martedì 28 febbraio 2017

Notte e se il vento dice tutto

Questo ventaccio scorbutico, che dice tutto ciò che vuole, alle orecchie di tutti.

E noi immusoniti, solo perché non osiamo fare altrettanto.

Se il vento dice tutto, che sarà mai il nostro silenzio, non interrotto se non percuotendo pavidi la tastiera.

Notte e se il vento dice tutto.

Provarci

Provarci, tirar fuori tutto il bello che vibra in te nonostante fuori sia sfacciatamente ostile. Un filo di sole, ingannatore.

E tu invece lo afferri e lo cavalchi, perché sei decisa ad andare lontano, anche se tutti ti credono ancora lì: abbracciata alla terra e alla vostra fragilità.

Il ragazzo molto gentile

Tra rifiuti vari e mozziconi sui binari al treno che si spalanca senza colore. Resto vicino alle porte, come un ragazzo dai ricci pensierosi. Lui estrae dallo zaino un thermos, versa il contenuto in una tazza, poi mi guarda: "vuole un goccio di tè?".

- No grazie.

Mi sento rispondere, prima di mettere in ordine i pensieri. Che gentile. Che strano. Mi vede stanca. Mi vuole drogare e derubare.

Non sono pensieri miei, se non uno. Che ora mi spinge a congedarmi mentre scendo con un "Resta così gentile".

Invece riesco solo a dirgli: "buona giornata".

E lui scrollando i riccioli pensierosi e afferrando lo zaino, con un sorriso lieve, risponde: "ciao".

lunedì 27 febbraio 2017

Avere tutti un'idea precisa

Avere tutti un'idea precisa. Sulla vita, sulla morte, sul dolore, su come e quanto e se dire basta. Sulla dignità, sul soffrire, sull'essere ed esserci.

Averla e tenersela per sé, così non si aggiunge altro dolore. E magari si riesce a guardarla da vicino, se non da dentro, e così precisa non considerarla più.


Notte e quel che mi dicono i giovani

Tra le fortune che non so come restituire, c'è quella di incontrare giovani volti. Come oggi.

Chi si sussurra spaventato, il più coraggioso. Quelli che hanno le idee chiare, lo affermano con un sorriso timido. Parlano inglese, anche senza rock. 

Ma poi ti dicono: io non sono sicuro di ciò che farò. Intanto, mi metto alla prova. Così improvvisamente, ti senti giovane; forse lo sei, persino.

Notte e quello che mi dicono i giovani.

Dialoghi reali - il collegamento

- Comunque non si può fare un collegamento in quella sala, perché non prende.

- Sì che prende.

- Ma ti ho mandato un messaggio whatsapp prima.

- E io non ti ho risposto.

Collegamento, volontario.

domenica 26 febbraio 2017

Quel che resta della festa

Attraversando la piazza con i sussulti dell'alba, inciampo nei segni di festa.

Coriandoli e stelle filanti, abbandonati come sogni dopo un brusco risveglio. E restano lì con un'aria quasi stupita ad accogliere il nuovo giorno, come chiedendosi se ci sarà ancora posto per l'allegria, per un sorriso bambino.

Notte e quello che ti rende felice

Una sconfitta sul campo si capovolge in una festa tra amici, innamorati della stessa maglia. Un post discreto ti fa sentire parte di una vita. Una foto con tanta luce, perché c'era troppa amicizia nell'aria.

Quello che ti rende felice, non ha tempo di gridare: troppo occupato a renderti felice.

Notte e quello che ti rende felice.

Il volto della primavera

Avvolta dai borbottii su un'alba ancora gelata, vedo spuntare un segno di primavera.

È tra le piante ancora scarne e diffidenti e ha colori timidi anch'esso: non è un fiore, ma un volto. Quello della nonna costantemente immersa nei lavoretti del giardino: non la vedevo dai primi morsi dell'inverno.

Adesso esce, coraggiosa come un bocciolo, e noi sappiamo che il gelo in realtà si è sciolto.

Wouldn't you like to know me - canzone per il giorno

Magari pensi di conoscermi bene, dalle immagini, dalle firme, da ciò che dicono, persino dal mio sguardo.

Credi di sapere ciò che voglio, perché deciso, cosa faccio. Non ti piacerebbe conoscermi, davvero? E anche mostrarmi che ti interessa, davvero. Non arrivare strisciando, quando è tardi perché sono già lontano.


Wouldn't you like to know me, Kiss, canzone per il giorno.

sabato 25 febbraio 2017

La banana e la coscienza senza frutto

Questa banana, non è stato proprio possibile digerirla. Ci ho meditato e non sono riuscita che ad appesantire il percorso già tormentato della mia coscienza.

Perché in un clima lieto, leggero, io sento un signore non proprio giovincello dire con un sorrisetto ebete: starà cercando una banana?

