sabato 31 maggio 2014

Notte, lo so che sono in ritardo

Lo so, sono in ritardo. Ho promesso che avrei mandato una mail veloce e sono qui, a pensare. È che sto ripassando tutto, su uno schermo in stand-by.

Ho paura che mi sfugga un colore, un profumo, che io debba ritrovare il bandolo di una giornata e di una vita. Sono così vicina e già in partenza. Sono il caos che ti piace tanto, tranne quando esagero.

Sono in ritardo, e sento sospiri di riprovazione.

Notte, lo so che sono in ritardo, perché sono felice.

Come rain or come shine - canzone per la notte

Il trucco sciolto dalla pioggia, la possiamo chiamare così. La pelle arrossata dalle passeggiate, più forti di tutto.

O quasi. Perché sotto questa altalena di apparente meteo, riesco a trarre analoga conclusione. I giorni possono essere nuvolosi, i soldi venire e andare, il sole stingersi come i pensieri. Ma da un giorno lontano tutto è cambiato e ti amerò con ogni tempo, come nessuno ha mai fatto, come fai con me.

Montagna insuperabile, come la profondità di un fiume.

Come rain or come shine, B. B. King ed Eric Clapton, canzone per la notte.

Ps grazie all'amica Rita per avermi fatto ascoltare questa canzone

Dialogo perfetto

Il dialogo che mi riporti tu, non è un riassunto banale o preciso senza peso. Tu prendi le parti e le riproponi fedeli persino nel tono. Cambi il volume, a seconda del personaggio, e con una smorfia segni l'arrivo di un nuovo interlocutore.

Io rido, rido di gioia, perché sei uno spettacolo. E tu perdi il filo, contagiata dalle risate.

Il dialogo perfetto è quello che rende felice.

Le mille vite di Clint

Nella pioggia di auguri contemplo le mille vite di Clint Eastwood. Quegli ottantaquattro anni moltiplicati per non so quanto. La testardaggine, le chance, le svolte, i ritorni.

Mille vite scolpite negli occhi, nei solchi del viso, nei ruoli. E una sua coerenza, che non si confonde con il prevedibile.

Dialoghi reali - le volte

- ti volevo dire questo...

- me l'hai già detto quattro volte

- ma magari non mi ascolti mai

Magari

venerdì 30 maggio 2014

Foto di morte

Sì, lo so: bisogna dare anche schiaffi. Sì, lo so: siamo ciechi e sordi.

Ma quelle ragazzine calpestate e uccise avevano almeno diritto a un fiore. A essere rispettate da noi, nel momento della morte, visto che prima avevano solo ricevuto dolore e oltraggio.

E riascolto tutte le ragioni del mondo davanti a quella foto in India. Ma mi sembra di veder strappato anche l'ultimo fiore.

Nei tuoi sogni

Mi sono infilata nei tuoi sogni, perché tu potessi avere tutto lo spazio nei miei. Come amplificare il profumo di te, in un angolo che mi sembra il mondo.

Notte navigando sui laghi

Con la tua canoa e i tuoi sforzi mi hai fatto navigare su laghi e fiumi diversi, oggi. Sento ancora le briciole d'acqua che mi balzano addosso, come una risata.

Rispetto tutti. Amo ogni luogo dove vai tu. Alla fine, però, io ho solo un lago. Mi aspetta imbronciato per una carezza o si veste a festa, folle di luci; solo il suo castello tiene in penombra, come se temesse  di esserne derubato.

È la mia casa, annacquata nel bosco. Ma tu sei il mio topo e mi metto in viaggio per te.

Notte, navigando tra i laghi.

Walk away - canzone per la notte

Capisci quante volte hai camminato con chi non voleva condividere, e a dire il vero non ho voglia di essere legata con un lucchetto.

Ci sono persone dalle quali devi allontanarti. Ci sono persone dalle quali non puoi allontanarti.

Non puoi farti sfiancare. Non puoi che amare.

Devi poter dire: oh sì, il sole e un altro giorno, in cui essere con chi condivide realmente. Non è sempre facile restare, ma una canzone aiuta.

Oh sì, un altro giorno con te.

Walk away, Ben Harper, canzone per la notte

Ps grazie Francesco.


You make me feel - canzone per il giorno

Lo so, Arguta Paffuta, che Jim Morrison l'aveva detto prima e meglio. Ma c'è in un momento in cui si reclama la realtà, la si riconosce all'amore e si può essere persino lievi.

Una consapevolezza che induce a ballare tutta notte e persino quando riaffiora il sole. Guardi negli occhi l'amato e glielo dici senza pudore: mi fai sentire così terribilmente reale.

You make me feel, Sylvester, canzone per il giorno

L'ultima diretta

La maledizione dura da trent'anni. Sembreranno un po' troppi, ma i numeri si annebbiano. Come quella sera.

L'ultima finale. L'ultima partita della Roma che ho visto in diretta. Il Liverpool non mi pare questo gigante, ma la sua ombra si allunga quando meno te l'aspetti. Ai rigori, e chisse. Tancredi è un mago. Falcao guiderà la truppa. I lupi ce la devono fare.

Manco mezzo auspicio si realizza. E la mia rabbia deve trovare un bersaglio, il portiere loro che trova sciocchi modi di distrazione.

Ma funzionano. Sono piccola e sto cominciando già a capire che nella vita funzionano. Che i re non sempre guidano, anzi...

Non guardo più la Roma in diretta da quel giorno, 30 anni fa. Solo rigorose differite. Rigorose... Accidenti a te, Arguta Paffuta, che subdolamente mi hai infilato questa parola.

Mi aggrappo ad altro, ad altri, ad Agostino Di Bartolomei. Alla sua furia buona. Al suo coraggio di essere diverso e sincero. Dieci anni dopo, mi sembrerà che questo porta solo drammi, ma non è così

Perché 30 anni dopo conta chi ha saputo essere uomo.

Dialoghi reali - il carrello

Torno dal mio round di spesa, senza sensi di colpa. Anzi, con soddisfazione faccio scivolare l'unico pezzo comprato in quel comparto nel carrello e mi dirigo baldanzosa verso il bancone per il caffè.

- Marilena

Sento la tua voce, so che mi stai apprezzando moltissimo, perché mi sono saggiamente trattenuta, no non farmi troppi complimenti che poi chi mi tiene più.

- quello non è il nostro carrello

Lieve retromarcia, mi riprendo il pezzo e mi dirigo - un po' meno - baldanzosa verso il bancone.

giovedì 29 maggio 2014

Indyref, just to start

It's starting. I want to learn more and I never learn enough.

Referendum period, they say. It will last four months, after centuries. I'm just an Italian woman dreaming of Scotland. And I don't know what is the best for this wonderful country I love so much.


I'll read and try to understand, but can you really understand when you love?




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Notte non spaccando tutto

Ma dobbiamo spaccare proprio tutto? Indossare la convinzione di onnipotenza e stracciare abiti messi insieme a fatica?

Dobbiamo per forza disfarci di ciò che ci sembra stretto, che sia un indumento o una persona? Un ferro o un'anima, un foglio o una finestra.

Tanta fretta, che forse solo la notte potrebbe frenare. Se la ascoltassimo, potremmo fermarci una volta in più. Siamo fragili e deliziosi, tentati dall'onnipotenza di salvare, invece che della facilità di spaccare.

Notte, non spaccando tutto.

Ti sento - canzone per la notte

Vedere, ascoltare, toccare: è tutto così importante, così vano. Sentire qualcosa di più forte, che pur si muove appena come quella musica. Una percezione che dura il tempo di un brivido, ma in fondo non finisce mai.

Grazie amica Rita, per la canzone che una voce rende ancora più unica.

Come una statua sommersa, nell'acqua o nell'aria.

Ti sento, Matia Bazar, canzone per la notte.

Case annerite dal tempo

Case annerite dal tempo, dai contorti pensieri, dal tremare della ferrovia. Non esiste più niente del colore originario, solo macchie che diventano unica tela.

Ma qua è là una tenda verde, un asciugamano giallo sul balcone e giocattoli che ridanno chiasso e sfumature. E ti fanno sospettare che quelle case siano in realtà annerite di vita.

Luini e gli immigrati di Dumenza

Approfitto di un'isola felice per entrare nel mondo di Luini a Palazzo Reale. Una mostra che sa unire i miei luoghi al viaggio più lontano, quello della fantasia e del talento.

Mi piace seguire le tappe di Bernardino e di chi è collegato a lui. Avvicinarmi a piccoli tesori e allontanarmi per gustare quelli più maestosi, in una danza che solo l'arte è in grado di offrire. E scoprire storie, come della zona di Milano in cui c'erano "gli immigrati da Dumenza". Vedete 500 anni fa cos'era lasciare la propria terra: emigrazioni a prova di mezzi per calpestare distanze così differenti.

A un tratto mi imbatto in un mio concittadino: è Agostino Busti, il Bambaia. Mi stimo tutta e tiro dritto per non chiedermi: ma quanto apprezziamo gli artisti che dovrebbero renderci così orgogliosi e che invece scordiamo perché troppo vicini?

Dialoghi reali - gli occhi

- Signora, lei ha occhi che parlano

- Eh dai, magari un tempo

- Signora, parlo della cagnolina

- Giusto

mercoledì 28 maggio 2014

Offrirsi subito

Proprio sincero , questo affacciarsi al giorno senza secondi fini. Svegliare il mondo perché vuoi comunicare la tua gioia.

Momenti da cantare e briciole di sogni che ancora si impastano sul respiro. Grazie creature sui rami, che sapete offrirvi subito. Perché vivere per sé è vano e in un attimo si esaurisce.

Notte sfiorando piazza Fontana

Che fili afferrano, sempre, la gola e il cuore. In una giornata di emozioni dolci, per una strana decisione compio una deviazione. E mi trovo lì, in piazza Fontana.

Sfiorando colori, che vengono da lontano. Io così piccina, inconsapevole. Ma ogni volta che passo di qui, mi perdo e mi ritrovo nella nostra storia. Oggi è l'anniversario di piazza della Loggia; stasera però in tv c'è proprio il film dedicato alla strage milanese.

Lo abbandono a un certo punto, perché la ferita è troppo dolorosa. Quando riprendo un poco di coraggio, vado a ciò che conta. Alle vittime delle quali non si parla mai abbastanza.

Scorro nomi, volti e storie. Fermati in un dicembre lontano, in cui ero piccina e inconsapevole. Ma consapevoli non sembriamo mai, in questo Paese e su questa terra.

Notte, sfiorando piazza Fontana, anche per un'ultima carezza.

Ci sarebbe la riservatezza

Ci sarebbe la riservatezza. Veli di vita da porgere raramente e con cautela. E altri da tendere per amore sulle esistenze altrui.

