lunedì 30 giugno 2014

Se ami solo per te

E se ami solo per te , forse non ho capito niente dell'amore. Ma mi è rimasta una strana certezza, che su quel calesse non ci voglio salire per una strada solitaria.

L'amore è un canto dove le voci si uniscono e non esclude una creatura.

Un canto di erba e cielo, dove non esistono assoli.

Notte con il cielo che sa piangere

Il cielo mischia già le lacrime, anche se non le verserà: sono quelle le più dolorose. Ma le dipinge di una luce che dovrei saper definire.

A volte mi chiedo di fronte a chi contrappone i morti, se abbia mai amato. Perché quando ami davvero chi ha sofferto, credo non ti venga in mente di opporgli un muro di odio e che neanche c'entra.

Si è perduta l'innocenza, nel momento in cui si è seguita l'onda della moda, senza appassionarsi veramente al destino dei popoli.

Chissà se anche per questo le lacrime sono una sofferenza trattenuta.

Notte, con il cielo che piange, che sa piangere.

L'Olanda e via la polvere dai sogni

Non  solo il pur ammirevole ribaltone. Accade nel calcio metafora di vita e ti inietta una energia con cui potresti capovolgere il mondo. Be', basterebbe scuotere un po' la polvere dai sogni, no?

E' che ho anche una perversione personale in tutto questo. Riesco a vedere, e con opportuna, rassicurante compagnia, solo i minuti finali della partita. L'Olanda sta perdendo e mi dispiace terribilmente, quindi guardo quando mi viene garantita consolazione. Ma non voglio crederci e non ci crederò.

Fuori uno, mi preparo a lunga sofferenza. Macché, smentita ancora nella mia - per fortuna - vana scaramanzia. Glaciali per portarsi a casa quel rigore, glaciale per realizzarlo.

Una reazione di cuore, passione, bla bla sì... Ma per dar fuoco efficace alle emozioni, le devi - anche - congelare.

Il rigore in extremis, quel tiro che non parte mai e si infrangerà contro qualche muro, fosse anche la bravura del portiere.

No.

L'Olanda, il calcio è anche solo un promemoria lieve: via la polvere dai sogni. Con freddezza, in apparenza.

All you need is love - canzone per la notte

Che manco mi piaceva, il colpo di grazia le è stato inferto dalla tv per me.

Ma poi così semplice mi è parsa poco semplicistica. Tanto possiamo fare, conoscere, vedere... Eppure nulla è sfuggito ai passaggi precedenti: già fatto, imparato, mostrato.

Sarebbe noioso, se non fosse miracoloso.

Basta l'amore per sopportare e trovare persino affascinante questo fatalismo.

All you need is love, Beatles, canzone per la notte.

Solo tre ragazzi

Dopo una giornata nella natura, il risveglio nel regno dell'uomo. Vigliacco,che uccide tre ragazzi. Non per sbaglio, per difendersi, per ragioni che pur non attutiscono il dolore.

Rapire, uccidere.

E forse si sentono eroi.

Mentre sono solo vigliacchi, che sanno colpire gli indifesi. E che altri indifesi usano all'occasione per colpire.

Ma negli occhi di chi pensano più forte, non guardano mai.

Vigliacchi, che credono di aver vinto, mentre sono perdenti, di fronte ai cuori innocenti che pensano di aver spezzato.

Eyal, Gilad, Naftali. Solo tre ragazzi

Proteggere

Un angolo dove riparare il pensiero, l'ultimo e il più coraggioso. Sotto un frammento di cielo che il vento sta ancora strattonando.

Ma la luce che avvolge, sa proteggere, ancora una volta. E proteggere, significa dargli le ali per mandarlo più lontano. Più lontano, ancora.

Se posso fare qualcosa per te (dialoghi reali)

Nel magma di sfoghi che si riversano sulla pelle dell'anima, non ti viene da parlare facilmente. Eppure incontri un amico di vecchia data e giovane grinta, lo ascolti e senti sempre forte l'empatia.

Così, quasi senza accorgerti, gli confidi un progetto. E lui ti ascolta, che è già un miracolo, poi dice: se posso fare qualcosa per te, io ci sono. Come sempre.

Come sempre, l'abbiamo detto insieme. Io sto volando, perché per un giorno ho udito queste parole. Non le altre, in cima alla classifica: ho bisogno di un favore...

domenica 29 giugno 2014

Linee di luce

Righe che giocano con il mattino e con i sogni sopravvissuti. Li abbracciano, senza imprigionarli, anzi offrono loro una direzione.

Puoi sempre seguirle, se vuoi libertà e non deriva, le linee di luce.

La Grecia, che scoppia il cuore

La Grecia, rieccola, e ti scoppia il cuore. Si arrende, non si arrende...

Poi dicono che la storia si ripete. Sì, anche su un campo di calcio, anche negli occhi degli uomini, che possano salvarti o no. Anche per gioco, perché lo chiamano così.

Ma la Grecia, che scoppia il cuore... è come una favola di cui non ti puoi pentire, di cui non conta il finale: perché è la storia che conta e quello che ti insegna.

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Barrie, l'oltraggio e l'omaggio

A Kirriemuir, tappa d'incanto, qualche anno fa mi ricordo che non prendevano i cellulari. Che gioia, come se la tecnologia ostentasse sacro rispetto della favola di Peter Pan.

L'idiozia è arrivata senza problemi, però, visto che leggo di un attacco vandalico alla tomba di James M. Barrie. Un oltraggio che mi addolora, ma proseguendo nell'articolo apprendo un piccolo dettaglio.

Che Barrie, il grande Barrie, aveva voluto appunto essere sepolto nella sua Kirriemuir, nella tomba di famiglia, il suo nome scritto semplicemente sotto quelli degli altri che erano partiti prima.

Mi è parso un omaggio, lieve e più forte di ogni oltraggio vuoto.

***

Barrie and Scott
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Notte ignari circondati (anzi fiduciosi)

Chissà quanto sapremo o potremo leggere le novità ancora con distanza.

Ignari circondati da ciò che non possiamo capire, anche se non abbiamo esitato a criticare gli altri quando lo affrontavano.

Un mondo enorme, e sempre più stretto, accerchiato dal fanatismo di alto bordo, quello che si nutre dei privilegi e della fede non sa che farsene, una volta usata. E noi ancora a scherzare, a vivere di fuochi fatui e a limitarci a quattro prediche astratte, di tanto in tanto, sui diritti nostri e magari altrui.

Siamo circondati. Eppure che l'incoscienza si addormenti, senza angoscia, perché c'è sempre una luce dentro di noi, così forte e misteriosa che può battere il fanatismo di alto bordo e che cammina nella fede.





Amico pianoforte - canzone per la notte

Un amico che non si lamenta, che non si fa capire se per non quell'esitazione sul "re".

Pochi sanno rimanerti fedele come un pianoforte, che raccolgono le tue note e le diffondono a un tuo cenno. Ma quando ti perdi, si rivestono di silenzio senza sguardi accusatori.

Pomeriggi di noia e solfeggio, e ti sembra di partire. Ma poi ti aggrappati a lui, al pianoforte, al dono che all'inizio non hai apprezzato, ai ricordi di lezioni con la prof saggia e di ripassi con incursioni rock.

Non c'è elettronica, nella vita, che ti possa separare da un amico fedele.

piangendo dissi quanta strada 
dovrò fare insieme a te 
pianoforte 

Amico pianoforte, Umberto Tozzi, canzone per la notte

La divisione e i compagni veri

Nella mia vita ho incontrato parecchie persone che ritenevano di fare strada ed essere più forti, dividendo gli altri in amici e nemici. Solo che essendo se stessi e la propria scalata il criterio, cambiamo i componenti dei due gruppi compatti abbastanza di frequente.

Come un travaso (anche di bile, per tenersi in forma), a seconda della convenienza.

Di queste persone è triste quindi essere nemici, perché semineranno odio attorno. Ma è peggio essere amici, perché il detto popolare è tremendamente vero: sarete amici, finché sarete utili. E si rischia di di assorbire questo comportamento.

È la divisione che frega, perché è il bene e il male sono mischiati in noi. E quindi, anche se immensamente difficile, sarebbe bello guardare gli altri con compassione.

Perché è usando e ingannando così, che si procura male al proprio miglior nemico: se stessi.

Meglio fare meno strada, mi dice Arguta Paffuta, ma con compagni veri. Che sbagliano come te, però almeno non dividono il mondo in buoni e cattivi per sentirsi qualcuno.


Accordiamo la tempesta

Accordiamo la tempesta, le nubi di chi non ama disciolte nella musica.

Un respiro di pace, più forte dei tuoni ostentati. Tuoni, suoni: una lettera che cambia spirito e volume.

Ma a volte chi grida di più, non riesce a sfuggire al suo silenzio. E noi accordiamo la tempesta anche per lui, con un pianoforte scordato.

I posti in cui non posso entrare con te

Ormai i posti in cui non posso entrare con te, perdono fascino. Ci mette piede l'uomo più bastardo e tu, cucciola dal cuore nobile, vorresti abbracciarlo.

Tu sei la misura per cogliere la bellezza del mondo. E le porte chiuse per te, lo sono anche per me.

Il senso del bimbo per il calcio (dialoghi reali)

La cucciola interrompe una partita, perché i bimbi le corrono vicino. Ignari del pericolo, lei potrebbe soffiare loro il pallone da un momento all'altro.

Poi tornano in campo, tranne un ragazzino. La coccola, anche se il calcio gli interessa proprio, spiecalciocaga. Sta iniziando la scuola e vuole fare il portiere.

- come chi, gli chiedo

Lui si imbarazza e incespica: Non conosco i nomi dei giocatori, solo qualcuno come Balotelli, Pirlo, De... de...