E non capisco, ci penso su distrattamente quando esco dal bar, finché davanti a me trovo una ragazza. Una splendida ragazza, che al vecchiotto stupido probabilmente non rivolgerebbe mezzo sguardo. Lui l'ha guardata, per schernirla a causa della sua pelle.

La giovane cammina con un orgoglio che stride ancora di più con quella frase scema come l'uomo oppure le risponde già, schiacciandola.

Fatto sta che mi manca il respiro e non so che fare. Dovrei rientrare a dire a quel tizio di vergognarsi, ma mi spiace fare una piazzata davanti agli amici del bar, inconsapevoli.

E per non fare loro del male, lo procuro forse a me stessa.

Mi consolo con il passo felice e orgoglioso della ragazza, ignara. Anche se il vero ignaro è lui.

Notte e fossimo animali

Prima che qualcuno colga le lacrime, loro le stanno asciugando. Da sempre preferisco essere positiva e cogliere il punto di forza degli animali, invece di scorgere le nostre carenze.

Fossimo animali, ameremmo di più. Indifferenti ai calcoli fatiscenti di vite appese a un filo, ci aggrapperemmo all'amore senza nemmeno accorgercene.

Notte e fossimo animali.

venerdì 24 febbraio 2017

Ciò che non si può permettere

La vetrina brilla di leccornie e io penso di poterne sceglierne una, di potermela permettere.

Ma intanto passa un'anziana, stretta al braccio di un'altra donna, e i suoi occhi splendono di più. Vuole qualcosa, ma l'altra le oppone dolcemente una considerazione: "È troppo caro". E aggiunge: "A casa abbiamo da cucinare".

Anche se non incrocio lo sguardo, avverto tutta la delusione della nonna, ora così bambina. E penso di non potermi permettere neanche un pezzo di quel ben di Dio.

Notte e stelle conficcate nel cielo

Quando alzo lo sguardo, dopo un viaggio annoiato dall'asfalto, scopro che le stelle sono conficcate nel cielo. Sarà per il freddo, sarà per pigrizia. O forse per amore.

I brividi, chi li sa decifrare: non li prova.

Notte e stelle conficcate nel cielo.

giovedì 23 febbraio 2017

Notte e foto di troppo

Vorrei capire come si siano insinuate diecimila fotografie nel mio telefono. Dimenticabili, per lo più, e forse per questo scattate.

Foto di troppo, in un apparecchio e nella mente, invadenti come un pensiero non nostro. Specchio di parole di troppo, che scivolano nei discorsi e a volte li anticipano pure.

E gesti di troppo, che mi appartengono, iniettati da qualche imitazione deviata.

Solo nella notte trovare il poco, che ci rende veri.

Notte e foto di troppo.

Dialoghi reali - nemici immaginari

- è buffissimo vedere i gatti che cercano nemici immaginari.

- Perché, noi?

mercoledì 22 febbraio 2017

Il giorno in fretta

Un giorno che si veste in fretta, per paura di essere troppo pigro. Eppure trova il tempo di giocherellare con strisce di nebbia e pensieri.

Spalanco gli occhi con lui, senza vedere dove sia meglio procedere. In strada, per non lasciar dormire spezzoni di sogni che cercano di mettersi insieme. 

Notte e un desiderio

Stai cercando di sfuggirgli, credi, e te lo ritrovi così, spalmato su un cielo che si è perso nei colori.

Un desiderio, in un cielo non perfetto, a sua immagine e somiglianza. E lo ammiri da lontano, perché è dentro di te.

Pennellate stupende e incerte, che ti accompagnano nella notte.

Notte e un desiderio.

martedì 21 febbraio 2017

La cura

Tra i doni che rimangono, quello di chi svolge solo il proprio lavoro, ma rivolgendo a ciascuno uno sguardo tutto per sé.


Una domanda di rito, un sorriso di panna, un "Mangi e beva piano o sta male". Tanto, che fretta c'è. Realmente, che fretta c'è.

Sguardi e cure tutte per sé, anche sotto forma di caffè. Fuori, tutti stanno correndo; qui si stanno prendendo cura di te.

E persino tu ti trovi a farlo.

Notte e anche senza crederci

Sarà colpa di questa strada così sfacciatamente nitida, dopo aver sottomesso ogni sguardo alla nebbia, ma mi sono smarrita ancora. Il tempo di un battito di ciglia, non ci sta dentro uno sbadiglio, e mi sono trovata da un'altra parte.

E se riprendo la direzione tracciata, la meta è tutt'altro che scontata. Splendono delle stelle in cui è persino difficile credere, tanto sembrano lontano.

Ma anche senza crederci, forse proprio perché non ci credo, in viaggio già mi ritrovo.

Notte e anche senza crederci.

Misty island

Sometimes I think of you, misty island. I can find you in my memories and if I blink, I can see you.

Sometimes I think of myself as a misty island. I can find myself in my desire and if I shut up or sing, I can see my face.

Skye, singing without any voice, 'cause there's no need of striking the cool air.

Sometimes I am a misty island, but I'm not afraid to shine like you.

