensiero che mi ispira il nostro piccolo e prezioso libro. E son certa che sorridono in Paradiso anche Giulio e Pina, più innamorati che mai.

sabato 16 settembre 2017

Solo cielo

Solo cielo: riempie gli occhi e i pensieri, con la sua voracità di tempesta che non spaventa.

Ti segue senza incalzarti. Si spalanca, come un abbraccio materno.

Non ci sta nient'altro, dentro, se non il cielo.  Così essenziale da rivelarti tutta la sua immensità.

Notte e tu sai che pioverà

Tu sai che pioverà. E non perché cerchino di toglierti la poesia, è che la brezza sferzante parla sempre in anticipo.

Tu sai che pioverà, ma ridi. Ci ridi su. Più veloce della pioggia e dei suoi riti, danzi sulle onde impalpabili.

Sei già lontana.


Notte e sai che pioverà.

venerdì 15 settembre 2017

Notte e scivola tutto a posto

Con questo gran casino, che danza con la pioggia, con il tempo che strilla e fugge, con i sintomi di stanchezza e i balzi avanti di adrenalina, abbiamo un lampo di consapevolezza.

Scivola tutto a posto. Chissà come. Chissà perché qualcuno si occupa ancora di noi umanità stordita.

Un miracolo sottovoce, ma non meno reale. Scivola tutto a posto, che ce ne accorgiamo o no.

Notte e scivola tutto a posto.

giovedì 14 settembre 2017

Angeli fuori dal guscio

Ci sono angeli che volano fuori dal guscio. Un colpo d'ali, senza fare troppo rumore, e stanno già volando lontano.

Erano stati una vita nel guscio che a tanti sembrava racchiudere il dolore; invece, c'era un cuore grande dentro, un motore silenzioso e gioioso.

Già un cuore d'angelo, ora volato via dal guscio.

Passerà tutto ed è già

Gettando alla rinfusa nei cassetti briciole di dolori e tentazioni, è bello rassicurarsi che sì, passerà tutto.

E prima che tu osi ripetertelo, è già passato.

Notte e note a parte

Di ritorno da luoghi in cui ho preso tenacemente appunti per scrivere, mi sono trovata a tracciare un paio di righe su un altro schermo, quello della vita.

Tecniche di successo, in un mondo che brilla fin troppo, si trasformano in lampi di luce per i passi quotidiani. Le piccole lezioni di vita, che si possono rintracciare dappertutto, anzi a maggior ragione dove non te lo aspetti.

Note a parte, per stringere il filo dell'esistenza. Note a parte, per ricordarsi non dove si vuole andare, ma come si può viaggiare con più efficacia. Un taccuino segreto, persino a me stessa.

E ringrazio il cielo di tutti questi incontri e ancor più del dono di riuscire a scrivere note a parte.

Notte e note a parte. 

mercoledì 13 settembre 2017

Notte e (non) ho ottimizzato

Tra uno spazio di tempo e l'altro faccio il report a casa. Ho fatto questo. Fatto quello. Perso il treno. Meglio, che ho una finestra di dieci minuti e prendo il pane.

In una parola che pronuncio ridendo: ho ottimizzato. Poi la ripeto dentro di me e provo quasi orrore.

Ottimizzato. Ma che crudeltà è questa roba, contro se stessi?

Quasi quasi butto in aria tutto.

Notte e (non) ho ottimizzato 

C'è chi veglia

C'è chi veglia. Un castello, un uomo insonne, una goccia d'acqua, una nube immersa in un abbraccio. 

Tutti ugualmente importanti 

martedì 12 settembre 2017

Notte e mantenendo la fede

Viviamo attraverso la pioggia, poi compare questa luna a metà, arancione e contorta. Lungo la strada, vediamo persone così diverse: e ciascuno può esserci madre, padre, figlio, fratello.

Tanti impegnati a bisticciare, altri a distrarsi, e pochi a vedere briciole di luna. Se ci provo, mentre il mio lago cede il posto all'asfalto, potrei credere a Bon Jovi.

E' bello mantenere la fede, anche quando non ti ricordavi nemmeno più dov'era riposta. Non aver bisogno di qualcuno di odiare, mentre la strada scorre più forte di noi.


Notte e mantenendo la fede.

Si apre così

Si apre così. Un cielo, un cammino, un proposito.

Scavando tra le nuvole, appare un fuoco buono che incita ad andare avanti. Tutt'intorno nulla sembra cambiato.