- De Rossi

- sì

Segue però la squadra del rione, di miliardari grazie al cielo se ne intende poco. Torna in campo con la sua timidezza frenata da un ricordo: sai che una volta mi hanno fatto giocare con i grandi?

sabato 28 giugno 2014

Notte restando ragazzini

Ragazzini negli occhi, più veloci del temporale. E una figura nota, di schiena, che arriva come al solito prima di me.

Pensava di aver costruito se non il mondo, una città. Oggi si pone tante domande, e anch'io.

Mentre il giorno si stinge e parliamo di tutto ciò che conta e no, ripenso a questo incontro. Quanti dubbi, quante delusioni, ho avvertito nella sua voce. Ma so che non si arrenderà, fino all'ultimo respiro. Si crede vecchio e quanto è ragazzino: lo vedo tornare, curvo ma più veloce del temporale.

Notte restando ragazzini.

Flora and a light in Skye

A woman, again. The end of June feeds history and emotions and Flora MacDonald is light and delight to me. I can remember my first time in Scotland, as I entered the magic wisdom in Skye. Everything was talking about the young, brave lady. Everything was telling us how she helped Bonnie Prince Charlie.

Once again a girl in a world where men shout their courage. Flora, a lady Scotland can't forget. Neither do I when in my dreams I come back to Skye. Seagulls singing with the sea, the prince saved by a young woman is coming.


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Come stai (o il senegalese Mosè)

Vogliamo cantare ancora, o ci salveranno gli africani? Chissà perché mi insegue questo interrogativo, dopo aver letto "Na nga def?" di Luigi Giavini. E oso persino rispondermi: ci salveremo, insieme.

Non sono ottimista solo perché mi inonda di luce la copertina della Nomos, così solare nell'incorniciare la domanda: come stai?

La mia lingua, il mio dialetto non si spezza. Ha escogitato anche esmessu per gli sms, posta su fésbu, poi c'è una magia antica per twitter.

Tuìt, pensa un po' come è vicino al nostro, mitico "ti uì".

Come stai chiede il senegalese Mosè e tutti coloro che Luigi ha ascoltato, incontrando, da ogni angolo del mondo. Una domanda potente, la definisce la mia Regiù Chiara Massazza.

Potente, come una carezza, io credo.

Sorrisi e coltelli

Che cos'è questo bagliore? Vi diranno che sono i sorrisi, invece sono i coltelli.

E da queste false luci, che inducono fuori strada, mi rallegro di essermi allontanata. La luce è quella che non cambia intensità, né natura.

Così soli a tavola

Così soli mentre compiamo uno degli atti più sociali del mondo, mangiare.

Ascoltando Marc Augé, nella piramide Expo, mi sento divisa tra le sensazioni. Da una parte assorbo tutte le contraddizioni del nostro vivere attraverso l'alimentazione. Dall'altra, lui così pacato e serio, non pedante, come un saggio mi rasserena.

Mille immagini mi avvolgono. A volte, sono più in compagnia quando mi fermo nel bar degli studenti a mangiare qualcosa di volante. Un gesto di attenzione da parte dei titolari, l'entusiasmo di un ragazzino a un voto, una persona all'altro tavolino che desidera comunicare.

Partager. Condividere, è tutto.

A volte, mi sento terribilmente sola alle tavolate, soprattutto quando ben presto si rivelano di scena e di gossip. Come se il cibo svuotasse anche le conversazioni e i legami.

Così soli, vacillando in luoghi forse trasformati in nonluoghi.

Eppure guardo questo saggio, penso ai segnali positivi che può dare Expo, al di là del business, e mi metto alla tavola della speranza.

Dialoghi reali - la posizione ansiosa

-allora, quando arrivi, esci e mi trovi sulla piazza a destra

- cioé esco e guardo alla mia destra?

- sì

- praticamente a destra con la stazione alle spalle?

- mi metto al centro

venerdì 27 giugno 2014

Le campane sul cielo bagnato

Le campane sul cielo bagnato, è come se si arrampicassero. Quando stenta una preghiera, la loro voce si innesta su un giorno grigio e sale, senza timore di scivolare.

Quelli che scoprono il calcio ogni quattro anni (o alla prima rogna)

Veniamo a quelli che scoprono il calcio ogni quattro anni, che non hanno mai messo il piede allo stadio. E ti fanno sentire una menta perché sei una tifosa.

Con il cavolo. Lo stadio paradiso? Macché, e la prossima volta che sento "ebrei" ho promesso a me stessa che me ne vado. Ma lì come in ogni angolo di vita.

Oggi leggevo di un simpatico volantino in cui i tifosi se la prendevano con "undici pippe" . Undici, di ogni colore. Perché a noi tifosi  importa solo un colore, quello della maglia. Quindi, guarda un po', a volte lo stadio è quasi meglio di altri angoli di vita dove si giudica una persona per la pelle, il taglio dei capelli, come si veste e quanti soldi si presuma abbia.

Io qui ti giudico - parola peraltro odiosa - da quanto ti batti.

Non chiamerei nessuno negro. Come non mi permetterei di riunire in un'unica fascia di giudizio i bianchi.

Non guardate la tv. non sentiatevi costretti a tifare. Non accorgeretevi del calcio alla prima rogna. Combattete il razzismo: prima, quello dentro di voi, dentro di noi. Perché non è racchiuso in uno stadio, in uno sport. Altrimenti sarebbe così facile eliminarlo.

Voi vedete show, rabbia e montature.

Io credo ancora a un bambino che si illumina perché gioca e gli voglio passare la palla.

Dialoghi reali - Aspetta e vai

- ti aspetto o vado?

- Sì

- Sì che? Vado?

- sì, ma aspetta

Notte creando

C'è un amico che crea poesia con la penna, un altro che lo fa ai fornelli e al bancone. Che gioia essere convocata dal primo al cospetto del secondo.

Che cos'è un libro. Che cos'è un bicchiere. Contengono le parole che si possono pronunciare e molte di più. Come un cuore che si spalanca al cenno di artisti.

Li ammiro e ammiro pure la mia fortuna, una delle tante. Vorrei un po' di quella creatività; per questo mi rifugio nei sogni.

Notte creando, e creando ancora.

Bannockburn and the Scottish ladies

Bannockburn. Men are heroes, kings and soldiers. Independence at last through the battle against a giant who must surrender before the fire of a people.


But I think Scottish ladies are the stars, asking for nothing.

The brave Isabella, who had crowned Robert Bruce, will not come back. The last glimpse in that horrible cage.

Elizabeth will. Ladies who suffer, die, disappear from history books.

So 700 years later let's remember the heroes. And Women first of all.


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E penso a te - canzone per la notte

Quante voci hanno abbracciato questo pensiero, sprigionandolo poi nell'aria.

Lontano, tu nel regno della mia mente, ma anche mentre ti accompagno. Come senza confini, in una terra che si offre liberamente.

Che io apra gli occhi o mi avvicini timida al sonno.

E penso a te, nella versione di Mina, canzone per la notte.

Sacro Cuore

Sacro Cuore. Una luce che non si può descrivere, un rifugio che mi ha seguita invece di farsi cercare. E per non farmi mancare niente, fingevo di non vedere.

Lo sguardo distolto da tutto e tutti, ma basta poco. La statua dai Frati ai cui piedi è così prezioso restare, l'università dove ho compiuto il mio percorso ribelle. L'immaginetta antica, che riposava nel cassetto sopra la mia testa: un giorno, la scopri e non ti abbandona più.

Sacro Cuore, quello che ama e si fa amare in silenzio.

Ci assomigliamo

La mia gemella mi guarda: non ci assomigliamo più. Capelli lunghi, appena mossi; corti e ricci lei. Ci dividono tutti i colori, tranne quello degli occhi.

Ma chi li guarda gli occhi, poi. Chi li guarda più.

Se mettessero occhiali speciali per le anime, forse si ricrederebbero. Perché dopo tanti anni restiamo Gregory e Syme, inconciliabili che pur si scambiano i ruoli. Gli occhiali servono non per scorgere la somiglianza nelle anime, ma il filo che le lega.

giovedì 26 giugno 2014

L'ombra di un volo

L'ombra di un volo tra le macchie di luce di una tapparella.

Il primo movimento, battito d'ali e di speranza. Dura un attimo e profuma di eternità.

Dialoghi reali e storie assurdamente vere

Mi racconta così una ragazza che vuole essere donna, adulta saggia e corazzata.

Anni fa, in un momento in cui non stava bene, le arrivò una telefonata da uno che mi duole un poco definire uomo.

- Ciao, come stai?

No, questo è il sogno. La realtà fu: Ciao, scusa, ti chiedo un piacere? vorrei tagliar fuori quella persona che dici?

Lei di "quella persona" non aveva la minima stima e sapeva quanto male fosse in grado di fare, crogiolandosi nell'invidia. Ma le spiaceva nuocere a qualcuno e la difese ugualmente. 

Anni dopo, quella persona, nello stesso luogo, prosperava e continuava a spargere male. Sostenuta da colui che mi duole un poco definire uomo e da un suo amico molto presunto, che tra gli sport più gettonati dei tempi della frequentazione coltivava quello di parlare male di entrambi.

Io le chiedo: ma non sei pentita di aver difeso quella persona?

No, mi risponde, perché quello è disonesto e si comporta crudelmente. Ma i due che lo volevano far fuori e invece ora lo stanno sostenendo, di più. Sono comunque fortunata, perché si sono allontanati. E sono grata, perché non sono diventata e spero di non diventare come loro.

Notte con i progetti degli amici

Poi trascorri del tempo, prezioso, con un amico che sta vivendo. Lo so, in quel reparto ti curano, come una persona - non un malato - e non conta che tu ne stia andando.

Tutti, ce ne stiamo andando.

Ridiamo di vita, di contestazioni all'inciviltà odierna e la luce filtra tra di noi.

A modo nostro, siamo felici.

Tutti, a modo nostro.

