sabato 31 gennaio 2015

Ho appena iniziato

Quando mi volto e vedo tutte le vite, rincorrersi come in una canzone dei Doors, io sento uno sciocco sorriso che affiora.

non stanchezza, ma il piacere di guardare sempre avanti. E dire a me stesso: cavolo, ho appena iniziato.

Dialoghi reali - lo zafferano

Zafferano o non zafferano? Sazi di programmi in tv, ci imbarchiamo in discussioni su quale risotto sia perfetto.

Ci rivolgiamo al maestro: ma si usava ai tempi addietro lo zafferano?

Lui scuote il capo e noi ci rituffiamo negli ingredienti delle tradizioni. Probabilmente non faceva parte del nostro filone, aveva altre origini e mal si sposava con i nostri sapori.

Ma lui scuote il capo

- Costava troppo 

Notte e non fuggo

Chi fugge la notte, forse è troppo saggio. Perde l'occasione di smarrirsi e di cascare all'ostacolo. 

Eppure quando è buio, può accaderti altro con l'ostacolo: potresti travolgerlo.

Notte e non fuggo dalla notte 

Dialoghi reali- Il vezzo

- Ma posso dirti una cosa? Da tanti anni ti conosco: sei sempre una ragazza bella, intelligente e brava.

- tutti complimenti immeritati, però uno ne tengo, per vezzo.

- Quale?

- Ragazza.

Non mi rompete - canzone per la notte

Svegliarmi, ma stiamo scherzando? E se fossi su un carro alato? Se anche fossi nel mezzo di un incubo, è scelta mia.

Ogni sonno, ogni sogno, va rispettato. C'è sempre tempo per svegliarsi e aprire la porta al pianto.

C'è ancora tempo per il giorno. Forse ce n'è sempre.

Grazie, Francesco.

Non mi rompete, Banco del mutuo soccorso, canzone per la notte.

venerdì 30 gennaio 2015

La neve un inganno o una promessa

Ci si specchia, in questa neve, che da un angolo all'altro cambia volto.


Già andata, resta, tornerà.

Promessa, inganno, ostacolo, liberazione. Non c'è nessuno di noi che l'attraversi con medesimo spirito. E forse uno comune ce n'è davvero, quando osi respirarla, con le sue mille anime e un unico grido di vita.

Dialoghi reali - i problemi del mondo

- So cosa stavi per dirmi: non posso caricarmi di tutti i problemi del mondo.

- No, soprattutto andare a cercarli.

Mi dedico a te

Capisco che hai bisogno di un po' di attenzione. Ok, molta attenzione.

Sì, ci deve essere del tempo solo per te. Gioioso e disinteressato. Senza doppi fini, senza spremerti, senza chiederti di andare contro te stessa.

Sto arrivando, Malu.

C'è posta per me.

Notte e basta che cambiamo

Ho bisogno di cambiare, come la Gioeubia. Di restare me stessa, come lei e ogni altra tradizione.

Maestro, perdonami l'uso indebito del discorso, in questi giorni che fingiamo freddissimi.

Ma ciò che hai detto della Gioeubia, vale per tutti noi. Come ieri, e così diversi. Così tesi verso il futuro, eppure ci puoi ritrovare in ogni momento. E soprattutto, uniamo pane e orazione, in varie forme.

Notte e basta che cambiamo, oppure no.

Massima tolleranza

E se non la pensi come me, vattene, depennati, non sei degno di me (forse anche di vivere?).

Dai maestri di tolleranza dichiarata mi colpisce spesso l'oggetto ampio di ciò che in realtà rispettano: il proprio pensiero.

giovedì 29 gennaio 2015

Notte e si incontra sempre brava gente

Le fiamme sono più decise degli uomini, e vogliamo accogliere il segno come da tradizione: brucia tutto ciò che di male ci segue o ci precede.

Poi, un bimbo piange: quella Gioeubia mi piaceva tanto e non c'è più. Attorno, incollati ai vetri delle finestre vediamo altri volti di piccini e vogliamo leggere solo gioia e stupore.

Siamo tutti bambini, che cada un fantoccio o la neve.

E ci troviamo a brindare e gustare piatti e amicizia, perché vogliamo rimanerlo. Adulti, a tratti, quando siamo costretti, quando dobbiamo ricordarci di essere guardinghi, in un modo o nell'altro.

Infine i saluti e il maestro li porge così: "Si incontra sempre brava gente".

Notte e si incontra sempre brava gente.

Cold as Ice - canzone per la notte

Il freddo non è mai pungente quanto chi sacrifica, brucia tutto e tutti per falsi ori.

Freddo come il ghiaccio, chi chiude la porta. Dentro il gelo, fuori il mondo.

L'inverno è duro, ma si scioglie. Troppi cuori non ci riusciranno mai.

Cold as Ice, Foreigner, canzone per la notte.

I fantocci e i colori del mondo

La Gioeubia non può che iniziare con un abbraccio, penso nel freddo: rivedo gli occhi luminosi di un'amica, che ha osservato con me i fantocci.

Quanto lavoro per crearli e come dev'essere dura vederli bruciare. Qualche artista non si presenterà stasera al falò. La mia cara Famiglia Bustocca che rende moderna e in tiro la vecchia Gioeubia. Il Cai che la piazza sugli sci. Il 47 che la conduce all'Expo. E la politica che se la piglia con i voli di Renzi. Tanti altri in piazza, nelle strade e nei cuori.

Ul Cuarantacenchi, sempre stupendo: ci porta leggenda dei Magi che noi bustocchi abbiamo aiutato bruciando i telai e mettendo in fuga la nebbia. Non si dimenticano, i coscritti, un pensiero per la povera nostra Pro Patria.

Il cielo è grigio in piazza Santa Maria, finché arriva uno strano raggio di luce. Bimbi mano nella mano, una scia di giubbotti gialli. Li guidano le insegnanti, con una suora che mastica gioiosamente chewing gum e scatta fotografie.

Ci sono tutti i colori del mondo, nelle Gioeubie.  E nei bimbi.

L'alba della Gioeubia

Il cielo sa come la giornata già si lasci respirare in modo differente. L'alba della Gioeubia, quella in cui mi disferò di tutto ciò che mi frena.

Dei timori. Delle parole che ho pronunciato e qualcuno ha finto soltanto di ascoltare. Delle lusinghe. Delle manovre orchestrate da chi non sa tenere neanche la bacchetta della sua vita in mano.

Faville, scintille,frammenti fumanti.

È l'alba della Gioeubia (da noi non si chiama Giubiana, abbiamo un linguaggio segreto) e io conto i minuti per ricominciare.

Papà, non sono cambiata (e sei felice)

Ogni volta che visualizzo le mie scarse capacità commerciali e la mia confusione filosofica, affiora quel ricordo.

Siamo da amici, in Piemonte. Tu mi scorti, con la tua saggezza e con la concretezza di chi ha venduto telai in mezzo mondo. Si avvicina un vu' cumprà, allora piuttosto rari, e cerca di venderci un orologio. Vuole venti, ne vale cinque, e tu per bontà e pratica ne offri dieci. Trattate, e viene via a qualcosa più di dieci.

Io sono in lacrime: ma papà, quel signore lo vendeva a venti.

- tesoro, ne valeva cinque, sì e no.

Io non capisco, non voglio capire. E tu scuoti la testa, ma sorridi.

Papà, non sono cambiata. Non so vendere e non sono in vendita, per cinque, dieci o venti.

Tu non scuoti la testa, lo so: sorridi.


mercoledì 28 gennaio 2015

Thinking of you - canzone per la notte

Sì, ti potrei domandare com'è la libertà. Eppure mi vengono altri (poco) brillanti interrogativi, tipo: si dorme lassù?

Quante domande sciocche annego, come posso. Per non confessarti che ti penso, tantissimo e spesso, che non so se io stia facendo cose giuste, persino decenti.

Sì, potrei chiederti: che cosa si prova a essere liberi, nell'Amore.

Ma affiorano quesiti più stupidi, e parole senza senso; tutto per non confessarti (papà, non mamma)


Sto pensando a te.

Thinking of you, Lenny Kravitz, canzone per la notte.

Notte e mi hai chiamata

Io, la tua voce l'ho sentita. Hai persino stampato enormi lettere nel mio pensiero per evidenziare il messaggio.

Qualche stupido potrebbe insinuare che il whisky ha scritto di suo pugno. Ma la minuscola dose di medicinale non impugna la penna.

Io sono felice, perché mi hai chiamata prima che io parlassi. Meglio, molto meglio di quelli che non si fermano neanche ad ascoltare.

Notte e mi hai chiamata.

Veronelli e Feyerabend, o del filo

Devo ancora lasciar sedimentare tutte le emozioni della mostra di Veronelli alla Triennale. Ma un filo resta impigliato amorevolmente nelle mie meditazioni.

Non posso non parlare di amore. L'anarchia, forte ma non violenta. Quella mutuata forse da un santo: ama e fa' ciò che vuoi.

Feyerabend, il mio grande filosofico amore. E Veronelli che afferra quel filo, ricorda che la terra è di tutti ed è solo in prestito, forse anche meno. Camminare la terra e volare nei cuori, nei pensieri.

Un filo che unisce questi due pensatori, così legati all'umanità e ai suoi concreti bisogni, anima compresa.

Un post non è un abbraccio

Un post può essere un cavarsela in fretta o un tendere la mano.

Ma non è un abbraccio. È un inizio, non un'azione. È un istante con cui posso ingannare, ma non è il mio tempo.

Un post non riversa la mia umanità, ma la fa solo assaggiare. E se lo voglio davvero.

