sabato 30 novembre 2013

Il freddo della gioia

Il cielo ha riaperto i suoi immensi occhi e il freddo ha un sapore di gioia.

Sono una bambina e non so percepire l'Avvento nel cupo novembre. So che c'è un seme gettato, e sta crescendo, ma gli occhi chiusi son miei.

Poi arriva dicembre, come se si spezzasse un velo. Un vetro buono e testardo.

Allora ti aspetto sul serio, sotto questo cielo freddo di gioia.

Notte graziosa

Un solo gesto, che dia il benvenuto nella notte. Come un inchino, trattenuto nel freddo.

Sei rimasto fermo a metà della riverenza e i muscoli fissati da grazia e stupore.

Fuori un'aria che nulla promette, scolpita dall'inverno.

Notte, di grazia immeritata come dev'essere.

E graziosa notte

Bella signora - canzone per la notte

Solo per il suono, evocato da un'amica. Una persona che sotto ogni cielo mi porta tempo radioso. La sua storia è così diversa, ma questo ritornello mi danza nella mente e arriva la canzone.

Parlami di te bella signora. Io la cambio così.

Parlami di te dei tuoi silenzi. E delle mille idee che hai, dietro quei tuoi occhi che non si fermano mai.

Bella signora, Gianni Morandi, canzone per la notte.

E pensaci tu - preghiera

Non è il gigante, ma una brezza leggera.

Sulle ali dei Promessi sposi cerchiamo l'unica via in cui riposare.

#pensacitu

Ricordami di battermi, ma anche di riconoscere il tuo filo resistente e sottile.


#buonanotte #Provvidenza

Nevica anche se non ci crede

Nevica, anche se non ci crede. Anche se siamo già distanti.

Se il mondo finge di amarsi, emozionarsi, ma non si perde mai.

Nevica, in un universo così lontano ma partecipe, da far arrivare fiocchi fin qui.

venerdì 29 novembre 2013

Essere a Glasgow, dolorosa e incerta

Essere a Glasgow, in un giorno così doloroso e incerto, in un giorno che doveva essere di festa.

La città a cui forse sono sfuggita di più, giustificandomi: ho voglia di natura, non di una metropoli. La povertà agli angoli, già tanti anni fa. Ma se gratti via il grigio, scopri una tavolozza piena di cultura, una luce che adorna il cuore.

Adesso non oso guardare le immagini dell'elicottero piombato su una festa, sulla vita.

Tra le preghiere, chiudo gli occhi, ma non riesco a grattar via il grigio del dolore, nel giorno di Sant'Andrea.

Nei castelli fa freddo

Nei castelli fa freddo. Che siano di roccia tenace o come quello di carte tremanti che la saggia Lucia attribuisce all'Innominato.

Spazi troppo grandi, o troppo vuoti. Le parole si disperdono come il calore.

E un'anima che ne cerca un'altra, anche solo per vestirsene, ma le scivola sempre via.

La casa senza bambole

A pochi metri dalla casa da bambina, ne riscopro una piccola che mi riporta un film lontano.

Ci passo davanti dopo tanti anni: come una scatola alla quale avevano detto di comportarsi da dimora, in un cortile dove case ufficiali si affacciavano.

Ed era una casa senza bambole. Bimbi dagli occhi sgranati e io poi fui abbastanza generosa da dare loro le mie?

Ho solo l'immagine di quegli sguardi e di un vuoto che pur le carezze sapevano colmare, io credo di sì.

I poveri li avrete sempre tra voi...

Il tempo, saprei

Anche tu, anima che si industria ogni giorno a sognare, hai ragione.

Liberiamo il tempo. Ma ti dirò, e mi dico, di più. Se il tempo esistesse, saprei come gestirlo.

Notte sincera come te

Come posso dar torto a un amico, ferito da questo guazzabuglio. Da questo interpretare, fingendo che non sia finzione. Da questa vita, gridata in pubblico e filtrata nelle confidenze.

Sto camminando sulla sua strada e la riconosco.

E nulla posso fare, se non cercare di abbracciarlo e augurargli...

Notte, sincera come te.

On my own - canzone per la notte

Generazione Nikka Costa. Tu ascolti questa bambina cantare e la sua voce non maschera la sensazione: non sono parole sue.

Non è un falso: quei versi le sono stati affidati. C'è la consegna di un'eredità, da un padre che ha viaggiato nella vita e ora la suggerisce alla sua bambina.

Ci vorranno anni prima di sentirsi soli e di pregare: sii forte per me.

Se non vincerò, non sarò comunque sconfitta.
We're always provin' who we are


On my own, Nikka Costa, canzone per la notte.

Vèrsi

Fa mia da vèrsi. Quante volte ho sentito questa frase e pensavo di essere o poetessa o smorfiosa.

Non fare scherzi. Vèrsi questo sono, gli scherzi. E chiedo, pà Carloeu, perché devono rimandare tanto alla voce dell'arte. Forse che tutto è uno scherzo, o chi non sa scherzare non ama la poesia?

Fa mia da vèrsi. Anca mo.

Intingo nel caffè i monti

La bellezza incontrastata dei monti, intinti in questo cielo esplosivo.

Un filo di zucchero che scende con gioia, li intingo anche nel caffè. E ci scivolerei dentro, improvviserei uno slittino (uno slittone, precisa Arguta Paffuta), ma non faccio in tempo perché sto volando verso nuovi giochi.

Non perdo tempo (ammesso che esista)

Sì, sì, lo so, non esiste. Ma nemmeno il denaro in natura, eppure mi tocca usarlo.

Allora metto a fuoco queste mini strategie. Non perdo tempo...


con chi mi chiama solo nel momento del (suo) bisogno
con le ansie che mi hanno creato gli altri, e ancor meno con quelle che mi fabbrico da sola
con i cassetti che non si chiudono bene
con i sentieri che conducono in posti affollati



non perdo tempo, ammesso che esista.

Arguta Paffuta

giovedì 28 novembre 2013

Il santo e questo dannato novembre

I santi ti perdonano anche le derive. E io detesto questo fottuto novembre.

Lo detesto, con tutte le mie forze. Ancora più tenacemente, quando brilla un perfido sole.

Ma tra poche ore è Sant'Andrea. Ho un sogno a cui brindare, nella mia altra terra. Anzi, nella terra che si fonde con la mia.

Pronta con il mio haggis e il cuore traboccante.

Perché, dannato  novembre, vinco io.

L'Olona da accarezzare

Forse bisogna essere bambini, o forse adulti con una coscienza.

Ma io vorrei il mio fiume da accarezzare. E il mio fiume, il primo che ho visto, è l'Olona. Non ci sono  romantiche visioni, perché ricordo bene come fosse. Tuttavia me ne fregavo, perché io vedevo il corso d'acqua in cui si immergeva il nonno.

L'Olona da accarezzare, come ogni sfida bambina.

Notte senza parole

Mi spiace, non riesco a capire.

Vengo da un'epoca antica, in cui le parole hanno un peso. E che peso.

In cui un bimbo può strillare. Un ragazzo non conosce certi, tristi mondiale. Un genitore, nel caso, si incazza. Un amante vuole tutto. Un povero non sopporta.

Per questo e molto altro...

Notte senza parole.

Notte senza parole

Mi spiace, non riesco a capire.

Vengo da un'epoca antica, in cui le parole hanno un peso. E che peso.

In cui un bimbo può strillare. Un ragazzo non conosce certi, tristi mondiale. Un genitore, nel caso, si incazza. Un amante vuole tutto. Un povero non sopporta.

Per questo e molto altro...

Notte senza parole.

Ma non è un palcoscenico

Cavolo, ma la tv è dunque questa? Bocche che si muovono.

Una parlamentare che dice: da questo palcoscenico... Non la stigmatizzo, gli altri lo pensano e non lo dicono.

Ma non è un palcoscenico. Non è uno spettacolo.

Stiamo soffrendo. Ve ne frega qualcosa?

Mani scarne e respinte

Così tu continui la tua corsa nel mondo e cerchi carezze. Ma ci sono troppe mani ben curate, ficcate nelle tasche, aggrappate a un volante, strette a un telefonino.

Io lo so qual è la carezza più bella che hai ricevuto oggi: quella di mani scarne e tremanti, sporche e respinte, che con  la tua chioma bionda hanno giocato,  ancora bambine.

Strénciu

Non è stretto, di più. Tu vedi un vicolo ritirarsi con fare timido, un cagnolino tendere le orecchie indietro, un sogno ridimensionarsi a malincuore.

Strénciu, pà Carloeu, è un mondo che si sta assorbendo in se stesso, come una macchia che non osa espandersi gioiosamente.

La telefonata più brutta

Mi chiami e mi dici: questa è la telefonata più brutta della mia vita. Quello che ti sta accadendo, è orribile. Eppure mi ribello: no, non puoi affermare questo, perché ne verrai fuori.

Poi guardo il mio volto allo specchio e vedo le rughe di arroganza.

Mi ribello a me stessa: sfogati, urla, di' ciò che senti. Anche che è la telefonata più brutta della tua vita.