Ci vorrebbe un istante ancora di timidezza, prima di consegnarsi e consegnare. Il tempo di un altro respiro, di un bacio, di una mano tesa. 

Ci sarebbe un silenzio semplice, che protegge, non copre.

DIaloghi reali - mi è passata

- Adesso che siamo soli, posso farti un'ultima domanda?

- Ma certo

- Per caso, tifi Padova?

- Come?

(speranzosa - Cittadella vero? E' così. Non il Padova.

- Veramente...

- No, per carità, perché guarda che mi è passata. Fino a un anno fa forse, ma adesso non provo più niente. Mi è passata.

- Tifo Padova

- Bene, nessun problema figurati. Solo per saperlo. Mi è passata, ormai ho un atteggiamento assolutamente distaccato.

- Ah già che abbiamo vinto quella partita contro di voi.

- Be' vinto...

No surprises - canzone per la notte

Lasciami fuori. Sembri così stanco e infelice.

Questa sera il corpo scricchiola, ma il cuore è carico. Felice, come ogni volta che sto con chi amo e sento i chilometri sotto la pelle.

Il governo, chisse. Ho tutto un mondo da costruire. E stasera ribalto così la canzone dei Radiohead - grazie Rosy che me l'hai offerta alla memoria - convinta che ormai basta...

Niente sorprese, niente allarmi. Lasciatemi fuori... Ma dai guai montati ad arte, dalle case brillanti d'oro esibito, dalle routine di tortura.

Sotto con la vita. Senza sorprese, se non tu.

No surprises, Radiohead, canzone per la notte.

Controllati, non migliori

A ogni angolo ho telecamere, ogni articolo che leggo viene segnato, un mini pagamento racconta una tappa del mio cammino.

Mi manca l'aria. Ma soprattutto mi affiora una sensazione: siamo più controllati,ma questo non ci rende migliori.

Consolarsi, più che consolare

Tutti questi esseri umani che si stracciano le vesti, eppure si consolano in fretta. Perché non destinare parte di quelle energie a consolare anche gli altri?

martedì 27 maggio 2014

Dialoghi reali

- e poi basta con queste scene di sesso in tv, e di giorno

- ma è un bacio

- e sempre con questi baci. Basta con questi programmi senza moralità

- Ma è "La signora in giallo"

- e basta, ecco

Notte con Meriam, bellissima mamma ammanettata

Resto in Africa questa notte. C'è una nuova creatura, la stringe tra le braccia come può mamma Meriam. E' bellissima, mamma Meriam, l'avete vista?

Dicono che abbia partorito ammanettata al letto, ma non credo ci sia una donna più libera di lei. Capace di vivere la sua fede, di dare un'altra vita grazie a Dio.

La vogliono uccidere, Meriam, perché è cristiana. Intanto la rinchiudono e così i suoi piccoli.

Voglio restare lì, questa notte. In Sudan a vegliare su questa donna, o pregare per lei. Perché mi sa che è lei, con il suo splendido sorriso di mamma, che veglia su di noi.

Non si ascolta

Non si ascolta mai veramente se nella propria testa ci sono già tutte le parole. Che si vorrebbero dire o che non osano uscire, rubano lo spazio a quelle da accogliere dagli altri.

Tutto quel rumore, un pieno che conduce a un vuoto.

lunedì 26 maggio 2014

Quando il vento corre più forte di tutti

Quando il vento corre più forte di tutti, come se credesse in inconsistenti primati. Si risveglierà, saggio come o più di noi?

Non lo so, ma ho la tentazione di volare con lui. E di credere in inconsistenti primati o anche solo nella gioia di non fermarsi mai.

Notte con una flebile speranza

Di che cosa stanno parlando in tv? Gente che ha vinto, non ha vinto, chiede agli altri di dichiararsi sconfitti.

Di che cosa stiamo parlando? E che mi importa? Meno di zero. L'unica notizia che mi interessa riguarda le ragazze nigeriane rapite e ringrazio su Twitter colui che ha girato questo lancio Ansa.

Forse si sa dove si trovano queste vittime. Di fanatici crudeli e della nostra ignavia, io la penso così.

Forse non cambierà nulla.

Ma è una piccola speranza. E per quanto flebile sia, è l'unica luce che possa accompagnare una notte altrimenti piena sola di bla bla.

Non me ne frega niente del resto. Riportateci le nostre ragazze.

Notte con una flebile speranza.

My pages, my Scotland

I'm so happy "The importance of being second" is travelling through the net. I love pages, their smell, the feeling of touching them, but I'm exploring more and more emotions thanks to e-books as well. So thank you Nomos!

I could start this book, meeting Robert Falcon Scott in a different way in Dundee. I'll never forget that incredible day with a blue sky over us. I owe Scotland other tales, such as the one about ladies who were strong and forgotten.

Then I had to travel again. King John, Jonathan, musicians such as drummers in rock... so many people from the past and in our present. Israel: a brave sister and her boys and girls of every religion screaming "masks off".

The book is facing its own voyage. I thank everyone. And Scotland, first of all.

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No more no more - canzone per la notte

Basta, corre dalle labbra ogni giorno, più forte di una musica. Perché questa band mi divora l'anima e non ci fermiamo mai. E dire che ho trovato un cavallo e una carrozza, potrei tornare a casa in qualsiasi momento. Me lo ripeto e mi convincerò prima che le foglie di tea mi svelino il futuro.

Odi, ami, ma per me è tutto uguale. Questa tournée perenne mi serve e mi esaurisce. Perché solo è il profumo di casa che mi dà gioia.


Baby i'm a dreamer
Found my horse and carriage

No more no more, Aerosmith, canzone per la notte

La scuola, il marciapiede e il voto

Certi o disfattisti, li contemplo con uguale distanza. Perché io navigo spesso su una barca al largo, anche un po' cigolante.

Ho votato e non è rilevante che l'abbia fatto, né per chi, anche se mi sono messa a svolgere una ricerca che mi ha quasi stupita, partendo da un aspetto che mi sta sempre più a cuore.

Ma il punto è che vado a votare a scuola. Non è la mia scuola, grazie a Dio: posso sottrarmi a impietosi paragoni. La conosco "solo" da 24 anni, da quando cioè faccio la giornalista di un quotidiano. I casi della vita. Il preside mi disse: le spiego la strada. E io: ma si figuri, guardo sul tutto città (per i giovani quella piccola risorsa cartacea che tenevo in auto prima dei navigatori). E lui: mi dia retta, ci sono due vie con lo stesso nome, quella giusta non è segnata e la trovano neanche i supplenti.

Pagai la mia ribellione con un'ora di ritardo. Premio di consolazione, riuscii anche a raccontare la storia della via confusa e il Comune piazzò un bel cartello con le indicazioni.

Oggi voto. La scuola è sempre coraggiosamente viva. Fuori, la solita tristezza. Compreso un marciapiede sollevato, a giudicare dall'impatto direi dalle radici di un baobab. Solo che il baobab non c'è più.

Quasi quasi chiedo se si possa barattarlo con i cartelli.

The boys are back in town - canzone per il giorno

Ci sono attimi che si intrecciano e lo gridano: i ragazzi stanno tornando in città, le sere diventano più calde e l'estate non può quindi, non può essere lontana.


Non è che ti aspetti rivoluzioni, precise o sommarie, ma quel senso della vita che può riesplodere con passione nelle piccole cose. Ragazze che tengono a bada un uomo, un bar dove c'è ancora un juke-box.

Quell'attesa che si respira con la stagione dei colori, persino in un giorno piovoso. Pazienza, la noia sarà spazzata via. Perché i ragazzi stanno tornando in città.

The boys are back in town. Thin Lizzy, canzone per il giorno

domenica 25 maggio 2014

Ben venga un no

A volte ben venga un no, non si può fare. Più che girarci attorno, evitare il discorso e sparare moine a vuoto.

No, così semplice e persino dolce se lo pronunci bene.

A volte, mi suggerisce di tornare a precisare Arguta Paffuta, mica di arruolare un improvviso esercito di volontari che ritrovino il coraggio tutti insieme.

Svegliarsi su una lacrima del lago

Vorrei solo questo, svegliarmi sulla lacrima di un lago, tenera come una carezza. Subito asciugata da un capriccio buono del sole, anche casuale.

E io lì a raccogliere un dono, anzi due: voluto o frammento di destino caduto sul nuovo giorno. Che importa, se viene dal mio lago, dalla mia collina e da ciò che divido con tutto il mondo.

Notte e verrà un giorno

Che giorno confuso, da sciogliere nella notte.
Speravi in due gesti per costruire un ponte, ne hai visto uno solo e ti fa male perché lo sognavi tanto, per i tuoi fratelli. Tutti.

E ti racconti da sola che verrà un giorno in cui questo accadrà.

In cui non assisterai più al "solito" attentato antisemita,  per cui si sdegnano in pochi. In cui un giornalista, un fotografo non saranno più fermati per sempre mentre alzano il velo sui drammi.

Un sacco di sogni giganteschi, illusioni, qualcuno dirà.

Allora aggiungo: verrà un giorno in cui in questo Paese chi vota diverso da te non è un pirla del quale prendersi gioco.

L'ultima delle illusioni, mi sussurra Arguta Paffuta.

Notte e verrà un giorno.

Non insegnate ai bambini - canzone per la notte

Questa morale stanca e malata, messa su un vassoio acciaccato e offerta con tanta sfacciataggine. Il futuro riempito, e pure il presente con un'agenda zampillante di impegni, peggio quasi degli adulti.

E questa cultura che rimbomba come una stanza vuota, una via conosciuta che sfocia nel buio.

Non insegnate ai bambini, grazie Paola che me l'hai ricordata.

Perché la magia della vita non può essere insegnata, solo trasmessa. E prima, bisogna sentirla.

Non insegnate ai bambini, Gaber, canzone per la notte.

La colpa o il merito di Moretti

Colpa mia. Ma sentite che musica per le orecchie del nostro Paese? Nanni Moretti in coda per i certificati elettorali, vittima non del disservizio dello Stato, bensì causa dei propri mali, dice.

Perché ci muoviamo spesso all'ultimo: le elezioni poi vengono indette una settimana prima... Expo poi ci è piombato addosso tre giorni fa, giusto per citare uno specchio delle cose che ci lasciamo capitare addosso. Tanto ce la facciamo lo stesso, tanto siamo bravi così.

Certo. Ma in coda. Forse rimarremo così, tuttavia riconoscere che è colpa nostra, è già una rivoluzione.

Moretti rules.