All bad things - canzone per il giorno

Il gioco è bello finché è breve. Meglio ancora: tutte le cose cattive devono finire.

Mi spiace che possano piangere anche gli angeli, ma è scritto nella storia, che sia rock o vita. Tutti i ragazzacci devono dire basta: che siano così sul serio o per finta, che cerchino mille modi per morire, più che vivere.

Fuori la lingua e ripetetelo: meglio che le cose cattive finiscano, e si inizi a Vivere.

All bad things, Motley Crue, canzone per il giorno.

martedì 27 gennaio 2015

Troppe chiavi

Abbiamo troppe tessere, troppe chiavi, password a volontà e codici che si mischiano. Una copiosità che ci ruba la poca memoria rimasta e che ci toglie di vista la madre di tutte le domande.

Per andare, accedere dove.

Notte e ce la faccio per te

Tra tutti i sorrisi falsi o tendenziosi, se ne fa strada uno che tutto cancella.

È il tuo. Mi vorresti al fianco, ma non ce la posso fare. Siamo d'accordo che chiamo, quando entri lì. Eseguo e tu, comunque felice, mi stai passando la persona accanto a te, ma io ti freno: no, volevo avvisarti che sono qua.

Posso restare un minuto, ma tu sei felice e hai gli occhi più belli del mondo. Quelli di un bambino che non cresce oggi, perché vuole godersi quanto è amato.

Notte e io ce la faccio, per te.

La Memoria, l'umanità sempre perduta

La Memoria che resta, con il dolore. Vorrei che potesse essere alleviato, da qualche progresso dell'umanità, brillante o limitato.

Ma ogni anno, se possibile, va sempre peggio. La Shoah e persone che tentano di rimescolare le carte, di straziare ancora di più le vittime. Sortilegi che apparentemente non si possono spezzare.

Ogni anno chiedo scusa a quelle vittime, che hanno un volto, un cuore,una famiglia. Non domando perdono per allora, perché non ne ho la possibilità e il diritto.

Chiedo pietà per oggi. Per la Shoah negata, per quella strumentalmente usata,per ogni lacrima ignorata.

Ci sono momenti in cui vorrei gettare la spugna, perché negarlo? È tutto troppo orribile per essere sopportato. Poi, mi sfiora un pensiero della mia amica Angi, e del dialogo ideale, e così vero, con Etty Hillesum, che riuscimmo a leggere una studentessa e io, vincendo l'emozione.

E un dolce monito di Angioletto Castiglioni, più forte degli errori di Flossenburg: la cultura, la cultura umanistica può salvarci.

La Memoria, l'umanità ancora perduta. E sempre da ritrovare.



I won't back down - canzone per la notte

No che non cederò, qui stabile sul mio terreno. Che so non essere mio, bensì solo prestato.

Non tornerò indietro di mezzo centimetro, indifferente a sorrisi e crudeltà, che spesso viaggiano abbracciati.

Dovessi stare immobile ai cancelli dell'inferno, non mi avrai. Perché è la mia vita e so - incredibilmente - dove andare.

I won't back down, Tom Petty and the Heartbreakers, canzone per la notte.

Forever and ever - canzone per il giorno

Per sempre il tuo destino mi inseguirà. Per sempre è impossibile, come una primavera che mai appassisce; per sempre è vero.

E di tutte le bellezze, che sia luce del mattino o il termine di un arcobaleno, scelgo quella che più sfacciatamente sfida le leggi del tempo: sei la canzone che canto, ora e sempre.

Portami oltre l'immaginazione, non esiste luogo più bello.

Dolce riposo, Demis Roussos.

Forever and ever, Demis Roussos, canzone per il giorno.

lunedì 26 gennaio 2015

La fortuna sotto il portico

Il bar è chiuso, nella pigrizia della domenica, ma c'è un anziano sotto il portico. Riparato dal vento, seduto su una panchina, armeggia e tu pensi a un gesto d'altri tempi.

Compilare cruciverba, leggere un libro, invece no: sta passando una moneta sul gratta e vinci. Con lentezza, come a darsi più possibilità di farcela. Di poter uscire da quel riparo e affrontare con sorriso vittorioso il mondo.

Ma io devo andare e non vedo la conclusione. Così lo immagino, intrappolato in quel gesto, come una lenta, interminabile danza con la fortuna sotto il portico.

Notte e qualcosa indietro

Bisogna andare avanti, voglio andare avanti. E una via danza così chiara, nel torpore della notte.

Bisogna lasciare qualcosa indietro, per andare avanti. Mai aver paura di capire cosa: il cuore svela senza esitazione la risposta. Pronta.

Notte e qualcosa indietro.

Dialoghi reali - Posso?

- Posso parlare?

- no, devo finire questo.

- ma è importante.

- allora dimmi.

- Va be',fa niente.

Cascarci, sempre, ancora.

Tomorrow - canzone per il giorno

Tutto questo tempo sulle mani, tutto questo tempo trascorso nella testa.

E tutti questi progetti, che saranno mai? Domani potrebbe essere il giorno decisivo, l'ultimo, quello che non c'è.

Ci vuole solo un po' di fede per venire via, cambiare data, coraggio.

Oggi, non domani.


Tomorrow, Cranberries, canzone per il giorno.

domenica 25 gennaio 2015

Notte e sapessi, cara Grecia

Come spesso accade, leggo affermazioni profumate di certezze e le ammiro. Io non so cosa significhi ciò che è successo in Grecia. Non so se ci sia un nuovo inizio; la fine, quella la temiamo ma non si ferma mai a lungo sulla terra.

So che la mia terra amica è ferita, ma lo è già stata in tanti modi. Quando ero bimba, non avevo idea delle sue sofferenze, perché gli amici di mio padre mi apparivano sempre radiosi. Tanti discorsi solo più avanti, e con pudore, come il ritardo con cui la mia sorellina fu abbracciata da suo padre, per via del colpo di stato.

Se sapessi, Grecia, cosa è meglio per te e per tutti noi. Se sapessi, quando proprio dalle tue parti mi arrivò il monito che sapere, non si può mai.

Notte e se sapessi cara Grecia.

Dubbi, non ne ho

Quando intercetto questa frase - Io dubbi non ne ho -, sono subito colta da un dubbio.

Se invidiare o rispondere: mi dispiace.

A red, red rose - poesia per la notte

Una rosso cosa c'è di più semplice da accostare all'amore? Eppure un Poeta non lo fa apparire scontato.

Una rosa rossa, che porge Robert Burns. Che coglie Bob Dylan. Che sboccia a giugno e sgorga in una melodia. Che porta una spinosa confessione: ti amerò finché il mare asciugherà. Finché scorrerà la sabbia della vita.

E forse oltre, a distanza di decine di migliaia di miglia.

Solo una rosa, una rosa rossa, rossissima. E un poeta, Burns, da celebrare oggi nella sua cena di compleanno, che riunisce rime e sapori, un po' di fiducia nelle radici e nell'eternità.

A red, red rose, Robert Burns, poesia della notte.

Un papà a testa alta

Mi sembra di averlo incontrato ieri, perché lo rivedo, cento, mille, un milione di volte mentre percorre la via dove sono cresciuta.

Adesso, ho appena saputo, ha dovuto prendere un'altra strada. Un uomo con occhi seri, a capo chino, con l'umiltà di chi ha sempre dato tutto e pensa a cos'altro offrire, dal lavoro alla famiglia. Poche parole, un buongiorno sussurrato, un sorriso misurato come per non strafare mai.

Un uomo dolcemente a capo chino. Un papà a testa alta, che ha dovuto prendere un'altra strada, ma mai si allontanerà.

Don't try so hard - canzone per il giorno

Sbattere la testa finché non esce la soluzione. Che magnifica follia: non sono gli stupidi forse a stabilire queste regole?

Don't try so hard.

Non provarci e riprovarci, non prendertela disperatamente. La soluzione è dentro di te, ma non ti sorriderà così. E nella tempesta, resta dove sei, perché forse è il raggio di luce che pizzica le nuvole. O forse altro ancora, ma non lo otterrai consumandoti. E se arriverai a possedere bottoni luccicanti, sii felice ma non farli diventare la felicità. La felicità è uno sguardo, e tutto ciò da cui non puoi prendere le distanze.

Don't try so hard, Queen, canzone per il giorno.

La vetrina del mio viale

Da bambina, mi pareva un viale animato. Le vetrine luccicanti, ghiotti coni alla panna con cannella, paste morbide e le focacce riscaldavano l'aria della scuola. Gli orologi che segnavano il ritmo, i colori dei timidi gioielli e vestiti che danzavano.

Adesso, passo un sabato e un lato intero pare addormentato. In affitto, fuori turno o fuori orario.

Brilla un'unica vetrina: è quella della sartina cinese, che splenderà anche la domenica, lo so. Passiamo e sorridiamo, e lei ricambia.

Voglio solo attraversare la strada e ritrovare un po' di fermento, pur tra aiuole sbiadite che poca fiducia ispirano nell'umanità. Riesco a ritrovare i vecchi quaderni, che neanche più saprei come usare, e altre tracce di luci, memoria del vecchio viale.

sabato 24 gennaio 2015

Il dito sul libro

Il dito sul libro, a tenere il segno e ad accarezzare. A non farsi tentare di prendere un'altra strada.

Un gesto di precisione, un gesto d'amore.

Un gesto antico, un gesto giovane.

Love bites - canzone per la notte

L'amore morde e sanguina, vive e muore. Sulle ginocchia e pronti a volare: tutto si mescola e forse è più il dolore.

Ma l'amore è ciò di cui si ha bisogno. E può urlarlo meglio, in una notte, una chitarra.