Io, a volte isola nella nebbia come te, Skye, per splendere.

Le palme e il ramo più spoglio

Quando vidi morire d'inedia le palme nella piazza principale della mia città, confesso che piansi. Una pianta che ho sempre amato, fino a sognarla nei luoghi più cari ed estremi.

E non è per questa devozione antica.

Non è perché mi avevano spiegato, in tempi non sospetti, le origini del progetto di piazza Duomo.

Non è nemmeno perché nelle ore in cui la protesta sembrava fiorire via social, io mi gustavo la palma bronzea nella cripta di San Sepolcro: realizzata giusto qualche secolo fa, quindi in una furia di modernità, immagino.

No, il motivo per cui mi stupisco e mi rammarico di fronte ai fiumi di veleno riversati su piazza Duomo a Milano, è un altro.

E' che vedo che siamo tutti capaci di indignarci di fronte alle poche cose che vediamo fatte.

Ma di fronte al vuoto che scolpiscono ogni giorno nel nostro Paese, alle mancanze di azioni e risposte di amministrazioni lontane e vicine, stiamo zitti e sopportiamo.

Il ramo più spoglio è il nostro tollerare l'intollerabile,. E prendercela con ciò che nel bene o nel male fiorisce.

lunedì 20 febbraio 2017

Notte e la verità nascosta

Quando riesco a sfrecciare libera sulla  mia corsia, ecco che mi trovo di fronte quello che appare un muro di nebbia. Ancora, mi dico, ti ho già incontrata ieri.

Come se mi potessi abituare a te, sfrattata per anni e ora gioiosamente a casa. Come se potessi abituarmi a ciò che celi e riveli.

La verità nascosta, quella più vera, forse perché si fa desiderare.

Notte e la verità nascosta,

Lo smartphone e il sorriso

Nel grigiore rumoroso della metropolitana si fa largo il sorriso di un ragazzo. Prima appena accennato, poi si smarca dalla timidezza e gradualmente si spalanca inondando anche gli occhi.

Il giovane sta guardando lo smartphone e ognuno forse si fa un'idea di cosa lo induca a sorridere. 

Ma presto non importa più. Perché mi viene da sorridere e a una mia vicina pure; anzi a ben guardare, ora tutti hanno volti più amichevoli.

Il sorriso dallo smartphone, si può sentenziare da brontoloni, oppure ci si può rendere conto che ogni sorriso viene dal cuore, viaggiando a modo proprio.

domenica 19 febbraio 2017

Dialoghi reali - Chi non ricorda

- Allora stavo dicendo, prima che mi interrompessi. Accidenti, non mi ricordo cosa stavo dicendo.

- Nemmeno io…

- Questa finisce…

- Nei dialoghi reali. Se ti ricordi.

Notte e ciò che non vediamo

La sera lei riprende il lavoro dell'alba, quando aveva lasciato in evidenza solo i segni dell'inverno.

Il campanile, non lo vedi quasi per niente. Solo i rami scarni, netti in primo piano.

E penso che a questo può servire anche la nebbia, a tenerci in allenamento sulla nostra visione: ciò che non vediamo, diventa così importante.  Ciò che resiste alla sua soffice invadenza, può non essere determinante.

Notte e ciò che non vediamo.

sabato 18 febbraio 2017

Che nebbia c'è giù

Da una telefonata piomba la diagnosi, in un mezzo dialetto: che nebbia c'è giù.

Giù, da noi, e racconta qualcosa di più. Che  nebbia c'è giù tra i nostri campi e le nostre ferite.

Nebbie sagge e ristoratrici, che scaldano la notte, e noi ci affacciamo a scrutarle: guardando in basso, mentre voliamo. O forse è la nebbia che si sta sollevando.

Notte e donna non è meglio - è bello

Un amico assicura che donna è meglio. No, lo sento profondamente dentro di me, io donna fiera che ha saputo affrontare anche ciò che le donne spaventa.

Lo riscrivo, perché me l'ha detto una donna preziosa: sono una grande, io minuscola Malu, ferita da quando ho 28 anni e forse persino prima.

Donna non è meglio. E' bello.

E io sono grata al buon Dio perché sono nata donna. Essere umano. Creatura. Come voleva Lui.

Notte e donna non è meglio. E' bello.

venerdì 17 febbraio 2017

Un racconto e poi più

Ognuno per la sua strada. Un racconto, uno dei pochi di Truman Capote che ancora non avevo esplorato.

Poche pagine, pennellate che mi lasciano in balìa della fragilità fino all'ultimo. E poi fragile si rivela quella sfiducia che gli anni hanno cercato di costruire. 

L'umanità, povera e bellissima. Devo chiudere il libro e non posso proseguire con i racconti, perché l'emozione va riversata in qualcosa di più importante.

Un racconto e poi più. Mi fermo a guardare dal finestrino come a cercare due vagabondi. Quindi proseguo, più felice sulla mia strada.