Ma c'è un piccolo mondo nuovo che sta nascendo.

In fila amorevole

Al cospetto  di un acquerello di nome lago, le barche si posano in fila amorevole; anche loro, come gli uccellini sul filo. Mi fermo anch'io, perché vogliono finire con i miei pensieri in questa tela.

Ancor più con i miei istanti di vita, in fila amorevole come le barche del mio lago. Non costretti a fermarsi, ma desiderosi di sostare, insieme.

lunedì 11 settembre 2017

Riflessi di umanità

Contemplare dall'alto, cercare ciò che è familiare o ciò che non appartiene più, come se ci fosse differenza.

La città che ha attraversato la tua vita, più di altre, si lascia attraversare dal tuo sguardo.

Nella pioggia che si stinge, riflessi  con la gioia e i dubbi mischiati in una nuvola di umanità. Ed è bello contemplarli nel silenzio, che laggiù non ti è dato.

Notte e una domanda in più

Non importa quanto sia stanco, quante deliziose informazioni abbia assorbito.


Il mio amico ha una domanda in più. E gli occhi che brillano, quando gli sfugge dalle labbra.

La voglia di vivere, in una domanda. Una 

Notte e una domanda in più.

domenica 10 settembre 2017

Notte e ti ho ritrovato lì

Come al culmine di ogni giornata ricca di benedizioni, allungo lo sguardo e ritrovo te.

Ti ho ritrovato lì. Nel tuo ristorante preferito, che è diventato il mio e degli amici autentici e dove tutti ti ricordano. Nella scia di memorie che lascia il lago, dopo la tempesta. Nell'espressione buffa che riveste chi mi è caro. Nei tornanti che ho imparato ad affrontare dopo tanti anni impauriti.

Ti ho ritrovato lì, in tutto quello che mi è venuto incontro, prima che io lo cercassi. E anche se stasera non ci sono stelle, la luce più importante scende dolcemente su di me.

Notte e ti ho ritrovato lì.

Dove finisce un viaggio

Dove finisce un viaggio e dove inizia, al limite di un pensiero.

Quando ti imbatti nel capolinea, ti trovi anche a ripartire. E in questo girovagare in te stesso ti senti senza confini invalicabili.

sabato 9 settembre 2017

Dialoghi reali - L'anno che conta

- Ma dopo tutti questi anni, a volte ancora ti confondi sulla mia età?

- …

- che poi io sono nata in un anno semplice da ricordare. Che conta. Un anno che ha un significato di per sé, che è diventato simbolico, che ha tracciato la strada di una generazione e del futuro…

- Sessantanove?

Mi arrendo.






Semplice come una matita

Immersa nei miei rapidi acquisti, mi inserisco nel flusso continuo dei genitori che comprano il materiale per la ripresa della scuola.

Penso che i libri siano faccenda complicata, con quelle liste, quei titoloni che mi fanno venire il dubbio sulla legittimità del mio diploma di scuola elementare, figurarsi di quelli successivi…

Poi intercetto un discorso sulle matite.

Una è per i mancini. Una per chi è all'inizio. Una per chi è uno scolaro collaudato.

Mi viene da sudare freddo. Io a volte rivolevo un mondo così, semplice come una matita. E semplicemente ho sbagliato.

Notte e ho pensato a tutte le notti di pioggia

Quando torna questa creatura di nome pioggia, che  non ho mai saputo amare abbastanza, il profumo mi spinge indietro.

A tutte le notti di pioggia. A quelle che mi hanno portato brividi di paura e baci senza luna. A quelle che mi hanno fatto correre a casa o mi hanno spinto a ballare nel buio. A quelle che mi hanno messo in pericolo e a quelle che mi hanno liberata.

Ripensando a tutte le notti di pioggia, cammino senza stancarmi. E vorrei tanto un'altra notte di pioggia, profumata e sfacciata, ancora.

Notte e ho pensato a tutte le notti di pioggia.

venerdì 8 settembre 2017

Non sembra

Ogni tanto, più spesso di quanto io osi confessare, incontro frasi bellissime. Sì, parlo della rete, vana e beffarda.

Leggo su un post: non sembra, ma…

tutto ciò che non sembra, mi appare nella sua forza di realtà. E sorrido di una gioia incontenibile e un po' bambina.

Notte e sono io

Che poi sono io, tutto. Quella che vale la pena cambiare, aggiustare, bastonare, più facilmente esaltare.