Love bites, Def Leppard, canzone per la notte.

Tutti steccati

Non ho capito perché bisogna piazzare subito "cinese" a scandire il collega eroe. E israeliano e palestinese hanno salvato un volatile. E tanto altro, subito inchiodato a questo che è solo un aggettivo.

Solo un aggettivo, e uno steccato.

Sarebbe bello, forse necessario, scrivere solo: uomo, donna.

Tutti steccati, quelli che ficchiamo nei nostri titoli, nei nostri discorsi, e il colmo è che poi chiediamo agli altri di togliere muri e recinzioni.

Notte e ti lascio l'ultima parola

Comparso, diciamo, quasi a tradimento è il vento. Ma chi sa chi tradisce chi. Il vento è sincero e non si fa annunciare, come noi inchiodati ai riti.

Infastiditi dal suo gioco, mentre dovremmo essergli grati per ciò che ci racconta.

Che possiamo sempre andare e venire, dettar legge e accarezzare, basta che non tradiamo il nostro cuore.

Notte e ti lascio l'ultima parola, c'è vento.

Miracles out of nowhere - canzone per il giorno

Aspetti un segno, mentre interroghi e impari sempre. Voci e gocce di rugiada si mischiano, e tu forse è vero, ti senti come quegli eroi western che si allontanano nel tramonto.

Ma basta poco e te ne accorgi. Neanche più ti importa di mettere nero su bianco chi stia dirigendo lo spettacolo. Escono miracoli dal nulla, e nulla non può essere.

It's so simple lying right before your eyes.

Miracles out of nowhere, Kansas, canzone per il giorno.

venerdì 23 gennaio 2015

Notte e viaggiare sempre

Le stelle, le abbiamo. Il coraggio, pure. La possibilità di sentirsi a casa da qualche parte, scarsina. Il brivido di trepidazione a ogni bivio, forte e chiaro.

Con tutto ciò e molto altro, senza ingombri che frenano, già il cammino è avviato. Sul volto, il freddo della notte si addolcisce e le stelle forse sono pensieri.

Notte viaggiando sempre.

Lontano

Quando gli altri non hanno volontà o attitudine per starti vicino, ti bollano come troppo lontano.

Dialoghi reali - Il mozzicone svizzero

Premessa: il giorno prima ho confidato al mio compagno di parco, che mi sarei presa arrabbiatura doppia. Dopo aver raccolto escrementi non solo dei nostri cani: domani vado in Svizzera e ammirando la pulizia mi indignerò ancora di più.

Il giorno dopo arrivo oltre confine con un gentile signore. Scendo dall'auto e il mio sguardo inorridito si inchioda all'asfalto del marciapiede.

- Ma... quello è un mozzicone. E quella è una cartaccia.

- Anch'io mi chiedevo...

Silenzio di meditazione.

Io quasi sto godendo. E capisco quanto sono finita in basso.

A new door - canzone per la notte

Non puoi dissimulare, ti tradiranno i tuoi occhi quando non si può più accettare.

E si può, si deve invocare aiuto: proibito solo disperare. Perché senti un respiro fresco, come se si aprisse qualcosa: una porta nuova, quella che stai aspettando. Quella che ti sta aspettando.

A new door, Lenny Kravitz, canzone per la notte

Vecchi signori, nuovi rancori

E tutti questi tizi che si sorridono il tempo necessario per ringhiarsi dietro. Smancerie ufficiali intinte nel veleno. Persone che rinnegano l'evidenza come la loro immagine che cambia.

E poi vecchi signori. Che ti chiamano, anzi ti fanno chiamare, perché sono inchiodati a letto con l'influenza, ma ti devono far sapere che ti aspettano, presto, prestissimo.

Angeli custodi, che si interrogano, come te. A volte, ti sembrano persino più ingenui. Se non fosse che - tu pensi  - sono vecchi signori e maneggiano il mondo.

Eppure ti sembrano così ingenui, che ti commuove. O ti addolora che tu ti aspetti il male, più di loro.

Vecchi signori, nuovi rancori, e il mondo che vaneggia, quasi quanto te.

giovedì 22 gennaio 2015

Le creature si curano tra loro

Una mattina incontro Enza e Marina: hanno lo sguardo di chi sa soffrire, amare, rinascere in ogni momento. Si sono tuffate in un progetto che sento così vicino: a volte, quando non sto bene, ho tante attenzioni e cure. Ma la più efficace resta quella della cucciola, che sa individuare il punto che duole: sia nel corpo o nell'anima.

Enza e Marina stanno lanciando il progetto di pet therapy nella mia città. E in memoria di una persona come Giovanni Sacconago, che ha saputo prodigarsi per la sua comunità. Come ha saputo dedicare ogni energia, con devozione proprio, alla moglie fino al suo ultimo respiro.

Le ascolto, una mattina, quasi all'alba. Amano i loro cani. Vogliono condividere questo amore. Faranno tante cose, lo so, lo sento, mentre raccontano del loro impegno con la Onlus Carolina.

Io le ascolto, le ammiro, vorrei che le scopriste anche voi. Presto ci daranno altre notizie, arriveranno i progetti e i modi di sostenerli.

Intanto, voglio cominciare a parlarne e sono felice perché è così bello percepirlo: le creature si curano tra loro, con la medicina amore.


Notte invasa dalle stelle

Hai solo voglia di lasciarti tutto dietro. E sollevi la saracinesca, come il tuo piccolo mondo. Senonché spilli di luce si conficcano in te e non ti lasciano.

Com'è che il cielo è così invaso di stelle, una notte fredda e sincera che brilla più dei dubbi.

Hai solo voglia di lasciare tutto sopra, perché vegli su di te. Quel cielo ha una gran voglia, a sua volta, di parlarti.

Notte, invasa dalle stelle.

Are you gonna go my way - canzone per la notte

Se mi hanno scelto, tanto tempo fa, non me ne sono accorta. Oppure sì, me ne rendo conto, eppure fuggo.

Fuggo anche dal fatto che ci uccidiamo tra di noi, lentamente o in un lampo. Che potremmo riportare questo pianeta alla sua unità o scomparire.

Se mi segui, se farai ciò che vorrei fare io, dimmelo. Oppure ti seguirò da lontano, e non lo ammetterò mai.

Dobbiamo danzare e innamorarci.

Are you gonna go my way, Lenny Kravitz, canzone per la notte.

Non cambio

Non cambio, se mi minacci con le tue guerre sante da strapazzo. Non cambio, se eserciti il tuo piccolo potere nel tuo piccolo orto in assenza di vita. Non cambio se alzi la voce.

Io cambio, se e quando lo decido io.

In my defence - canzone per il giorno

L'amore come una canzone, che passa, anche di moda. E impotente, come le note, in apparenza. Come il cantante che le offre e si tormenta: che cosa posso fare, dire ora?

In mia difesa, c'è poco da tirar fuori. Tutti gli errori commessi, andrebbero affrontati oggi. Invece, non sapremmo nemmeno da dove cominciare.

Forse vale la pena solo di riaccendere la musica e chiedere aiuto.

Oh, help me, God.
Please.

In my defence, Freddy Mercury, canzone per il giorno

mercoledì 21 gennaio 2015

Chi è diverso da chi

Se un soggetto dice: quello mi fa schifo. E contro di lui insorgono i benpensanti, gridandogli: fai schifo...

Non ho ben capito chi è diverso da chi.

Mi consegno alla pioggia

Mi consegno alla pioggia, alla  musica di cui non riesco a fare a meno, dopo gocce di istanti. Forse è solo viltà, quella che mi mette in fuga dal silenzio.

Ma questi frammenti di voce che mi chiamano, nella notte testarda, sono irresistibile quanto te.

Mi consegno alla pioggia.

Mi arrendo, dolcemente.

Musica, quella che scorre, fino a te.

Notte e tutti più ricchi

La mia riconoscenza a Rosella, che mi ha fatto scoprire una notizia, sfuggita alla mia fretta. Un uomo povero, poverissimo in India - tanto che non può comprare le scarpe ai figli - eppure aiuta i cani randagi, come può.

Tutti siamo creature. Tutti bisognosi di un cenno. Tutti poveri, tutti più ricchi degli altri. E quando abbraccio una persona, una bestiola, una foglia incerta, sento che possiamo essere così.

Notte e tutti poveri, tutti più ricchi.

Someone somewhere - canzone per la notte

Sotto la pioggia si può comunque bruciare. E lentamente.

Ma è una fiamma che offre gioia, perché lo sai. C'è un posto che milioni di occhi non riescono a vedere: tranne i tuoi. Ed esiste qualcuno che vede proprio come te.

Qualcuno, da qualche parte. E unici, entrambi.

Someone somewhere, Simple Minds, canzone per la notte.

Angel of the morning - canzone per il giorno

Quando la notte si scioglie in mattino, un destino in un altro, perché mai farsi accompagnare da qualcuno a casa.

C'è un angelo, un angelo del mattino. Basta una guancia sfiorata, per credere in un angelo.

Vittime della notte, non si può essere abbagliati dalla luce. Perché c'è un angelo del mattino


Angel of the morning, Pretenders, canzone per il giorno.

martedì 20 gennaio 2015

It's only love - canzone per la notte

Avvisare subito che non si tratta di nulla di grave: irreparabile, sì.

Perché girarci attorno o trovare paroloni, quando è solo amore. Tanti a inseguire desideri provvisori, mentre voglio restare al tuo fianco fino alla fine dei tempi.


It's only love, Simply Red, canzone per la notte.