Notte e dentro una candela

Prima che un giorno si sciolga nella notte, torna tanto di ciò che hai vissuto. Un profumo che percuote una via, una tua lettera ritrovata dopo forse trent'anni, uno sforzo appassionato ricompensato come non ti aspettavi.

Tutto alla rinfusa, per non viziarti più di tanto. Ma poi sei a cena con persone a te così care e festeggi un traguardo importante, quando ti distrai per una candela.

Dietro di essa c'è il futuro, prima del passato. C'è ciò che si apre e arde e persino più di prima. Tu la fissi e dentro c'è ciò che sei,  c'è chi ami.  Così pensi che tanto torna, forse anche tutto: ma ciò che ti scalda di più è ciò che partirà d'ora in poi dal tuo cuore con quello stesso fuoco. Come se la tua vita si accendesse in questo preciso istante.

Notte e dietro una candela (c'è la vita).


giovedì 16 febbraio 2017

Nuovo e antico

L'alba semina tracce nelle vie di un passato che ho sfiorato e mi porta qui. Case antiche che resistono con il loro orgoglio, altre che chiudono gli occhi.

E nuove tracce sopra quelle del lavoro e dei giochi. Posso vedere tutto, sotto questo cielo, i bambini che si nascondono ridendo nei cortili, le conversazioni davanti al fuoco, la bisnonna e il negozio delle delizie, e ancora il suo ultimo boccone intinto nel vino. 

Non ci sono più oppure sono più visibili di prima, perché non li devo cercare.

Nuovo e antico sembra un gioco, mi viene in mente il verso di una canzone a me così cara, Qualcosa qualcuno.

E più che un gioco, sotto questo cielo è la vita, nelle mura fiorenti e nell'intonaco segnato dagli anni. Un contrasto che si scioglie in un abbraccio di colori sussurrati.

Notte e inseguita dalla bellezza

Il cielo azzurro milanese da catturare.
 e poi da lasciar libero, come una farfalla 

E ogni palazzo, antico o dannatamente moderno, ha qualcosa da narrare oltre i tuoi occhi. Finché arrivi alla Biblioteca Ambrosiana e ti arrendi.

Ora sai cos'è. La bellezza, quella che non alza la voce e non si consegna, ma chiama.

La bellezza, quella di ogni pittore, persino  tua.

E prima che tu possa dire qualcosa, si da inseguire, ancora; eppure è lei che incalza.
Notte e inseguita dalla bellezza 

Si può essere gentili

Si può essere gentili in mille modi.

Forse è meglio cominciare a sceglierne uno.

mercoledì 15 febbraio 2017

Sembrava la luce

Sembrava accesa la luce, invece era il sole.

Alla sua frase mi scuoto e allungo la mano verso l'oro che si riversa in casa, rendendo insignificante ogni altra fonte di illuminazione.

Con un clic pensavamo di aver acceso il mondo e ora anche la stanza impallidisce.

Con un clic pensavamo di dominare il buio e adesso sentiamo che è rimasto quello dentro, della nostra povera umanità.

Neanche ha bisogno di un clic, il sole, perché la luce vera non deve annunciarsi.

Sembrava luce, era la vita.

San Giovanni, quante volte il cielo

Quante volte sei sceso dalle tue scale e prima di correre su alle campane, ti sei fermato di fronte all'alba. Di fronte agli indizi di un nuovo giorno dietro alla basilica.

Nonno. E quante volte hai sognato, quanto hai temuto. Hai mai sperato che una nipote ottusa come me guardasse la basilica di San Giovanni e poi il cielo, dicendo.

GRAZIE

Notte e giochi di parole

Incontri uomini e parole che chiamano il mondo fuori dalla sua ottusa onniscienza. Anime che non sono smarrite, ma sono state buttate fuori.

E quando chiedi una frase per te, ti offrono un gioco di parole. Per questo sei grata e osservi quelle sillabe unirsi, separarsi e mischiarsi in altro modo: tutto è così fragile, che acquisti una certezza.

Giochiamo con le parole, opponendoci alla serietà della vita che suona come uno schiaffo. Perché qualcuno ci aveva convinto della sua leggerezza.

Giochiamo con le parole, per essere liberi.


Notte e giochi di parole.

Young at heart - canzone per la notte

Metti che le favole si realizzino: può succedere se tu sei giovane, nel cuore.  E se i sogni invece vanno a pezzi, tu puoi ridere ugualmente con quella giovinezza che si è impossessata del tuo spirito.

Sopravvivere, volare o anche solo crederci. Con un cuore che batte giovane.

Look at all you'll derive out of bein' alive



Young at heart, Frank Sinatra, canzone per la notte.

martedì 14 febbraio 2017

Notte e forse è meglio amare

Uno si arrabbia perché accenni a San Valentino, solo un'altra occasione per dire grazie di amare. Solo, l'ha messo la mano maligna, forgiata dai social.