Io ascolto.

Rosanna - canzone per il giorno

Tutto ciò che voglio, inizia dal mattino. Dalla prima visione che conta quando apro gli occhi. E la sera c'è solo un sogno da stringere.

Volano gli anni; noi un universo fa ci chiedevamo quale creatura potesse incatenare i Toto a una canzone così bella, tra cronaca e leggenda.

Adesso sono passati amori e dolori.

Resti tu.

All I wanna do when I wake up in the morning is see you eyes

Rosanna, Toto, canzone per il giorno.

Maledizione cocker, ho detto rocker

Tutto torna: ho perseguitato per anni (decenni, precisa Arguta Paffuta) la famiglia con metallo più pesante?

Adesso tu devi privilegiare un gioco: la pallina più rumorosa della storia. Roba che dopo cinque minuti anche ai Motorhead viene il mal di testa.

E se ti dico qualcosa, con la zampina tra un po' indicherai le cuffiette: malu, tu che stai ascoltando?

Maledizione rocker, questa volta poteva uscire cocker.

Un'idea da ridere

Un'idea da ridere, da scoppiare in buffi singhiozzi. Un'idea che nessuno o pochi prendono sul serio; forse chi cede, lo fa per affetto.

Ma un'idea da ridere, scommettici e più, un giorno ti salverà.

mercoledì 27 novembre 2013

Non trovo

Non trovo sempre la strada e sono imbarazzante a un bivio.

Ho la fortuna di avere dietro di me Arguta Paffuta, che mi molla un calcione se mi fermo.

Non trovo spesso la strada, ma sempre la cerco.

Luna - canzone per la notte

Anch'io guardo talvolta il mondo da un oblò, senza annoiarmi.

Che in cielo ci sia o no posto per la luna, la scorgo in qualche modo. Eppure non la carico di progetti importanti, né ne faccio calare su di me.

Ogni passo va nella sua luce, e in ciò che la genera.
 E forse non cambierò.

qualcosa farò, ma adesso no



Luna, Gianni Togni, canzone per la notte.

Anche di rincorsa

Anche quando arrivo di rincorsa, inciampando in tutto, tu sei lì. Non fingi di non sapere, non ti spazientisci, non cerchi di mettermi in imbarazzo, non reclami.

La tua pazienza, grande quasi quanto il tuo amore.

martedì 26 novembre 2013

Un idolo per tornare bambini

Non spreca parole. Io con Ringo, ed è detto tutto.

A 40 anni dalla prima, mirabolante apparizione con i Kiss e con un esercito d'amore pronto a incoronarlo ogni giorno, Paul Stanley sa come tornare bambino: basta postare una foto di se stesso con Ringo Starr. Ritrovarsi piccolo a sognare di stare sul palco.

Come i Beatles. Con i Beatles.

Finché c'è sempre un idolo buono sopra di te, sai sognare. Sei salvo.

Un idolo per tornare bambini

Non spreca parole. Io con Ringo, ed è detto tutto.

A 40 anni dalla prima, mirabolante apparizione con i Kiss e con un esercito d'amore pronto a incoronarlo ogni giorno, Paul Stanley sa come tornare bambino: basta postare una foto di se stesso con Ringo Starr. Ritrovarsi piccolo a sognare di stare sul palco.

Come i Beatles. Con i Beatles.

Finché c'è sempre un idolo buono sopra di te, sai sognare. Sei salvo.

Un idolo per tornare bambini

Non spreca parole. Io con Ringo, ed è detto tutto.

A 40 anni dalla prima, mirabolante apparizione con i Kiss e con un esercito d'amore pronto a incoronarlo ogni giorno, Paul Stanley sa come tornare bambino: basta postare una foto di se stesso con Ringo Starr. Ritrovarsi piccolo a sognare di stare sul palco.

Come i Beatles. Con i Beatles.

Finché c'è sempre un idolo buono sopra di te, sai sognare. Sei salvo.

Un idolo per tornare bambini

Non spreca parole. Io con Ringo, ed è detto tutto.

A 40 anni dalla prima, mirabolante apparizione con i Kiss e con un esercito d'amore pronto a incoronarlo ogni giorno, Paul Stanley sa come tornare bambino: basta postare una foto di se stesso con Ringo Starr. Ritrovarsi piccolo a sognare di stare sul palco.

Come i Beatles. Con i Beatles.

Finché c'è sempre un idolo buono sopra di te, sai sognare. Sei salvo.

Notte in cui esisti

Respiri forte, perché qui dormi, nel sogno corri.

Questa doppia vita, impegnativa, quando varchiamo la soglia della notte. E indugiamo, temendo che ci sia altro, che qualcuno ci trattenga da una parte o dall'altra.

Ma no, è solo la notte, che esiste, testarda come noi.

#buonanotte

Caracòl

Scappare può aiutare a non alimentare battaglie aspre e inutili. Anche se molti amano gridare il contrario, può richiedere persino più coraggio.

E guai se trovi sulla strada chi compie questa operazione, caracòl, dice pà Carloeu. Circuire con delle finte chi tenta di scappare. accerchiare...

Lasciami stare, questa guerra è tutta tua.

Non sei obbligato a credere

Non sei obbligato a credere alle bugie puntellate da sorrisi. Alle illusioni servite come antipasto di un sogno. Ai suoni che chiamano informazioni.

Non lo devi a loro, a nessun altro.

Sfiduciato quel che basta, per credere in ciò che conta.

Send me an angel - canzone per la notte

Non possiamo aspettare la stella del mattino; non riusciamo ad attendere mai.

Mi mandi un angelo? Eccomi. Il vento che soffia sul nostro volto, e noi ancora a chiedere, come se ci fosse bisogno. Come se già non si udisse una voce dal cuore.

Just believe in yourself.

Non per far arrivare un angelo, ma forse per imparare ad ascoltarlo.

Send me an angel, Scorpions, canzone per la notte.

Come le pieghe di una poesia

Una visita doverosa che si colora di riflessi antichi, angoli dove le pagine vengono venerate, non solo conservate, e dove tu chiacchieravi quando ero bambina.

Io ero stanca, ma resistevo perché ero inaspettatamente nel mondo degli adulti. Vedevo anche scorrere il vino di don Giacomo.

Oggi rivivevo e sarei scivolata sul tappeto, come da piccina. Ma dovevo fingere di essere adulta.

Allora, parliamo di come non cambieremo il mondo, neanche in omaggio a voi.

Poi, quando già la porta è chiusa, si riapre per far comparire una poesia dal gelido novembre.

Come le pieghe di una poesia, ali di rondini ritrovate.


Wishful thinking - chi lo decide

Il parco sommesso cantare di luce. Wishful thinking. Chi decide che sia utopia.

Te lo possono nascondere, quel mondo, per impotenza, invidia, mera meschinità.

Tu senti quel calore e sai dove devi andare, senza che le foglie secche ti spaventino. Una musica sotto i tuoi piedi, che non è mesta bensì croccante di vita.

Utopia, chi lo decide per te. Chi non ha coraggio e desiderio per sé.

Stars - canzone per il giorno

Noi preferiamo le stelle al mondo e così forse non otteniamo il primo piano. Ma non è meglio così, visto che i lifting altrui sono in bella vista?

Un gruppo di rocker duri duri (e sono stanca di dover correggere ogni volta "cocker", cribbio un po' di rispetto, anche se adoro i cani) si mise così a cantare per l'Africa e raccolse somme generose.

Ce ne accorgemmo solo noi forse, noi fans dell'hard rock, che negli anni Ottanta non stavamo sempre in cantina, ma neanche danzavamo nelle piazze.

A me questo gruppo di ragazzacci che cantava: siamo tutti stelle (non figli delle stelle, Arguta Paffuta, ti ci metti anche tu?) piacevano moltissimo.

Apriva Ronnie James Dio che si chiedeva: chi piange per i bambini? E assicurava: io sì.

Entravano un sacco di miei amici - Vince Neil in testa - che gridavano in coro, c'erano assoli spettacolari tra cui quello di Malmsteen (ci misi anni a imparare a scrivere il nome di battesimo, e ancor non oso), insomma una festa dura per aiutare i piccoli in difficoltà e mandare un messaggio.

Ogni storia ci riguarda. Noi siamo le stelle, la magia della notte di ciascuno. Se lo vogliamo. Perché canzoni e musicisti non possono cambiare il mondo, è un affare di tutti.

Il mondo, lasciamolo al pop. Noi siamo stelle. E non stiamo a guardare.

Stars, Hear 'n Aid. nel ricordo di Ronnie James Dio, canzone per il giorno

Nuètu

Prendo un pezzo di pane e lo rigiro. E' prezioso, per questo tanto trascurato da chi ne ha ancora in abbondanza.

Il dialetto me lo ricorda, ul pà Carloeu e la sua pazienza nel trasmettere le briciole della nostra lingua, perché abbiano sempre gusto.