Quando sei gentile

Quando una gentilezza irrigidisce, quasi spaventa, una persona, capisci che abbiamo toccato il fondo. Tanto più se quella persona sei tu.

Dialoghi reali - trusando il risotto

- buona giornata, Marilena. Come sta?

- bene grazie, e lei?

- tutto bene. Mi scusi però che le passo mio marito, perché sto trusando il risotto.

Meglio del maestro c'è solo la moglie del maestro.

Second to none - canzone per il giorno (e buon compleanno)

Puoi non essere la prima, ma non sei seconda a nessuno. Questo pensiero d'amore rivolto da un ragazzino che oggi compie 63 anni, mi ha sempre riempito di tenerezza. È diventato l'icona del mio libro dedicato ai secondi e ho accostato questa citazione in inglese a quella dal dialetto vigoroso del mio maestro.

Tanti spunti si rincorrono in questa canzone, quando la incontro al di là delle metafore. Perché è vero che a volte ti sembra di avere vissuto esistenze intere, eppure c'è qualcuno che arriva e diventa primario.

E tanti commentano, sparlano, invece di vivere e sorridere.

Come si può spiegare l'amore? Quando il giorno è finito, io voglio solo correre tra le tue braccia. Tanto si insinua tra di noi, come a rallentare quel momento. Ma tu, non sei secondo a nessuno.

Second to none, Paul Stanley, canzone per il giorno (e buon compleanno).


http://www.nomosedizioni.it/catalogo.php?b=12NMS412

Notte e tutto insieme

Che sia una sfumatura nuova tra i capelli, un cucciolo che cerca amicizia, un incontro che inietta altre idee, importa poco. E ciò che si unisce ancora, senza svelarsi se non nel cuore.

È tutto insieme che pesa, tutto insieme che libera, tutto insieme che è vita.

Notte e tutto insieme.

lunedì 19 gennaio 2015

Dialoghi reali - Mi imbroglia

- Buongiorno, vorrei una crema che mi faccia passare questo problema alla mano.

- Mi scusi, signora, ma non esiste una crema così. La imbroglierei.

Pausa di riflessione, poi lei: Va bene, mi imbroglia per favore con una crema per questo problema alla mano?

C'è sempre una festa

Da perenne bambina, non so rassegnarmi alla fine delle feste. Sono felice di ogni ritardo nel levarne i segni e frugo nell'aria a caccia di un'orma.

Poi penso che tra pochi giorni arriverà una super festa, quella che attendo appena dopo il Natale. Sì, ma poi passa, mi avvisa la vocina noiosa. È vero, ma quindi ci sarà Carnevale, che non mi fa impazzire, ma non voglio compiere discriminazioni. E poi c'è un prezioso anniversario, Pasqua, la raffica di compleanni familiari e ancora...

Chiudo la vocina dentro un armadio, perché non mi infastidisca più.

C'è sempre una festa, a tenere aperto il cuore.

Notte e se non rispetti nulla

Mi avevano assicurato che con il tempo la scorza sarebbe cresciuta. Me l'avevano infilato da qualche parte nel contratto. Chissà com'è che la soglia del dolore si è invece abbassata, quando vedo una sfumatura sofferente nei respiri della natura.

Sarà debolezza, purtroppo non bontà. Vedo chi non rispetta nulla, che sia dolore, amore o gioia; che cerca di trascinarti nella sua polvere di nullità.

Ma io voglio sbagliare, cadere e imparare a rispettare, costi quel che costi.

Notte e se non rispetti nulla, nulla sei.

Thorn in my side - canzone per il giorno

Perché girare attorno alle parole? Spina nel fianco, tutto qui. E se ti sei fidato, non prendertela con quella persona: hai avuto ciò che meriti.

Non c'è ragione di fare a pezzi o insozzare una spina, quando si ha la più potente delle pacifiche armi: andarsene.

Via da quelli che vogliono darti ostacoli o dolore, nel vano tentativo di esistere.

Delle rose, tieni il profumo e parti, lontano.

Thorn in my side, Eurythmics, canzone per il giorno.

domenica 18 gennaio 2015

In my life - canzone per la notte

Luoghi che sono rimasti, scolpiti nella vita, altri cambiati, neanche in meglio.

Posti, come le persone, disseminati negli anni. E se ci torni, puoi provare gioia pura o una incontenibile tristezza. Mutano, come i progetti, non come i desideri.

Ho amato chiunque sia passato nella mia esistenza, qualcuno c'è ancora, altri no. Ma questo non cambia che io ti ami più di tutti.

E nulla tolgo agli altri, ai volti e ai luoghi, perché è accaduto e accade nella mia vita.

In my life, Beatles, canzone per la notte.

Notte e non importa se non chiedono mai

Ogni giorno, sembra che sfugga quella domanda d'educazione, se non di umanità: e tu, come stai? Che tu abbia aiutato, che tu abbia spezzato un cerchio, che tu sia solo passato per caso, non importa.

Pochi ti chiedono come stai, per una semplice verità: perché a pochi importa, veramente.

Notte e non importa se non chiedono mai... Perché tanti altri ti chiedono, con le parole, con gli occhi, una carezza o un sorriso. E tu stai bene, di colpo.

Capriccio di-vento

Mi piace questo capriccio di vento, uno sbuffo per affermare di esistere e setacciare i pensieri o le stelle. La notte umida che se ne infischia e lui che si ritira sottomesso.

Ma sul più bello, o tranquillo, ritorna e sbuffa più forte, per esserci.

Mi piace, capriccio divento.

It's now or never - canzone per il giorno

Vale per questo giorno, per questa piccola o gigantesca decisione. Che ci sia il sole o che la nebbia si sia montata la testa.


Ora o mai più. Domani è troppo tardi e forse è vero che l'amore non aspetta. Ma, probabilmente, nemmeno la vita.

Come hold me tight
Kiss me my darling,
Be mine tonight
 

E ogni giorno.
It's now or never, Elvis Presley, canzone per il giorno.

Dialoghi reali - Ciao bella

- Ciao bella.

- Ciao.

- Ehi ma ti ho detto ciao bella. Tutto qui, ciao?

- Va bene. Grazie.

- Figurati, era solo un modo di dire.

Casco sempre nei trabocchetti, perché?

sabato 17 gennaio 2015

Un saluto e un virus

Qualche giorno fa una persona - che non conosco - mi ha scritto una mail.  Adoro i feedback, anche quando la comunicazione non si sa bene dove voglia andare a parare, cioè non c'entri poi decisamente con il primo messaggio: ma forse abbiamo voglia tutti di scrivere qualcosa, di sfogarci, di dire anche solo "esisto". E ci sta.

Solo rileggendo, mi sono resa conto dell'incipit. O meglio, del non incipit.

Non un buongiorno. Non un "cara". Soltanto un'irruzione beata nella mia posta, quasi non fossi una persona, ma un ruolo o una cosa.

Ma come si può - mi sono chiesta, addolorata - che mi scrivi e neanche mi rivolti un minimo saluto, anche solo di rito?

Poi ho pensato alle persone che mi scrivono o mi mandano un messaggio, conoscendomi, senza far scivolare nemmeno un casuale "buongiorno" o "come va".

E mi sono convinta che ci sia un virus, capace di erodere ciò che ci hanno trasmesso e insegnato, almeno provato, che stia divorando la nostra umanità.


Notte e la fede oltre la tavola

Così usciamo con il nostro amico musulmano e la missione dichiarata è la cassoeula. Invece, prendiamo altre vie e lui gusta tutto, felice, come noi.

Più di tutto, gustiamo la nostra amicizia, la voglia di condividere, la gioia di imparare l'uno dall'altro. Io vedo le immagini del suo Paese, che sogno amico del mio, e il cielo è blu come il nostro migliore.

E sul più bello portano il nostro whisky e chiedono cosa voglia lui: io sono musulmano - dice - mi dia il whisky dei miei amici.

Notte e la fede è oltre la tavola, come l'amicizia.

Don't stop the dance - canzone per la notte

La verità o l'amore, che cosa importa di più? Metti che si incontrino e capiscano dal primo abbraccio di non potersi più lasciare.

Io sento così, da questo ballo sfrenato, che qui si invoca. Improvvisamente, non hai molte certezze, tranne una: vuoi che la musica, che la danza, non si fermino mai.

Don't stop the dance, Bryan Ferry, canzone per (tutta) la notte.

Sant'Antonio e i precetti

Nella mia città siamo tutti un po' divisi tra sacro e profano, o meglio divisi per niente. Nella chiesetta di Sant'Antonio ascolto il prete che fa parlare il santo in dialetto e invita a compiere il bene con la mano calda, non fredda. Insomma, finché calpestiamo questa terra.

AIUTA

Coccolo con lo sguardo la mia chiesetta e ringrazio il bisnonno Antonio e la bisnonna Maria, che qui si sposarono tracciando il futuro per sé e altre persone oggi qui, tra le quali io sono la meno simpatica. Durante la messa sento il nome della raffinata e adorabile nostra Antonietta, moglie di Angelo Bottigelli. Anche per lei fu scelto questo patrono, così venerato a Busto perché proteggeva dagli incendi le case rette da telai e tessuti. Come per mio padre, e mio cardine. Se torno indietro, da altro ramo, ho pure un trisnonno Antonio.

PREGA E RINGRAZIA

Di rito in rito, la cassoeula. Noi preghiamo e pregustiamo. Nella chiesetta un bel cartello induca come prepararla correttamente. E occhio: oggi è d'obbligo. Come un precetto, se non temessi di essere giudicata irriverente.

GUSTA

Ma io sono Malu sacro-profano, come tanti concittadini.