Pigri come l'estate

Quel silenzio in cui frugano solo i cinguettii, e pochi altri rumori alzano la testa. L'aria che gioca tra il faceto e l'imbronciato, finché si finge troppo stanca.

Questi momenti in cui ci si mostra pigri, come l'estate ancora lontana. Pigra finzione, perché la vita esplode con un ringhio gioioso, cercando solo di non farsi notare per sostare ancora e lasciarsi odorare.

Dialoghi reali - il casino

- e poi tutto questo casino per votare

- scusa?

- sirene, fracasso, gente che urla

- ma è per il Giro d'Italia

- va be', tutto questo casino

Who are you - canzone per il giorno

Che notte movimentata, e per undici ore al giorno di più. Persino un poliziotto benevolo che conosce e rimanda a casa.

Ma vagando e vagheggiando, c'è quella domanda che rimbomba nella testa: chi sei tu?

E delicata l'immagine del clown morente, l'amore che cade dagli alberi. Tutti a chiederti chi sei, come se tu non fossi il primo a rivolgerti questa domanda.

Who are you, the Who, canzone per il giorno

sabato 24 maggio 2014

Notte con un sorriso per Carletto e l'Atletico

I sogni inciampano spesso da qualche parte, ma è una consolazione se accade con un ostacolo buono. Così io che mi sento vicina all'Atletico, non posso rattristarmi. Non solo a causa della predilezione per i secondi, bensì per Carletto.

Certo, incide la romanista in me. Ma non solo.

Io credo che Ancelotti sia uno dei pochi garbati del calcio, e non sia stato neanche troppo premiato dall'ambiente, proprio per questo. Ho consultato qualche sito giornalistico italiano questa sera e il suo nome compare spesso, se va bene, nel catenaccio. In un altro Paese tutti l'avrebbero gridato fieri nel titolo, in coro.

Sono io orgogliosa di te, Carletto, e tanti altri. Anche se hai battuto la "mia" squadra.




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Non voglio capirti più

Voglio capirti ancora, chiederti cosa devo fare per mostrarti che non ti ascolterò, che sono grande abbastanza e ribelle quanto basta.

E in fondo, lo faccio per mostrarti che ti assomiglio. E alla fine, farò ciò che vuoi tu.

Non voglio capirti più. Voglio abbracciarti per un minuto soltanto. Quei minuti che durano per sempre e che nessuno, niente ti può levare.

The evil that men do - canzone per la notte

Il male compiuto dagli uomini continua a vivere. La vita, l'amore, l'innocenza: sovrastati da un rasoio che ferisce.

Il sangue che si versa, non si ferma mai veramente. Eppure c'è qualcosa di più forte.

Io pregherò per te e un giorno potrei tornare. Al di lá di tutto, dove si impara, sempre.

The evil that men do, Iron Maiden, canzone per la notte

La coda e la prospettiva

In farmacia regna una coda tetra. Mi ribello e cambio farmacia, così me ne trovo una peggiore. Siccome non ci vado quasi mai, mi imbrano anche a pigliare il biglietto e una signora con qualche anno più di me mi aiuta.

Per superare l'umiliazione mi concentro sull'osservazione. Cribbio, ma cosa avranno da stare così a lungo alla cassa. Si arriva, si chiede il farmaco, si paga, si va. Operazione da tre minuti.

Tuttavia, devo essere buona e ragionevole e mi limito a dare una spolverata al mio ego, prefigurandomi la mia permanenza da paziente e cliente ideale. In due minuti sbrigherò tutto con il sorriso, beccandomi sorrisi e complimenti sussurrati dagli altri.

Il mio turno. Evvai. Pastiglie per la gola, olè. E lo sciroppo, quello... Ah non c'è? Va bene quell'altro. Ah ma prendo già le bustine di quel tipo. La deliziosa giovane chiama la farmacista per un consulto. Dopo un intenso dibattito, prendiamo uno sciroppo diverso ancora. Mi deve pure cambiare il conto.

Preferisco non guardare l'orologio, né i volti degli altri clienti per individuare riconoscenza. La coda insopportabile, una questione di prospettiva.

Il Paese "degli altri"

In questo benedetto Paese, che ancora più di benedizioni necessita, constato che il silenzio è seriamente uno dei valori più calpestati. Anche quello elettorale.

Ogni tanto un guizzo, una fiammata di protesta. Quando a violarlo sono gli "altri". E forse ha ragione un amico, di fronte al menefreghismo per ogni regola, non c'è più niente da fare. O tutto da ricominciare.

Every thing is broken - canzone per il giorno

Se ti guardi attorno, spostando dunque gli occhi lontano da te, lo constati: tutto è spezzato. Filo, bottiglie, idoli, teste. Persino se provi a ballare o scherzare.

E se ti fermi, se riparti, non ha importanza: qualcosa cade a terra o sul tuo viso.

Chissà se l'unico gesto utile sia cercare di riparare.

Gente che piega regole spezzate.

Every thing is broken, Bob Dylan, canzone per il giorno

E auguri, poeta.



La forza di chiedere aiuto

Mi racconta che la donna chiese solo un piccolo aiuto, per tornare in piedi. E già si mostrò molto forte.

Quando le chiese: ma è sicura di poter rincasare da sola, non vuole che almeno la segua?

Con un mezzo sospiro, l'altra assentì. E ogni tanto si girava, come per appurarsi di avere un sostegno.

Quando entrò in casa, ringraziando, forse si rammaricò per la sua debolezza. Ma all'altra apparve così forte, perché aveva chiesto aiuto.

venerdì 23 maggio 2014

E ti vengo a cercare - canzone per la notte

La tua presenza, per capire meglio la mia essenza.

Quanto spesso ti vengo a cercare, e mai abbastanza. Aspettando di diventare eremita, mi metto sulle tracce tue e delle mie radici. Lo so, è un secolo pieno di parassiti, e la dignità è dissolta nella cupidigia.

Ma se ti vengo a cercare, riesco a voler essere migliore.

E ti vengo a cercare, Franco Battiato, canzone per la notte

Notte per quello che sei

Una copertina semplice e profumata, un filo di trucco che se ne va. E la gioia di sapere: non devi esibirti, ma essere ciò che sei.

Ricchezze inutili e tesori silenziosamente da condividere, come su una strada disseminata di pensieri: tu sai cosa vuoi scegliere. Mentre la notte indossa uno sbuffo di vento, la pace si posa sull'anima.

Notte con quello che sei, per quello che sei.

La perfezione, balbetto

Per me la perfezione è qualcosa di così sconosciuto da non poter trovare definizioni.

Devo immergermi nel cuore e nella natura, per balbettare qualcosa che la raffiguri.

La perfezione sei tu, che corri felice tra le erbacce impenitenti giocando con il tuo migliore amico, in un parco sporco di città colorato dalla vostra gioia.

Pulmino elettorale

Pulmino elettorale che ritrovo sempre tra i piedi. Mentre percorri i tuoi infiniti chilometri spendendo fior di quattrini di tua testarda volontà, mi chiedo cosa cerchi di chiarirmi.

Io lo so già, da un pezzo, che voterò, certo, e voterò per non vedere più tra i piedi, e soprattutto non mantenere, la gente come quella che vedo stampata sorridente sulla tua carrozzeria.

Dialoghi reali

- dove è il cane?

- non so, sto dormendo


Comunque, non stavo cercando i pesci.

Slave to the grind - canzone per il giorno

Non puoi essere re del mondo, quando sei schiavo della routine. Di un meccanismo che ti hanno spacciato per vita.

Stretto alla tua gola. Insetticida verbale. Riesci a convincerti almeno di questo: non sarò quello lasciato indietro.

Slave the grind, Skid Row, canzone per il giorno.

giovedì 22 maggio 2014

Giovani molto gentili

Senti un po', Arguta Paffuta, questa vecchietta: ci sono giovani molto gentili. E, detto tra noi, sono la maggioranza o io sono maggiormente ottimista. Fa differenza?

Giovani che si entusiasmano lavorando per ciò che imparano. Per la fidanzata che è solare. E se proprio devono trovarle un difetto, confidano: parla un po' troppo.

Ma è una donna, no? Sorriso di ritorno: ah già.

Così giovani molto gentili solcano i nostri mari e speriamo non si allontanino troppo, se non per tornare.

Come se ci fossero pirati

Come se ci fossero i pirati, ma quelli in bianco e nero. Che forse non fanno veramente male. Sarà perché arrivano senza ansimare dalle pagine di Salgari.

Sarà perché Massimo Girotti sistema tutto, con delicatezza. E Clara Calamai, così fragile se uno ci vuole credere.

Come se ci fossero privati, e un film che apre storie come un libro, senza più richiuderle davvero.

Poi ci sono giochi lontani

Poi ci sono giochi lontani, che quasi non sai tessere più. Te ne convinci, finché in mano non ti finisce una carta, un gesso, uno spago.

Cose troppo reali, per sfuggire davvero.

Poi ci sono giochi lontani, che ti chiamano e ti tengono stretta, felice.

Ingiustizie minori

La prima zanzara, quando hai l'influenza.

La pioggia che mette il naso fuori proprio sincronizzata con te.

E i sensi unici che ti fanno perdere doppio tempo, e a essere più umanitari inquinare il doppio.

Il Giro d'Italia che passa se hai deciso di fare una passeggiata proprio lì.

Ingiustizie minori, le seccature dell'umanità.

Notte in balia dei colori

Prima che tu spegnessi tutto, capricciosa, ho visto un balenare di colori incredibile. L'orizzonte che si ribellava alle nuvole nere e arrossiva di rabbia delicata.

Li ho respirati tutti, quei colori, e adesso li offro a te, notte scura. Perché non puoi restare con il broncio davvero, non quando ci si può abbracciare in silenzio.

Notte in balia dei colori.


Walking on the moon - canzone per la notte

Passi da gigante, eppure inconsistenti: questa magia sulla luna. E tanti a dire che spreco i miei giorni con sogni, perché non vedono quanto stanno fiorendo.

Sottili, in polvere lunare: e se dev'essere questo il prezzo, lo pago.

Walking on the moon, Police, canzone per la notte

Alla voce amico

Tra i misteri che non potrò mai razionalmente risolvere. Cosa c'è, frugo alla ricerca della spiegazione, alla voce amico.

Non posso darti la complicità, se fai del male a qualcun altro oltre la tua vetrina. Né posso trattenerti la mano, come non riesco a farlo con me.

Alla voce amico, l'emozione di una donna che riesce a stare in un ambiente ostile e a parlare di pace.

Un uomo che si rialza più saggio e più triste, come il vecchio marinaio, o felice, felicissimo come un bambino.

Alla voce amico, c'è chi non mi giudica, se non vesto appariscente e se ho la voce bassa, persino le lentiggini. Che non mi vuole uguale a lui.