Nuètu, parte periferica del pane casalingo. Qualcosa che guardiamo e rigiriamo, ma non sappiamo forse cosa sia, abituati a divorare o buttare tutto.

lunedì 25 novembre 2013

Basta (non si può lasciar fare tutto al vento)

Ti trovi il cielo libero da ogni ingombro e non hai fatto tu il lavoro. Non puoi invocare sempre il vento, perché è generoso e va da tutti, a turno.

Perché sarebbe il pane della vergogna, qualcosa che non ti sei meritato.

Non lasciare che invadano di bassezze il tuo cielo, che ti tolgano lo spazio di sogni e respiri.

Di' basta. Prima che basta sia detto a te.

Mr. Haggis

Quando penso che son proprio cavoli amari e che un nuovo boccone non andrà giù, si presenta lui.

Mr. Haggis è arrivato grazie a una donna di stile. Lei in terra ostile (inglese) gentilmente mi ha chiesto gentilmente se desiderassi qualcosa. E io: grazie sì, haggis.

I commessi inglesi a cedere stupiti alla richiesta di un'italiana, che chiede haggis.

Ode al pasticcio del mio poeta e Scozia libera.

Mr. Haggis, I presume.

Notte dietro la luna

Nel Paese dove gli angeli possono mascherarsi, e gli uomini ancora di più, la cortesia è un riflesso naturale.

Può essere che sgorghi dalla luna, anche se lei non vuole dare nell'occhio. Ma vuoi vedere che sia stanca di tanto buio ostinarsi; allora non riesce a trattenersi.

E gli angeli ridono, gli uomini si commuovono.

Osa guardare dietro la luna.

#buonanotte



Taste of India - canzone per la notte

Il sapore dell'India è un sorriso contro ogni previsione. Il mondo ricco solo di se stesso vaga in cerca di luccichii e tu sei felice, per un motivo invisibile, e profondo.

Un profumo che si diffonde e ti dà alla testa, in un ballo che si fa notare.

Tu a cercare di capire con la testa scolpita da una ragione traballante.

Ma spiegami perché quando nasci, hai paura del buio. E poi a spaventarti è la luce. Trova il coraggio di danzare con la tua ombra.

When you are born
you’re afraid of the darkness
And then you’re afraid of the light
But I’m not afraid
when I dance with my shadow



Taste of India, Aerosmith, canzone per la notte.

La tua, la mia prima neve

Prima ti rifugi nell'isola di erba, che in qualche modo si è preservata. Poi annusi la neve e ne rimani incantata; ti spingi oltre.

Non ne me sono resa ancora conto e tu sei già sprofondata nella neve, che sta sonnecchiando sopra il pendio. Gridi di gioia e scendi con la gioia della scoperta.

La tua prima neve, è anche la mia. Quando arrivai qui tanti anni fa e capii cosa fosse quella bianca creatura. La affrontai senza slittini preziosi, ma armata di sacchi della spazzatura. E mi apparve la felicità più immacolata del mondo.

Libertà come oro

Ci manca il vecchio telefilm a iniettarmi un po' di dubbi.

New York e quell'immagine di poliziotti dalla vita ordinaria, da costruire in qualche modo. E incontri un immigrato, che aiuta a fermare un assassino. E' un clandestino e questo gesto eroico lo conduce dritto ai guai, alla cattura, all'espulsione.

Proprio lui mormora quella frase che mi lascia l'amaro in bocca di una riflessione.

La libertà è come l'oro: non ce n'è abbastanza per tutti.

E cerco di vestirmi da filosofo di professione, tento di confutarla.

Ma non so nemmeno da dove cominciare.

domenica 24 novembre 2013

Comando io

Comando io, urla il vento. E il cielo spalancato condivide l'esclamazione.

Le creature che possono, si rintanano, ma le altre escono titubanti; qualcuna riesce a non accorgersi di questo impeto, a tutto abituate.

Comando io, grida l'autunno esplosivo. Eppure basta una preghiera e si china ad accarezzare, come un angelo.

Notte nel mio paese risvegliato

Il gelo fin sotto la pelle e colori che si spengono di malavoglia. Ma è il mio paese, il mio vero paese.

Sarà per questo che mi appare caldissimo, come se il tramonto avesse lasciato un fuoco consolatorio ed eterno. Il campanile sospeso tra il cielo e il lago, come se potesse avere indecisione. E il santo che ci libererà del drago, pronto a entrare in azione.

Io ne sono convinta, anzi vedo già la scena, come un movimento di risveglio tra lo scuro delle colline.

Notte, nel mio paese destato.


Maria Pia e la regina

Non entro mai nelle case altrui e perdo i nomi per strada. Ma in questo cassetto voglio scriverne due...

Maria Pia e il tuo sorriso nel compleanno con l'incantesimo più bello, quello della famiglia. E il prode Giannino, che ti ha portata alla corte di Roma due mesi fa e ogni giorno ti rende regina. Che tu lo sia già di tuo, nessun dubbio.

Ma agli uomini, quando sono speciali, bisogna dire così.

L'ultimo bicchiere

A chi va l'ultimo bicchiere di una bottiglia straordinaria, che restituisce con generosità gusti antichi.

A chi spera. A chi non smette di cercare. A chi si fida di ciò che gli hanno promesso.

Barbera, che così non si chiama ancora e in realtà di più. Mi promette l'eco di girasoli e creature misteriose, pace che si dona per fiducia.

L'ultimo bicchiere è un premio di un mondo così generoso, che non sta a guardare se lo meriti o no.

Preghiere della sera (tante e una)

Il vento le raduna, come un pastore che accorre in ritardo.

Ma i pastori, ritardano mai?

 Preghiere. Prende, il vento, l'impegno solido, e con delicatezza affidato, tra i Renzo e Lucia di ogni lago. Corre per le strade più buie e lascia qualche scintilla di luce. Forse le raccoglie da una grotta, come a Lourdes, dove notte e inverno non incutono timore.

Ma in ogni angolo pare nascondersi una preghiera. E lui le raccoglie e le unisce, in solo canto.

Buona serata

Credere all'inverno

Sprofondiamo nella neve e non ci credo. Qualche brivido e mi aggrappo al sole.

Credere all'inverno, con il lago imbiancato, e mille riflessi in cui smarrirsi. Non c'è filo da afferrare, se non una pallida bellezza.

Ortensia contro il muro della neve: lei non si scioglie.

E io non credo all'inverno, non ora.

Sha la la - canzone per il giorno

Si poteva ancora cantare così, spontanei e spensierati, anche se il mondo attorno era in subbuglio.

Quarant'anni e oggi che abisso.

Fammi felice, lo fai. Sha la la.

Si può ancora cantare così, spontanei se non spensierati, anche se il mondo attorno è in subbuglio.

know you can tell what's on my mind

Sha la la, Al Green, canzone per il giorno.

sabato 23 novembre 2013

Frugando nel freddo

Frugando nel freddo dell'aria e delle intenzioni, restano bloccate le dita. Per una manciata di istanti, ma avverto la tua paura di non riuscire a cercare più.

Non so se io possa scaldarle con le poche fiammate di fiducia che ho. Ma forse credo ancora che quando frughi nel freddo fino a rimanerne intrappolato, proprio lì puoi trovare la salvezza. Proprio lì si può annidare il barlume di fuoco, che premia chi cerca, anche quando sembra sbagliare platealmente direzione.

Frughiamo.

#buongiorno

Egoistissima, anzi migliore

Il mio prof di Sociologia ne era convinto e persuasive fonti citava: gli atti più amorevoli vengono dalle mancanze, dalle ferite, come una reazione.

Io che non sopporto le reazioni, non mando giù nemmeno questa visione di dipendenza. Eppure sento anch'io, in modo pasticcione, che quando comprendo di essere egoistissima, posso dare il meglio di me.

Egoistissima, anzi migliore

Il mio prof di Sociologia ne era convinto e persuasive fonti citava: gli atti più amorevoli vengono dalle mancanze, dalle ferite, come una reazione.

Io che non sopporto le reazioni, non mando giù nemmeno questa visione di dipendenza. Eppure sento anch'io, in modo pasticcione, che quando comprendo di essere egoistissima, posso dare il meglio di me.

Il faro non si spegne

Anche quando ripenso e ritengo, dolorosamente, che il tuo sia rimasto un sogno, mi accade di scorgere una luce.

Non devo scavare lo sguardo per capirlo, che quello è il tuo faro. E anche un po' il mio.

venerdì 22 novembre 2013

Un mattino velato

Un mattino velato di freddi pensieri, auto in coda ad affrontare l'inverno pure lontano, i falsi momenti di pausa, già umidi di attività.

E dire che poco fa correvi su sentieri inesplorati, dove c'erano profumi a guidare. Ma con coraggio strano e morbido si può almeno camminare in un mattino velato e scuoterlo delicatamente fino a trovare traccia di quegli aromi.

Se fossero bambini

Ti rimirano e si sciolgono, più di tanti arcigni adulti. Ma quanto bambini sono ancora.

Quando si fermano e ti accarezzano con gioia di ritrovare un esserino spontaneo, mi sembrano ancora bimbi.