When you're smiling - canzone per il giorno

Come un'eco di luce, tu sorridi e il mondo intero con te. Tu ridi e quest'onda buona si propaga.

E non portarmi la pioggia, perché non c'è modo di ripararsi e di sottrarsi alle nuvole della tristezza così.

Sorridi, perché il mondo riprenda subito a farlo, e io con te.

So stop your sighin baby, and be happy again


When you're smiling, Louis Armstrong, canzone per il giorno.

venerdì 16 gennaio 2015

I might be wrong - canzone per il giorno

Non lo grido, ma chi può soffocare il sussulto? Penso di aver visto una luce.

E tu ridi se puoi, o scuoti la testa, o mostrami l'ultimo massacro di cui sembra importare a pochi.

Posso sbagliarmi, ma credo di aver visto una luce. E potresti esserti sbagliato tu.

There is no future left at all
I used to think
 


Apri la porta e inizia, ancora.

I might be wrong, Radiohead, canzone per il giorno.

Parole come un balsamo

Credo, secondo alcune fonti, con prudenza... Parole come un balsamo nella corsa sfrenata dei social network.

Buona giornata, scusi, grazie, come sta: parole un balsamo nella corsa sfrenata quotidiana.

Non ho mai capito se procurino maggiori danni le parole taciute o inflitte. Ma credo di poter affermare che queste parole come un balsamo funzionino, per chi è ferito da entrambi i casi.

La democrazia, il regime e le parole

Capisco che la democrazia assomigli al respiro: ti abitui e non ci fai più caso. Tuttavia, mi addolora sempre vederla calpestata, in ogni Paese.

Una democrazia non è un regime, perché si vota. Perché entrano persino quelli che della democrazia si lamentano. E che nei loro - reali - regimi non possono votare veramente, figurarsi chi la pensa in modo differente.

Forse noi possiamo dimenticarci di cosa significhi democrazia, come della meraviglia di respirare. E cerco di non amareggiarmi. Ma non riesco a non farlo, perché penso a chi quel respiro, definitivo, l'ha offerto per far esistere la democrazia.

Per questo soffro e mi ostino a sognare, che prima di definire regime una democrazia, uno stia attento. Mica che poi sia tentato di definire democrazia un regime, dove coloro che pensa di difendere, sono frenati, imprigionati, gestiti da terroristi  e obbligati a dire di tutto: persino che è una democrazia.

Notte e ci sono io

Ho fatto e sopportato più di quanto potessi, ho amato persino di più.

E quando viene l'ora del riposo, soffoco tutte le voci, perché è il mio momento. E dico: ci sono io. Lo dico perché non bisogna dimenticarsene. Io, per prima, devo guardare in quel frammento di specchio e ricordarmelo, per prendermi cura di me, ancora.

Oh se ci sono e forse quello specchio è il tuo sorriso.

Notte e ci sono io.

Shot through the heart - canzone per la notte

In cammino oggi con questo album, ruvido e delizioso, su cui confesso totale mancanza di obiettività: il mio primo concerto rock, con Bon Jovi come hairy supporter.

A momenti, questa canzone finiva nel dimenticatoio per me, come altre travolte dalla irresistibile "Runaway". Un po' troppo lamentose, questi ragazzi che flagellano e mai si accusano, un pochino. Queste ragazze crudeli, che danzano nelle vite altrui.

Eppure esiste anche questo. E come colpi al cuore, sparati apparentemente a caso, nell'amore e non solo. Voglia di dire la verità, poca, forse perché prima bisogna raccontarla a se stessi.

Ma una cosa è certa: anche se tu volessi vedermi piangere, hai perso di vista un elemento importante.

Sono cresciuta.

Shout through the heart, Bon Jovi, canzone per la notte.

giovedì 15 gennaio 2015

Cielo comanda color

Quando il cielo cambia colore, come un gioco, come una strega che non riesce a non ridere. E ti inonda di abbracci, sciogliendo le sfumature nell'acqua. 

Tu sai che sta giocando e ridi, anche se tremi, anche se ti chiedi quale sarà il prossimo gioco. Ma poi, preferisci fidarti.

Cielo comanda color.

Notte e invece dei coltelli conta il rock

Che cosa dovrei fare, scusa? Mettermi a fare il conto dei coltelli: quanti sono, chi li ha tirati, chi li scaglierà e via dicendo?

Non potrebbe fregarmene di meno, visto che quelle lame non mi sfiorano più da un pezzo. Le lascio ai loro grovigli e mi dedico ai pensieri d'amore.

Anche a quelli di un nonno, un rocker che così per la seconda volta veste questi panni. E mi investe una tenerezza immensa, come solo il rock, duro e puro, sa darmi.

Buona notte Vince Neil, ragazzaccio e super nonno. Quelli che si scagliano i coltelli, queste cose neanche sanno iniziare a gustarle.

I'm alive.

Notte e invece dei coltelli conta il rock.

Dialoghi reali - sei bellissima

Al telefono: signora, lei è gentilissima e dev'essere anche bellissima

- Be', non esageriamo.

- È così, si capisce dalla voce.

Oh, non si può nascondere niente. Nemmeno al telefono.

I pensieri positivi sul ghiaccio

Chi mi ha seguita sulle orme del capitano Scott, sa che questo è il giorno più meraviglioso e terribile. Quello in cui siamo ormai convinti di farcela: il Polo Sud è nostro, i nostri sacrifici premiati, la durezza di una marcia oltre ogni aspettativa destinata a sciogliersi nella gioia.

Domani, il diario del capitano in Antartide si aprirà con quest'altra parola: worst. La visione della bandiera norvegese, che fa crollare ogni sfumatura di sogno. Il peggio è avvenuto, eppure non ancora.

Ma oggi è mia abitudine marciare con la squadra britannica armata di un sorriso, non inconsapevole, bensì fiducioso: scelgo in particolare quello di Bowers, del piccolo Bowers, come ama chiamarlo Robert Falcon Scott. Lui che cammina, lavora e persino nel suo sacco a pelo, nella tenda gelida, ha una missione: elaborare pensieri positivi. Gli viene naturale, cogliere un segno in ogni minuscolo accadimento.

Quando si è come Bowers, non si cade mai. O meglio, si riparte.


http://neicassettidimalu.blogspot.it/2014/01/il-successo-certo.html

http://www.nomosedizioni.it/catalogo.php?b=12NMS412

Free me - canzone per il giorno

Se mi vuoi liberare, proprio ora, prendiamo quei fantasmi, quei segreti e seppelliamoli profondamente.

Dolce e furioso il grido: liberami. E si può urlare di dolore, nel chiedere aiuto: forse è vero che non ci si libera mai da soli.

Voci e visioni intrappolate nella mente.

Free me, Foo Fighters, canzone per il giorno.

mercoledì 14 gennaio 2015

Dialoghi reali - Stai bene?

- Ciao, tutto bene? Stai bene?

- Mah, ce la caviamo, perché?

- No perché... sai, X è tappezzata di manifesti funebri con il tuo nome.

- Be', omonimia.

- Già.

- Ma mi hai chiamato per essere sicuro che fossi vivo?

- No...

- No?

- Sai, tutti ne parlano a X: chissà se è lui.

Notte e siamo tutti liberi

Ci provo, a non avere paura, ostaggio delle suggestioni. In metropolitana prova a pensare che il tizio con valigia che ti guarda strano, si chiede perché quella tizia lo guarda strano. E non vedi polizia,perché ben occultata. E forse la sala con una folla di giornalisti è un obiettivo meraviglioso.

Ci provo, a non rattristarmi. Lì a imparare, tra disorganizzazioni croniche e propensione altrettanto cronica alla rissa. C'è sempre da incavolarsi e le domande sono travestite da auto affermazioni.

Eppure splende nel grigiore Milano, i suoi grattacieli dolcemente insensati,morbidi e incerti. E tu corri, e pensi: forse ci apparteniamo davvero.

Ma è solo quando sei nel parco malconcio, con i cani che giocano in preda a felice follia. Non si stancano mai, solo l'ultimo sole, e nemmeno tu.

Solo in quel momento, tutto metabolizzato, senti quanto siamo liberi.

Notte, eppure siamo liberi. Tutti.

Let's Talk about me -canzone per la notte

Chiedi a qualcuno come sta, spesso ascolti la sua risposta, magari fiume, senza essere accostata da analoga domanda. Perché non importa, perché non ti lamenti di solito, quindi che vorrai mai.

Parliamo di lui o lei, e la spina non si stacca mai. I sogni, qualcosa per cui si spreca il tempo o non ce n'è abbastanza. 

Parliamo di me, per un minuto. Anzi no, perché la sua mente è già impegnata a tornare al suo argomento preferito, se stesso.


Let's talk about me, The Alan Parsons Project, canzone per la notte.

Ridere, davvero

A volte penso che sia così bello ridere, che mi dimentico di farlo. Commossa dall'idea, stordita dal silenzio che precede il suono, resto come con una smorfia che insegue la gioia. E se  insisto, e il suono esce davvero, non sono convinta, non ancora.

Ridere, davvero, forse si ferma agli occhi, a un pizzichio che non si esibisce, come un autentico innamorato.

It's a sin - canzone per il giorno

Guardarsi indietro e pensare: tutto ciò che ho desiderato, è stato bollato da altri come un peccato.

I tempi sono cambiati, ma ci sarà sempre qualcuno che punterà il dito contro ciò che fai, perché non ci vedrà l'amore, gemello della libertà. Vedrà ciò che non ha potuto, osato realizzare lui.

Everything I've ever done
Everything I ever do
Every place I've ever been
Everywhere I'm going to I
It's a sin

Sulla terra ancorati al giudizio, dal cielo sorriso di angeli. Viene voglia di danzare, a questo ritmo.