Ma perché giustificarsi? Perché incavolarsi? Perché versare veleno su tutto ciò che si incontra lungo la via?

Si può polemizzare sul mondo intero, ma forse è meglio amare. Ciascuno chi, cosa può.

Notte e forse è meglio amare.

Domani metto in ordine tutto

Domani sarò così diligente da entrare con dolcezza e sistemare ogni cosa. Domani, è evidente e lo prometto: metterò in ordine tutto.

Ogni singola cosa, ogni dettaglio finirà nella propria casella d'amorosa collocazione. Con una spontaneità che lo lascerà di sasso.

Domani metto in ordine tutto.

Così, il giorno successivo, posso scompigliare tutto ancora.

lunedì 13 febbraio 2017

Notte e il conforto a piccoli bocconi

Tante parole, ancora più silenzi, ma pochi ti sanno parlare come loro.

Un formaggio affinato agli agrumi: una carezza dell'universo. E il vino che si intromette, per seminare sensualità, non zizzania.

Il conforto è vivere, a piccoli bocconi.

Notte e il conforto 

domenica 12 febbraio 2017

Truccarsi con dolcezza

Truccarsi con dolcezza, come il cielo tra i campanili. Partendo con foga e poi frenando per paura di esagerare.

Specchiarsi nell'eterna bellezza e capire che bisogna spogliarsi dei colori di troppo, per vivere più leggeri.

Forse, tutto questo è iniziare, come fa un mattino.

Notte e comando io

Il destino  ha deciso un sacco di cose, poverino. Quanto devo vivere, quanti figli ho, quanto sto bene, quanto mi vogliono bene: a dire il vero poco altro.

Perché per il resto, comando io. E ho intenzione di comandare ancora di più, per obbedire a Chi comanda davvero. Non importa quanti ostacoli mi possa buttare tra i piedi la sorte, avrò sempre un margine per cui fregarmene e mettere un mio marchio indelebile. Ribelle e così obbediente alla prima regola di vita: fai sentire la tua voce.

Comando io,  e ho intenzione di comandare ancora di più. Persino quando si illuderanno del contrario.

Notte e comando io.

Stairway to heaven - canzone per la notte

Ci sono donne così sicure del fatto che ciò che brilla sia oro. E basta parlare loro per rendersi conto che quell'oro è autentico.

Non importa nemmeno che lei arrivi e il negozio sia chiuso: basta una parola e riapre per renderla felice.  Anche se le parole hanno un doppio significato, anche se io mi interrogo scossa dal mio stupore.

La scala verso il cielo è per chi ha il coraggio di afferrarla.



Stairway to heaven, Led Zeppelin, canzone per la notte.

L'amore e il coraggio di scriverlo

L'amore, difficile frenarlo anche sui fogli, sul tablet, negli scritti febbrili della mente. Dev'essere così anche in un'epoca come la nostra, che butta troppo spesso le parole a caso e i sentimenti brucia.

Dev'esserlo se sempre più numerose creazioni arrivano sulle sponde del lago e del concorso letterario "Scrivi l'amore - Premio Mario Berrino".

Ho avuto la gioia, e la trepidazione, di leggere tutte queste opere, di fluttuare tra le mille sfumature di questo sentimento, con la tentazione a volte di tendere una mano ad asciugare una lacrima, dare una carezza o fermare un addio.

E oggi che a Ispra si rinnova un appuntamento così importante - con il canto del lago a pochi metri che rimanda al concerto più impetuoso  del mare ad Alassio - penso al coraggio di parlare di amore, di sussurrare nel fracasso virtuale, di aprirsi e raccontarsi senza perdere il pudore che quell'amore riveste. Come un antidoto a ciò che ci porta via a noi stessi, prima che all'amato.

sabato 11 febbraio 2017

La fiducia vien sferruzzando (non esiste che non sei portata)

Se devi rivoluzionare la vita, meglio cominciare da qualcosa di piccolo e terribilmente concreto. Così incrocio la signora Nanda e mi invito da sola: verrò a riprendere a sferruzzare a maglia da lei.

Ho un peccato originale: l'obbligo del ricamo, al posto del pallone, mi fece fuggire dall'oratorio tanti anni fa.  Ancora, in casa ero circondata da mani così abili che non volevo mettermi a perdere facile. Eppure ci ho provato, signora Nanda, è che non sono portata.

- Non esiste che non sei portata.

In ogni spicchio di vita, sarebbe giusto ribellarsi alle voci che ci dicono: non sei portata. A partire dalla nostra. Oppure, la fiducia vien sferruzzando.



http://neicassettidimalu.blogspot.it/2016/10/la-signora-nanda-e-l-dell.html

Notte e senza mani, senza pensieri

Quando mi avventuro nella notte, alzo le mani e scopro i pensieri: li lascio correre via, loro che possono. Così mi ritrovo a correre, anch'io.

Liberi come (non) si può osare essere, già in volo.

Notte e senza mani, senza pensieri.