Non piccoli adulti, forgiati con un'agenda da prestazione massima.

E forse sei un angelo anche per loro.

Dininguarda

Guardati da ciò che corre e si fa inseguire. Da ciò che si riveste di smanie e sorrisi di maniera. Da chi si picca di cambiarti. Dagli scorci troppo innamorati.

E dal mondo, che così si fa etichettare, ma non si scioglie mai per le pene altrui.

In una parola, pà Carloeu, dininguarda.

Notte col cielo libero

Dundee oggi ha afferrato il vento ed eccola volare, volare alto sposa le nuvole.

Ringrazio Scotia Heritage che mi trasmette immagine cara: un tetto azzurrissimo per i sogni. Se lo sfiori, puoi rabbrividire.

Ma non saprai mai se per il freddo o la bellezza.

Notte, con il cielo libero.

Not to touch the earth - canzone per la notte

Non toccare la terra, né vedere il sole. In un giorno così con il corpo del presidente nell'auto, già preannunciata la morte, scivolo sulle note dei Doors, stridule e scheggiate.

Può sembrare tutto un sogno, sotto la luna quieta, e ti puoi risvegliare a un passo da casa. Oppure può essere tutto vero, anche le immagini più strabilianti. E ogni giorno, ogni notte, qualcosa ti afferra e senti che non puoi toccare la terra, né il cielo.

Per fortuna, siamo quasi a casa.

Svegliati.

Not to touch the earth, Doors, canzone per la notte.

Tuaia

In principio era la tuaia. Poi - orrore - sono comparse le tovagliette, di cui ul pà Carloeu non mi svela l'esatta dizione.

Come a separarci, quando la tavola è una comunione, forse? Come a difendere il proprio piatto, il proprio spazio? Il proprio boccone?

Non so, pà Carloeu, ma io ho fame anche di condividere: mettiamo giù la tuaia.

Aprirsi un po'

Aprirsi un po', come questo cielo cocciuto che da qualcuno si sarà pur fatto intenerire. Il tempo di mischiare i colori, di offrire gocce di luce e far alzare la testa.

Poi torna nel tuo guscio di luce. Se vuoi.

Ma intanto ti sei aperto un po' e hai donato più di tanti cieli illuminati a giorno.

Reginella campagnola - canzone per il giorno

Grazie agli amici fans di LucianoTajoli, riascolto questa splendida canzone di altri tempi e senza tempo (a firma Carlo Buti), che ha avuto interpreti d'eccezione, da lui a Claudio Villa.

Se canti la tua voce è un'armonia di pace. Chiudete gli occhi e vedete lei, vera reginella, dove il fasto è dato dalla bellezza semplice e dai riflessi della natura. Che scende con le compagne di lavoro, al primo luccichio dell'alba.

La voce rivela la verità che molti di noi sognano: se vuoi vivere felice 
devi vivere quassù!..

Bella campagnola, della città forse si può solo raccontare, non vivere.

Reginella campagnola, Luciano Tajoli, canzone per il giorno

giovedì 21 novembre 2013

E quando pensi di sapere tutto

Quando pensi di sapere tutto ciò che c'è da sapere, almeno per sopravvivere in una manciata di ore, ti arriva.

Un pugno nello stomaco, diretto e sincero. Potresti rigettare l'anima, se ti attendessi. E credo valga la pena farlo, per trovare la strada.

Buttare tutto in aria, come un gioco mal riuscito, e dire: nulla so, nemmeno per tirare un'ora.

Chi siamo noi

Chi siamo noi, sembri chiederci con quello sguardo che sa essere furbo e innocente.

Un piccolo branco di pazzi, che tira tardi in una notte fredda, e la mattina finge di essere sveglio. Ma non ci scommetterei.

Un gruppetto esitante, simpatico e detestabile, che trova un modo proprio di amarti. E se non ci riesce  come vorrebbe, non si perdona. E trova una nuova strategia per farti ridere, ridere di gusto.

Notte con fiocchi strappati

Mentre aggredisci la notte, lei aggredisce te. E ti butta addosso di tutto.

Neve dura come l'odio, gocce rigide e a modo loro festose. L'asfalto se ne frega, le divora, le sputa. Schegge di macchine mostrano frenesia.

Notte con fiocchi insicuri, strappati dalla fretta di tornare da te.

Come passa il tempo - canzone per la notte

In questa truppa grintosa di nostalgia, trovo anche il mio Bigazzi.

Rintraccio il jukebox dimenticato, che ora vai a spiegare ai nipotini cosa fosse. Forse metto Happy days e con un pugno ci pensa Fonzie; l'America o un altro mondo chiamava, e adesso il mondo è tutto qua.

In fondo, questa la fregatura, questa la salvezza: come passa il tempo che non ripassa mai.

Con dedica speciale a un amico musa

Come passa il tempo, Vandelli, canzone per la notte.

La stella sopra la finestra

C'è quella stella, non ancora accesa, sopra la finestra dove forse è nato nonno.

Intrappolata, incerta, tra il vicolo e il campanile. E la Beata Giuliana, santa della mia terra, brilla tutta, lei sì.

Hai appena detto addio a un uomo buono, con tutta la città che è tornata borgo, nel senso più vero e caloroso,

La pioggia non illude, ma lava i colori. E io aspetto che la stella si accenda.

Arriva la barca

Arriva la barca. Non trasporterà Lucia, non l'avvicinerà a Renzo, e neanche a noi. Siamo in un ramo troppo lontano.
Arriva la barca e brucia l'ansia della nebbia, spinge le onde verso i nostri progetti: li esalterà o li farà naufragare.

Arriva la barca e sta a noi decidere se salire o restare ancora a sbirciare dal porto.

Gli animali rendono simpatici

Bando all'assolutismo, non è da dubbiosa socratica. Ma gli animali a volte rendono davvero (gli umani) simpatici. Aprono il loro cuore persino con quelle bestie degli  umani stessi.

Così un ragazzo timido, che conosco da anni, si è messo a parlare sul serio in queste ore per la prima volta. E perché? perché si è agganciato alle vicissitudini della cagnolina. Nel giro di pochi minuti sapevo di lui e del suo gatto, tutto ciò che neanche potevo immaginare. Mi ha anche mostrato la foto e il video della splendida micia dal pelo nero lucido e da occhi dolcemente indiavolati.

Grazie, animali capaci di scioglierci.

Le cose nascoste

Mi sto specializzando in giochi di prestigio, ma non riuscirò mai a sfiorare la capacità di mio padre.

Ti nascondo le cose, e tu a volte fingi di cascarci. Altre, non vuoi compiacermi, ma sei smarrita sul serio: forse perché sul più bello qualcosa ti ha distratto.

O perché hai il piacere delle cose nascoste. Come me. Come gli esseri umani, tutti o tanti.

Quando scompare ciò che ti attirava, ti legava, ti amava, hai un unico dovere: cercarlo, ancora. Ed è un piacere, pure.

Furniga

Anca ti. Furniga, con zampette nervose e operose. Girando con magnifico automatismo attorno a un capo che non c'è.

Formica, l'animale glorificato anche dalla Bibbia, perché non ha bisogno di incoronare nessuno. Crudele, quando vuole, eppure così fragile.

Pà Carloeu, siamo formiche tutti su questa terra, ma non ho mai capito quando, quanto giriamo a vuoto.

mercoledì 20 novembre 2013

Notte con la tua fiducia

Ho aperto inavvertitamente le mani e tutta la fiducia è caduta, come acqua che non si può (in)trattenere. Non ne vedo nemmeno per terra, sotto forma di tetra pozzanghera.

Almeno mi specchierei o vedrei un tratto di luna, e potrei ancora crederci.

Ho voglia di crederci.

Mi guardo attorno, ma non vedo fiducia.

Sconfitta, la chiedo a te: me la presti?

E tu: no, te la dono.

Notte, con la tua fiducia.

Pensiero - canzone della notte

La mia chitarra è minuscola, dicono, ma io la trovo enorme come il cielo. Forse sgangherata, a furia di maltrattarla; supplisco con la mia voce, sgraziata.

Sono una piccola urlatrice e papà mi incoraggia. Ho una manciata di anni e tutto ciò che rimane impresso nel cuore, fino a gridarlo, finisce con "ero.

Pensiero. Vero. C'ero. Davvero. Sono felice, anche se non ci capisco un granché. Occorrono anni, molti anni, per implorare un pensiero, rimproverarlo, ammonirlo.

Non restare chiuso qui, pensiero.
Riempiti di sole e vai nel cielo.

Pensiero, Pooh, canzone per la notte.

Il continente della rabbia

Non voglio rifugiarmi sulla mia isola, ma quel continente di rabbia e giudizio costanti per me è sempre più lontano.

Onde serene mi proteggono e giocano con le nuvole.

Se volessi vedere qualcosa sparire, voterei per la rabbia vuota, distruttiva . Vivi la tua vita, piuttosto: c'è tanto da riempire.