It's a sin, Pet Shop Boys, canzone per il giorno.

martedì 13 gennaio 2015

Notte guardando l'oceano

Non so se corrisponda al vero che guardare l'oceano cinque, dieci minuti al giorno rende più felice. Il blu della dolcezza che non si lascia però imbrigliare, i giochi sbarazzini con il vento, il riposo scelto da mamma Angelina. Frammenti di immagini che si inumidiscono.

L'oceano è qualcosa di così imponente, che mi travolge e mi spaventa.

Quindi forse è vero, che guardare l'oceano rende più felici.

Notte, guardando l'oceano

Zombie - canzone per la notte

Non sono io, non è la mia famiglia. Così la violenza causa silenzio. E intanto un altro bimbo cade. Un altro piccolo viene fatto esplodere. Chissà se sia peggio questo o no: un bambino costretto a uccidere.

Intanto continuano a combattere. Da guerre lontane nel tempo, scolpite in un quadro che sa di eternità. Eppure questa non è l'eternità, non so se si spezza il silenzio, se si smette di aggirarsi sul pianeta come zombie.

Dove c'è del dolore...

Sono io, è la mia famiglia.

Zombie, Cranberries, canzone per la notte.

My head's in Mississippi - canzone per il giorno

Chi se ne frega se scorre la sabbia del Texas, io ho la testa nel Mississippi. Da qualche parte, in balia della malinconia o di una sbornia d'amore.

Pensavo di essere a Memphis, eppure mi sono ritrovato a inciampare in un parcheggio.

Ma in ogni circostanza, c'è la speranza o la convinzione: la mia testa è nel Mississippi o dove nessuno mi possa portare via.

My head's in Mississippi, Zz Top, canzone per il giorno

Cielo pulito

Un cielo pulito, una mente limpida, una stella che lampeggia nei sogni e rincorre un volto amato.

Un cielo liberato. Una città che si stringe. Un cuore che si spalanca. Un frammento di vita che vola, come un uomo non sa fare.

Questo e più può il vento. E forse persino noi.

Lo voglio ancora.

Cosa vuoi riprendere?

Ma che cosa vuoi riprendere? La vita? La morte? Lo scandalo che entrambe possono rappresentare?

Puoi scegliere in ogni momento da che parte stare. Spezzoni di emozioni che non rimangono. O sequenze che spronano a provare, ancora, a essere umani.

lunedì 12 gennaio 2015

Notte con l'ultimo bimbo

A Peshawar i bambini tornano a scuola e le loro foto mi raccontano di adulti. Seri, consapevoli, le braccia conserte, lo sguardo con la gravità di fanciulla celebrato da Chesterton.

Sarei quasi felice e fiera, senonché leggo del dilemma di due genitori: mandare o no a scuola l'ultimo figlio, dopo aver perso l'altro.

Io credo che non ce la farei, e mi sento un fallimento. Di più, mi sento colpevole.

A Peshawar i bambini tornano a scuola, a costo di essere gli ultimi.

Notte, con l'ultimo bimbo.

I am - canzone per il giorno

Se ti guardano dall'alto in basso, fatti una risata. Chi saranno mai?

Tu invece sai chi sei.

Sono io, rispondi prima di tutto a te stesso. La libertà che batte forte nel cuore. La voglia di ricominciare.

Sono io, proprio io. È la mia vita e sceglierò di viverla come preferisco.

Sono io e lo sarò.


I am (I'm me), Twisted Sister, canzone per il giorno.

Dialoghi reali - pensavo fosse morto

- sai che bello? Ha chiamato il signor X per fare gli auguri di buon anno.

- ma tu non l'avevi chiamato per Natale?

- no, il Natale precedente non stava molto bene. Pensavo fosse morto.

Ecco.

Novanta e mai più

Come mi rallegro di aver vissuto gli anni Novanta. Altrettanto di vederli sparire nelle loro durature ripercussioni, perché pensavano di essersi avvinghiati a noi.

Certo, nell'allontanarsi provocano un tale frastuono, ma mi giro, vedo la pace che a fatica dipinge il cielo e mi sembra possibile quasi che possa posarsi sulla terra.

Affaristi, mediocri, vuoti neanche a rendere. Transitano ancora da queste parti; forse, tuttavia, verranno invitati meno a restare.

domenica 11 gennaio 2015

Notte eppure liberi

Finalmente il parco è tutto nostro, no anzi: siamo noi ad appartenere a lui. Il cielo si apre, perdendo timidezza, e le nuvole si sciolgono.

Poi, si alza il vento. Quasi per caso, sono le foglie ad annunciare il suo ritorno. Restiamo immobili, perché danziamo già. Tutto si muove a un suo cenno, persino i nostri pensieri.

Eppure, mai abbiamo provato un tale senso di libertà.

Notte in balia del vento, eppure così liberi.

La felicità e l'approfittarsene

Avere tutto per la felicità e non indossarla, quasi ad avere timore di approfittarsene. Forse questo è essere felici.

Il vecchio porto e il nuovo corso

Il vecchio porto invaso da una ribellione buona: lo contemplo e mi sembra di risentire il profumo di Marsiglia, dopo tanti anni.

Potrei fuggire nei ricordi sul mare che mi conduce al Castello d'If o attirare nell'anima il tepore del sole sulle spiagge rese così stranamente candide, persino troppo perfette. Io adoro Marsiglia come molti porti: reale, senza necessità di maschere e travestimenti, protetta dallo sguardo della sua basilica e da secoli di storia. Quanti incontri meravigliosi, racconti e la dolce studiosa di Eleonora d'Aquitania.

Eppure non posso negare di avere una memoria che mi rincorre più audace delle altre, in queste ore. Quella già raccontata, al parcheggio dei bus, quando avvenne un borseggio di cui non mi ero accorta. Bastò un grido della donna per scatenare un parapiglia: è vero, noi di solito siamo indifferenti e ben venga una comunità che si indigna e cerca subito di aiutare la vittima.

Ma a questa immagine di solidarietà si sostituisce presto un'altra. Il ladro inseguito, la ferocia che grida negli occhi. Lui, che è un ragazzo, corre verso un bus, sale, implora l'autista di chiudere e di chiamare la polizia per sfuggire alla folla.

Credo sia il passaggio da comunità a branco, il momento che può fare la differenza per ciascuno di noi, in ogni luogo.

Mi incoraggia la folla di Marsiglia che accende le luci della pace e del rispetto. Vorrei che questo fosse il nuovo corso dell'umanità. Vorrei esserne sicura. Anzi, mi basterebbe un brandello di questa speranza.

Dialoghi reali - Servire

- Si vede che quella persona è in difficoltà. Improvvisamente continua a cliccare sui miei post, mandare messaggi e via.

- A me non lo fa.

- Perché tu non le servi.

Cielo, che delizia non servire. Quanti grattacapi risparmiati.

E adesso in marcia in Nigeria (niente canzone per la notte)

Non riesco a condividere un'immagine, troppo atroce, della strage in Nigeria. Ma ringrazio Tommy Lee, perché se non riesco a mettere canzoni per la notte, uso la sua voce.

Meravigliosa la marcia a Parigi, quasi da ridare fiducia all'Europa che da qui può ripartire, concordo. Forse persino fiducia al pianeta.

Anzi no. Ci vuole altro, per ridare fiducia al pianeta. Ci vuole che andiamo in Nigeria, a fare una marcia. A riprenderci le ragazzine di cui nessuno parla più e quasi un anno sta trascorrendo. A fermare questa banda di vigliacchi assassini, almeno spezzando il silenzio.

Lo so, ci sono tanti luoghi dove si consumano stragi, gridate o in sordina.

Ma direi che la Nigeria non è male come luogo per cominciare a dire basta, a indignarsi più lontano da noi.

In marcia, per gli esseri umani. In marcia per essere umani.

Io sono Charlie, sono Ahmed, sono ebrea, sono nigeriana.

sabato 10 gennaio 2015

Notte senza una bimba e con lo shabbat

Lo shabbat non si spegne per l'odio, ma la sinagoga fermata dall'odio sterile dell'umanità (molta di più di quattro o quattromila terroristi, che lo ammettiamo o no) rafforza in me la tristezza.

Mi consolo così. Lo shabbat ha una luce che si accende nei cuori, e nessuno può oscurare.

Ma inconsolabile è la bambina nigeriana trasformata in kamikaze. Penso che nulla possa peggiorare una notizia simile. Invece, incredibilmente in me esiste un aspetto.

I titoli, che sono poi specchi dei nostri discorsi: bambina si fa esplodere. No, i bambini non si fanno esplodere. I bambini SONO COSTRETTI a farsi esplodere. E vale la pena dirlo, gridarlo, piangere, incavolarsi.

Notte senza una bimba vittima di tutti noi che della Nigeria ci disinteressiamo. Ma con lo shabbat, che nessuno può spegnere, unica consolazione.

Quando avrete vinto

Frustata e frustrata, so però perché i terroristi non hanno vinto. So quando avranno vinto.

Uccisi gli assassini, io non sento ragione per cui festeggiare. Per inciso, non provo niente per quella marea di idioti che festeggiano per la morte delle vittime. Poveri idioti, nella gabbia della prepotenza altrui e della propria debolezza. Ma questa è un'altra storia.

Io so quando i terroristi avranno vinto. Quando sarò felice della morte anche solo di uno di loro.

Tutti (quasi) per la libertà

Tutti in piazza, reale e virtuale. Voltare, pronti a morire per lasciar parlare chi ha un pensiero.