Quella con la quale starò sempre, che piacevole seccatura.

Quella che devo ascoltare. E mentre invoco un nuovo diluvio, non so neanche bene nuotare.

Non mi candido a cambiare il mondo e neanche chi passa per strada, o un mio devoto vicino.

Ci sono io. Quale candidata migliore.

Notte e sono io.

giovedì 7 settembre 2017

Notte e se le certezze vengono da Profondo Rosso

Vi sembravo disfattista? Torno in me. Afferro il telecomando, per dimostrare che disprezzo il pericolo. Ecco, scivola il tasto su Profondo Rosso.

Salto indietro di 33 anni. Dopo averlo visto in gita, viaggiavo in casa terrorizzata. Il mio fidanzatino di allora mi chiamava e io parlavo peggio di David Hemmings: sono in casa da sola, credo di essere in pericolo. Come se l'assassino fosse uscito dalla pellicola per venire da me.

Sarà che oggi non esiste più nemmeno la pellicola. Guardo Profondo Rosso e mi sento rassicurata. Il sangue è falsissimo, le frasi saggissime e soprattutto sai la più importante della verità: che tu propini la tua, di verità.

Se scappi in Libano, hai una chance: mica ti massacrano, anche per sbaglio.

Puoi salire su una vecchia utilitaria scassata, e non ti fermerà nessuno, perché è normale così.


Ti trovi immerso in un mare di guai, così vai a cercartene.

E' tutto quasi tranquillizzante. Quasi quasi chiamo il mio fidanzatino a dirlo. Ma lui, non c'è più. Che poi è questa la cosa che mi mette irrimediabilmente in crisi. E' tutto finito in fretta, questo universo di certezze. Quasi quasi me le riprendo.

- Liquorino?

- Non hai qualcosa di meno appiccicoso?



Notte e se le certezze vengono da Profondo Rosso.

mercoledì 6 settembre 2017

And then she kissed me - canzone per la notte

Una canzone di oltre mezzo secolo, che negli anni Settanta ancora osavamo cantare. Tutto così incantevole, un sentiero senza un bivio.

Una danza, una speranza, persino le stelle che brillano sopra i due.

E di strofa in strofa, vaccinati da questi tempi bastardi, ci sussurriamo: qualcosa accadrà per spezzare questo incantesimo.

Invece no. Un bacio a suggellare ogni tappa di questo cammino spontaneo e felice, dal primo sguardo a casa da mamma e papà per dichiararsi.

In tutto questo, un solo momento catturato con sicurezza, come un lampo che non si può nascondere.

She kissed me in a way that I'd never been kissed before
She kissed me in a way that I want to be kissed forever more


Forse si può spezzare l'incantesimo malvagio in noi così, con un bacio.

And then she kissed me, Kiss, canzone per la notte.

Se ci mette insieme un Amico

Sempre sulla strada della semplificazione (fallita) della vita, penso quanto sia arduo mettere insieme tutti gli amici anche per una volta.

Può Tizio, Caio sì ma non troppo, Sempronio sì, ma se Caio si libererà, stai sicuro che un impedimento lo troverà lui.

Poi mi chiama un amico che con il suo gruppo è in vacanza su un'isola meravigliosa. L'agenzia chiede loro garbatamente se si possono unire due persone, provenienti da un'altra città, che vorrebbero godersi il viaggio con una simpatica compagnia.

Il mio amico, udendo il nome della città, racconta alla coppia che ha conosciuto degli amici spettacolari ultimamente, attraverso anche la piccola Malu. E si sente dire:

- Ma noi conosciamo quei suoi amici! E anche Malu!

Anche se ho confessato di capire poco di questa terra e dei suoi recenti metodi di vita e comunicazione, talvolta mi sembra sfacciatamente di cogliere meglio il senso Lassù. Io lo so, CON CERTEZZA, che un Amico ha organizzato tutto, alla perfezione; difatti tutti si sono trovati, quelli che erano lì e quelli che sono a casa e si emozionano a distanza, in un abbraccio travolgente.

Se ci mette insieme un Amico, non ci sono più ostacoli: anche il caso si arrende.

Notte e capisco sempre meno

Ho attraversato un muro più spesso di quello che Harry Potter e i suoi compagni superavano nella stazione. E non c'erano magie.