Poi ti tuffi in una serata interminabile, perché nessuno se ne vuole andare. E confidi, e confessi, i tuoi progetti a un amico che si trova a un bivio.

Tutti, siamo a un bivio.

Lui mi dice: sogno che si avveri il tuo. E so che penso lo stesso del suo, che non conosco.

Perché la vita è questa grande rete che si può cogliere solo con un abbraccio.

Notte, con i progetti degli amici.

Un pallone di terra

Se ti buttano fuori dal campo o non ti passano la palla perché prediligono la falsità, non vorrai bucare loro il pallone.

Esci e costruiscine uno tu. Di sabbia, di erba, di fango, di carta: cosa conta. Purché tu faccia il tuo gioco e lo offra a chi vuole essere una squadra, non una stella di una sera.

Getting better - canzone per il giorno

Cielo, che brutto carattere e che pessime abitudini: eppure tutti possono cambiare.

Stare meglio, si può; a volerlo, anche contro tutto.

Basta essere giovani arrabbiati, basta lamentarsi e trovare scuse. Nascondersi nella sabbia e perdersi anche nel cielo.

Ho deciso di stare meglio e sono io che cambio scenario.

Getting better, Beatles, canzone per il giorno

Il compagno diligente

Nonostante tutti i rimbrotti, devo riconoscere un aspetto, anzi due. I corsi mi piacciono - quando non imposti, soprattutto - per la base, ovvero che si impara. Adoro imparare, perché sono una ragazzina.

L'altro elemento positivo è il confronto con le persone, che esercitano la tua professione in diverse declinazioni, quindi una ricchezza incommensurabile. E sono persone, prima di tutto.

Ieri meditavo sul compagno più diligente. E' iscritto a due Ordini e ieri si è fatto due corsi, dalle quattro alle dieci e mezzo, se ho compreso bene. Non si offenderà se affermo che è uno dei meno giovani. Anche perché non è vero.

Pimpante, un sacco di domande e se abbiamo sforato l'orario, è anche per le sue curiosità continue. Il compagno diligente, il compagno ragazzino.

mercoledì 25 giugno 2014

Notte se qualcuno ha visto il calcio

A letto senza partite stasera. E dire che ne ho, da tifare. Squadre antiche e neofite brillanti: basta che io veda calcio.

Tolgo l'audio, mi sconnetto, basta rete e corbellerie. Solo immagini e fingo anche di non vedere tatuaggi, creste, qualsiasi cosa distolga irrimediabilmente dall'azione. Se qualcuno ha visto il calcio passare, per favore me lo dica che dormo più tranquilla. Senza processi, senza polemiche, senza retropensieri e dibattiti sterili.

Il calcio di mio nonno che neanche riusciva a sostenere un squadra, perché lo amava tutto. E i calciatori parlavano quel poco che bastava, ma anche meno.

Se qualcuno ha visto il calcio, profumato di lealtà e sudore, praticato da gente che si divertiva a farlo e a volte lavorava pure "a parte", me lo riporta?

O forse lo sogno, che è meglio, che non c'è più niente da fare.

Il bello di Brooke (Shields)

Quella sembra Brooke Shields. Quella è Brooke Shields. Non più bambolina, o bambolona, non condivido le critiche impietose.

Non so se si sia rifatta tutta o mezza o più: so che mi pare una cinquantenne e forse sta recitando, ma vuol dire che è cresciuta pure in questo. Il trucco che si finge di dimenticare, l'aria di chi combatte e di chi sa per questo essere felice.

Non tesa come la Brooke di Beautiful a confondersi anni e ruoli.

Quella sembra Brooke Shields e mi piace ritrovarla.

martedì 24 giugno 2014

La mia nazionale

Altare e polvere alternati con toni alle stelle. E tutto diventa serio e definitivo. Questione di vita e di morte su cui scannarsi.

Ma io mica li tifavo perché erano eroi, premi Nobel, profeti di umiltà, esempi di vita. Mica li ho sostenuti perché sono ubriaca di pallone.

Era la mia nazionale, tutto qui. Come mi rende fiera ogni risultato di questa nazione, mi spiace il suo andare allo sbando in faccende più serie. Ma non smetto di amarlo, questo Paese, cercando di lavorare per  il suo bene nel mio piccolo. E neanche quella maglia, sgualcita e simbolo di qualcosa più importante per cui sono fortunata: avere una nazione, viverci e da qui amare il mondo.

Chiedo scusa a un pescatore

Chiedo scusa a un pescatore per il ritardo, anche se i pescatori hanno la capacità di attendere, così ammirevole.

Posso usare sue parole a mia discolpa? Che vigliacca sono, ebbene sì.

Finire o non finire? Questo è il problema. Il suo novello dilemma di Amleto è da me totalmente condiviso, nella scrittura come nella lettura. Ricordo ancora il terrore al tema di maturità quando alla seconda facciata io, nota grafomane al liceo, capii che non avevo più niente da scrivere.

Se volete navigare, non solo nella rete che ci inchioda a un tablet, potete scegliere questo specchio d'acqua sincero come l'amore.

Lei usa la rete, io l'amo. I pensieri di Vittorio Salvati, che compagnia ardita eppure rispettosa. Che sanno riconoscere la certezza dell'incertezza, dagli scacchi in su. Perdersi nel mare (la casa editrice si chiama Edizioni tipografia Marina, guarda un po') o nella foresta della vita: non preoccupatevi, un pescatore ci ritroverà.

Notte con le distanze

Com'è prezioso prendere le distanze. Ti riaffacci e vedi che se la cantano e se la suonano, tra di loro. Il mondo attorno sta cambiando, ma troppi sono fermi a riti che hanno sempre i medesimi protagonisti.

Cammino, pensierosa. Poi scorgo al volante un vecchio amico, che pensavo all'estero. È un'ottima persona, innamorata del suo lavoro e della cultura, anche della città in modo autentico. Pure suo figlio è una persona meravigliosa, lo so da lui e dai social. Ed è anche un ottimo figlio.

Condividiamo anche un viaggio periglioso in Scozia: perché c'era un cantiere tra il nostro albergo e l'impianto sportivo, per cui ogni sera ci si perdeva tra le risate.

Che viaggio, l'ultimo prima del più grande dolore della mia vita. Con noi anche un uomo che sapeva cogliere ogni bellezza della "mia" terra e dell'umanità intera.

L'amico torna con manovra coraggiosa ed è gioia pura. Resiste, la gioia, anche alla notizia che quel compagno di viaggio è in difficoltà.

Dovevamo trovarci oggi, tra riti con i medesimi protagonisti e voglia di abbracciare la città che non va in passerella. Dovevamo trovarci per andare a trovare lui, compagno di viaggio che merita l'abbraccio più forte.

Prendere le distanze, per trovarsi.

Slave to love - canzone per la notte

No, non va bene. Meriam ancora bloccata, altre ragazze rapite in Nigeria e i giovani israeliani prigionieri. Colpe inventate, vergognosamente, coperte sbandierando religioni da uomini senza fede.

Schiavi delle loro menzogne.

Servirebbe così poco, servirebbe tutto. Con tempeste e il mondo che crolla, io lì ad aspettarti. Al solito posto, lo prometto.

Schiava dell'Amore, unica prigionia concessa perché ti regala la libertà prima che tu te ne accorga.

Anche se il mondo cambierà, io rimarrò la stessa.

Slave to love, Bryan Ferry, canzone per la notte.

Dialoghi reali - subdola io

- ma questo golfino, l'hai preso nel negozio A?

Nota d'autore: il negozio A è il suo preferito. Mentre io prediligo il B, che detesta. Devo sondare.

Resto evasiva, per sicurezza: mi sembra di sì. Non ti piace?

- Certo, è proprio bello.

- ah no, adesso mi viene in mente; l'ho comprato nel negozio B.

Silenzio di sdegno. Sì, subdola io.

lunedì 23 giugno 2014

Come on and dance - canzone per il giorno

Lo so, è un po' hot per il giorno. Ma tutti questi ragazzini in giro, dai Rolling Stones ai Motorhead passando per gli Aerosmith, mi confondono le idee.

Diventano elettici persino per Sandra Dee, che è adorabile, ma non pensavo conturbante: Grease docet.

La realtà è che ogni giorno si svegliano un leone e una gazzella: non ho mai capito chi arrivi prima alla fine, ma mi sa che è meglio danzare.

Come on and dance, Motley Crue, canzone per il giorno.

Festa in una città vera

Quella che è sempre stata festa per me, ora si lascia solo intravedere. Per me e tanti in viaggio.

Forse proprio per questo, noi la sentiamo davvero. In viaggio e così vicini, innamorati della nostra città, con i suoi vuoti, le sue follie, i suoi tradimenti, le sue cadute. Basta un raggio sulla basilica e mi fanno solo sorridere le scene e la retorica, vedo solo i volti di chi ti sostiene e ama ogni giorno.

Non ti possono usare.
Tu sei vera e ti voglio bene, città mia.

Buona patronale.

Notte per un bimbo, giorno per una mamma

Mi ero appena illuminata per Meriam, liberata in Sudan. Un giorno che si univa alla notte, e non erano i lampi a mandare luce di gioia.

Poi leggo un'altra notizia: i dettagli della morte di un ragazzino israeliano, ucciso dal fuoco siriano. Si chiama Mohammad, sì, questo ragazzo è un arabo israeliano. Non fa differenza, per l'amore. Né per l'odio.

Questo ragazzino che stava per cominciare le sue vacanze scolastiche, è morto tra le braccia del papà.

Buona notte, caro Mohammad. Cerco di consolarmi con il giorno di Meriam, ma non ci si può consolare su questa terra, non davvero.

Dialoghi reali - attenti alle donne

A - ma sai com'è brutta quella? Proprio un orrore

B - ma dai...

A - ti dico che è così. E con tutte le arie che si dà

B - ma piantala!