Poche ore dopo, già sento: e quello perché parla? E questo imbecille come si permette?

Tutti per la libertà di pensiero, a patto che gli altri la pensino come noi.

Tutti per la libertà, quasi. 

Dialoghi reali- Non sarò un Adone

Io al baldo (quasi) giovane che ha emesso questo commento, rivolgo un applauso incondizionato. Di fronte a una nostra battuta, lui si ribella, ma con eleganza non dice: mica faccio schifo.

Ecco la perfetta e ampia frase che sforna: "Non sarò un Adone, ma mi lavo tutti i giorni".

Attimo di sconcerto: A proposito, Adone era...?

venerdì 9 gennaio 2015

Notte confusa come la luna

Vedo labbra che si muovono, ma stento a capire ciò che pronunciano. Se guardo fuori, mi dà man forte la luna, con una corona sfasata e bellissima.

Spunta dagli alberi spogli e frammenti di luce sembrano impigliati nei rami. Confusa come lei, devo cercare esili tracce di pace, che mi conducono a te.

Notte confusa come la luna.

Lost - canzone per la notte

Vincere o perdere, come se fosse facile stabilire il confine.

Solo perché sto perdendo, non significa che io sia perso. E quante arie si dà quel gigantesco pesce, senza vedere il piccolo stagno in cui nuota.


Stiamo solo aspettando. No better and no worse.

Lost, Coldplay, canzone per la notte.

Bisogna scendere

Ho proprio voglia di salire, di salire su quel sogno. Su quello specchio che mi rivela e che mi rende non più bella, ma felice.

Felice, dici poco? Ho proprio bisogno di salire e sbirciare da quelle parti, respirare aria fresca, anche un profumo se si può.

E qualcosa mi dice cosa occorre fare per salire e specchiarmi così gioiosa: devo scendere prima, scendere da qualcosa.

Il mio villaggio non esiste più

Duemila morti in Nigeria, non riesco neanche a immaginarli. Devo immaginarli. Allora, mentalmente vado nel mio paese, quello che mi coccola quando voglio fuggire o meglio vivere diversamente.

Sono quasi 1.900 anime. Arrivo in centro e tutto tace. I negozi, i bar sono spenti come i sorrisi. Nelle case, porte spalancate e silenzio che neanche più il dolore può parlare. Nei campi le mucche, i cavalli, gli asinelli si guardano attorno, impietriti dalla solitudine. Salendo, non trovo nessuno nelle cascine.

Dai miei amici, neanche passo perché sono annichilita e non potrei sopportare il silenzio anche lì. Io stessa devo andarmene o sento che non esisto più.

Il mio villaggio, non esiste più.

Questo è quanto è accaduto in Nigeria.

Superheroes - canzone per il giorno

Un testo di filosofia. Cavoli, chissà come vorrebbero sopprimerlo tanti deficienti intolleranti. Ma il Rocky Horror è un testo di filosofia.

E questa notte nella testa continuava a ronzarmi la canzone: Superheroes. Ne esistono poche, così in grado di trasmettere quel senso di impotenza. Dio sa quanto ho fatto per cercare la verità, ho persino mentito, e ora dentro sto solo sanguinando.

I supereroi che arrivano e banchettano con noi. E gli umani che strisciano sul pianeta, degli insetti chiamati razza umana, persa nel tempo e nel tempo.

E nel significato.

Ma un significato lo troveremo, vero? O ci troverà.

Superheroes, dal Rocky Horror, canzone per il giorno.

giovedì 8 gennaio 2015

Dialoghi reali - Il giubbotto

Dopo il piacevole pranzo, i saluti. E il rito dei giubbotti.

Sguardo di simpatia: Ma sai che il tuo giubbotto è proprio simile al mio?

Lo guardo: al mio, un po' meno.

- E' il tuo.

If I could listen to the river (Tay)

I guess I was born near a river: I remember my first trip there. And when my Dad had some time, he only had one thought: let's take my daughter to the river. Water, light and smiles playing together, and I couldn't ask anymore.

Then I grew up or I pretended to do so. I reached the river Tay. I listened to its pride, its pain, its tales.

And when I feel deaf to the world and I still can't understand why we get lost in nothing, I have one desire.

To get back to a river and listen to Him. I just miss the River Tay.

La speranza è la neve

Colori sporchi e sofferenti, non riesci a scrollarti di dosso neanche con la notte. E quando ti stai per arrendere alla crudeltà di una giornata che non può terminare, arriva la neve.

Non qui. E' in una fotografia in Galilea, scattata dalla mia bella e sorridente amica impegnata a diffondere la pace. E che sarà mai, la pace, impossibile. Come la neve nel deserto, come la neve in terra di Israele, nel nostro immaginario collettivo.

La speranza è la neve. Che mi fa aggiungere: anche l'uomo.

Notte e caccia a chi

Caccia ai terroristi. Caccia ai nostri incubi. Caccia a quelli che ammazzano e ci fanno piangere, caccia a quelli che ammazzano e neanche ce ne accorgiamo.

Migliaia di frammenti, sparsi dall'inizio del mondo su questa superficie sottile. E ancora a volte oso alzare il volto verso di Te e la prima domanda che mi viene è: ma perché ci hai creati.

Caccia all'arroganza di voler sapere. Caccia alle paure, caccia alle illusioni.

Caccia ai terroristi.

Notte e caccia a chi...

Dialoghi reali - come stai

- mi ricordo il signor X, quel giorno che l'ho incontrato e mi ha detto che stava bene

- quindi?

- la settimana dopo è morto

Mi allontano prima che mi si chieda come sto.

mercoledì 7 gennaio 2015

Heaven - canzone per il giorno

Non ho ben capito cosa dovrei volere di più: ci sei tu.

E che cos'è questo Paradiso, dove dovremmo cercare di andare. Amandosi, dicono. Allora, sei tu.

Heaven, Bryan Adams, canzone per il giorno.

Notte e non c'è musica (ma canteremo più forte di prima)

E' tutto il giorno che la musica tace, e dire che ho cercato sollievo anche da sagge canzoni.

Questa notte non c'è musica. Ma non perché ce l'hanno tolta degli assassini da quattro soldi, specializzati solo in vigliaccheria, o chi lo sostiene anche con schermi di "se" e "ma".

No. Non riesco a cantare stasera, perché trattengo il fiato, per il dolore. Ma tornerà. Lo trattengo, perché vorrei solo gridare più forte. Che Dio è buono e misericordioso, e stronzi sono gli uomini che affermano di parlare e agire a suo nome uccidendo altri uomini.

Un fiume di banalità ho da riversare, ma le dico quanto mi pare.

Come, che la libertà è qualcosa di così testardo e irresistibile, che tutti i tentativi di soffocarla sono finiti così: sembra che ti tolgano il fiato, ma è perché stai prendendo un respiro più forte, possente.

Notte e non c'è musica, per rispetto. E perché prendiamo un respiro più forte, per cantare contro ogni follia di vigliacchi.


Solo un saluto

A Capodanno provavo l'insano bisogno di fare gli auguri a ogni passante. Insomma, pensavo: è il primo giorno del 2015 per tutti. Quindi non aprire bocca è scortesia, anche se non conosci la persona in questione. E' un giorno speciale, coraggio.

Coraggio, non ne ho avuto. Al limite, dove ha vacillato, ho optato per un sorriso. E sarà stata suggestione, ma mi pareva di cogliere una certa allegrezza.

Così, mi ha preso un'altra insana sfida, quella di sparare anche un "buongiorno" ogni tanto, a perfetti sconosciuti. E' così triste, quando vedi in ambienti dove tutti si conoscono che c'è chi non ritiene opportuno salutare.

Salutare, verbo. Salutare, diventa aggettivo, soprattutto per chi lo fa.

E allora dico buongiorno, anche a te che non conosco affatto. Spero che lo sia, perché lo meriti, perché ogni giorno è il primo.

martedì 6 gennaio 2015

Notte e sì mi dà ai nervi (e forse...)

Sì, mi dà ai nervi. Che quando si rivolgono a voi, sono offese; agli altri, battute. Che in voi è vezzo, negli altri difetto. Che si ride quando cadono gli altri; quando si cade noi, si esigono lacrime di condivisione.

Sì, mi dà ai nervi questo mondo civilissimo in pubblico, in privato losco e pettegolo. E quando si fa beccare in castagna, per pubblica via, mi dà ai nervi e mi libera.

Perché in voi è vezzo, negli altri difetti.

Notte e sì mi dà ai nervi. Forse, dovrebbe anche a voi.

Dialoghi reali - A ben pensarci

- Quasi quasi mi farei una camomilla.

- Ma hai appena cenato.

- E' vero.

- Non sarebbe meglio un whisky?

- A ben pensarci...

lunedì 5 gennaio 2015

Anche un po'

Anche un po' sperduta, demenziale quanto vuoi tu perché ti possa ritrovare. Anche zero venditrice, a partire da me stessa. Anche un po' confusa e capace di arrabbiarmi subito, incapace di arrabbiarmi fino in fondo.

Anche un po' di tutto, ma saldamente innamorata non di me: di chi mi ha creata. E quando mi commuovo, anche solo per un po', lo amo ancora di più. E anche non abbastanza.

Le campane e la ragione

Poi le campane. Che ragione c'è per annunciare, abbracciare questa notte. Non voglio che le feste se ne vadano, anche se tecnicamente da venticinque anni neanche le posso chiamare feste.

Ma loro cantano e sanno che adesso viene il bello. Che adesso tutto si manifesta. E mi ritrovo, quando riagguanto il silenzio, a dar ragione alle campane.