Dundee ha perso. O anche no

Stamattina eccitazione alle stelle e poi la delusione. Hull è la città della cultura nel Regno Unito per il 2017. Embè, diranno molti.

Appartenevo al gruppo di fans per Dundee, è chiaro. Hull... ammetto la mia ignoranza, sono dovuta andare a studiarla perché avevo difficoltà a collocarla.

Shame on me, va bene. Dundee ha perso, anche se è terribilmente culturale, se mi ha insegnato tanto, se ha dimostrato che si può passare dalla iuta alla scienza, al turismo, alla cultura senza rinnegarsi. Perché bisogna fare tesoro di ciò che ti ha reso speciale ieri, per continuare a tessere il domani.

Dundee ha perso. O anche no, perché la sua vittoria è costruita giorno dopo giorno. Perché è sempre in viaggio.

Dundee defeated. Not really.

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What's the buzz - canzone per il giorno

E tanti a chiedersi, a rispondersi già in effetti a modo loro, su ciò che sta accadendo in giro. Su ciò che si dice, sul nuovo gossip della giornata. Su ciò che ci aspetterà, come se potessimo afferrarne anche solo un filo.

Solo Maria Maddalena ha un'intuizione d'amore: asciugare il volto del suo Signore, rinfrescarlo in un mondo surriscaldato di ansia e frenesia negativa.

Perché questa ossessione di sapere? Forse è meglio tendere la mano.

What's the buzz, Jesus Christ Superstar, canzone per il giorno.

Bellezza e libertà (della seconda)

A un passo di sguardo da Skye, l'isola dove la sera non nasconde la bellezza. Dolcemente seconda, forse si distacca ancora un poco, per non concedere spazio all'orgoglio.

Bellezza e libertà, questo mi ispiri Mull, quando la luce nebbiosa si congeda o arriva timida, troppo delicata per credere nel sole.

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Ancora in libreria

Che cosa mi emoziona di una libreria che riapre? Tutto. L'idea di arrivare e scorgere una luce che accarezza i libri. L'invito sussurrato, dopo aver sfogliato pagine: beviamo un caffè?

E ti viene voglia di restarci, in centro. Di esplorarlo come un libro.

E poi pensi, riapre oggi: un anno fa qui presentavo il mio, di libro. Un esercito luminoso di secondi, attorno a me oscura.

Ancora in libreria. Come dire: ancora in viaggio.

Siamo tutti un po' sonnambuli?

Biancaneve che si stupiscono, smemorati che non si ricordano, mondi occulti che vengono alla luce rimanendo avvolti in un dubbio cosmico: ma ne avevamo parlato? Ci conosciamo? Lo sappiamo fare?

E ti viene il dubbio: ma il sonnambulismo è una piaga imperante, minacciosa e che sta scuotendo questo nostro pianeta?

Ma allora, perché se ne parla così poco, chiedo ad Arguta Paffuta. Che mi risponde sbadigliando: forse perché siamo tutti un po' sonnambuli e non ce ne accorgiamo.

martedì 19 novembre 2013

Notte nell'ultimo posto dove mangiare la pizza

Le pagine di Topolino vanno gustate come un dolce meraviglioso: a bocconi minuscoli.

Guarda un po' che spunta il Polo Sud. Citazione esatta: l'ultima città che si incontra prima del Polo Sud. Chiudo gli occhi e vedo molte avventure, finché Paperino non opera una personale traduzione metaforica: come dire l'ultimo posto dove ordinare la pizza.

Adesso la notte ha un profumo diverso e avvolgente. E mette fame di sogni.

#buonanotte

Ciao regiu (e la Beata Giuliana)

Aspettarlo per un abbraccio, anche virtuale per chi non poteva essere lì. E poi sentire che non c'è più. Che non è venuto alla sua Famiglia bustocca, perché doveva correre da un'altra parte, più  importante di tutte.

Chissà chi ha accolto con un abbraccio per primo Luigi. I suoi cari già in cielo. O magari la Beata Giuliana: quanto ci teneva, a restaurare la statua che la raffigurava. A ricordare ai suoi concittadini la dolce fermezza di quella santa.

Ciao regiù. Da un po' hai passato il testimone a una giovane, e donna. A una dolce fermezza. E tu ora mica ti fermerai, con tutto l'aiuto che ci devi dare.

In memoria di Luigi Toia.

Ancorché

Ancorché. Che desueta parola nella testa. Perduta come quei momenti in cui si guardava qualcuno, e mai era qualcosa.

Ancorché. Una base solida per non cadere. Un'opzione per intraprendere una strada e non lasciarla più.

Anche se adesso tutto pare più sicuro.

Un corno. Ancorché.

La solitudine dell'alluvione

So cosa significa, la solitudine dell'alluvione.

Sono una ragazza testarda che non vede pericoli; peraltro, quella sera c'era solo una pioggia seccante. Non soltanto vado alla riunione, ma porto una persona cara a trovare una patente; passerò poi a prenderla.

Peccato che quando esco dall'incontro, io sappia esattamente che non devo ripartire, perché l'acqua si moltiplica e non vedo quasi nulla. Insisto, ma la vecchia auto percorre pochi metri. Quando scendo nel buio (che é ancora più buio), l'acqua è già fino alle ginocchia.

Sola in mezzo all'alluvione, che intanto stringe scellerata alleanza con il fiume, nella valle che quando ero bambina per me significava solo campagna profumata contro la follia dell'uomo.

Il nonno mi proteggerà. Mi farà bussare nella notte alla casa della persona giusta. Un angelo con i baffi che caricherà in auto anche tutta la famiglia per portarmi per vie sicure a recuperare la persona a cara, che ore dopo mi farà ripartire la macchina, ma vorrà seguirmi fino in città per essere certo che trovo una strada non allagata.

La mattina dopo, quante ferite nella mia valle. Per fortuna niente vittime, tranne le povere pecorelle che non han trovato scampo.

Ora dicono che il fiume sia stato domato

Ma quando il cielo apre la sua sconfortata ira, ripenso, risento quella solitudine in un'alluvione buia, interrotta da un angelo.

#forzasardegna

Gibilé

Una ressa, caotica. Chissà anche se pericolosa. Pà Carloeu, me la pongo sempre questa domanda e attribuisco la colpa al Manzoni.

Gibilé. Dove c'è ressa, ci sono cavoli. Amari.

lunedì 18 novembre 2013

Gli angeli e le belle signore bionde

Gli angeli camminano in punta di piedi, tra i dolori altrui. E nascondono le proprie pene. Dicono che non possono provare dolore, ma io sono ribelle e non ci credo.

Gli angeli sono stelle non offuscate, se non da qualche lacrima. Dicono che non possono provare dolore, allora quelle lacrime saranno di qualcun altro. E loro per generosità se ne rivestono.

Non le guardano con curiosità.ma le sentono addosso.

Gli angeli sono stelle. Cieli scuri e umidi di amore. Belle signore bionde, con una mente che sa viaggiare, ma il cuore di più.

#buonanotte

Ti rincorro

Ti rincorro, bagnato per la notte d'autunno, stufo di questi primi brividi, strapazzato da visioni soffocate dalla tv.

C'è chi soffre, vicino a me, e ponti che crollano sono così reali e metaforici: ci sarà ancora compassione capace di camminare sull'acqua?

Ti rincorro, stanco di farti inseguire, eppure non ti arrendi mai. Malandato, se non a brandelli, sai ancora reagire se ti afferro.

Ti rincorro, sogno.

#buonanotte

Giuro che andrò in Sardegna un autunno

Me lo sono talmente spesso ripetuta che...

Sardegna, ti ho vista ostaggio due volte, nel cuore dell'estate. Troppi non c'entravano con te e sfilavano, sfilavano, come un fiume che non guarda in faccia  a nessuno.

E io c'entravo anche meno, con molti di loro. Ma tu eri stupenda e ti respiravo. Le case con finti bronci, spalancavano il cuore. E scorreva vino, scorreva amicizia. Anche quando non c'era spazio per un'estate che fosse libera.

E io a giurarti, Sardegna: un giorno tornerò in autunno, quando non hai tanti estranei a estraniarti.

Sto tornando, te lo giuro.

Tell me why - canzone per il giorno

Sarà che chiediamo spesso perché agli altri, visto che non sappiamo rispondere noi. Ma saremo in giro un po' e c'è tutto il tempo per provarci.

Interessante fotografia: vecchio abbastanza per ripagare, giovane abbastanza per vendere. E' difficile venire a patti con se stessi?

L'importante è che, anche quando si è soli, qualcuno ci liberi: ne ha la possibilità. Anche con un sorriso.



Tell me why, Neil Young, canzone per il giorno.

Le fossette e il cellulare

Qualcosa di così antico. No, eterno. Fossette che compaiono a una frase, un sorriso, un riflesso d'emozione.

Solo che quei segnali capaci di scatenare un così delicato effetto sono racchiusi in un cellulare. Si dice smartphone  (coro di rimprovero, compatto stile tragedia greca).

Chiamatelo come diavolo volete. Stiamo osservando le fossette di gioia di una qualsiasi fanciulla di epoca contemporanea. Anzi antichissima.