Alza la testa C, la donna più gentile del mondo, e arriva - Va bene, dai voglio proprio vedere.

B - ecco, sgridarla.

C arriva e commenta - Ma è bruttissima!

Mi ribello, ora arrivo io allo schermo. Primo commento - acci, che orrore.

Attenti alle donne, anche gentili.

domenica 22 giugno 2014

Libri come l'edera

Finalmente l'intitolazione, prof. La biblioteca che vive grazie a lei e continuiamo a imparare. A desiderarlo, che è condizione di vita.

Questa mattina mi sembra di camminare nel suo giardino. Di ascoltarla ancora, tra la natura che partecipa e annuisce. Nel suo studio con i libri che si arrampicano come edera.

Non è una lezione, ma un dono. Fiori impulsivi e ordinati, in una biblioteca che si nutre d'amore e non consente l'indifferenza. Sto passeggiando nel giardino sotto il suo sorriso che tutti abbraccia.

Grazie, professor Roggia.

Le promesse

Le promesse... Le prendo, le mordo, le guardo con un filo di autoriprovazione magari. Ma le mantengo.

Non dimentico i pegni e non cambio preferiti ogni istante. Non è un merito, anche se costa fatica.

La promessa è ciò che ci rende umani. Perché gli animali spesso in questo, silenziosamente, ci hanno già superati.

Notte con la preghiera dell'erba

Ce l'ho ancora sulla pelle, tanto che mi sembra che mi sorrida. L'erba che accoglie passi e riflessioni, lasciandosi catturare dall'ombra. Non un tappeto uniforme e monotono, bensì macchie di vita.

E anche ora che è buio, splende a modo suo nel parco, fresca e addormentata. Tanto che arriva ai miei sogni, come una preghiera. Quella della canzone, o della creatura che si preoccupa per le altre. Persino per me.

Notte con la preghiera dell'erba.

I say a little prayer - canzone per la notte

Complice un (ormai) vecchio film, medito: si può dire cose dolcissime, qualcuno le definirebbe sdolcinate, con un ritmo leggero e disincantato quasi.

Appena svegli, prima di vestirmi, di truccarmi, di salire sul bus. Ogni momento è legato alla necessità di amare e pregare per chi amo e amerò sempre.

Nel momento in cui mi sveglio. Nel momento in cui mi addormento, recito una preghiera per te. Ed è la mia canzone.

I say a little prayer, Aretha Franklin, canzone per la notte.

Dialoghi reali - se divento così

- No, ma se divento così invecchiando me lo dici? Perché non lo sopporterei. Se divento ansiosa e pesante, mi avvisi per favore?

Silenzio.

(Dubbio) - ma magari sono già così, cribbio.

- Appunto

A volte il silenzio è migliore.

Dialoghi reali - se divento così

- No, ma se divento così invecchiando me lo dici? Perché non lo sopporterei. Se divento ansiosa e pesante, mi avvisi per favore?

Silenzio.

(Dubbio) - ma magari sono già così, cribbio.

- Appunto

A volte il silenzio è migliore.

C'è tutto uno sport

Autoassoluzione preliminare: passo per una calciofanatica. Pazza per quello vero, che respiri, non solo attraverso tv, strepitare sul nulla e milioni.  Amo pure i Mondiali, senza pudore, al loro posto giusto.

Ma che magone, leggendo ad esempio il Guardian, la homepage. In alto la sfida in Brasile, nonostante l'esito inglese. Scopro però che l'Inghilterra se la sta cavando bene nel cricket, il rugby mostra i denti, esiste l'automobilismo e leggo un'intervista meravigliosa di tennis.

Con la stessa fierezza, la stessa ferocia stimolatrice, se serve.

C'è tutto uno sport, che merita la nostra homepage.

sabato 21 giugno 2014

Notte di vigna, notte di vita

Le terre di don Giacomo, patrimonio dell'umanità. Questo pensiero mi ha accompagnata per l'intera giornata, mettendo la testa nella porta delle incombenze e sorridendomi con un profumo o un'ombra di colore.

Il primo vino,nella casa fresca, e io con il bicchiere da adulta, o così credevo. Don Cauda e il sorriso con cui ci accoglieva, lo stesso con cui abbracciava la natura e i suoi doni, per restituirli poi alla creature.

Quanto ho imparato, da quei momenti e da quelli trasmessi poi da mio padre. L'importanza di una bottiglia, non per fare i fighi, ma per vivere e celebrare la vita. Il nutrimento del corpo e dell'anima prima di tutto.

Natura. Cultura. Lavoro. Su quelle terre ho camminato, respirato, gioito, anche preso delusioni, perché sono terre specchio di vita e incontri pure chi si approfitta, chi non ti prende sul serio o ti sembra chissà che si metta in testa.

Rispetto. Ciò che mi ha insegnato don Giacomo, con la sua storia umile e coraggiosa. Mio padre, innamorato del Piemonte, e io l'ho seguito, perché ho fame di vita. Non stritolati in un magma grigio, ma spalancati a caccia di cielo, che poi ti stordisce tanto è infinito.

Notte di vigna, notte di vita.

Chi è più innamorato

Due ragazzi sulla panchina si scambiano baci, la pelle esposta come i sentimenti.  Su un altro sedile, poco più in là, due anziani. Non si sfiorano neppure e sono vestiti di scuro. Lei si china sui piedi doloranti e lui la guarda.

Chi è più innamorato. Chi ha la pazienza, forse, di restare su quella panchina a guardare e se ci sarà un bacio, uno ancora, lo offrirà a una carezza della penombra.

Tu non mi basti mai - canzone per la notte

Intercetto piacevolmente ora una canzone postata da un'amica penso in pieno giorno. La estendo alla notte, come una danza che non si vuole fermare.

Mai. Quante volte compare questa parola, viaggia sognando e piegandosi a desideri estremi, persino inimmaginabili nella loro devozione.

Amore da indossare, respirare, ospitare.

Vorrei essere il cielo sotto il quale dormirai.

Tu non mi basti mai, Lucio Dalla, canzone per la notte.

La capriola del vecchietto

Geniale, la copertina del Bild. E grazie a chi me l'ha fatta notare.

Grazie, vecchietto, grida il giornale, celebrando Klose. Che salva un risultato e strapazza un record. Grazie, vecchio, immortalato mentre esegue una gioiosa capriola.

Come tanti che sono bollati come vecchi, in professione e vita, e sanno fare meraviglie. O potrebbero, se si credesse in loro.

Farfalla controcolore

La farfalla gialla,  controcolore, una stonatura di sfumature che si sono inventati gli umani.

Una farfalla gialla, che viene a sbattere, ma perché la precedenza è mia, perché sono più grande? Allora mi scuso, spiandone con ammirazione i movimenti, troppo perfetti per me. Non conosco invidia, né posso imitare ciò che conosce tanta grazia.

Posso solo salutarla e ringraziare il creatore di anime e colori.

Dialoghi reali - il declinare di certezze

- Devo svoltare a destra?

-  Sì, assolutamente

- Sei sicuro?

- a me sembra di sì

Piede indeciso si aggira sui pedali

venerdì 20 giugno 2014

Notte con la palla e un sogno azzurro

È tutto metafora di vita, d'accordo, ma il calcio a volte di più. Sei un idolo, sei un pirla, nel giro di due nanosecondi. Sei la squadra migliore del secolo e la peggio gioventù. E chi ti giudica, è spesso nella sua comoda poltrona.

Io che amo il calcio, e non il risultato, da una vita, sono pure seccata dalla posizione centrale in troppi giornali, quando il mondo continua a sgretolarsi o ci sono Vittorie da celebrare. E francamente ho la nausea quando sento parlare delle fatiche e condizioni disumane dei nostri giocatori. Mio Dio, è il loro mestiere, fanno quello: mica è l'impegno dopo una giornata di lavoro. Con il caldo e il sole sulla testa lavorano tutto il giorno i muratori e va bene che è la categoria nel mirino del momento, ma torniamo sulla terra.


Palla al centro please. Io stanotte la rilancio lontano e voglio rincorrerla con un sorriso. Per fortuna, sono solo una donna - ah ah - occupata ad appassionarmi, non a fracassarmi le passioni.

Chi riparte, è felice. E fa felice gli altri.

Io sogno azzurro, fino alla fine e più.

Dialoghi reali - listen to me

- hai un gatto?

- No

 - come si chiama?

Mah, immagino gatto invisibile. Intanto, quando hai tempo mi ascolti?

Un magnifico pensiero

Ho un magnifico pensiero, che si aggrappa al primo raggio o alla prima nube, per muoversi e danzare.

E quel pensiero passa da te. Non si ferma, solo perché ama farsi rincorrere e anche solo guardare da lontano. Soprattutto, perché gli piace tornare da te.

Summer nights (nuova) canzone per la notte

Poi arrivano, le notti d'estate. L'attesa sciolta effervescente in un bicchiere. Complice una partita, la voglia di correre al lago, un piatto che ti guarda indifferente perché ti ha già conquistato.

Dimmi di più. Piccoli racconti estivi, dove l'avventura si colora di particolari che cambieranno nel tempo.

Ho incontrato te, in una notte d'estate. E non sono più riuscita a credere in un'altra stagione.

Summer nights, Travolta & Newton-John, canzone per la notte

Niente, in abbondanza

Attenzione a non chiedere niente: si rischia di riceverlo in abbondanza. E attenzione a ricompensare così chi nulla chiede, perché il nulla sempre torna.

Rocky Horror super lezione, che bello scambio di filosofia dell'ingratitudine in due battute. Poi dai torto ad Arguta Paffuta che lo mette tra i suoi libri di testo, questo film.


Magenta and Frank Furter:
M: I ask for nothing F: and you shall receive it in abundance

    giovedì 19 giugno 2014

    Dialoghi reali - in media non disturbi

    Lo racconto tutto, anche se mi è scappato l'incipit sui social. A volte, è vero, sono pessima comunicatrice, perché - specialmente per scrivere - mi serve la musica dura nelle orecchie. Devo pentirmi? Sarei tentata di tornare nel mondo e oggi dopo aver detto penso tra le due e tre frasi, sento...