Perché siamo tutti diversi, e così belli, come mi insegnano i ragazzi di Galilea, che invitano a togliere la maschera uniforme.

Quante righe si inseguono, e quanto mi sfiorano senza lasciarmi più.

mercoledì 21 maggio 2014

Le mie rockstar saggissime

I Led Zeppelin signori anziani e ribelli, con un tocco ordinatissimo. Ma forse, più che ordine, si può definire armonia.

E rockstar con gesti nobili, rockstar che tremano, che si confondono, che non cedono.

In questo pianeta musicale tirato a lucido, io conto le rughe dei miei rocker, anche quando se le coprono. Come una trama, con una tela incantata, che produce suoni troppo belli per alzare il volume.

Notte respirando con il cuore

Stagione ingannevole più della pubblicità, che ne è del mio respiro.

E' silenzioso, regolare, se lo voglio veramente. Se sposto l'incarico a chi se ne intende meglio di non vacillare mai.

Straccetto felice, io penso così.

Notte respirando con il cuore.

Far litigare, che abilità

Non mi sembra una grande abilità, far litigare la gente. Un filo di benzina scorre ogni minuto e nelle mani abbondano i cerini,

Nervosi. Feriti. Spavaldi nel vuoto. Spaventati.

No, non mi sembra una grande abilità far litigare. La sfida è spegnere le fiamme sterili, o almeno provarci.

martedì 20 maggio 2014

Seguirti come una gatta

La gatta Tara un giorno seguì una famiglia, decide di stabilirsi con noi. Leggo questo tassello di vita da un articolo de La Stampa e avverto la naturalezza con cui si riunì la truppa.

Non c'è una ragione apparente  per cui Tara scelse loro. Poi, un giorno un cane attaccò il piccolo padrone di casa e la gatta si tuffò a difenderlo, salvandolo.

Non c'è una ragione apparente per cui lei scelse loro. Non c'era, finché lei non mise in salvo il suo amico. Perché le ragioni, non le scegliamo spesso noi. O non solo.

Forse dovremmo lasciarci più frequentemente seguire.

Anche senza tramonto

Sopra quel groviglio di auto e asfalto, si stende un tramonto dirompente. Esplode senza chiedere il permesso e ignorando il brulichio attorno. Questo fiorire grigio di ponti inutili, perché ciascuno va per conto suo. Questo divorare i boschi e tracce di buon senso.

Ma anche senza tramonto, io so finire e ricominciare. Come una creatura che si rispetti e che vuole rispettare la bellezza attorno a lei.

Tramonto, alba e sfumature che si stingono nel tempo.

Notte con l'unico momento più felice

Qual è l'unico momento in cui sono più felice, di quando sono felice? E' quando tu sei felice.

E se fosse uno scioglilingua, me ne pentirei. Ma la felicità di chi amo è ciò che completa questo mio disegno impreciso.

Così mi addormento stretta a questo pensiero.

Notte con l'unico momento più felice.

lunedì 19 maggio 2014

Ancora, mai abbastanza

L'aria sa ancora di pioggia. Ancora, e mai abbastanza. Come dondolarsi sull'apertura del giorno e non sapere quanto lo si voglia domare, quanto cavalcare.

Come i sentieri più belli e sconosciuti, come il vociare del lago e delle cose che contano, come e tutto ciò che è qui. Ancora, e mai abbastanza.

Notte senza fare gli eroi sulla pelle degli altri

Ciò che mi addolora a volte è vedere chi cerca di fare gli eroi sulla pelle degli altri. Procurando ferite inutili, quando potresti preservare il loro cuore, se li ami, e risolvere in altro modo.

Eroismo un po' vigliacco, bisogno di apparire perché si teme di non essere e all'occasione infierire in segreto, senza nemmeno accorgersi, sui più deboli. Lasciami fare la filosofa da strapazzo, Arguta, e di pregare un poco nello stesso tempo.

Sogno una notte in cui non si faccia gli eroi sulla pelle degli altri. 

Dialoghi reali

- ma dai, è solo un cane

- anche tu sei solo un uomo.

Ritroviamo la nostra minuscola posizione nell'universo.

Il giardino addormentato

Accanto all'orto che ogni giorno si fa più dolcemente impertinente, c'è il giardino addormentato. La sua proprietaria se n'è andata poche settimane fa. Lo so, viene comunque curato, ma è come se lui si rifiutasse di mostrare la vita.

Come se il suo mostrarsi riluttante fosse una dimostrazione d'amore per lei, che tanto lo respirava e accudiva. E lo è.

Perché il giardino non ha un'anima, ne ha tante. E cantano il loro dolore, anche quando rifioriscono.

domenica 18 maggio 2014

La domanda rara e il premio

Apro il cassetto io e lancio pure un concorso: il primo che mi chiede come stai, vince un abbraccio arguto. E se aggiunge pure "ciao", aggiungo un premio anch'io, a sorpresa.

La domanda più rara, tra una sfilza di richieste. Chi vuole partecipare? A proposito, ciao a tutti, come state? Buona giornata, felici come si può, o meglio come si vuole.

Arguta Paffuta

Agostini e i ricordi veloci

La folla a cercarlo, timida e assetata, tra moto che arrivano da lontano nel tempo.

Che gioia vedere Giacomo Agostini che nasconde i suoi anni con gli anni, in libreria. Mi sembra più giovane di tanti noiosi non campioni, con un sorriso di quelli che non si lascia falsare mai. E i ricordi sfrecciano, ma sono talmente veloci che sono già arrivati qui,  nel presente.

Un libro, un'occasione per tornare a solcare mari di sfide, nell'antico cortile che torna a pulsare di vita come la libreria. C'è anche un gruppo di tedeschi, servito di tè nella corte, ad aspettare lui e solo lui: l'italiano che si fa rispettare rispettando.

Notte da principesse e racchette

Questa notte vorrei dire: non piangere, principessa. Hai dovuto abbassare la racchetta, ma hai dato un altro esempio della guerriera che sei.

Accade ancora che la vittoria non sia tua, ma ciò che trasmetti è più intenso di una coppa.

Sara Errani, risalirai, come hai già fatto. E come tante principesse sanno fare.

Notte, da principessa, stringendo una racchetta.


http://www.nomosedizioni.it/catalogo.php?b=12NMS412


Come se tutto finisse

Un'amica deve congedarsi dai suoi alunni dopo 5 anni. Io da due campionati e altre tappe nascoste. Ognuno, specialmente verso questa parte dell'anno, si trova a sospirare: tutto finito.

Ricomincia, lo sai o lo speri. Ma c'è qualcosa che ti fa afferrare il sole al tramonto, in preda al sospetto. Tornerai?

Tutto finito, no, scuotilo via. Come se tutto finisse, va meglio, per cercare un senso nuovo e sfide che corrono avanti.

Wake up (the sleeping giant) - canzone per il giorno

Vivere per il passato non ci interessa. E siamo stati buoni troppo a lungo. Non è bontà poi lasciar calpestare ciò che conta, è qualcos'altro che il caro Antonio sapeva ben definire e inizia con la c.

C'è un momento in cui radunare le truppe, uno in cui spingere fino al limite. Che, poi, che bella visione, significa spingere fino a casa. Al porto sicuro, prima di tornare in mare e navigare per ciò che importa. Una lotta non per sé... Non c'è mai un "io" in questa canzone, solo noi. E questo la rende ancora più forte.

Avanti... Svegliamo il gigante che dorme, dentro di noi.

Wake up (the sleeping giant), Twisted Sister, canzone per ogni giorno

Lascio le risse

Lascio le risse a quelli intelligenti, perché ogni parola può scavare abissi e ferite incommensurabili. E non ho la minima voglia di contribuire.

Lascio le risse a chi ha la testa e sa persino usarla. A chi non si tuffa a litigare perché non ha nient'altro da fare o sviluppa una propensione a danneggiare gli Altri. A chi prima di ragionare ama, e quando ragiona lo fa persino di più, anche contro ogni ragione. A chi cerca di unire, non di dividere, mettersi in mostra e scappare.

Lascio le risse agli intelligenti. Che poi se sono intelligenti, non le fanno, mormora Arguta Paffuta. Preferiscono costruire, con tutti gli sforzi, l'esempio e con esso e confronti garbati, senza vetrina, aiutare.

Voglio andare a scuola di intelligenza: dite che la troverò affollata?




sabato 17 maggio 2014

Chiamala ispirazione

La prima luce del mattino, che al primo grazie conduce. Il primo passo della mente, solleticata da un raggio ribelle. Il desiderio di costruire, che sia uno sgabello o un palazzo..

Tanto tutto sale e vola, quando ami. Ed è qualcosa di unico che ti alimenterà, che ti farà guardare in alto. Chiamala ispirazione o come vuoi, ma seguila.

Notte testarda come un ragno

Sai cosa ci vuole a disfare tutto? Un battito di ciglia. Tentata? Più di una volta.

Ma che colpa ne ho, se contro il tramonto impulsivo tesse un ragno. Posso strappargli via il sogno in un momento, eppure lui riprenderà il proprio compito, la propria tela. La immergerà in quei colori, anche il buio potrebbe andargli bene: ci volessero ore o giorni, non si fermerà.

Allora, notte: testarda come un ragno.

Communication breakdown - canzone nella notte

E pensare che tutto ciò che voleva, era amarti fino all'alba. Un crollo di comunicazione, a volte è la cosa migliore per comunicare davvero.

It's always the same.

Communication breakdown, Led Zeppelin, canzone per la notte.

Come i capelli blu

Nella mia scatola per i pensieri che si chiama auto, scorgo un gruppo di studenti. Una di loro ha i capelli lunghi e blu.

Così sollevo una serie di preghiere grate, perché non ho una figlia così: non saprei proprio come comportarmi. Ma come - mi sussurra Arguta Paffuta - sei diventata vecchia e bacchettona? Potresti fare mente locale sui tuoi idoli di giovinezza, che neanche ripudi ora?

Sì, ci provo, Arguta, ma la mattina mi immagino che la accompagno a scuola e penso che non uscirò più di casa. Sarò vecchia e bacchettona.

Peggio, mi assicura lei. Pare che le ricordi un mio amico, poliziotto, con il quale condivido la devozione a una rockstar scomparsa in giovane età. La moglie di lui un giorno commentò: ma i tipi come quel musicista, di solito li arresti.

Lui tacque, navigando nella sua incoerenza. Io ora chiudo il cassetto.

Quello che ti fai capitare

È accaduto proprio a me? Seguo Angelica, sorella e luce per me, nel suo cammino di pace, e questo interrogativo mi intriga. A volte ci sono gioie così potenti, miracoli che ti provocano questa domanda.