Polvere di nostalgia

Polvere di nostalgia, o nostalgia noiosa come la polvere. La cacci, con un colpo deciso, e si riforma. La ignori, ma da sola mica si solleva in fuga.

Persino il vento può poco, il sole la evidenzia. Una carezza o una preghiera; altre vie si nascondono, coperte di polvere.

domenica 17 novembre 2013

Tappeto magico

Mi guardi e festosa mi chiedi: che cos'è questo tappeto, intessuto di oro e rame che al sole ha uno strano luccichio e con la pioggia diventa morbido come i baci.

È un tappeto magico, ti assicuro, che qualcuno stende per farci danzare e giocare sull'autunno. E quando abbiamo finito, lo ritira non prima di averlo fatto diventare trasparente per offrire altrove questo privilegio... Sortilegio buono, tra foglie e sospiri di gioia.

Topolino benedizione

A Milano in un'edicola contemplo la sfilza di fumetti. Li voglio tutti, a partire da Topolino. Ma sono adulta, quindi stupidissima, e resisto.

Siccome gli angeli esistono, lo confido più tardi a un suo emissario. Scopro che una bimba ha ricevuto un doppio Topolino e magari mi renderà felice.

Che gioia ricevere una mail: ti ho lasciato Topolino nel cassetto.

Arrivo emozionata... È vero. Lo ritiro e lo leggeró di nascosto, come se i compiti mi aspettassero da qualche parte.

Notte nella tua terra

La notte più sfrontata e arrendevole è nella tua terra. Quella che ti sta accogliendo da sempre, quella che ti sta ospitando in modo così provvisorio da rispecchiare la vita, quella che hai nascosto nelle pieghe del tuo cuore dopo un soggiorno, reale o sognato. E che differenza c'è.

Notte nella tua terra, con i rintocchi delle campane che conosci a memoria. O notte nella tua terra, cheti emoziona con il suo profumo dolciastro, con l'aria fermata da un cenno della nebbia, con eco di storia che non dovrebbero toccarti.

Invece, è la terra tua, immersa nella tua vita. La assaggeresti, quasi.

E' la tua terra che respiri, fin nell'ultimo, intimo sogno.

La tua Italia, tutta, con una scia di aromi. La tua Scozia, che accarezza un'eco antica. E' il deserto del Sinai, che si scuote via il freddo.

E' la terra tua, e la tua notte. Immergersi in entrambe, un sogno lunghissimo.

#buonanotte

We shall overcome - canzone per la notte

Non abbiamo paura, oggi. Mi piace afferrare questa frase coniugata al presente, non contrapposta bensì in piena armonia con la folla di futuro.

Perché se vinceremo - e accadrà - un giorno, è per questo battere i timori che frenano. Solo così si può credere in una pace, che non è quella delle mere sfilate contro la guerra dei grandi. E' libertà.

Lo sentiamo già, che vinceremo. O forse abbiamo già vinto davvero, ma non dobbiamo sussurrarcelo per non smettere di lottare.

We shall overcome, cantata da Joan Baez, canzone per la notte.

You are my sunshine - canzone per il giorno

Cos'è questo cielo grigio, chi mi ha strappato la coperta di sole?

E sento nell'aria la risposta, che ti sei spostato, che ti sei allontanato per andare a compiere una delle centomila commissioni di cui ti carichi, per tutti.

Torna presto, perché questo grigio è freddo e insopportabile. Ecco... riporta la luce del sole da me, anche solo con un sorriso di chi era via, ma non con il cuore.

You are my sunshine, Neil Diamond, canzone per il giorno

Non stare

Tra le due, tre cose che ho imparato e che spesso fuggono pure, me ne tengo stretta una.

È la regola del non stare.

Non stare a parlare, non stare a guardare.

sabato 16 novembre 2013

Notte con le ciabatte rubate

Quando torno, tu ritiri anche le orecchie per correre più veloce da me. Poi approfitti del primo istante di disattenzione per rubarmi le ciabatte.

Sono troppo stanca per rincorrerti e riprendermele, così stupidamente ti imploro. E tu, dolcemente crudele, le mordicchi nella tua cuccia. Di tanto in tanto torni da me con il tuo trofeo per mostrarmi il tuo ardire.

Sei una reginetta sfacciata che non mi resta che amare.

Notte, con le ciabatte rubate.

Carico di colori

Vederti giocare tra i colori pazzi delle foglie, è il quadro più delizioso.

Voglia di correre ad abbaiare al sole e respirare una resistente ortensia. Le talpe se ne fregano dei nostri tentativi di fermarle e i cumuli di terra uno sberleffo.

Hanno ragione loro.

Anche questo è autunno.

La saggezza delle persiane

Preferisco le persiane, perché ti impongono la loro saggezza. E non puoi sfuggirle quando vuoi crogiolarti nei tuoi stato negativi.

Un minimo di luce si infila sempre. Puoi anche accusarlo di darti fastidio, ma ti sta solo ricordando ciò che devi fare, che tu lo voglia o no.

venerdì 15 novembre 2013

Be glocal

Glocal, ripeto questa parola con una certezza sola: c'è tanto da lavorare, da abbattere e costruire.

Ringrazio Marco Giovannelli per l'intenso incontro di oggi a #glocal13. Giornalisti, tutti, li vedo e sento: sia chi lo è ufficialmente, chi non si considera tale. Ma raccontiamo storie e questo unisce le nostre sfide, ogni giorno.

Nella Varese che noi bustocchi dobbiamo chiamare matrigna (che brutto non riuscire a scherzare stasera) ho incontrato persone dalle quali ho imparato tanto.

Fa male, più di quanto ti aspetti

Dovresti avere già i medicinali pronti. Meglio, un antidoto. Dovresti aver applicato la tua tecnica Kabbalah : con il solletico ti riesce così bene. Sei proprio una principiante.

Ma questo non è solletico. È dolore
E fa sempre male, peggio di quanto ti aspetti.

Diventa più forte

Diventa più forte chi grida. Chi spacca. No, chi tace. Chi tace e scopre di avere dita che si muovono, come guidate da un filo.

Diventa più forte chi tace. O forse lo è sempre stato.

Declinazione di amici

L'incoraggiamento quotidiano, nascosto, tutto per me , infilato in un cassetto lontano dalla lente social.

Un #facciamoloinsieme che mi spalanca una porta e cancella il buio.

Un proteggermi dalla pettegola di turno con scarne, e distorte, note di cronaca.

Una carezza a me o al mio angelo.

Una risata, che è una canzone da strimpellare alla follia.

Un cinguettio, che riempie la mia aria.

E tanti altri piccoli doni, sulle orme della notte e del mattino, con luce condivisa.

Amici 

Era questo che volevi fare?

A domanda ti rispondo con altro quesito. Perché vedo i tuoi occhi che vagano in un mondo dove sembri finito per caso.

Devo restare o andarmene? Lo hai chiesto prima proprio con lo sguardo. E hai già la risposta dentro, come alla domanda che ti sto per rivolgere.


Eri questo che volevi fate? È questo ciò per cui hai lottato tanto ? È qui che volevi stare?


Non rispondermi. Buon viaggio

Vacanze romane - canzone per il giorno

La sua voce è così incredibile, che il resto può finire in secondo piano. Di "Vacanze romane" al primo round non avevo capito mezza parola, e questo destava in me entusiasmo puro; sì, mi riportava alle opere liriche e alla necessità (se proprio si voleva tornare sul piano testuale) di sbirciare il libretto.

Sei prigioniero o sei prigione? Diventi antico o stai cambiando velocemente? I piani si spostano e si ricompongono, come un gioco di eternità. E l'unica certezza resta quel profumo di vacanze romane.

Ma Greta Garbo di vanità 
Tu con il cuore nel fango 
L'oro e l'argento, le sale da te 
Paese che non ha più campanell

Vacanze romane, Matia Bazar, con auguri per Antonella Ruggiero, canzone per il giorno


Poi il giorno bastardo se ne va

Poi il giorno bastardo se ne va. Tu osservi un vetro impolverato e pensi che non riflette più.

Ma la pioggia lo lava. E il sole ci mette del suo. E' un riflesso folle, che non ti appartiene, oppure ti realizza di più.

Adesso, non puoi fare più niente, davvero. E quindi, tutto puoi realizzare. Se accetti quel riflesso bizzarro.

giovedì 14 novembre 2013

Notte che lava via tutto

Gocce impazzite sul vetro, e il vento scompiglia le tapparelle. I pensieri fuggono, pure loro, ma vorrei tenermi stretti i sogni.

Posso tenere i sogni stretti stretti?

Te lo chiedo, notte che lava via tutto. O quasi.

E scoppio a ridere

Stanchezza, preoccupazione e perversioni varie. Nubi che sembrano imbattibili.

Ma non è vero. Mentre sto ascoltando e - pur decisa a non ammetterlo - penso tuttora a ciò che non devo, tu esegui una mossa perfetta. Così impeccabile da diventare buffa.