Ho ascoltato tante voci, ho letto moltissimo, ho navigato discretamente. Ho contemplato parecchie informazioni sulla vita e sul nostro mondo di cui ora possiamo felicemente disporre. Per finire a dover ammettere con me stessa che capisco sempre meno.

Sconsolata, perdo certezze come i granelli di sabbia quando tento di affondare le mani nella spiaggia. Tutto mi pare drammaticamente più complicato, per sentito dire o per iscritto. Persino gli sguardi sono libri meno aperti.

Capisco sempre di meno e dovrei stracciarmi le vesti. Invece, mi trovo con uno strano sorriso, come se mi ribellassi. Vuoi vedere che mi sto ribellando, davvero.

Notte e capisco sempre meno.

Se ti danno dell'idealista (è tempo)

Vi hanno mai dato dell'idealista? Lo sguardo si colora di scherno oppure corre già avanti, a cose più importanti e convenienti, congelandoti nel passato.

Se ti danno dell'idealista, però è tempo di muoversi.

E' tempo di diventarlo e fiorire.

martedì 5 settembre 2017

A cosa servono le anticipazioni

Risalgo alla preistoria, ovvero ai tempi in cui mi rifiutai di ascoltare ciò che veniva dalla fonte autorevole, e unica, di Cossiga sulle sorti di Beautiful.

Adesso sono ricca di fonti, perché ho le anticipazioni. Da eremita della tv, seguo scarsamente queste profezie sulla soap: qualche volta, giusto per sentirmi giovane con il mantra "Ridge e Brooke" (accidenti a quest'ultima).

Ma cado vittima delle anticipazioni di "Tempesta d'amore". Che guardo anche meno, più che altro per il potere terapeutico.  D'estate, quando l'afa mi stordiva, già intravedere le sue salde e innevate montagne mi offriva sollievo. Poi qui sono tutti carini. Si innamorano, si cornificano, si ammazzano pure, ma se c'è da darsi del lei da una vita, si va avanti imperterriti.

- Lo sa che lei è un grandissimo cretino?

Vuoi mettere come suoni meglio, più garbato e dunque più convincente in questa rissosa epoca. Così guardo e scopro che l'amore congelato per mesi - anche se mi creava qualche turbamento nella sigla, vedere che per amarsi bisogna tirarsi i cuscini invece di baciarsi un po' più spesso - rischia di rimanere congelato davvero, per una tempesta di neve.

Solo che congelato è anche l'andamento della puntata, che si smuove meno del ghiaccio sulla baita. E nessuno arriva a salvarli; ah sì, qualcuno si sta svegliando. Mio Dio, sono così pallidi, ce la faranno poi?

Certo che ce la faranno, Marilena, ti ricordi le an-ti-ci-pa-zioni?

E se invece fossero una bufala? No, almeno le anticipazioni no. Ti danno inoppugnabile certezza. Anche di non gustarti la rivelazione del finale, di perderti quella trepidazione fino all'istante conclusivo, a essere fiscali. Ma come si fa a essere fiscali in mezzo a una "Tempesta d'amore"?

Notte e ogni cielo

Mentre solchiamo l'asfalto, mi devo fermare a respirare il cielo. E guarda che cielo, si sta già vestendo di rossore pensando alla sera.

Anch'io.

Mi fustigo perché non mi ero accorta che ogni cielo è bellissimo. Quella bellezza, nelle nostre mani, nel nostro coraggio di alzare lo sguardo e cadere innamorati.

Notte e ogni cielo.

lunedì 4 settembre 2017

Notte e i colori nei sogni

Chi porta i colori nei sogni, gli ultimi sprazzi di realtà o un desiderio che si fa fatica a confessare.

Tracce di luce, intinte nel fuoco, oppure sagome di ombre per agitare il sonno. Già visti o toccati, nelle sfumature della vita. Forse niente di nuovo, neanche nei sogni, e forse per questo capace di rendere felice.

Notte e i colori nei sogni.

domenica 3 settembre 2017

Non c'è da scegliere

Lunga fila di vite ti invita all'assaggio. Forse dovrei fare come mi accadeva a tavola da bimba: un pizzico di tutto, poi decidevo l'ultimo piatto. Quello che mi piaceva di più, per serbare e prolungare  il sapore più accattivante come congedo.

Papà ci perdeva un po' la testa: ma così prima mischi i gusti!

Adesso contemplo la varietà e scelgo, dopo un non lungo rimuginare. Scelgo a costo di sbagliare. 