Angelica, donna di Israele, che con il tuo Yehuda e i tuoi ragazzi sai tessere veri colori di armonia tra i giovani, contagiando i grandi. Ha ragione la tua amica che ti risponde: a te può capitare tutto.

Ha ragione. Perché tu lo fai capitare, con la tua fede, il tuo lavoro.

http://www.beresheetlashalom.org

Potrebbe darsi, il mattino

Magari smetti di urlare e potresti limitarti ad accarezzare i capelli. Vento bizzarro e solitario, rimasto ad ascoltare, per una volta.

La notte ti tiene stretto, l'uomo fugge quando gli dai la possibilità di volare.

Chi ti offrirà lo spazio giusto per muoverti, senza illusioni?

Potrebbe darsi, il mattino. Questo o quello che verrà.

venerdì 16 maggio 2014

Dialoghi reali

- Io andrei a letto

- Ma perché, è presto

- Veramente no, e devo alzarmi alle sei.

- Ma che alle sei. Basta alle sei e un quarto.

Scostati, vado in discoteca.

Notte di chi

Quelli che fingono di non sentirti. Quelli che fingono solo di sentirti. Quelli che ti motivano e quelli che cercano di frenarti.

Ogni giorno scorre un film e stasera riavvolgo il nastro (#antichità) con un sorriso più marcato. Una persona che mi ha aiutato, il mio fratellino che mi ha accolto con il suo sorriso e l'incoraggiamento al momento giusto, i tuoi occhi più stupendi che mai.

Notte di chi, notte con chi è al tuo fianco in modo unico. Che se ne renda conto no.

Perdere il dolore

Sfogliamo il mondo con sofferenza e perdiamo il dolore vicino a noi. Accade anche questo, nella pallottola virtuale del pianeta: tutto schizza via troppo velocemente.

E mi viene il dubbio di indossare un alibi, troppo spesso: come abbiamo fatto a non accorgerci che il prossimo iniziava qui, da chi era accanto a noi?

Lavarsene le mani

La fontana insozzata di finti pensieri, una delle tante visioni che innescano in me il furore. Come un proclama scemo: della natura, me ne lavo le mani.


E lei, folle, di te mai.


Cane amico, amico cane

Che strano mondo quello in cui gli umani parlano grazie ai cani, superando ancestrali timidezze.

Tu a fare un sacco di coccole extra, che di solito non ti appartengono quando fai la gita-lanciafiamme per il quartiere. Tanto da commuovere uno sconosciuto, un signore anziano dall'accento dolcemente meridionale.  E lui torna sui suoi passi, mi ferma e mi dice: signora, si ricordi, meglio avere un cane amico che un amico cane.

Va via incassando un "buona giornata" che non avrei mai rivolto a uno sconosciuto.

giovedì 15 maggio 2014

La distanza

Se continuano a domandare e non riconoscono la tua voce, forse è perché ascoltano solo se stessi.

Prendi una sana distanza. Può darsi che, storditi, cercheranno di sentire anche te avvicinandosi. Oppure, almeno non sprecherai ulteriormente la voce mentre sei sempre più lontana.


Perché alla fine sto con i ragazzacci

In questo fiorire di autobiografie rock, vado anche contro me stessa, ma alla fine opto per i ragazzacci. Non perché le loro storie siano edificanti, naturalmente. E in sintonia sono più con quelli che si sono sforzati di rigare dritto, almeno rappresentano un esempio da seguire.

C'è però un solco in cui la puntina (sono antica, Arguta Paffuta) non scivola: quando ti comporti bene o così credi, si insinua il rischio di giudicare gli altri. Così entra una battuta contro quello, scuoti la testa contro quell'altro.

I ragazzacci no, o di rado. Si denunciano, possono anche scioccamente gloriarsi, ma almeno non rompono le scatole agli altri. 

Leggo tutto e ogni canzone scorre in me con gioia. Ma alla fine, spesso e molto volentieri, sto con i ragazzacci. 

DIaloghi reali

- Non sono apprensiva, vero?

- No guardi, ci sono quelli che mi telefonano cinque volte in un'ora a chiedermi cosa fare.

Mentalmente annoto: ho un bonus di quattro chiamate per la prossima ora, evvai.

Notte con uno specchio di lago

In un romanzo ciascuno vede il suo lago. E lo stesso indossa abiti diversi, ogni volta. C'è chi lo vede troppo popolare, chi disincantato, chi dolcemente decadente.

Ciascuno ha uno specchio di lago, in cui guardarsi. Io guardo te, strofinato dal vento, e penso che non hai un momento in cui sei uguale, eppure hai una tua straordinaria coerenza.

Notte, con uno specchio di lago oggi più lucente che mai.

Miracles out of nowhere - canzone per la notte

Dalla gocce di rugiada al tramonto in cui si allontanano gli eroi dei film western (e l'occidente intero): la stessa strada dove fioriscono stranezze.

qualcuno li chiama miracoli che escono dal nulla. E c'è chi affianca loro la parola"amore". Anche cantandola cento, mille anni fa, anche accettando che nessuno ascolti e proseguendo a suonare.

Miracles out of nowhere, Kansas, canzone per la notte.

Un'amica così

Tu sei un'amica così. Tendi la mano in silenzio, poi metti una canzone... Un'altra ancora. Tutto per distrarmi e farmi volare.

Mi presteresti un angelo, se potessi. E me lo presti ugualmente. Sortilegi buoni che profumano di abbraccio e fiducia.

Con amici così.

#grazie

mercoledì 14 maggio 2014

Una mattina come se fosse libera

Quando insisti tanto, vento, mi fai respirare una mattina come se fosse libera.

Un cielo strapazzato di attenzioni e la voglia di correrci sopra. Come se potessi, come se libera fossi io.

#buongiorno

Credo ancora

Credo ancora che tu tornerai. E che questa primavera sia solo l'inizio. Che il sole debba splendere per contratto, quando posso correre nel parco. E che si troverà un balsamo per ogni ferita.

Credo ancora, anche sotto la polvere. Anche se piango per quelli sotto la terra, quando dovrei farlo per molti più sopra quello strato che diventa bizzarro spartiacque di umanità. Uomini e ragazzi come angeli in quella miniera, e demoni menefreghisti tra di noi.

Credo ancora che io debba cercarti, quando sei qui mischiato al mio respiro.



Notte con il vento sotto il cuscino

Non sta fermo nemmeno il cuscino e diamo la colpa al vento. Non a tutto quel groviglio di idee che si rincorrono, tanto più quando sono ferma. 

Ciò che dovrei fare, ciò che vorrei: e quest'ultimo, dannazione, è molto più importante. Lo mormoro e me ne frego se mi rimproverano perché dovrei gridarlo.

A che pro. Con questo vento sotto il cuscino, non sentirei ugualmente. Ma il cuore sente tutto e sta danzando furiosamente.

Notte, con il vento sotto il cuscino.

Fallen angels - canzone per la notte

L'ho vista, una stella che cadeva con fantasia, non perfezione. Potrei anche essermi confusa, ma con che cosa? Un Ufo non era.

A meno che fosse proprio questo: un angelo caduto. Una candela che brucia, un bimbo sparito, un milione di lacrime. Tutto questo culla Steven Tyler, mentre i pensieri miei come i suoi vagano fuori dalla finestra, chiedendoci se esista un posto migliore.

La domanda è anche questa: dove vanno gli angeli caduti? E c'è un luogo che li attende. Forse continuano a cadere, come una stella che non si rassegna mai a cedere a un desiderio. O forse se capovolgi lo sguardo, vedi che stanno volando.

Dove sta il tuo inferno, dove sta il tuo paradiso?

Sometimes your heaven is hell
and you don’t know why

Fallen Angels, Aerosmith, canzone per la notte.

We work the black seam - canzone per il giorno

Com'è cambiato questo posto? Una miniera e uno specchio dell'Europa, così invocata e tenuta a distanza.

Il carbone insanguinato e il non poter lasciare il posto, come si dovrebbe. Ci avevano detto che sarebbe cambiato tutto in meglio, ma la rabbia sarà capita in un'era nucleare, o forse più saggia.

Sotto la pressione di 3 milioni di anni, ci si sente tutti più soli e fragili. Siamo tutti, in una miniera, irrintracciabili se non nei sogni che qualcuno raccoglierà.

L'unica parola che si libera dalla polvere dalla disperazione, è quell'insieme. Perché lavoriamo insieme, tutti insieme, in quella miniera.



We work the black seam, Sting, canzone per il giorno

Se ti voltano le spalle

Se ti voltano le spalle, perché pensare sempre male? Forse per un atto di generosità: si consideravano troppo brutti.

Arguta Paffuta

#justjoking
be happy

martedì 13 maggio 2014

Riconoscenza

Quell'attimo in cui la luce arriva come un liberatore e fa uscire, fuggire il buio che ti eri lasciato cacciare dentro.

Quel primo respiro consapevole, è una preghiera, è riconoscenza.

#buongiorno

L'arena e la notte che non finisce mai

No, non è ancora tempo di gettare sabbia negli occhi. L'Arena strilla contro la notte e in realtà vuole tenersela stretta.

Sono trascorsi sei anni, eppure stanotte sono ancora qui.


Dimenticata, per poco, la Tosca, ammiro i miei Kiss. Va tutto ancora bene, perché tu mi aspetti. Non ho più voce e a quest'ora c'è solo il bisogno di ballare insieme; crediamo a un sacco di deliziose balle.

Verona, un luogo antico e una parodia sincera e moderna di quanto ci mascheriamo.

Questa notte mi ricorderò di essere una principessa, troppo orgogliosa per essere regina.

Notte con il mondo intorno

Se gira il mondo, lo vedo tutto intorno a me. Quei minatori in Turchia, le ragazzine rubate dalla viltà di fanatici e pure nostra. E se spingi lo sguardo vicino, vedi quelli che hanno sempre chiesto e calpestano l'unica domanda altrui.

Roba da fermare questo pianeta e se non scendere, prendere le distanze. Macché, resti su e osservi maldestramente come se fosse una balera, pazza o dolorosa. Pesa, pesa, finché te la prendi a cuore.

Notte, con il mondo intorno.

L'Antartide e un attimo di secolo

L'Antartide che si sfalda, che si scioglie, sfacciata lacrima. Sfacciati noi. Penso allo stupore, alla paura, alla gioia: quei sentimenti che si sono mischiati negli uomini del capitano Scott più di 100 anni fa. E anche quelli di Amundsen, di Shackleton. A chiunque si sia potuto meravigliare di fronte alla bellezza sconosciuta.