E scoppio a ridere.
Mia liberazione sei tu.

Bene dai

Che strane espressioni confezioniamo e quanto rivelano di noi. Una delicata creatura accoglie un amico con un sorrisi timido e alla sua domanda "come stai" risponde così.

Come a non esagerare. O forse a soffocare un problema, tanto che infila quel dai per ridimensionarlo. O magari lei è tremendamente felice, ma ritiene che lui abbia una vita più difficile e non vuole sfoggiare.

Si vive. Si sta bene, dai.

Manzoni, Blade Runner ed essere unici

Il finale, lo decide lui. Ed è quello che volevo io, per credere ancora. Pensavo come si possa affrontare le placide (ma non sempre) acque del lago con animo sereno solo quando c'è una luce.

Per i Promessi sposi c'è, perché il finale è nell'aria e ti dice che tanta sofferenza non ti manderà a fondo. Che c'è, quella luce, anche quando le montagne attorno sembrano esserne spoglie, immerse nelle nuvole.

Manzoni è come, meglio di Blade Runner. Ha scelto il finale unico. Per noi, per non farci vagare più smarriti.

Poi arriva il giorno bastardo

Poi arriva il giorno bastardo. Quello in cui nulla puoi fare. O meglio qualche ultima occasione ti sfiora, ma è già fuggita.

Quello in cui non puoi fermare il destino, neanche se l'hai intuito, finalmente. E quando allunghi una mano, ha già colpito e si è allontanato.

C'è una strana calma, adesso. E tu sei persa in un mondo nuovo, che non hai voluto.

Tocca solo a te e al tuo nuovo angelo uscire da quel giorno bastardo, fingendo di stare a testa alta e non smarrirti ancora.

Remember tomorrow - canzone per il giorno

Ricorda domani. Forse ricorda il domani che ci avete promesso.

Mi piace ascoltare gli Iron Maiden che tolgono le catene ai colori. Ieri le pene, domani bugie bianche: è davvero questa la sorte?

Con le nuvole che  mi sollevano, sopra il fuoco, sento che c'è un domani da ricordare. Con i suoi impegni che non sono quelli ufficiali, con l'ultimo sguardo scambiato con te. Ancora lacrime, certo, di ricordo e di gioia: non ci sono argini a indicare la differenza.

Ricorda domani, finché oggi hai. Finché ieri è rimasto a guardarti.

Remember tomorrow, Iron Maiden, canzone per il giorno

mercoledì 13 novembre 2013

How will I know - canzone per la notte

Come lo saprò? Ripercorro i battiti adolescenziali con Whitney Houston. Quando volevi essere capace di cogliere un segno di amore corrisposto. E com'era difficile indovinare quello giusto, sentire il battito del cuore ricambiato con lo stesso ritmo. Spesso vagavi a vuoto, intontita da quel rumore selvaggio che era il tuo.

E crescendo ti dicevano che tutto sarebbe stato più facile. Eppure, forse non era proprio così. Finché incontri. Lo sai subito. Prima che tu possa persino misurare il battito del tuo cuore, hai trovato la risposta.

Come lo saprò? Tutto ti mette in guardia, ma tu hai già annunciato la resa, con un sorriso.

How will I know, Whitney Houston, canzone per la notte.

I bimbi sono così vicini

E' proprio vero che le favole ribaltano a volte i ruoli, la pericolosità. Il lupo è così buono, tra poche ore.

Anna Prandoni, deliziosa boss di "Cucina italiana" e Virgilio di "MilanoSecrets", mi apre la porta verso un viaggio speciale. Alla Cascina del Lupo della nostra città, appunto. Mi segnala una cena, e conoscendola, uno pensa: chissà quali prelibatezze.

Vero. Ma i gusti sono speciali se condivisi. E se si ricorda che i bimbi sono - tutti - così vicini. La cena, infatti, in programma tra poche ore (il 14 novembre alle ore 20.30, Busto Arsizio), serve per sostenere la costruzione di un blocco della scuola primaria per bimbi non vedenti in Etiopia.

Prendimi per mano, ripeto il titolo. Loro sanno farlo per noi, con il cuore che guida. Basta ritrovare il nostro e spolverarlo dai mille pensieri.

Grazie, Anna.

info@hopeandsmileonlus.com

Notte da Promessi

Dura la notte se non c'è un brindisi di Barbera a cancellare le acque agitate dei pensieri. Se non c'è l'ultimo raggio che tu mi accendi.

Se non c'è speranza di una promessa. O forse dei Promessi (Sposi), che mi aiutano a credere in un'arcana letizia. Talmente antica da essere ancora qui, a calmare le acque e a condurre verso un viaggio di tiepido lago di sogni, ancora vivi.

Isn't she lovely - canzone per il giorno

Il grido ti esplode così. Nel vederla crescere, prima ancora nell'accoglierla, prima ancora nel sentire il respiro che annuncia l'arrivo di una creatura.

Tracciata da Mano sapiente, come un disegno di gioia, non importa se perfetta: la perfezione sta nel suo essere atto d'amore.

E la chiami, la abbracci, la incoraggi, senza trovare molte parole. Intestardendoti piuttosto su una domanda, declinando la morbidezza di un aggettivo.

Non è bellissima? Meravigliosa? Preziosa?

Isn't she lovely, Stevie Wonder, canzone  per il giorno.

martedì 12 novembre 2013

Ben svegliati, sogni

 Ben svegliati, sogni. Strappati al freddo da una corsa su aspre discese verso il mare. Scossi e ancora vivi, dopo un lungo respiro nella notte.

Così, abbracciati nel buio, sembravate veri e svegliarsi comportava un sospiro. Così invece siete ancora freschi, da accarezzare, da trasformare. Qualcosa per cui lottare.

Ben svegliati, sogni. Svegliate anche me.

Il giorno prima

È quello in cui avresti potuto fermare tutto. Quasi tutto. Il quasi traccia una linea di differenza, marcata come un volgare segno di matita sugli occhi.

Non serve una lacrima, neanche l'ombra. Il giorno prima, è quello in cui hai ignorato i segnali a te stesso.

È il giorno prima, che ti ha fregato.

Come la ragazzina di Jim Morrison

Sai cosa fare. Magari ne è persuaso più un altro di te, ma la sostanza non cambia.

Come la ragazzina di Jim Morrison, solo apparentemente persa. Inutile rimirarsi nelle proprie consapevolezze. Meglio mettersi in strada.

Bob The builder - canzone per la notte

Non è solo nostalgia di quando eri piccolo. È che quel cartone seguito con i miei e tuoi occhi in Inghilterra mandava profumi buoni.

Mestieri certi, rassicuranti, che ti lasciavano con una stanchezza saggia. Alla domanda "sistemeremo?" era scontato il sì. E non solo perché Bob il muratore sapeva il fatto suo. No, c'era anche e soprattutto quel senso di squadra.

Prima che lo scandisse Obama, Bob e i suoi già lo dicevano: yes, we can.

Bob The Builder, canzone per la notte.

The best - canzone per il giorno

Ancora nelle orecchie con la voce di un angelo grintoso, la ricanticchio pensando a chi è il migliore.  Chi amiamo, chi non conosciamo affatto ma ci offre un sorriso o una piccola attenzione al momento giusto.

Ciascuno forse può essere il migliore per qualcun altro, con saggio tempismo o innocente distrazione, offrendo ciò che può rendere la vita più dolce senza chiedere nulla in cambio.

che bello se glielo cantassimo per ringraziarlo: sei semplicemente il migliore. Che ti conosca o no, qualcosa di te, qualcosa di importante, l'ha già rivelato.

The best, Tina Turner, canzone per il giorno.

Un Canovaccio e un mondo che forse è proprio così

Le volte in cui sono fiera della mia città. Sono tante, ma a volte il cuore batte più forte. Quando vedi tantissime persone, di ogni età, che da mesi provano con dedizione per offrire uno spettacolo agli occhi della gente e al lavoro tenace e affettuoso dell'hospice.
Quando non c'è uno che non dia il meglio, in questo meraviglioso Canovaccio spontaneo e serio anche quando regala risate, con un gruppo di Amici allo Sbaraglio.

Quando salgono tutti sul palco, ti viene da pensare: forse il mondo è proprio così, non ciò che vuole apparire. Un'umanità appassionata e sincera. Un'armonia di generazioni, che sanno persino ballare insieme. Una star - perché è una star, non solo il nostro amico degli strumenti musicali, andate in rete se non lo sapete - come Raf Moltrasio, classe 1929 che ti strappa l'anima con la sua chitarra accanto a Gigi Marrese. E poi abbraccia il giovane Fabio Buonarota, lieto di aver condiviso emozioni con la sua tromba. Ul Ginetto, va bene, lo sapete già (a parte, come Meg Ryan), ma che penna e che verve lo scopriamo ogni giorno. Dal più grande al più piccolo (il delizioso bimbo che ci porge ancora le sensazioni de "La vita è bella"), guidati da Adelina Fontana Loyonnet: questa è la mia città.
E la mia città è l'hospice, con Rita, accompagnata dal dottore, stanchi dopo una dura giornata di lavoro sempre affrontata con il sorriso accanto ai malati. Eppure qui, emozionati a vedere tanti abbracci per loro. E' il signor Gianni, che sa parlare dell'impegno della sua associazione, fondata con Mary nel ricordo di Rossella e tanto amore; e se i suoi fiori sembrano scomparsi, tu li vedi ancora vicino a lui.
Questa è la mia città, nel teatro del mio rione, il Lux. Mi stimo tutta, direbbe ul maestra.