    - in media non mi disturbi, perché hai le cuffiette

    - vuoi dire che ora disturbo?

    - è che adesso continui a parlare.

    Dal non sentire al non parlare: come sono utile a tutti, non solo a me. A questo punto rispondo con un sorriso: perché quella persona è un mio sole. E non solo perché in media non la disturbo. È che lei parla moltissimo, ma mai per fare del male.

    Notte con la fortuna di amici

    Mi riprendo tempo e telefono. Chiamo amici, che so impegnatissimi, perché vorrei salutarli dal vivo e comunicare anche così la mia gioia di conoscerli, da tempo.

    A uno, mando un sms, ma non ci stiamo nell'orario, perché lui esce prima. Sento il rammarico e mi invita domani. Chiamo un altro, sommerso di riunioni, ma mi risponde per sincerarsi: è urgente? Mica può accadere che la piccola Malu abbia bisogno di lui e non abbia sostegno. Il terzo mi invita a bere il caffè, in ufficio. Ci vado con il cane, che piagnucola che vuole tornare nel parco, ma quando usciamo vuole tornare da lui, un ragazzaccio saggio.

    Il quarto, non risponde. È il mio fratellino e sono serena perché ci sentiamo quasi tutti i giorni. Verso sera, mi richiama e mi dà una notizia meravigliosa, degna di quella di due giorni fa, una battaglia fondamentale vinta da un comune amico.

    Questa sera è come se guardassi quattro petali, così diversi che compongono però un fiore perfetto. E contemplo anche la mia fortuna, riconoscente.

    Not for the innocent - canzone per la notte

    Mi rincorre per assonanza una canzone dimenticata, eppure amata. Perché era sporca e cattiva, ma qualcosa nell'aria non ti convinceva.

    Come se quel trascinare un urlo finale volesse mettere in discussione tutto: non siamo per gli innocenti, siamo brutti e crudeli e dovete rinchiudervi se volete essere al sicuro.

    Ma chi è innocente, era il dubbio amarognolo che ti lasciava la canzone? E me lo lascia, oggi più che mai.

    Questo passaggio è dedicato anche alla mia grande prof di piano, che accettò senza battere ciglio in regalo un nastro in cui c'era anche questa canzone. La mia piccola nota di ribellione a Bach che la fece sorridere, non giudicare.

    Not for the innocent, Kiss, canzone per la notte.

    Presunzione

    Presunzione d'innocenza. Come è possibile che sia scomparsa, calpestata, annichilita?

    Non è sparita, è rimasta solo la presunzione.

    I'm ready - canzone per il giorno

    La confessione di una sfilza di debolezze, e un mondo che non si può annegare nel gin (tra l'altro a noi non piace, vero Arguta Paffuta) e nella dinamite (anche meno).

    Ma c'è qualcosa di semplice e commovente in questa canzone, racchiuso in un grido, una promessa.

    Sono pronto. Pronto come può essere chiunque. Non ci sono imprese eroiche a chiamare, solo la più dolce e importante del mondo.

    Sono pronto per te, canta Steven e noi lo seguiamo. La speranza che mantiene tale è che dall'altra parte ci sia qualcuno pronto quanto lui.

    Solo molto amore può farci stare bene.

    I'm ready, Aerosmith, canzone per il giorno.

    Snape, the writer and the Queen

    Three months, less now. I'm celebrating in a strange way: following Snape. You know, he's my fav character in "Harry Potter". From the very start. Perhaps it's just I can't believe one is bad, Red Cross is coming.

    Maybe it's just I hate what looks too easy.

    Even if I'm studying and learning, I should admit I'm a bit disappointed by Mrs. Rowling's donation to "Better together" campaign in Scotland. Of course, this is reality, no magic world, but it's hard in my imagination not to see Harry pointing his wand. Snape is looking silent, I hope.

    Meanwhile I admire the Queen's neutrality. In Italy I don't think I'd find anyone willing to keep it.

    Good morning, Scotland. Less than three months and I'll be hugging you.

    mercoledì 18 giugno 2014

    Riuscire a fare tutto

    A volte, non riesco a fare tutto. È quando ho ancora voglia di fare Qualcosa.

    Trasformo tutto

    Ho cercato la mia strada, meglio se tra alberi e grovigli di umanità, dappertutto. Un cartello che indicasse mezza direzione, un indizio soltanto. E sempre la risposta fuori di me.

    Invece, è dentro: così chiara da annebbiare la vista.

    Trasformo tutto. Come una strega un po' distratta, non lo faccio sempre apposta. Ma so cambiare ogni      cosa, a volte persino me.

    Notte con gli ultimi dubbi

    Un corso è un modo per tenersi vivi e svegli su ciò che fai, ma anche sulla vita. Specialmente confrontandosi con altre persone.

    In questi casi, colleghi. Così mi porto gli ultimi dubbi. Siamo tutti dichiaratamente nauseati, tristi, indignati per la piega che ha preso la cronaca, in questi giorni più che mai. Distinguiamo un confine superato, e non solo su carte e codici.

    È un confine di rispetto e sensibilità, parole che da qualche parte devono ancora avere significato.

    Così mi chiedo: ma se siamo tutti d'accordo, perché sta accadendo ciò? È la solita storia del primo che poi trascina tutti gli altri, in una gara del peggio. O il nostro mestiere, la nostra epoca, hanno raggiunto un livello di morbosità ormai autodistruttivo, oltre che distruttivo?

    Non lo so. So solo che questa è una notte con molti dubbi e vorrei che questi non fossero i primi domani.

    Dialoghi reali - Ditelo con una mail

    Drin driiiin
    -buongiorno, sono tizio. Le ho appena mandato una mail, volevo sapere se l'ha ricevuta

    - sì, grazie

    - che cosa risponde?

    - visto che l'ha appena mandata, me la lascia leggere?

    - va bene, allora la richiamo.

    In tutto questo, mi chiedo: perché hanno inventato le mail?

    Non devi piangere - canzone per la notte

    Vivere bene è ridere, lo sai? Alberto Camerini ne è perfettamente cosciente. Spolvero questa canzone adolescenziale, che risolve tutto così facilmente.

    Non piangere così, tutto passerà, stasera cosa fai. Ogni grana della vita da ragazzini può essere affrontata così; eppure ricordo come ogni grana fosse un dramma.

    Chissà se le canzoni di Camerini fossero una consolazione. Più di tutti: succede a tutti e oggi tocca a te.

    Un piccolo verdetto universale pronunciato da labbra adolescenti, che sono le più sagge anche quando sembrano riderci su.

    Non devi piangere, Camerini, canzone per la notte.

    martedì 17 giugno 2014

    Notte senza vedere nero

    Nelle giornate in cui vedi più nero, la luce arriva in tanti modi. Il più solare, quando una notizia stupenda abbraccia un'amica, una donna dal cuore grande.

    Senti il calore, l'ispirazione di ogni raggio che quella gioia ti procura. E ti addormenti così, immersa nella luminosità che non hai cercato, un dono per te e per lei.

    Notte, senza vedere nero.

    Shame on you - canzone per la notte

    Un dubbio epico: sono in paradiso o in Miami Vice? L'enigma non è mai sciolto, se non nell'acqua dell'ironia.

    Toccasana Aerosmith, che dall'album Done with mirrors siete ripartiti. E pochi ci avrebbero scommesso. Io presi in mano quello strano Lp, stupita che la band osannata dai miei gruppi giovincelli esistesse anche nel presente.

    Ridere forte, prendersela con se stessi, ma non avere paura di dire a nessuno: vergognati. Anche allo specchio.

    E ridere in faccia, più forte più forte, a chi cerca di portarti via l'anima.

    Shame on you, Aerosmith, canzone per la notte.

    Nemico in casa. Nel cuore

    Costruire barricate, inferriate, porte sofisticate e allarmate: cosa importa. A cosa serve.

    Il dolore di Motta Visconti, insopportabile quasi quanto i dibattiti sterili, ci fa parlare del nemico in casa.

    È vero, ma fosse così, quasi tollerabile con brillanti ragionamenti. È nel cuore.

    Mambo italiano - canzone per il giorno

    Su tutto questo sciame di tristezza voglio mettere una canzone di vita. Una danza che unisce: non è calabrese o piemontese, ma appartiene a ciascuno di noi.

    E prendere le parole, gonfiarle, svuotarle, giocarci per dare un sorriso.

    La storia qui è finita, o si può avere voglia di farla ripartire. Basta riuscire a cantare, ancora.

    Mambo italiano, Bob Merrill (versione Carosone), canzone per il giorno.

    Dialoghi reali - meteo sfiducia

    Sveglia all'alba, arrivano le piantine. Il giardiniere ci salverà, iuppi. Da ieri il pronostico è pioggia sulla città, ma a quanto pare l'arte del verde non si fa scoraggiare. Pronti!

    Drin.
    - sì, è piovuto. Sì, è bagnato... Va bene, a domani.

    E domani, sveglia all'alba. Arrivano le piantine. Forse.


    lunedì 16 giugno 2014

    Notte senza tutte queste parole

    Tutte queste parole, chissà da dove vengono. Eppure di parole dovrei intendermene un poco.

    Al contrario, con gli anni le perdo per strada, in un'emorragia di certezze.

    Già, tutte queste certezze, chissà da dove vengono. Come uno ha massacrato, perché, quanto merita.

    Io le lascio per strada, insieme alle parole, perché non le voglio nel mio cuore.

    Notte, senza tutte queste parole, queste certezze.

    Se rubi la scena

    Se rubi la scena, non basta a diventare protagonista.