Poi è trascorso un secolo e ci troviamo a contare ancora il suo grido in dissolvenza. Non c'è più traccia di stupore, se non che ancora ci siamo, nonostante il male che ci siamo procurati.

Non come uomini che piangevano per un pinguino, per un pony scosso nel blizzard, per un frammento di natura troppo bello per essere amato come meritava.

In un attimo di secolo.

http://www.amazon.com/Limportanza-essere-secondi-eroismo-Italian-ebook/dp/B00IYTRA9I

Enter sandman - canzone per la notte

Una preghiera prima di entrare nei sogni. Gli incubi sono già qui. Belve strane sotto il letto e il cuscino tenuto stretto.

Paure di bambini, di adulti che aspettano comunque quel signore capace di gettarti sabbia negli occhi e di farti dormire. Di prenderti per mano e di condurti dove vuoi, o dove vuole lui.

Ma nessun altro possiede questo potere. Pazienza se i sogni non sono quelli di Biancaneve, finché mi tieni per mano.

Pray the Lord my soul to keep.

Enter Sandman, Metallica, canzone per la notte.

Matocu

Pazzerello come il mese che se n'è andato, come quello che ci ha solo sfiorato, come questo che dovrebbe coccolarci.

Matocu, come il mio spirito quando corre più forte di me. Come il fiore che spunta nel momento sbagliato e nemmeno se ne vergogna.

Matocu, una risata che sbrana ogni nostalgia.

lunedì 12 maggio 2014

Tutto qui

Si è stancato di urlare, il vento, forse si è addormentato.

La strana pace impastata a vaghi raggi di sole. L'ultimo sorriso intinto in un sogno, sul tuo volto. I rumori che ancora sonnecchiano. Il primo grazie, la prima preghiera. E i pensieri che ancora si lasciano accarezzare. Tutto qui.

#buongiorno

La realtà, la fantasia e la freccia

La realtà supera la fantasia senza neanche mettere la freccia. Più menefreghista di noi, schizza avanti come se esistesse solo lei.

Chi lo va a dire ai sogni che si credevano insuperabili?

Notte con onde amiche

Succede che ci siano giorni ancorati alla terra, sono quei giorni in cui fuggiresti più volentieri, tu e il tuo spirito di contraddizione.

Succede che perdi qualcuno che non conoscevi, ma con il quale avevi un legame antico. E ti spiace, come tutte le volte in cui vorresti invano tornare a cavalcare il tempo perduto.

Io sono convinta che siano le anime così, a volerci subito consolare, offrendo un dono. Un modo per riscoprire altri sguardi e cuori ancora, per sentirsi una grande famiglia. Magari separata dalle onde, ma sono onde amiche e sanno riunire le anime.

Musica e acqua che si mischiano, in un sottofondo di felicità.

Notte con onde amiche.

Non so cosa guardare

Quando il temporale annuncia di avere scherzato, penso di poter tornare ad ammirare il mio lago. Ma qualcosa si insinua.

Come una macchia rosa, la distrazione di un pittore fuori campo. Poi mi spiato e lei cresce. Uno, due, dieci fiori e più, sfacciati nel loro giocare sul bordo azzurro del Maggiore.

E io non so più su cosa soffermarmi, divisa nella felicità.

Here comes trouble - canzone per il giorno

La cattiva compagnia è assicurata e sa dare anche un saggio consiglio. Mai arrendersi senza una lotta. E a volte hai una chance, una chance sola per diventare equilibrato e molto di più.

Se vuoi giocare all'eterna partita di chi abbia ragione, chi torto, senti i passi dei guai che si avvicinano. Scegli tu se vuoi andare incontro.

Here comes trouble, Bad Company, canzone per il giorno

domenica 11 maggio 2014

Per me gli alpini sono

Per me gli alpini sono don Carlo Gnocchi e il resistere sotto il peso del dolore, ma non subirlo: offrirlo, anche il più innocente, e cercare di alleviarlo con cure e fede.

Per me gli alpini sono il Giancarlo, che consuma i metri dalla sede nel parco al Comune perché possa essere sempre più bella. Bella come la sua città.

Sono le stelle donate, con un piatto caldo. E il brindisi della domenica, che non celebra nulla, se non la gioia di essere amici.

Amis.

Notte scrivendo senza accorgersi

Ho scritto ancora senza accorgermi, l'inchiostro stampato chiaro sul cielo. La luna non vuole sapere di tirarsi indietro, né vogliamo abbandonarla.

Sarà stato il vento a portar via le parole e a diffonderle a caso tra i pensieri sospesi.

Notte scrivendo senza accorgersi, se non della bellezza che scrivere non si può.

Dove scorrono le parole

Accade così: nonostante tutto, fai scorrere le parole con chi dovrebbe soppesarle per affetto, eppure le senti dribblare, ignorare, calpestare. Poi ti dicono che dovresti confidarti, sfogarti...

E accade così: che fai scorrere poche parole e vengono raccolte, con più tempo. Quello necessario per rimetterle in circolazione, magari opportunamente modificate.

Quindi, ti godi il tuo silenzio. Ma accade anche così: che una parola scorra ancora, cocciuta, verso una persona che neanche si annovera tra quelle più vicine. Eppure la prende, la accarezza e la fa tornare profumata di speranza.

Accade così, dove scorrono le parole.

Mamma senza fare rumore

Ti contemplo senza fare rumore, perché non ti piace. Abituata a macinare azioni per gli altri e a dimenticarti.

E i tuoi fiori mi dipingono il cielo. Le tue cicatrici, le prenderei su di me.

Posso perdonare il mondo, ma non qualcuno che ti fa soffrire o ti prende in giro. Nemmeno me stessa, quando sbaglio.

Non c'è nient'altro da dire, mamma. Solo da ringraziarti senza fare rumore.



Love changes everything - canzone per il giorno

Che tu sia un passante o un re, un folle o un saggio, cambia niente. O meglio cambia tutto. E per precauzione quel "cambia" rimbalza due volte sul ritornello.

Stucchevole o realistico, ciascuno può scegliere. Ma l'amore cambia proprio tutto. Ti dà le ali, può spezzartele, ma sta a te ricostruirle, innamorandoti ogni giorno.

Love changes everything, Climie Fisher, canzone per il giorno

sabato 10 maggio 2014

Come foglie di insalata

Cullati dal sole, diamo uno sguardo al lavoro del contadino di città. La terra è mossa e scura, quasi di broncio, e lui si ferma a parlare con noi.

Pochi giorni dopo, ci sembra che sia nata una piccola foresta. Come foglie di insalata e piantine misteriose. Riparate, ordinate, eppure con un fremito trattenuto: ci mettiamo in testa, da cuccioli, che se il contadino si gira, improvviseranno una danza.

Come foglie di insalata, non si può stare immobili, se non con il pensiero.

Notte sulla scia della storia

Mentre parliamo, ci siamo distratti e abbiamo acceso la tv. Senza accorgerci quasi, abbiamo frenato i discorsi e siamo partiti con la storia. Condottieri, imperatori, sfarzo e sobrietà.

Poi le parole riprendono, io sto con Marco Antonio, Augusto troppo politico per i miei gusti. E poi quel povero Cesarione. La crudeltà. I calcoli. La sobrietà. Augusto torna umano, più umano di tanti mostriciattoli che a Roma sono oggi.


Notte sulla scia della storia, che cambia, ti segue, ti ferisce e a volte persino arriva in tv.

God save the Queen - canzone per la notte

Niente di personale contro la regina, anche se non è mia e secondo un po' di amici scozzesi è una signora tedesca.

Ma ricordando Sid Vicious, canto una canzone che offre qualche solida certezza nello sbriciolarsi di tante altre. Mai farsi dire cosa si vuole, ciò di cui abbiamo bisogno. Poi possiamo scrollare la testa e dirci che non c'è futuro.

Ma la nostra regina, l'amiamo davvero.



Don't be told what you want
Don't be told what you need



God save the Queen, Sex Pistols, canzone per la notte

venerdì 9 maggio 2014

Non scrivo mai (il coraggio)

Non scrivo mai come vorrei, a volte neanche cosa. Se rileggo un minuto o una vita dopo, vorrei cambiare tutto e penso che qualcuno vi abbia infilato dispettose frasi e parole.

Ci vuole un gran coraggio a non cancellare tutto, cercando ciò che sono.

Notte senza distanza

Una luna con gli occhi sgranati e la distanza che si smorza. Perché ho avuto pazienza o così mi sono illusa, perché siamo tornati, perché le scene colorate sotto il buio non possono allontanarsi davvero o torneranno al primo sole.

Percepisco la fortuna, come una carezza di calore, nell'essere vicina a ciò e chi amo, senza che nessuno e niente possano interferire. Questo è il potere della notte. E ancora di più il tuo.

notte, senza distanza.

Nontivoto

Un'anarchica pacifica come me ha poche regole, in omaggio al principio di contraddizione.

Una funziona più o meno così. Candidato, che mi dici: votami se vuoi migliorare il mondo. Se lo chiedi una volta, lo trovo improbabile. Se me lo ripeti la seconda, lo reputo impossibile.

E a ogni volta che me lo propini, noioso come una cavalletta, a ogni parente e famigliare mi rivolgo, implorando a mia volta: quello non votarlo.


#nontivoto

Walking in my shoes - canzone per la notte

Una giuria immaginaria, o forse mai nulla di più concreto. Pronta a sentenziare ciò che dovevamo fare o che ciò eravamo capaci di evitare.

Quel gesto così semplice, prova a mettere le mie scarpe. E' più calzante (non è una battuta, accidenti, Arguta Paffuta) rispetto alla metafora di mettersi nei miei panni. Perché puoi sfuggire alle riflessioni nei vestiti altrui, ma con le calzature no: o soffri, o le perdi e smarrisci il tuo percorso ugualmente.

Non per cercare assoluzione, un perdono che solo Uno può. Ma prima di trarre le tue conclusioni, cammina nelle mie scarpe.

Walking in my shoes, Depeche Mode, canzone per la notte.

Come pensa la natura

Che io sia sotto un cielo spalancato o in un angolo, angusto di vita, mi stupisco sempre di come pensa la natura.

Medita, ti cerca, ti scuote, ti mostra la via. E su quel tratto di strada più briciole di Pollicino. Ma forse noi vogliamo brioche intere, in cui inciampare.

Come pensa la natura, e noi distratti a frugare nelle nostre pallide creazioni.

giovedì 8 maggio 2014

Il signore solitario

Il signore solitario viene a prendere luce e profumi da portare al suo amico cagnolino a casa. Lui, non può più correre.

Così il signore, solo apparentemente solitario, arriva ogni giorno e ne è ambasciatore, salutando gli amici, uno ad uno, e portando indietro il loro calore.