Dialoghi reali - allunga

- Scusi, mi allunga il Martini?

- Di seltz?

- No, di Martini.


venerdì 10 febbraio 2017

La neve basta per ridere

Senza il peso dei viaggi, la neve mi sembra così lieve. Vedendola, mi scappa persino una risata, come se quei fiocchi fossero bimbi in girotondo ritrovati con stupore.

E vedo gente che la maledice.

Altra che deride chi si emoziona per lei.

Eppure questo ha lasciato in me la neve: una risata breve e leggera, per questo così vera.

La neve basta per ridere e quindi per esistere.

Notte e il primo bimbo nella casa di Chiara

Come la neve si prende cura di tutto in silenzio, oggi la Casa di Chiara accoglie il primo bimbo.

Gli sussurra: vivi. Una sillaba che si ripete, ali di farfalla verso la libertà dei colori. 

In quell'incubatrice una lotta d'amore.

Notte e il primo bimbo nella casa di Chiara 

Con la fede di una mamma (per don Lolo)

Dalle mani di una mamma traboccante di fede alle mie, tremanti quel che basta. E' la preghiera per la beatificazione di don Isidoro Meschi. Il sacerdote che fu ucciso il 14 febbraio di 26 anni fa.

San Valentino, come cambiò quel giorno agli occhi della  mia città e di tutti coloro che avevano avuto la sorte buona di incontrare, ascoltare, vivere don Lolo.

Il processo di beatificazione è in corso - mi dice questa mamma -, manca la certificazione di un miracolo. Lei aveva una vita semplice e serena, prima di scoprire questo e pensava: dove lo troviamo, questo miracolo?

Poi è stata ferita, nel profondo, e adesso mi consegna la preghiera per la creatura che ama più di se stessa e mi assicura: sarà questo, il miracolo, la sua guarigione.

Io la guardo, il suo volto che brilla nella speranza, e non so cosa fare. Se non diffondere questa preghiera e il riflesso della sua fede. Per la fede di una mamma, per la fede di don Lolo.

giovedì 9 febbraio 2017

Can I play with madness - canzone per il giorno

La vertigine di riconoscersi o quella di interrogarsi sulla propria libertà. Fanno in fretta poi a darti del folle, quando riesci a chiederti e a stupirti. Wonder, che parola formidabile che si schiude come un fiore.

Posso giocare con la pazzia, perché sono  viva. Se le porte non si possono aprire, c'è sempre la chance di abbatterle e correre fuori cantando così.

Can I play with madness, Iron Maiden, canzone per il giorno.

Renata senza (troppe) parole

Renata, i suoi occhi chiari non gridano mai, come la sua vita. Sempre accanto al suo Gian Pietro, senza bisogno di apparire. Sette volte sindaco, senatore, ripercorro ancora una volta tutto il suo curriculum, ma di Renata non si parla perché lei non vuole.

Eppure è lei che rende possibile ogni passo, nella sua umiltà.

Renata, mica se ne andrà davvero. Troppo attenta a esserci, a non raccogliere applausi, solo a sostenere.   E se chiudo gli occhi, rivedo i suoi, chiari, che ridono in un Natale come gli altri. L'unica traccia d'orgoglio ancora una volta non per sé, ma per i nipoti.

Renata senza (troppe) parole: buon viaggio, senza allontanarsi troppo.

Notte e il silenzio sulla pelle

Suonavano alla porta e non pensavo potesse essere il silenzio: che strano camuffarsi, a rischio di non ricevere accoglienza.

Invece, gli ho aperto, anche solo per mancata voglia di battagliare e si è infilato nella stanza, nei pensieri, sulla pelle. Ho visto che mi stava bene, come un colore finora esplorato. Nel suo abbraccio, nient'altro si sente e posso scivolare nella notte senza farmi notare, neanche dalle mie paure.

Notte e il silenzio sulla pelle.

I ragazzi concentrati

Lei ha il volto appoggiato, come fuso sulla mano, e gli occhi che si stringono con dolce ostinazione. Lui immobile se non fosse per quel ricciolo tormentato di continuo da pollice e indice.

Nell'era dei silenzi fracassoni, degli smartphone protagonisti indiscussi, del soliloqui allo stesso tavolino, questi due ragazzi in un bar.

Che giocano su una scacchiera vecchia e gioiosa di raccontarlo.

mercoledì 8 febbraio 2017

Notte e senza accapigliarsi (si può persino vivere)

A quello che sembra diventato l'interrogativo più determinante dell'epoca (immediata) rispondo: no, non guardo il festival di Sanremo. Perché non ho tempo, perché mi affacciavo quando ce la facevo per scorgere eventuali ombre rock, perché boh.

Trovo più singolare che occorra accapigliarsi su questo come altri temi ameni. Che ci sentiamo in dovere di giustificare una scelta favorevole o negativa, anche per caso come la mia, per partecipare al grande (anzi piccino) gioco dei social.