    Perché sul palco serve sudore, non un filo di trucco e arroganza. E anche se dovessi strappare applausi, sopporterai il silenzio quando si fermeranno?

    Dialoghi reali - l'estate

    Benvenuta tempestina, lo sguardo torna all'attaccapanni.

    - Mmmm, dici che devo mettere la giacca? Farà freddo?

    - perché?

    - c'è il vento, forse pioverà

    - Ma è estate!

    Esco, subito colta dai brividi. Con un dubbio filosofico: perché non c'è mai un giusto mezzo tra te e i Tg?

    La guerra - canzone per il giorno

    Senza fare tante storie,lascia, parti, muori. Non entrare mai nei libri, riservati ai generali.

    E oggi che si comunica tutto, si sa sempre meno o, peggio, meno importa. Guerre troppo lontane o troppo vicine per essere annotate. Se non ci sono i nemici che fa figo contestare, il conflitto è ancora più silenzioso.

    Senza fare tante storie si continua a  vivere, convinti di essere al riparo.

    La guerra, (in omaggio alla memoria di) Sergio Endrigo, canzone per il giorno.

    Hai ragione

    Vorrei dirti che hai ragione, ma non mi viene. Così, per prepararmi a pronunciare quella frase me la dico allo specchio.

    Arguta Paffuta

    domenica 15 giugno 2014

    Sogni e alibi

    L'aria fredda e cocciuta si insinua nel mio giugno, nei sogni ancora tiepidi, nella fame di eternità. Nei piccoli timori , nei dubbi smisurati, tra le dita che afferravano il cuscino.

    Comanda lei, ma prima o poi si arrenderà, lascia intendere. Se l'ultimo sogno si distaccherà e andrà per la sua strada, piantandola di pretendere di portare tutti con sé. Alibi per non muoversi, che l'aria fresca scuote.

    Gentilezza estrema

    Pausa pranzo da prendere con leggerezza, perché sono un po' sottosopra. Così freno l'entusiasmo culinario della barista, che infatti mi porta qualcosa di lieve come l'aria che riesce a mantenersi fresca in quell'angolo del locale.

    Hai tutto? Va bene? Vuoi anche questo? Già è gentile, di suo; oggi è una chioccia anche più premurosa.

    Terminato il caffè, si avvicina e si rassicura che io sta proprio bene. Poi mi dice: e se vuoi fare un pisolino, tanto non c'è più nessuno, stai lì tranquilla e ti sveglio io quando vuoi.

    Cavolo, non sa che già sto per tirar fuori la copertina. Anzi te lo rivelo: ho un appuntamento tra dieci minuti. E lei rilancia: eh, ma cinque minuti puoi.

    Così è la gentilezza estrema, che ti tenta a essere gentile con te stessa.

    Notte con lo stile di Hart

    Mi scrollo via la brutta Francia-Honduras. Brutta, non perché io sia antifrancese: mi è persino simpatico Deschamps nonostante il suo passaggio italiano con la maglia sbagliata (dai, amici juventini, perdonatemi).

    Perché mi sembrava più rugby, perché non c'era storia. E soprattutto perché questa "goaltechnology" mi mette l'ansia: alla fine, l'ultima decisione è umana, per fortuna, perché tormentarci con false certezze?

    Allora mi addormento con una bella visione dei Mondiali, che non c'entra con i risultati. Tra i vari vizi e paradossi miei, c'è una predilezione per i portieri della nazionale inglese. Ero una grande estimatrice di Seaman e mi piace anche Hart. Ancora di più dopo la visione di sabato sera: lui che rischia di beccarsi un - altro - gol, salvato dalla traversa. Finito lì? No, ammira e si congratula con l'avversario.

    Questo è calcio, signore. Anzi sir.

    Notte, con lo stile di Hart.

    Oba-ba-luu-ba canzone per la notte

    Superata in cinque minuti la difficoltà di scrivere il titolo, mi tuffo nel concetto che dà il benvenuto: a zigo ago c'era un mago con la faccia blu.

    Naturalmente, molti di voi non la ricorderanno perché troppo giovani, altri ostenteranno amnesia per sembrarlo. Ma questa sigla tv nel suo piccolo ha celebrato la necessità di trovare una parola magica e di accostarla a un sogno, diverso per ciascuno.

    E ha anche sancito una verità: basta crederci un po'. Ognuno può trovarsi a zigo-ago e incontrare un personaggio che può apparire buffo, ma ti spalanca una magia.

    Oba-ba-luu-ba, Daniela Goggi, canzone per la notte.

    Bollino azzurro

    Non sono una fan di Prandelli e ho più di un giocatore della nazionale che mi sta sul piloro. Già va di lusso che c'è il mio Danny e mi garba l'iniezione granata.

    Mi è antipatico quello, non mi va la squadra di quegli altri? Embè, metto un bollino azzurro sulla faccia e riparto.

    Non faccio follie per lei, non mi metto a criticare per fare scena, sono devota con garbo dopo il "tradimento" (non rinnegato, rielaborato) di 32 anni fa.

    È la mia nazionale di calcio, la sostengo come la nazionale di ogni sport, perché è il mio Paese e quando lo strozzerei è per troppo amore.

    Non è un obbligo per tutti, anche se sarebbe generoso non rompere le scatole a chi si gode lo spettacolo. Perché qualche momento di felicità o svago o pazzia è concesso a tutti, perché molti - se non tutti - hanno una vita complicata.

    Bollino azzurro, me lo appiccico nella gioia e nel dolore.

    Tutto è animale

    Tutto è animale. Persino quella foglia che sembra implorarti di non spezzarla, se la ascolti. Il filo d'erba assetato che accetta senza parlare. E nessuno scuote la testa meglio del mio pino, annuisce di rado come i veri saggi.

    Persino una pietra sa brillare così intensamente, da vibrare.

    Tutto ha un'anima. Noi forse.

    sabato 14 giugno 2014

    Notte con hashtag confusi

    Ti ascolto, guardo la partita, leggo dei ragazzi israeliani rapiti, dei massacri in Iraq e delle sofferenze negli angoli più ignorati del mondo.

    Twitto. Dovrei avere il coraggio di ricostruire la cronologia dei miei tweet e vedere l'assurdità degli accostamenti, scandita da raffica di hashtag.

    Mi dico di essere un'emerita imbecille, una superficiale. Forse è così. O forse così è la vita, come le maschere del teatro mischiano lacrime e sorridere.

    Notte con hashtag confusi. Ma se devo sceglierne uno, so quale stanotte.

    #bringbackourboys

    Stella stai - canzone per la notte

    Quell'album che mi piaceva di meno, o meglio questa canzone che mi piaceva di meno rispetto a "Gloria".

    Poi spulciando ogni pezzo, ne ho trovati almeno due eccezionali. Invece, "Stella stai" era sempre la canzone che ascoltavo di fretta, come se avessi pagato un biglietto. Ci vogliono anni prima che io la senta dentro di me, in un modo differente.

    Un inganno, una consolazione, un'implorazione. Le "s" si inseguono e forse disegnano questa stella nel cielo. Immensa o minuscola, a seconda di ciò che sogniamo. A volte bisogna scherzare e fingere di essere una canzonetta, per amare davvero.

    colorando il cielo del sud
    chi viene fuori sei tu


    Stella stai, Umberto Tozzi, canzone per la notte.


    Dialoghi reali - la Svizzera 2

    - Sì, ma ti rendi conto che mi ha tormentato per togliere le medicine dalla borsa prima di andare in Svizzera, "perché non si sa mai"?

    - Be', non ha torto

    Non le rimetto più

    venerdì 13 giugno 2014

    Scegliere

    Spesso, il giorno si alza quando vuole lui. Come se potesse scegliere

    Come se potesse farlo, ciascuno di noi.

    E mi va di credergli

    Figo o

    C'è ancora qualcuno - dosi a piacere - convinto che essere stronzo faccia figo. Mentre è semplicemente essere stronzo.

    Arguta Paffuta

    Dialoghi reali - la Svizzera

    - Ma devi andare in Svizzera?

    - Sì.

    - Allora togli le medicine dalla borsa.

    -  E perché? sono medicine

    - Metti che non ci credono

    - Ma scusa, sono medicine e c'è tanto di scritta su ciò che sono

    - Non si sa mai, io le toglierei dalla borsa.

    - Ma figurati.

    Tolte.

    La prima quasi non ci crede

    La prima ortensia, quasi non ci crede. Tocca e lascia cadere la medaglia del sole, per poi rifugiarsi alla penombra.

    Come una brezza di solitudine, le avvicina gli altri fiori ancora intrappolati nell'idea di ciò che saranno. Lei, che ha osato per tutti, non recrimina, né si contempla.

    Arran fading and coming back

    I can feel Arran is fading. And yet it's time to come back.

    The gentle air recalling the metal inn, where at dawn a man with muscles, tattoo and beard served a kind breakfast. The delicate animal in the wood, stopping and watching us. Flowers are indifferent and sweetly serious.

    It's fading like every island when you go back to land and reality. Yet it's calling, while combing her hair, Scottish Loreley.

    giovedì 12 giugno 2014

    Idee sparse sul cuscino

    Rintracci le idee sparse sul cuscino, scivolate fuori dai sogni, illuse da un falso temporale e fregate dall'afa più grintosa. Sono rimaste lì, boccheggianti a guardarti.

    Non perdere tempo a decidere se buttarle o riprenderle: quelle che dal cuore dei sogni, non si allontanano veramente mai. Ma puoi soffocarle, addormentandoti sulla loro delicata caparbietà.

    Notte con il mondo intero

    La giornata iniziata con un messaggio rinfrescato dal mare della Grecia. E siccome il caldo è duro a morire, si chiude con una carezza di Norvegia.

    Il mondo ruota attorno a un pallone e io, tifosa cronica, ho spento tutto. Ho spento, per guardarti negli occhi. Consolare i nostri amici, che questa sera hanno pochi tavoli illuminati, ma resistono. Leggere i segni premonitori del temporale e fuggire ridendo come bambini.