Notte poco occupata

Un post mirabile mette in guardia: basta con la glorificazione dell'occupato. Busy, happy. Neanche la virgola riesce a tenere insieme queste due parole.

Occuparsi degli altri, dà felicità. Riempire il tempo, no.

La notte lo sa, perché ferma tutto ciò che è vano, lava via la corsa febbrile e ti lascia profumato di vita.

Notte poco occupata, occupandosi di ciò che conta.

Dialoghi reali

- ma quando mi aggiusti quella cosa?
- presto
- sì, a Sant'Anna
Barlume d'attenzione: che c'entra Sant'Anna?
- è a luglio
Pausa di riflessione: be' ormai ci siamo

mercoledì 7 maggio 2014

Tracce di alba

L'alba si affaccia in fretta, schegge di canti e frenesia. Il tempo di vestirsi e trascinare i tuoi sensi, poi si scioglie in un gesto casuale.

Come capelli che non vogliono stare a posto e si inventano un vento di baci.

Mi piace crederci ancora

Mi piace crederci ancora, come mi piace respirare, il gusto leggero dell'acqua e quello morbido del vino. Il canto del libro, quanto volto pagina, e l'umidità della terra sotto i piedi.

Mi piace crederci ancora, per cui raccontami di nuovo tutto ciò che vuoi e sai, in questo mare di abitudini mai intrappolate.

La matta che fotografa una rosa

Sì, sono una matta che si ferma, osserva e fotografa una rosa.

E' perché voglio portarla via con me, senza nuocerle e lasciandole persino il profumo.

Notte un po' maldestra

Sul quaderno i più e i meno si intrecciano: non voglio fare i conti, ma permettere a loro e alla mia coscienza di giocare.

Ho combinato troppo, anzi troppo poco e l'acqua entra, esce, di nuovo sgorga sulle mani.

Sono sempre stata maldestra e ci ho riso su. Ridi anche tu, cara notte, anzi lasciati contagiare.

Notte, un po' maldestra.

Another suitcase in another hall - canzone per la notte

Quante volte ti sembra di dover levare fotografie, riprendere valigie, incontrare le persone finalmente nella loro disarmante natura, perché la tua non puoi mai veramente vedere.

Anticiparsi i guai e le delusioni, serve a poco. Quella valigia può pesare, di viaggio in viaggio. E puoi essere d'accordo con Madonna nel valutare: un giorno, neanche ricorderò volti e luoghi delle circostanze più tristi, ma ora, qui non è di alcuna consolazione.

Forse, perché non deve consolare. Via le foto, sempre in viaggio, quella valigia a ben vedere è leggera. Perché i sogni non pesano e nessuno può trasformarli in sassi, se non tu.

Dove andrai? Non chiederlo ora.

Another suitcase in another hall, Madonna, canzone per la notte

Quando non ti fidi della tempesta

Quando non ti fidi della tempesta e del fuggi fuggi generale, senti la tua incoscienza che si mischia all'aria pungente. E con apparente rassegnazione aspetti la lavata di capo dalla natura, che ti aveva mostrato sfacciatamente tutti i segni.

Oppure no, hai una sorpresa. La tua audacia viene premiata con un ultimo raggio, un pianto trattenuto che diventa risata. In quel momento ti senti la padrona dell'universo e neanche lo vuoi tenere.

Perché qualcuno ha visto che la tua audacia era amore, non sfida.

The Good samaritan and the bridge

Non so cosa sia accaduto in quei momenti sul ponte del Tay chiuso, a Dundee: l'articolo scorre rispettoso sfiorando. Mi piace una espressione antica: un buon samaritano, che ha parlato con il giovane in difficoltà prima che arrivasse la polizia, o così pare.

Una persona che si è presa la briga di fermarsi e capire cosa potesse fare per uno sconosciuto, su un ponte ardito ed esposto al varco immenso della natura. Per cinque minuti, lunghissimi. Due persone che si trovano,mentre molte altre sono alle estremità del ponte improvvisamente irraggiungibili.

Un piccolo episodio, tracciato con delicatezza dal Courier, neanche isolato. Che mi fa pensare alla mutevole natura dei ponti, nati per unire ma anche simboli del nostro limite. E alla gioia di incontrare un buon samaritano.

C'è sempre un angolo di terra

C'è sempre un angolo di terra, sabbia sporca e testarda, nel prato rigoglioso. E non c'è luogo più delizioso dove far rotolare i sogni, mi insegni, perché sembrino impolverati, se non oscuri, e nessuno cerchi di strapparli.

COSA urli

Confesso che il tutto maiuscolo o accentuare una parola con il maiuscolo, in una mail o messaggio, mi innervosisce.

Con la deroga all'amico Pier che usa questo stile con coerenza e costanza, in genere quando leggo un termine o una frase così, mi rimbomba nelle orecchie.

I miei occhi non hanno bisogno di vedere alzato il volume, anzi scappano via sospettosi. In questo si intendono con le mie orecchie, che si chiudono se ti metti a urlare. O meglio alzano il volume del rock che stanno ascoltando, per cui...

COSA urli?

Arguta Paffuta

martedì 6 maggio 2014

Notte tra cortili scolpiti

Non prendo mai la strada maestra, ma quella che mi porta via dal rumore. E i palazzi milanesi che hanno tenuto stretto a sé il cortile. Fresco quando deve, la dose di luce che sa dorarne i pensieri.

Anche se li devo lasciare, restano con me. Cortili scolpiti, mura che sembrano cantare con discrezione e una pianticella di quelle che crescono solo dove scelgono, ostinate.

Corti autentiche, perché non ti stupiresti se sentissi da loro storie di re e regine, più del castello che le sovrasta.

Notte tra cortili scolpiti.

Better than you - canzone per la notte

Si può esclamare così? Sono migliore di te? 

Eppure entrambi siano affamati e assetati. Splendida apertura di una canzone che non so mai quanto sia orgogliosa, quanto disperata. Nulla mi può abbattere, nemmeno tu, perché sono migliore di te.

Come se quella fame condivisa fosse scomparsa, sotto le zampate di un leone.

Better than you, Metallica, canzone per la notte.

Contare

Puoi contare le tue ferite o i tuoi doni. Oppure puoi fermarti a ricordare quando detestavi la matematica.

E studiavi in fretta, per tornare a vivere.

Vuoto a perdere nel vuoto

Ciò che non smette di stupirmi, è che a volte ti affidi persino a delle parole. Così le affidi e ti rendi conto cosa diventano i tuoi timori, le tue speranze...

Vuoto a perdere, nel vuoto, troppo spesso.

Per questo la maggior parte delle parole restano chiuse nel cassetto del tuo cuore.

lunedì 5 maggio 2014

Leader e meriti

Io credo che un leader non rivendichi mai i propri meriti. Figurarsi quelli degli altri.

Notte tenendo il remo

Qualche notte vigliacca,vuoi vivere solo di stelle, dei loro riflessi sull'acqua almeno.

Così sei tentata di girarti e chiedere: tieni anche il mio remo? Una gita sull'acqua, una volta sola.

Ma le luci ti mostrano gli occhi di chi ami e pensi: quasi quasi lo tengo io. A volte non ti accorgi e stai già mormorando: se vuoi, tengo anche il tuo.

Notte, tenendo il remo.

E se sono felice

E se sono felice, perché ti devi agitare? Quando poi mi dici: come, sei felice sotto la tempesta?

Allora, ti chiedo io: per caso, vuoi la mia tempesta? Io sono felice, sotto il sole o fradicia, se lo voglio.

Gli stadi come i bagni

Chiudiamo gli stadi, sento tuonare, spesso da persone che allo stadio credo non vengano da 20 anni o mai ci hanno messo piede.

Chiudiamo anche le piazze. Le strade. Ogni spazio, perché bisogna essere prudente. Si può imitare l'esempio della stazione centrale della mia città, dove i vandali hanno messo ko i bagni pubblici. Per risolvere il problema, non è che hanno preso i vandali o quale altra mirabolante, e noiosa, operazione.

No, hanno chiuso i bagni. A tutti. I viaggiatori pagano un biglietto per salire sul treno e si devono aggrappare a quello pure nel momento del bisogno.

Questa non è la mia città, punto. Questa è l'Italia. Siccome si è pecore davanti a pochi lupi (pure spelacchiati, a ben osservare), si considera più cauto togliere i diritti al gregge che difficilmente si ribella. E pagare per tutti.

Bravi, chiudete gli stadi come i bagni. Datela vinta ai vandali e ai farabutti, finché troveranno il prossimo sfogo.

domenica 4 maggio 2014

Notte tra fiori di campo

Le capre macchie di colore insolite tra i fiori di campo. Chi mezza addormentata sotto il sole, chi impegnata in quelle che ci sembrano conversazioni. E poi lei, distaccata apparentemente anche con il pensiero.

Lo sguardo puntato verso una delizia sfacciata o un desiderio inespresso, comunque siano, intinti tra i fiori di campo e mai abbastanza lontani dalle perversioni dell'umanità.

E la immagino ancora lì immersa, altro che rinchiusa nella stalla: il potere dei sogni per ogni creatura di Dio.



Make some noise - canzone per la notte

C'è tanto nonsenso, che altro ne vuole scardinare. Un party a sinistra, uno a destra. Gente troppo intelligente, come Adam Yauch, soprattutto quando incontra la causa giusta.

Tutto troppo dissacrante, per non inchinarsi al sacro della vita. E si può volare come un falco, un gabbiano o persino un'aquila. Ma alla fine chiedere la partecipazione più convincente: fai rumore, se sei dalla  mia parte.


Make some noise, Beastie Boys, canzone per la notte

I miei migliori in campo

Fuori la matita (dai, Arguta Paffuta, lasciami fare antico) per registrare i migliori in campo.

I due autori dei gol, ma non perché la rete abbia cambiato risultato naturalmente. Per Spanò quel gol è come il ricamo su una stagione in crescendo nella Pro Patria. Passo da Busto a Roma, il Pupone: perché per me è sempre festa quando segna Totti.

Il risultato tigrotto però sarebbe arrivato con l'ingresso  di Danielino. Quando l'abbiamo visto schizzare via sugli spalti, abbiamo sospirato: quella grinta ci serve in campo!

Poi un gol che non è stato annotato: quello di Andrea Fazzari. Un amico e un esempio per tutti noi: vederlo arrivare un regalo inestimabile.

Lo stadio è questo. Tutto il resto, il lato peggiore dell'Italia.


Pace dentro e fuori

La pace è qualcosa che brilla talmente dentro di te, da vederla moltiplicarsi fuori. Nessun confine abbastanza potente per fermarla.