Ps: una citazione particolare per Carlo Farioli, la migliore Biancaneve mai vista finora, e per il dolce Pinocchio Adelina Fossati. Tornate al Lux, ci sono fino al 14 novembre, uscirete fieramente felici e aiuterete l'hospice.

http://www.amicidirossella.it/home2.htm


http://www.amicidirossella.it/home2.htm

Giornate faticose (con Scott sempre)

Ho bisogno di Cherry-Garrard. Della sua onestà, del non voler nascondere delusioni, errori e frustrazioni nel "viaggio peggiore del mondo" (la spedizione antartica che sfociò in tragedia nel 2012), ma soprattutto della sua capacità di spronare al sogno, sempre.

Altrimenti, cosa siamo? In questa parte di novembre, lui riporta le pagine del diario di Lashly: sono i preparativi dell'ultimo tratto della spedizione, dell'assalto al Polo Sud. Non c'è entusiasmo, perché troppi ostacoli compaiono sulla strada. Eppure c'è il senso del dovere che non vacilla un istante. Neve, poca luce, superficie coperta di cristalli soffici e le slitte a motore rivelatesi inutili.

Ci resta ancora molto da fare.

E' stata una giornata faticosa. Questa immagine usata da Lashly lascia un senso di colpa in me. Giornate faticose si masticano, ma che sono mai? Quasi quasi rimetto mano alle slitte a motore, per vedere se ripartono.

http://www.nomosedizioni.it/catalogo.php?b=12NMS412

Èsi


Chissà se in italiano, dialetto e ogni lingua del mondo esista un verbo più bello. Perché amare, rispettare, fiutare, gustare, aiutare e una sfilza di azioni dipendono da questo grande dono.

Èsi, pà Carloeu.

Essere.

lunedì 11 novembre 2013

Maestro che balla e aspetta Garibaldi

Ul me maestar ha ballato sul serio. Due volte, 43 anni e mezzo ciascuna. All'inizio un piccolo numero con gli altri magnifici interpreti di uno spettacolo fatto perbene e per il bene, poi si è esibito sempre con il team in un pezzo di antologia.

In mezzo la sua storia #Aspettandogaribaldi in osteria, ma l'eroe è rallentato da tutte le tappe in cui la gente gli offre da bere. In mezzo rimane l'umanità in attesa, vera protagonista che non finisce sui libri.

Poi, ul me maestar si è vestito di nero, ha preso i suoi 87 anni e un cilindro blu brillante e ha cominciato: one...

Tubhumping - canzone per la notte

Dopo aver perso ore a pensare cosa volesse scrivere il titolo (bla bla bla) e a cercare di riprodurre fedelmente questo doppio scioglilingua, mi sono arresa all'unica evidenza.

E' una canzone di ritmo, sì, ma dovrebbe essere un inno da motivatori, uno di quei gridi di battaglia che tu ne sia convinto o no. Tra i fiumi di alcol e tristemente non solo, tra la follia e l'ossessione dei tamburi, risuona l'orgoglio di dire: sono stato buttato giù, ma mi rialzo, e non mi terrai mai a terra.


I get knocked down, but I get up again
You're never gonna keep me down


Canteremo quando stiamo vincendo. E sarebbe bello non solo allora.

Tubhumping, Chumbawamba, canzone per  la notte e per rialzarsi.

Mi riprendo il tramonto

Mi riprendo il tramonto, e non dimmi Arguta Paffuta che lo prediligo perché detesto le levatacce. L'alba a volte è un'illusione, mentre il tramonto una consolazione. Di più. un ponte verso la sera che sa offrire il calore degli abbracci. 
Che sia nella splendida isola d'Ischia o in una città immusonita, mi riprendo il tramonto e voglio contare le sfumature in cielo, come una bambina annoiata, che nessuno osa semplicemente definire curiosa.

Un prezzo da pagare

Le montagne sullo sfondo della città che molti osano bollare come piatta. Un sole che ti sprona a sdraiarti e controluce una bellezza ancora più deliziosa si sprigiona.

Questo scorcio sulla Vita da strappare al vento, perché c'è sempre un prezzo da pagare. Come aspetta sempre, timida e vera, una ricompensa.

Waterloo - canzone per il giorno

La reunion arriverà? Per i 40 anni di Waterloo starebbe bene e gli Abba non hanno uno stile acrobatico sul palco.

Intanto riascolto la canzone, che scomoda Napoleone per una sconfitta meno amara. Per un arrendersi  che però qui si trasforma anche in vittoria.

Arrendersi all'amore, al buonsenso, a una scelta. Cambia poi molto?

Arrendete e riunitevi, Abba.

Waterloo, Abba, canzone per il giorno.

Rusüm

Prendi, prendi l'uovo fresco. E io, piccola cittadina viziata, mi schermivo nel giardino fatato accanto a mio padre. Invece, la bambina che incontrai in quel luogo lo mandò giù orgogliosa, sotto lo sguardo ridente del suo nonno.

Rimasi schizzinosa e scontrosa (che forse significano la stessa cosa) e quella bimba non la vidi più. Trascorsero 12 anni penso, finché non la trovai sui banchi di scuola. E fu mia sorella.

Da allora brindiamo in tanti modi, ma mai con ul rusüm, tuorlo dell'uovo come racconta ul pà Carloeu.

domenica 10 novembre 2013

Wind and its gift in Dundee

Wind in Dundee, setting you free: the sky, thoughts and colours.

This morning the wind is offering me a gift, a soft cover to remember a day on The Tay. The river whispering, them shouting, and yet a strange kind of peace.

In my Dundee.

I fiori non si spostano

Morbidi e suadenti, o votati alla fine, i fiori non si spostano con la violenza del vento.

Li vedo esitare, oscillare, ribellarsi e arrendersi. Eppure sempre qui, a modo loro devoti: a cosa non so, ma che importa se posso accarezzarli, sotto la furia glaciale del vento.

Perché il vento non fischia

Dimentica le vecchie canzoni, il vento non fischia. Ringhia, parla da solo, si morde la coda e torna a correre, senza curarsi di nessuno.

Il vento non fischia più. Come se non avesse nessuno da chiamare, o forse l'ha già accanto a sé.

Ventosa notte.

Perché il vento non fischia

Dimentica le vecchie canzoni, il vento non fischia. Ringhia, parla da solo, si morde la coda e torna a correre, senza curarsi di nessuno.

Il vento non fischia più. Come se non avesse nessuno da chiamare, o forse l'ha già accanto a sé.

Ventosa notte.

Caldarroste e mani

Il baracchino, l'omino con il grembiule blu, la faccia un po' triste, le mani annerite. E io che mi devo fermare a comprare le caldarroste.

Perché ne ho un appetito pazzesco e perché devo guardare gli occhi di quell'uomo. Non c'è parcheggio, lo trovo, risalgo a piedi a cercare il profumo. Un sacchettino sotto il cielo che esita a rannuvolarsi. Le parole sono poche, come le persone da queste parti.

E lo saluto, con la sua attenzione a non toccare nulla con le mani annerite, mentre io gliele stringerei volentieri.

Solo tu - canzone per la notte

Canzone scanzonata, ammiccante quanto basta ma capace di gridare l'unica verità che importi. Racchiusa in due parole.

Solo tu. La sera, impazienti come mai. O il mattino, perché è sempre giorno accanto a te.

Ondeggia questo motivo fino all'impazienza che fa parte dell'amore. E non c'è vento capace di spegnere la candela.

mi sai dare 
cose vecchie sempre nuove da sognare 
mille volte tu lo sai 

Solo tu, Matia Bazar, canzone per la notte.

Tornando dallo spazio

Astro Luca torna. Quasi lo chiamo così, il nostro astronauta, perché grazie a Twitter i giorni si coloravano di infinito con le sue fotografie dello spazio.

Come riscoprire il mondo e gustarlo, momento dopo momenti. Stupirsi, con un altro punto di vista. Raccontarsi che nulla è mai uguale, anche se quando ci ostiniamo a crederlo. Eppure nulla cambia mai.

Il mistero della vita, racchiuso nello spazio e in quelle foto.

Tornando dallo spazio, tutti insieme. Grazie, Luca, del passaggio.

Rüsgnà

Il rumore si fa più fitto, e ti scoprirò sicuramente all'opera.

Non a rosicchiare, che pure fa un certo effetto. A rüsgnà, come scrive ul pà Carloeu. In modo più furtivo, meno sfacciato, e più dolcemente vero. Testarda, come il mio dialetto.