    Il nostro piccolo mondo. E il pianeta che ci abbraccia, tutto.

    Notte, con il mondo intero.

    Esposizione universale

    Ho visto un uomo in costume sul viale. Non so del tramonto suo, il buon gusto ha già lasciato l'orizzonte e si è immerso in un refrigerante buio.

    Voglio essere positiva: forse non era un viale, adesso scrivo "ti amo" sulla sabbia. Non a lui, si intende.

    Cribbio, rimane: vedi che non era sabbia, bensì asfalto?

    Il costume, mi guardo in giro e il quasi nudismo impera. Il (buon) costume. L'esposizione universale di sé, aspettando che interessi a qualcuno. Chissà se anche a se stessi.

    Arguta Paffuta




    Anna per sempre

    Sulla gioia c'è sempre una goccia di malinconia, come una lacrima sulle pagine di un diario.

    Io nata in un giorno troppo importante, per non avvertirla. Fin da bambina avevo diari sgargianti e nascosti. Fin da bambina, scoprii le parole di vita di una ragazzina rimasta tale. Ma quanto è adulta in un mondo misero che si spaccia per grande, ma non sa, non vuole fermare la crudeltà.

    Anna Frank per sempre, un'amica che ci abbraccia e benevolmente ci sgrida, se stiamo a guardare.

    mercoledì 11 giugno 2014

    Sopportare la felicità

    Quel segmento di mattina in cui i rumori hanno ceduto. Si sente solo il respiro della natura: non c'è affanno, nemmeno con il caldo.

    Stando immobili a contemplare il fermento attorno, si può sopportare anche la felicità.


    Notte con tutto quello che sei

    Come nelle migliori favole, si affaccia una principessa. Che è anche un po' fata.

    E mi rimprovera dolcemente: guarda tutto ciò che hai.

    Vorrei restare in questo incantesimo, ma le confesso: sì, ma vorrei essere prima di tutto.

    Essere tutto ciò per cui sono nata, o anche una spolverata, come di stelle.

    Notte con tutto ciò che sei o puoi essere.

    La gentilezza salva

    Intrappolata in coda, bloccata dalle rigidità tue e altrui. Non ti salverai mai.

    Poi incroci una vicina stanca più di te. La vedi che si sofferma per lasciare la porta semiaperta, così tu farai meno fatica. Ti riaccende la luce nel cortile. E quando arrivi all'ascensore, lo trovi ad attenderti.

    Quasi ti commuovi, anzi diciamo che lo fai. Grata, perché la gentilezza salva.

    Lo so fare

    Lo so fare. Impeccabilmente o con sbavature, mostrando la corazza e poi sciogliendomi.

    Lo so fare. Ma non mi interessa più. Nemmeno per impressionare, perché l'unica persona che non potrò mai conquistare si chiama Malu. E non ci provo nemmeno.

    A muso duro - canzone per la notte

    Anche quando tira un caldo atroce, si rischia di avere freddo. Proprio come quando eri solo.

    In questo percorso senti dei rumori. Ma chissà se è un vociare amico o di sconosciuti. Meglio essere sempre forestieri e accogliere la musica che passa.

    Io poi mi vestirei anche da deficiente a un concerto, basta che non me lo imponga nessuno.

    A muso duro come dev'essere, anche perché fa rima con futuro.

    Grazie Tito della bella canzone.

    A muso duro, Pierangelo Bertoli, canzone della notte.

    martedì 10 giugno 2014

    Devotion

    Tu a divorare con gli occhi ogni mio movimento di risveglio. E quando hai deciso che è il momento, scegli un punto del mio braccio, un minuscolo ritaglio e lo lecchi quasi con precisione scientifica.

    Occhi socchiusi, concentrata, a differenza del mio saluto multitasking, già mischiato a un'occhiata a cellulare.

    Devotion. Tutto il resto passa.

    Una persona, ricordi

    Fermati un attimo, perché tanto i miei occhi non mentono.

    Giornalista, cittadina, automobilista, pedone, elettrice, contribuente: mi perdo nell'elenco di come vi rapportate con me.

    Ma sono una persona. Sono una persona, ricordi? Senza corazze o etichette, esposta a ogni temperatura.

    Sono una persona. Come te.

    Notte come tra sentieri

    Sono sempre stata un disastro di fronte a un bivio e dovrò pur imparare un giorno, che non è così difficile.

    Due strade, che si sciolgono poi in altri sentieri: una ragnatela di possibilità. Forse, se trovo il coraggio di camminarci nella notte, anche per pochi metri, con la luce mi apparirà un percorso così facile.

    Ecco il guaio, così facile. Mi sa che rimango nella notte, come tra sentieri.

    Dialoghi reali - 'na pastiglia

    La pastiglia si tuffa con la mia complicità nel bicchiere e io contemplo. Finché fa irruzione una voce.

    - No, ma adesso basta. Tante scene per prendere l'antibiotico. Prima lo spezzi in due. Poi ci metti mezz'ora a mandare giù i due pezzi. Poi lo rompi ancora. Ora addirittura così, non è possibile.

    Pausa di sopportazione, quindi preciso: questa è una pastiglia effervescente
    - Insomma, basta (segue ritirata).

    La pastiglia buscia verso la fine.

    lunedì 9 giugno 2014

    Ti aspetta sempre un altro colore

    Ti aspetta sempre un altro colore, una sfumatura timida che scopre un proprio momento di audacia o un tuo, di desiderio.

    Un colore che si fonda e si fonde, il suo alleato la meraviglia. E quando ti convinci che tutto hai esplorato con lo sguardo, un altro colore ancora.

    Per sognare non ho

    Non ho un'altra vita per sognare e la notte è troppo breve.

    Non ho cassetti, se non uno che non si chiude bene: uso quello per i desideri, come figli che trovino la loro strada.

    Notte con una brezza solitaria

    Così corre la polvere, insieme a frammenti di foglie e buoni propositi. Il vento li raccoglie tutti insieme, senza fare differenze.

    Così saggio o giusto, o entrambe le cose, quando ci riesce. Che poi neanche è vento, è una brezza che in tutti fruga senza appartenere a nessuno in apparenza. Non si accontenta, non riparte se non quando qualcun altro la chiama. Solitaria, non solo, fugge promettendo di tornare. E bisogna crederle, come per non ferirla.

    Notte con una brezza solitaria.

    100 days to vote and to hug

    Is it really so close? One hundred days and it's time to vote. One hundred days and I can hug you.

    This makes my evening special. Dreaming on a lake that is not mine, dreaming I'll come back to a loch and shine.

    One hundred days to vote in Scotland. And much more.

    Dialoghi reali - Krudeltà

    - Accidenti, stavo per cadere

    - Ti sta bene

    Mentre faccio il conto degli arretrati che dovevo pagare evidentemente nelle ultime ore, mi concedo il dubbio: mi sta bene che stavo per cadere o che non sono caduta?

    Cipiglio toglie ogni incertezza.

    domenica 8 giugno 2014

    Notte con le fate

    Non sai veramente da dove arrivino, né perché si dedichino a te.

    Le accogli come un raggio che ti ha scelto per magia. Non hai che affetto ed energia da offrire, briciole in confronto.

    E ti addormenti con la gioia di una bambina che sa di poterci credere ancora.

    Notte con le fate.

    A pezzi

    Ti aiuto, se sei a pezzi. Ma non se fai a pezzi. Anche se probabilmente questa è azione che denota il massimo del vuoto, del bisogno.

    Mio limite. Amo rischiare nella vita, ma non di essere complice.

    Il muso e il rispetto

    Il tuo musino sempre in movimento, eccolo fermo e silenzioso. Avevi appena preso a giocare e ti fermi, bruscamente.

    Vedi la tua luce che dorme, profondamente, e non vuoi disturbarla. Ti avvicini, ti metti al tuo fianco e trovi il modo di addormentarti ancora. Con un mezzo occhio aperto, perché non si sa mai, potrebbe destarsi e voler giocare con te.

    Ma intanto sul tuo muso biondo e sincero è disegnato il rispetto per la sua stanchezza.

    Come amici, come farfalle

    Non puoi mancare a un momento importante per un'amica. Non puoi tradire il desiderio della cucciola di tornare nel suo parco e lì trovi i compagni di brindisi di qualche sera fa.

    Amici, come provano a essere le nostre cagnoline, tra l'erba finalmente fresca. E stasera aspetti amici storici, amici nuovi, legati dall'intensità.

    Nell'ultima tua corsa al parco si solleva un frammento bianco: non è una carta, è una farfalla.

    Come amici, come farfalle da seguire con garbo.

    Il Paese più bello del mondo e la vergogna

    Reduce dalla passeggiata, la sua prima nell'afa, provo vergogna pura.

    Ti porto in quel parco invitante fuori città, sembra ombroso? Una delusione. Facciamo due passi nel viale con gli alberi che ci riparano dal sole? Pure troppo, con i polloni minacciosi. Ma quella è natura.

    Vogliamo parlare dei rifiuti? Vetri, plastica, sigarette, oggetti che hanno perso l'identità. Poi tu osi fare i tuoi bisogni e li raccolgo, come da contratto civico e civile. Andiamo a cercare un cestino. Ci rinuncio.

    Torniamo in macchina, io, te e il sacchetto prezioso. Lo butterò nel contenitore del parco per i cani. Che è pieno. L'erba ormai è altissima, almeno quella degli umani l'hanno sistemata. Un gruppo di ragazzi scavalca la recinzione: bevono e si lavano nella fontanella. Li contemplo mentre tornano nella loro zona felice, ma con l'acqua a ben 100 metri.

    Non ti posso lasciar qui in mezzo alle spighe e spero che finalmente il Comune tagli anche qui...

    Intanto, cucciola, non so come chiederti scusa dello spettacolo che vedi ogni giorno.