Notte e ascoltiamo ancora

Ho i colori così confusi nella mente, insieme alle emozioni. Ancora una volta, non torna nulla. Ero immersa in brividi di inverno, mi trovo aggrappata al calore festoso dell'estate.

Il lago placido, in cui sembra sgorgare un fiume di persone. Ragazze che vengono da lontano e sembrano a casa, tra una pizza e una birra. E si riesce a parlare di tutto, anche di ciò che sogniamo.

C'è un artista che non scriverà altre canzoni, perché ha compiuto il suo viaggio e ora deve suonarle per sempre.

C'è un bambino che chiede aiuto, per sé e per tutti quelli che non sentiamo.

C'è l'inverno dannato, che si nasconde. E c'è l'estate falsa, che ci tenta. Ma che importa, finché abbiamo voglia di fermarci ad ascoltare entrambi, e di più.

Notte e ascoltiamo ancora.

Protection - canzone per il giorno

Protezione, questa bizzarra parola che si accosta a entità forse inesistente.

Tanti vogliono protezione. Forse nessuno può darla. Ma è bello credere, come rimanere con la voglia di fuggire.

Protezione, guardando dalla finestra, mentre le dita si sfiorano. Notte dopo notte smettendo di guardare le ombre.

Protection, Donna Summer (and yes, Mr Springsteen), canzone per il giorno.

domenica 4 gennaio 2015

Notte e distanti si sta meglio

Se ne va anche la vecchia taverna, quella sequenza di pasti e di incontri, in fuga dalla collina, non ancora abbastanza vicino al lago.

Saggi e riparati, con la folla ma lontani dalla folla straripante.

Chiude la taverna, perché distanti dal cuore dell'azione apparente è più difficile stare. Forse perché è troppo bello. Perché ti mette di fronte a te stesso e agli occhi di chi si cura davvero di te. Perché ti offre la possibilità di pensare senza rumorose scorciatoie.

Scende la notte sulla vecchia taverna, e mi mancherà. Ma io continuo a pensare, che via dalla folla si stia meglio.

Notte e distanti si sta meglio.

Questo, non lo posso fare più

Quando esplori e pensi: questo, non lo posso fare più...

Può darsi che tu sia realista, forse persino saggio. Definisciti pragmatico e applauditi da solo perché non butti il tempo in mari inutili.

Ma tieniti, anche sottovoce, un dubbio: non è che stai abdicando, rinunciando al dono più  importante, che è la vita? Che è il sogno?

Dialoghi reali - caffè virtuale

Ordiniamo il caffè e continuiamo a parlare. Nel tavolino accanto,una coppia beve trionfalmente i suoi. Da noi non arriva nulla.

Dopo un po' il mio compagno di pranzo si alza: andiamo?

- ma non abbiamo preso il caffè

- ah già 
 Si risiede.

Caffè virtuale. O il caffè dei vicini è talmente più verde che sazia anche noi.

Che cos'è il mio rione

Che cos'è il mio rione. Il luogo dove non sono nata. Il luogo dove non risiedo. Il luogo da cui comunque mi sono allontanata presto, stretta tra il centro e Milano.

Mi hanno strappata in tempi e modi insospettabili e ho perso tanto forse.

Il luogo senza piazza. La chiesa senza campanile. La chiesa con il campanile ritrovato, dopo tante battaglie. Il luogo del sindaco buono, che pregava davanti alla Madonna delle Rose e dalla politica non ha mai guadagnato nulla.

La chiesa dove ti ho detto addio.

Il luogo che sto riscoprendo, grazie a una cucciola curiosa. E tante persone, per la via, chiedono aiuto con gli occhi e voci vacillanti.

Il luogo che è anche un po' mio ufficio. La pasticceria dove bisogna passare a fare gli auguri e bere l'ultimo aperitivo dell'anno con l'amica di una vita e del mio rione: conosciuta all'asilo, dove non volevo stare.

Il mio rione, che ha un nome unico in Italia, e mescola nostalgie a orgoglio.

Il mio rione è quello che ti spinge a scrutare una persona e domandarle: ma tu sei del mio rione? E sta già scorrendo un film, da rivedere insieme.

Blue skies - canzone per la notte

C'è un momento a partire dal quale vedi solo cieli blu. È il clima che sta cambiando; sei tu che alzi lo sguardo, o lo fai nell'istante esatto in cui ti vogliono offrire questo spettacolo.

E tutto attorno cantano, siano gli uccellini o il vento. Ogni dettaglio impeccabile e l'unico guaio - forse - è che i giorni corrano.

Da quel momento in cui scorgi solo cieli blu.

Blue skies, Ella Fitzgerald, canzone per la notte.

sabato 3 gennaio 2015

Notte e c'è una mamma

Poi chiama una mamma e non ho tempo. Non ce n'è mai forse, ma bisogna ascoltare.

E questa mamma ha un figlio che da tre anni è senza lavoro. E si aggrappa a un annuncio che sfacciatamente non riguarda ciò che cerca lui.

Devo spiegarlo. Non riesco. Forse non devo affatto. Quello è l'indirizzo internet, signora.

Lei: vuole che non abbiano bisogno di qualcuno che pulisca?

Adesso, lo credo anch'io, signora.

Notte e c'è una mamma.

Pure and easy - canzone per la notte

Stanchi delle nostre bugie, impegnati ad affidare alla tecnologia altri modi per morire.

Eppure c'è qualcosa che potrebbe persino salvarci: una nota, che risuonò già molto tempo fa.

Pura, semplice, come i primi sogni. Iniziò tutto e tutto può distruggere. O forse quelli siamo noi. 

Pure and easy, The Who, canzone per la notte 

Time ain't running out - canzone per il giorno

Ci sono giorni in cui fissi ogni sequenza. Non puoi sfuggire a quel film, finché riesci a respirare la tua libertà.

Chi non aveva voglia di ascoltare, il sole che non mostrava intenzione di uscire. E come un pugno sul volto.

Con la certezza come un lampo.

Il tempo non sta fuggendo, me ne sto andando io, felice.

Time ain't running out, Ace Frehley, canzone per il giorno. 

venerdì 2 gennaio 2015

Solo due ragazze

Non credo di condividere mezza, un quarto, un centesimo di idea di Greta e Vanessa.

E sono così impotente e ignorante da non sapere cosa sia giusto fare: nemmeno un po'.
Ma augurare che a loro - due ragazze, solo due ragazze - accada il male, credo sia da vigliacchi.
Quasi quanto quelli che le hanno usate e che le stanno minacciando.

Non so nulla. Se non che sono due ragazze.

Chi devo ascoltare

Devo non ascoltare i gufi, posso ignorare i grilli parlanti, che mi amino o no.

Posso infilare cuffiette che mi riparino dal casino del mondo. E ridere forte, per soffocare ogni rumore.

Finché arriva la mia voce: e non posso non ascoltarla.

Notte e se potessi fingere

Se potessi fingere, se potessi anche coltivarne il desiderio, ci proverei.

Ma è così bello fare un'espressione ribelle, scoppiare in una risata o semplicemente andarsene.

Semplicemente, soppeso questa folle parola. Non so fingere e me ne rallegro.

Notte e se potessi fingere.

Happy new year - canzone per la notte

Resterà qualcosa oltre a champagne e fuochi artificiali. E potrà scrollare via quella sensazione di tristezza che stranamente si posa come polvere sulla coda delle feste.

Buon anno, chi se ne frega dello sfarzo o di vette irraggiungibili: andremo perduti, prima o poi. Buon anno se abbiamo una visione, se il vicino è amico  in ogni angolo del mondo.

Sono trascorsi anni, decenni da quella festa degli Abba, altri sogni bruciati. Rimane quello di avere una visione un giorno: in ogni angolo del mondo il vicino è un amico.


Happy new year, Abba, canzone per la notte

giovedì 1 gennaio 2015

Che facciamo

Che faccio, è una domanda che spesso angoscia.

Che facciamo, ha il calore di una risposta.

Memorabile

Tutta questa smania di essere memorabile. E se poi lasci un buon ricordo? Pensa che iella, non se ne andrebbe mai, come una macchia ostinata che neanche uno spot televisivo riesce a cancellare.

Notte e se non funziona lo champagne

Se non funziona lo champagne, cura Lualdi accreditata e trasmessa di generazione in generazione...

Non è un brutto segno. È pessimo.

Notte e se non funziona lo champagne.

Io canzone per la notte

Non ho canzoni per il giorno o per la notte. Per un giorno così speciale da non voler dire niente.

Sono io la canzone, qualcuno ha scritto lo spartito e posso cantare a modo mio. Non voglio tradire quella traccia.

Io sono la canzone e ho la voce bassa, ma aggraziata. Posso persino ballarci sopra. E mettere su il disco, ancora.

Dialoghi reali - l'aperitivo

- buongiorno, che cosa volete di buono?

- io un analcolico

- anch'io oggi no alcol day, non posso neanche mangiare troppo, facciamo un succo di pomodoro

- non abbiamo succo di pomodoro

- uno spritz?

(Amica): uno spritz è alcolico!

- eh ma non hanno succo di pomodoro

- ok ve lo porto con pizzette, tartine, patatine e una nostra specialità

Sguardo di traverso dell'amica.

Torna il barista: ma Marilena, lo sai che il succo di pomodoro non lo teniamo.

Commento fuori onda dell'amica: bastardissima.


Più liberi quindi generosi

Più liberi. Più generosi. Siamo riuniti a ringraziare il Signore e sento queste parole dell'omelia.

Mi piace stringerle subito in un abbraccio.

Forse, quando siamo più liberi, siamo più generosi. O viceversa. O in entrambe le direzioni.

Buon 2015.