Senza accapigliarsi, specialmente sulle cose lievi, si può persino vivere. Cioè si trova più tempo da concedere alla vita.

Notte e senza accapigliarsi (si può persino vivere).

martedì 7 febbraio 2017

Notte e se le strade fossero deserte

Tu acceleri nella notte, fuggendo dal buio e pensando che le strade sono deserte. Ma basta il bagliore annoiato da una finestra o uno sbuffo di sigaretta che potresti anche esserti immaginato.

Il silenzio che regna tutto attorno, sa troppo di consapevolezza perché tu possa credere che tutti sonospariti: forse racchiude un segreto che non può nemmeno mormorare. E tu ti senti addosso una strana responsabilità, rallenti e rifletti oltre ciò che vedi.

Se le strade fossero deserte, non ti sentiresti così partecipe di un mondo.

Notte e se le strade fossero deserte.

L'attentato in Afghanistan

Un lampo appare, e non è la prima volta  purtroppo, sulla bacheca Facebook di un'amica che conosce e ama l'Afghanistan.

- Amici afghani, ditemi che state bene.

Solo così, solo allora, apprendo che è avvenuto un attentato in Afghanistan, scivolato tristemente nelle retrovie delle homepage e delle nostre coscienze. E non è la prima volta, purtroppo.

Dialogo reali- chi parla da sola

Appena entrata al bar.

- signora, ma sa che parla da sola?

Disinvolta: nooo, in auto ho il viva voce.

- pochi istanti fa, a piedi.

Meno disinvolta: attraversavo la strada senza traffico e mi dicevo, che colpo di fortuna.

Molto lentamente.

lunedì 6 febbraio 2017

Camminare così a lungo

Ho camminato così a lungo che neanche mi sono accorta degli stivali consumati: ho sempre avuto il vizio di guardare più in alto, che la strada. Distratta da montagne austere o fruscii di alberi o ancora da un raggio di sole capriccioso quasi quanto me.

Adesso punto gli occhi sulle punte dei piedi e le scopro davvero mie. Riconosco persino il luogo dove sono arrivata: sono tornata a casa. Eppure mi allontanerò ancora e probabilmente di nuovo mi perderò.

Camminare così a lungo, da tornare indietro prima di ripartire ancora.

L'aeroplanino nella chiesa

Stiamo sfoggiando serietà e concentrazione di adulti, durante la messa, quando ci pensa un bambino a rimetterci a posto.

Insofferente a restare immobile, si alza e gioca con il suo aeroplanino. E' blu, come il cielo a cui mira, oltre il tetto della chiesa che già a noi sembra lontano.

E mentre le nostre parole si susseguono sfoggiando impegno e comprensione, io penso che nessuno di noi sta volando più alto di quel minuscolo aeroplano e del suo piccolo proprietario.

L'aeroplanino nella chiesa.

Notte e dalla mia parte

Non c'è bisogno di dire che ho ragione o che sto facendo la cosa giusta. Non c'è bisogno di riversare zucchero: le ferite bruciano ugualmente.

Non c'è bisogno di argomentare, né di incavolarsi o di squittire per un po', prima di fregarti.

Sulla mia strada, con gesti o parole, io sento solo un balsamo. Dei pochi che dicono la frase più importante, quella che sapevi pronunciare tu anche quando le nostre posizioni erano distanti.

- Sono dalla tua parte.


Notte e dalla mia parte (grazie a chi lo è)

domenica 5 febbraio 2017

Notte e quando puoi non stupirti

Da fanciulla impacciata e speranzosa, mi stupivo dolorosamente di ogni caduta. Poi mi sono meravigliata di quando facevo la cosa giusta.

Adesso non posso stupirmi, perché non c'è spazio: posso solo vivere.

Quando puoi non stupirti di ciò che fai, forse è proprio perché stai vivendo. Così puoi sorprenderti di tutto il Bene che ti circonda, tra un respiro e un sogno.

Notte e quando puoi non stupirti.

Time will crawl - canzone per la notte

Il tempo che vola, il tempo che si perde: invece no, il tempo striscerà. Ascolto quest'immagine, suggestiva, e la incollo al calendario.

Il tempo striscerà finché i nostri piccoli diventeranno piccoli, strabuzzeremo gli occhi e purtroppo le strade saranno sempre tinte di rosso.

E sentiremo la bocca secca, ci troveremo a chinare la testa a meno che scopriremo come renderci liberi da questo tempo che striscia, più di noi.


Time will crawl, David Bowie, canzone per la notte.

Gara di umiltà

Ci sussurrano all'alba che le porte di Santa Maria per un po' non si apriranno e che la mattina presto dovremo bussare alla chiesa vicina, quella di Sant'Antonio. Così sarà per le altre celebrazioni.

Il nostro santuario deve essere sottoposto a lavori per l'anniversario dei cinquecento anni. All'inizio sento una fitta, perché la Madonna dell'Aiuto non è solo colei che ha protetto la mia città nei secoli, ma anche il volto che mi dava il benvenuto e il coraggio spesso di buon'ora. Ma trascorrono pochi istanti e sento che bella, questa gara d'umiltà.