Scelgo e mi lascio anche un po' scegliere, il sapore più esaltante.

Notte e quello che non puoi

Piccole verità si intrufolano nel vento che corre dentro i tuoi giorni: ci sono giorni in cui alzano di più la voce per reclamare attenzione.

Accade così che ti  trovi a riconoscere quello che non puoi fare. Ma invece di rattristarti, cogli un'armonia che ti era sfuggita fino a poco prima.

Quello che non puoi, è anche ciò che non vuoi. Forse lo voleva lo qualcun altro, o forse suonava così bene. Adesso, invece, ha una musica un po' vacillante che però appartiene proprio a te.

Notte e quello che non puoi.

Solo allo stadio

Avidamente i bimbi si girano, come solo loro sanno fare, quando sentono le parole proibite. Quelle che gli adulti pronunciano, ma non si deve, o così dicono: ma la regola sempre più valere per i piccini.

Così quando sugli spalti dello stadio i toni sono coloriti, i bambini alzano le antenne. A fianco, una nonna pragmatica dà una lezione senz'appello: "Queste cose si possono dire solo allo stadio".

Una risposta che toglie il fiato ai piccini, ora che hanno scoperto un posto dove una regola vale un po' meno (sempre per gli adulti, si intende). Una zona franca, la chiamerebbero gli adulti.

E noi sorridiamo per quel loro stupore e anche per una nonna che ha saputo escogitare questa risposta. Magari pronta a rinnegarla, con dolcezza, se a loro qualche parola proibita allo stadio sfuggirà.

sabato 2 settembre 2017

Notte e ragazzi essenziali

Nella notte incerta incontro i Def Leppard. Una visione procurata dalla radio che mi strilla nel cuore una non troppo vecchia canzone per darmi il coraggio di affrontare l'asfalto e il vento. Ma mi sorprendo a viaggiare dentro tutti i loro anni, e i miei.

Se dovessi cercare un aggettivo per questi ragazzi, mi soffermerei con l'indice puntato su "essenziale". Motivarlo, è più difficile, non impossibile.

Essenziale, quel loro modo di trascinarti dentro una loro canzone. Di farti muovere senza scomporti. Di rovesciare zucchero senza stordirti. E quanto ti scuotono, resti ancorata a qualcosa che non può sfuggire.

La cassetta ormai gracile che me li ha portati a casa, da qualche parte ha qualcosa ancora da dire. E persino io.

Ragazzi essenziali, che mi riportano a un mondo di sensazioni e persino valori.

La radio sta cambiando gruppo e io non lo riconosco. Quasi quasi spengo, perché devo godermi l'eco di una canzone ed esprimere tutta la mia gratitudine. Mi sento una ragazza essenziale, con i Def Leppard.

Notte e ragazzi essenziali.

Tempeste che non butti via

Ci sono tempeste che non butti via, addosso alla pelle delle tue riflessioni. 

Puoi volerti nascondere e tossire, tossire forte. Puoi rivolere la calma dei colori a cui credevi di essere abituato.

Poi, ti scopri diverso e profondo quasi quanto il lago. Gocce di tempesta restano su di te con un'ombra e ti accorgi che è l'ombra di un sorriso.


Non importa a che prezzo, l'infinito non costa nulla. 

Le tempeste che non butti via, sono quelle che ti fanno sentire ciò che sei.

Cosa vogliamo sapere

Una delle tante partenze, una delle tante attese. E una creatura che ci si infila dentro, con me pronta ad attribuirle i miei pensieri.

Cosa vogliamo sapere di un mondo che ci circonda, quando non lo lasciamo entrare.

Creature sparse per il globo o così vicine: in nessun caso capire cosa fare per strappare un sorriso o lasciarselo strappare, per lasciarlo in balia amorevole della brezza.

venerdì 1 settembre 2017

Notte e il profumo di settembre

Scordo di sfogliare il calendario, finché settembre mi afferra così. Con una brezza più audace dal lago e i contrasti dei colori che si rincorrono.


Io mi fermo a guardare e respirare questo profumo che mi racconta di quello che arriva e di ciò che ho alle spalle, di quanto io sia cambiata. Una stagione che prima mi afferrava alla gola con malinconia, adesso mi induce a sorridere. Guardo nell'acqua ballerina e si muovono le mie speranze. 

Voglio ritrovarmi, solo un po'.

Notte e il profumo di settembre.