Quelle due, tre cose sul tifo

I colori non di guerra, ma d'amore, da indossare all'ultima partita della Pro Patria oggi. E tutti così uniti dal ricordo di una tragedia lontana, che ci ha tirati giù dal cielo.

Ma non si può viaggiare sempre in nave, i sogni sono fatti per volare.

E un palazzetto, quello della mia città, che ha tenuto duro fino all'ultimo con la Yama, perché la palla volasse al traguardo giusto. Spenti i riflettori, non si è rabbuiata la passione.

Che è forte, non prepotente.

Queste sono le due, tre cose sul tifo che mi sembra di sapere.

Saper aspettare

Una mosca incerta sul vetro o il raggio di luce che ti convincerà a uscire: non fa differenza.

Tu, intrepida e tempestosa, sai aspettare. Con lo sguardo saggio, quasi grave, di fanciulla celebrato in un romanzo di Chesterton.

Mi insegni?


sabato 3 maggio 2014

Se il vento

Se il vento che ha guidato vite, libri, canzoni, si fermasse a guardarci. Chi sa cosa proverebbe: compassione, invidia, tenerezza.

Tacerebbe un istante prima di ripartire e sferzare altre strane creature, bocconi di umanità che temono il vento e non osano implorare una carezza.

Notte stupendosi del cielo

Tutti a contemplare il tramonto battagliero e a fotografarlo... A postarlo come se non vedessimo mai il cielo.

E se guardassimo poco il cielo? Stupiamoci allora, come bambini, ed esclamiamo immensi oh, disegnati nelle nuvole.

Non stacchiamo più lo sguardo, non a lungo almeno.

Notte stupendoci del cielo.

C'è ancora spazio

C'è ancora spazio per far entrare un raggio di sole, una persona, un mondo. Le porte chiuse sono state scardinate da una luce che pur non voleva farsi notare.

Un bussare, senza rumore. Una liberazione gioiosa.

E tu che scopri, c'è ancora spazio per accogliere.

Parlare (e bere) è fiato

Fuori una vocale. Ma che filo prezioso tra i miei concittadini e gli scozzesi: vedi Arguta Paffuta che tutto torna?

Parlare è fiato, dicono i bustocchi. Anche bere. Così whisky in Scozia è senza "e": troppe vocali - sentenziano - sprecano il tempo del bere.


La sera sospesa

La sera sospesa, lasciata da qualcuno perché possiamo giocare con il cielo macchiato di gioia. I passi che non si perdono nel vuoto, la rosa che sbadiglia ma non è ancora convinta.

Anche se la sera ci ripara, la lascerei così indietro, per poter ancora sognare a occhi aperti e cascare, un'altra volta, su un prato morbido.

La sera sospesa, come un gesto di amore che ti viene offerto in silenzio.

Libro gemello

Non c'è un libro obbligatorio o sei tagliato fuori. Io credo nel libro gemello, quello che incontrerai e riconoscerai.

Colpo di fulmine o scoperta dopo anni di cammino. Abbracciato, non lasciato mai o sentito all'improvviso estraneo.

Come un'anima, pagine come sguardi che ti vogliono legare. Ma spetta solo a te e lui, nessun altro si deve mettere in mezzo.

Rosso di orgoglio

Le ho potute osservare solo a distanza, ma le farfalle sono le ali della mia città. Spesso da loro ho imparato, perché lo sport è un maestro tenace. Tra gioie e rimpianti - soprattutto quello di non vedere il mio stadio riempirsi così -  ho collezionato frammenti di vita con la Yama, la pallavolo.

E adesso che è risalita, è caduta, ma è decisa a lottare con il suo popolo, io chiudo gli occhi e vedo il mondo così: rosso d'orgoglio.

Forza ragazze, forza Unendo Yamamay



Vivere e basta

Ma ogni tanto vivere, vivere e basta? Un prato da esplorare, una passeggiata che non sia passerella.

Avere il coraggio di cercarsi, non lasciarlo sempre agli altri e sempre per un motivo.

Amo staccare tutto, vivere nel silenzio di un varco e non capisco chi è così appiccicato a sé, da non vedere, figurarsi ammettere, altro.

Ogni tanto vivere e basta.

venerdì 2 maggio 2014

Notte stando ovunque

Sul ciglio di una strada che potrebbe trasformarsi in fiume o filo di rose o ancora restare se stessa sino alla fine.

In cima a  un sogno, per goderselo meglio. O nascosta in un angolo buio, per sbirciare meglio le stelle e sentirne la potenza.

Buona notte, stando ovunque. Tanto che ogni luogo diventa l'unico, irripetibile, come te.

Notte, stando ovunque.

Let's get rocked - canzone per la notte

Tutti a dirti ciò che devi fare. Scusi, ho un impegno proprio ora. Esplode nella notte del venerdì e potrebbe riaffiorare in ogni momento.

In fondo, ci potrebbero stare tutti: Mozart, Beethoven, persino Bach. Ops, via i violini, perché devono entrare le chitarre e fanno un gran chiasso.

Potrò essere fissato, ma sono libero. C'è solo un grido. Non ci vorrà un minuto, né un'eternità: ma tutto ciò che è giusto.

Let's get rocked, Def Leppard, canzone per la notte.


Un mese delicato

La mia chiesetta che nella campagna celebra Maria, resiste all'ombra dei capannoni sempre più vuoti. Come l'erba tagliata che non se ne vuole andare.

Vestita a festa, ma senza strafare, mi porta la luce soffusa di una preghiera. L'aria di un mese delicato come maggio, dedicato a Lei. Un mese in cui sussurrare tanti sì, affidandoli in mani sicure.

Ci sei tu

Come quella ragazzina che vegliavo, quasi controvoglia, perché fremevo per poter vagare e ritrovare la mia meta in un luogo santo.

Ma sua madre mi aveva chiesto questo favore per avere un po' di libertà e sbrigare delle commissioni. E lei già dormiva, le tende tirate sul pomeriggio vagamente luminoso. Io aggrappata ai miei quaderni per domarmi, finché lei sobbalzò e si sollevò sul letto, guardandosi intorno. Gli occhi si colorarono di tremore, fino al momento in cui incontrarono i miei.

"ci sei tu" disse e tornò a dormire.

Ripenso oggi a quella ragazzina che sarà grande e mi ha insegnato tanto in quei giorni. Lei mi ha detto una frase speciale, che ancora esercita un potere immenso su di me.

Io e l'antitifo

La Juventus è una delle ragioni per cui, infastidita, abbracciai gioiosamente la Roma. Mi piacciono le conquiste umili, la passione del gioco per sé e soprattutto mi innervosiva la boria di troppi miei conoscenti. Da bambina ho anche fatto cose disdicevoli, tipo incoronare l'Anderlecht quando si metteva di mezzo.

Non sono più bimba, o non sempre. Ecco perché non mi importa, mi dispiacerebbe pure, l'esito di una partita ieri. Mi dispiacerebbe, perché l'Italia è fuori. Poi ripenso alla boria di molti e scivolo nell'indifferenza. Poi penso al tifo sincero e per niente arrogante, di persone come Ale il piccolo Brera, di Marco e di altri, e mi ridispiace.

Ciò che più mi dispiace, però, è che il tifo spesso in Italia è diventato specchio del Paese e tutto si tinge di questo dover essere contro. Sì, insomma, conta l'antitifo, non simpatico, ironico, ma distruttivo.

Mi godo la mia Roma, la mia Pro senza detestare gli altri. E se proprio mi provocano, sto lontana.

giovedì 1 maggio 2014

Non so quando fioriranno

Non so quando fioriranno le rose. So che posso cominciare a essere felice e ogni giorno le colora.

Notte libera e profumata

Fili d'erba sono scivolati dal giorno alla notte: vi si riversano come con una risata. Così profumano le ore e i sogni.

E se lasciamo le finestre aperte?

Voleranno via, ma senza rimpianti. E noi felici, senza gelosie, perché ci accontentiamo del loro profumo, condividiamo la loro indipendenza anche se dobbiamo restare tra le pareti.

Buona notte, libera e profumata

Libertà da Meadows

Stento a sentirmi libera in una grande città, a meno che io trovi un angolo nascosto. A Edimburgo con emozione ritorno guardando un'immagine che celebra the Meadows, immersi nella primavera.

Io li ho respirati d'estate, il verde che si colorava di gente, partite improvvisate e altre organizzate meticolosamente. Erano belli e immensi nel loro accogliere, deliziosi se spiati dalla finestra di uno scozzese così ospitale da non voler cucinare nulla di britannico. E pensare che io avrei divorato volentieri l'haggis, invece se non sbaglio virò sul thailandese.

Pazienza, dominavo il parco e volevo solo esserne una timida foglia. Pronta a volare prima dell'autunno.

Gridare che sei al suo fianco

Mi chiedo perché gridare: sono al tuo fianco.

Se sei vicino, non dovresti aver bisogno di alzare la voce.

Proprio quando sarei per scappare

Troppo grigio e troppa folla persino alle sagre e scampagnate. Cerchi uno spazio libero per volare e pensi che forse devi volare via.

Proprio quando stiamo per scappare, troviamo i nostri amici di una vita. E persone che si fermano ad ascoltarci e accarezzarti. Si mette a ballare l'erba per invitarci e i papaveri seguono la musica.

I bimbi si avvicinano e la cucciola distribuisce baci.
Proprio quando stai, sei per scappare, sai dove devi restare.

Pagine spettinate

Il tuo riposo che si mischia con il sorriso, il battito d'ali che scatena la corsa della cucciola come i miei sogni. La festa che non finisce, il libro che devo iniziare.

E in fondo tutte sono pagine e il vento le spettina, solo perché io possa raccoglierle e farle crescere.

Magiu

Magiu, nel mio dialetto maggio è più morbido e in ultimo si schiude con un bacio, evita doppie e sprechi, scardina la solennità finale.

Dicono che la mia città sia grigia, ma magiu scuote la testa dolcemente e la dipinge.

Buon maggio a tutti

Ti amo - canzone per il giorno

Chi sono io per sottrarmi a una canzone che voleva praticare l'amore moderno e poi ha celebrato il primo maggio.

Volti e sensazioni contrastanti, l'urlo di orgoglio di uno che si confessa guerriero di carta igienica. Che reclama: fatti un po' prendere in giro, e per fortuna comincia da sé.

A me piace quell'idea che il vino leggero, prezioso e gustoso, lei l'abbia fatto quando lui non c'era. Non perché rendesse meglio, ma per condividerlo. Perché non sempre le cose migliori si fanno con chi si ama, sempre per lui però.

Buon primo maggio, su coraggio.

Ti amo, Umberto Tozzi, canzone per il giorno.

E sempre grazie,  Bigazzi.