Lei che non voleva apparire, resta a proteggerci mentre tutto attorno c'è fermento. E noi scivoliamo accanto, a una chiesa che di solito resta chiusa, se non in occasioni speciali. Dedicata a un santo così amato a Busto e fondamentale anche nella vita della mia famiglia.

E' come se la chiesa sussurrasse alla sua piccola vicina: io ad aprile avrò una festa meravigliosa, tu sei aperta così poco, vai avanti tu e accogli tu chi prega.


Il cielo rimasto grigio per sbaglio

Ci sono giorni in cui il cielo rimane grigio per sbaglio. Hai gli occhi chiusi e senti il risolino del sole. 

Li apri per sgridarlo e giocare, invece trovi solo nubi annoiate, che neanche ti guardano.

Ci sono giorni in cui il cielo rimane grigio per sbaglio e non ti resta che andare a cercare il sole da un'altra parte. 

sabato 4 febbraio 2017

Notte e la luna mezza appannata

Momenti in cui lei si dissimula così, come lenti che si appannano a un contrasto specchio di un rossore improvviso.

La luna mezza appannata, quasi non la riconosci in cielo. E per questo motivo resti a guardarla, ancora più volentieri.

Notte e la luna mezza appannata.

venerdì 3 febbraio 2017

Non puoi farlo senza farlo

Non puoi farlo senza farlo. E' una cosa così ovvia da non essere scontata.

Scorrono le slide di Paul Smith e sta parlando di design, sta parlando di vita.
Un abito così folle e appassionato, che solo tu puoi ritagliare dalla stoffa a te consegnata. 

Puoi farlo solo facendolo. E se qualcuno cerca di impedirtelo, tu puoi farlo più forte. Perché sono le cose giuste, non facili, che vanno fatte.

Notte e un passaggio sotto l'ombrello

Lo so, per ostinazione di retaggio scozzese tralascio scioccamente l'ombrello.

Non che eviti di pentirmene, come una mattina sotto un canto cocciuto dalla pioggia. Orgogliosa, studio percorsi efficaci con scampoli di tetti, ma non basta.

A volte, lo confesso, vorrei che qualcuno mi offrisse un passaggio sotto l'ombrello. Forse non è neanche per evitare di bagnarmi, ma desiderio di fare un pezzo di strada con qualcuno che si è preoccupato per te. 

Notte e un passaggio sotto l'ombrello.

C'è sempre un fiume

C'è sempre un fiume che sospinge le nostre vite. In un libro, mi ha portato così lontano, o forse estremamente vicino. In un altro mi sta facendo sentire le emozioni di una creatura calpestata dentro di me.

C'è un fiume che  mi separa dal mio paradiso di collina.

E c'è un fiume in cui si tuffava il nonno Mario, prima che lo martoriassero. Ci sono passata accanto, Olona silenzioso. La gente che correva o passeggiava, io con la cucciola provavo ad imitarla, ma nessuno può riportarmi quel profumo di primavera che cozzava contro i vapori di morte. Una battaglia infinita, a cui mi sottraevo.

Perché era sempre il fiume dove il nonno si tuffava con gli amici e mi sembra di sentire le risate di quella ingenuità libera.

giovedì 2 febbraio 2017

Notte e se rimango uguale (è merito mio)

Ogni tanto trovi sulla tua strada personaggi che provano a cambiarti. Che sfoggiano delle regole e ne vivono delle altre. Che ti mordono o ti accarezzano, senza che ci sia reale differenza.

Sfoglio l'album che ho messo insieme lungo questi anni e non mi stupisco, se non di una cosa. Sono rimasta uguale, non mi hanno cambiato. Sì, ho avuto qualche aiuto, ma con forza riaffermo dentro di me qualcosa di cui potrei persino essere sicura.

Non so se si chiami coerenza.

So che è  merito mio.

Notte e se rimango uguale (è merito mio).

mercoledì 1 febbraio 2017

La pioggia osa per noi

Avevo scordato la risata sommessa della pioggia, quel picchiettare sui vetri dell'anima. 

Togliere la polvere da ogni angolo, anche i più resistenti. E penso che potevano farlo, pur in maniera meno precisa, anche noi.

La polvere, immobile. Pigrizia, paura, pensieri dentro di noi.

Poi la pioggia. Che ha osato per noi.

Notte e se anche tutto il mondo

Sono tra giovani che disegnano sogni e ascoltano un designer che chiacchiera con loro e condivide selfie.

Giovani di tutto il mondo, una rete di Paesi più fitta di quella virtuale, parlano la stessa lingua o ci provano.

E penso: anche se tutto il mondo non si capisse, qui si stanno raccontando sogni. Con timidezza e un sorriso che non può essere sconfitto

Sarà per questo che si intendono.

Notte e anche se tutto il mondo.