    Il Paese più bello del mondo, quello che se la tira, che vuole nutrire il pianeta con Expo e bla bla bla.

    Ma intanto si colora di rifiuti giorno dopo giorno.







    sabato 7 giugno 2014

    La seconda volta (è colpa mia)

    Se sono stata ingannata, sfruttata, usata subdolamente, ti compatisco e ricomincio.

    Ma se accade una seconda volta, è colpa mia. E se posso evitare di essere colpevole, lo preferisco.

    La seconda volta è responsabilità mia. E non l'avrai.

    Avversari e fantasmi

    Quelli che rispetto, li chiamo avversari.

    Quelli senza storia e anima, per me si chiamano fantasmi.  E non li vedo. I proclami non li rendono più veri.

    Rispetto chi ha una storia, che nel contrasto ho condiviso, non chi neanche può inventarsela.

    #calciometaforadivita

    Arguta Paffuta

    Notte come se fosse mare

    Poi senti come il mare. Non è lui, mica puoi lasciarti ingannare quando il sole batte su pietre e asfalto. Certo, affila le sue unghie  sui sorrisi e fa tenerezza.

    Anche quando si congeda, tu senti che è rimasto il mare. Polvere o gocce, da cui non ti va di liberarti.

    Perché è notte, come se fosse mare.

    Non c'è vendetta

    Non la voglio nella vita, e il calcio fa parte della vita.

    Playoff, playout. Ho le mie preferenze, i miei gusti, anche il mio provare indifferenza, che forse è la cosa peggiore, ma nulla ci posso fare.

    Non c'è vendetta: i torti di un tempo non possono essere riparati dalle sofferenze di altri. Ma mentre continuo a vedere il calcio in balìa di vuoti vari, mi dico che in qualche modo un messaggio a chi usa il calcio e calpesta i cuori, deve arrivare.

    Mi dico. Mi illudo.

    Non c'è vendetta. Giustizia, forse nemmeno.


    Wishing well - canzone per la notte

    Con dolcezza, quasi morbidezza, auguri che si mischiano a lacrime di farfalla o di coccodrillo.

    E anche qui c'è gioco d'azzardo, come in ogni scelta che si rispetti. Ma l'augurio più bello resta questo, mentre ti rubo un bacio come un bandito fa con il tempo.


    Wishing well, Terence Trent Darby, canzone per la notte

    We can conquer the sun - canzone per il giorno

    Sarà colpa delle rose gialle o di quel tuo sorriso. Fatto sta che affiora questo splendido lato B. Canzoni che ti sono entrate in casa per caso e restano sotto pelle con grazia.

    Una storia di incontro, di tremori, di convinzione. Le difese che si sciolgono, ma poi troppo in fretta, e la certezza che due mondi diversi possano unirsi in uno solo.

    Un giorno ce la faremo, assicura Elton John, e potremo conquistare il sole. Intanto la sua luce ci ha già resi uniti e unici.

    We can conquer The sun, Elton John, canzone per il giorno.

    Correre dietro ai sogni

    Non posso correre dietro ai sogni, perché il tuo meraviglioso è accanto a me. E la meraviglia mi inchioda ogni giorno, tanto che temo con un movimento lieve di mettere in fuga sogno e stupore.

    venerdì 6 giugno 2014

    Eppure c'è un campo verde

    Eppure c'è un campo verde, che si pettina giochi di luce.

    Oltre i finestrini sporchi, oltre le rotaie, oltre i suoni ovattati degli smartphone.

    Lasciaci correre almeno i pensieri.

    Notte e chiamateli amici

    Tu che ti lasci convincere, dopo una dura giornata, e ti fermi ad assaggiare specialità e amicizia. Quando tutto questo diventa un vortice bellissimo, i muscoli del tuo viso distesi in un sorriso e gli amici si moltiplicano più velocemente persino di piatti e bicchieri.

    Poi mi dici: che bello condividere gli amici e che persone stupende sai scoprire tu. Mi perdoni anche qualche sola che ti ho tirato, e mi son tirata per prima.

    Ma non importa. Stasera sotto una coperta scura e brillante che sa d'estate, sono tutti felici. L'ultimo brindisi e guai a chi non manda giù tutto subito.

    Notte e chiamateli amici.

    Thank you - canzone per la notte

    Così oggi il mondo mio sorride. E si nutre solo di un grazie, che naviga oltre il mare e oltre le montagne.

    Perché queste ultime crolleranno forse un giorno nel mare. Ma non noi. Non questa felicità che si colora di alba e tramonto, di ogni sfumatura anche sottovalutata di luce, per viaggiare ogni oltre tempo. E saper pronunciare queste due parole, formula magica: thank you.


    If the sun refused to shine...



    Thank you, Led Zeppelin, canzone per la notte.

    Veli grati

    La ciminiera spenta, come l'energia di un mondo. La vedo da una cascata viola, con i profumi dominati dal colore, e cambia sembianze.

    Un'attesa, unita a quella della natura, che noi ci risvegliamo con un consapevole sorriso. Veli grati e che gratitudine ispirano.

    Il mister oltre la Pro

    Nel calcio delle disillusioni (metafora di vita) vedere Raffaele Novelli è un ricostituente. Quell'annata folle, meravigliosa, drammatica.

    La mia Pro Patria e noi a modo nostro così uniti. Lo stadio occupato, l'orgoglio, le lacrime. Lo ripeterò fino alla nausea: lui mi ha trasmesso tanto, come persona prima di tutto.

    E oggi, strano ma vero, mi ha guardato e mi ha detto, con il sorriso: avevo ragione io. Non è da lui e sorrido a mia volta. Non stiamo parlando della Pro Patria. E gli devo rispondere: sì, aveva ragione, mister.

    L'avessi capito prima, con la mia ottusità infantile. Uno, anzi due, che non solo non erano miei amici: neanche uomini. Perché uomo significa mantener fede alle promesse e guardare negli occhi, non districarsi in fughe e alibi.

    Tutto bene, mister. Malu è cresciuta un po' e oggi più che mai è felice di guardarla negli occhi. Anche oltre la Pro Patria.

    Dialoghi reali - una volta

    - Comunque erano diversi una volta

    - Chi?

    - Genitori, bambini, medici, automobilisti, impiegati. Insomma, tutti.

    - Tutti. 

    - Sì.

    - E com'erano?

    - Diversi. Erano gente di una volta.

    non riesco a trovare il punto debole del ragionamento.


    giovedì 5 giugno 2014

    Dialoghi reali - morte a nozze

    Flash di tv pubblica, con pubbliche confessioni. Valeria Marini sta raccontando cose di cui a me umana importa più o meno un fico secco. Ma per fortuna arriva una distrazione.

    - Ma intanto Cecchi Gori è morto.

    - (gulp) No

    - Ti dico che è morto

    - Ma non mi sembra...

    Silenzio. Poi: ah, forse allora si è sposato.

    Non fa una grinza.


    Notte come in Hollywood Party

    La mia scena preferita: la lite in cucina, mentre le porte danzano rivelando l'evoluzione delle azioni. Strozzalo, reagisci, difenditi, contrattacco.

    Mi serve per buttare fuori tutto ciò che sento e penso: Hollywood Party forever. Ma questa è la scena prima della Kabbalah, quella della reazione.

    Per la notte, voglio indossare la luce e compiere l'azione che voglio io, non provocata dagli altri. E vedo Peter Sellers che giustamente si indigna a vedere una creatura dipinta dalla stupidità umana e prende l'amore per mano. Il sapone che insegue l'elefantino nella piscina e lo libera. 

    Quella schiuma cancella tutte le deviazioni dei pensieri, e rido, rido anch'io, danzando in una notte come in Hollywood Party.


    Spaccare cosa e chi

    Vorresti spaccare il mondo, finché ti cade lo sguardo su una persona gentile. L'unica - ti dice il tuo io pessimista - che è proprio cortesia pura e indiscussa.

    Dopo pochi minuti, lei si rivolge a te, strappandoti da una vana concentrazione. E tu ti ritrovi a ringhiare, rammaricandoti subito quando vedi che è lei.

    Ma come è l'unica persona gentile, cortesia pura e indiscussa, e rischiavi di spaccare lei.

    Non sai più che carezze di parole inventare e ti dimentichi la cosa che pareva più importante: volevi spaccare il mondo.

    Dialoghi reali - sangue freddo

    In autostrada, o in un film americano alla mercé degli uragani? L'importante è poter comunicare i propri timori al volante, dall'altra parte.

    - Accidenti, acqua da tutte le parti. Lampi, tuoni...

    - E' un temporale.

    Ah, ecco di cosa si trattava. Ora ho recuperato il sangue freddo.

    mercoledì 4 giugno 2014

    Just do it - canzone senza storia

    La scopro al di là dello slogan commerciale e visto che scorre in giapponese mi tengo stretto il ritornello.

    Fallo e basta. Oggi apprendo che ci sarà un fantastico giro all'ex Calzaturificio Borri e spero solo che non si fantasticherà ancora.

    Mi ricordo il sopralluogo con sottintesi suoni di tromba all'acquisto ormai oltre un decennio fa. Mi trovai a camminare tra frammenti e vecchie fatture dove cognomi e lire si annotavano con gentilezze.

    Per chi è fuasté - giusto maestro? - il Borri a Busto lo definirei così: la storia, quella vera che attraversa il mondo.

    È così difficile farne qualcosa e portarla nel nostro presente?

    Su, just do it. O sarà una canzone senza storia.

    Non cambia niente, anzi tutto

    Ci sono luoghi dove non cambia nulla. Negozi incastonati nel ghiaccio eppure pulsanti. Persone che accompagnano, seguono e da sempre inseguono.

    Basta poco. Un sospiro di troppo. Un contrattempo. Una partenza, che è la prima. Perché dove cambia niente, fa in fretta - a un certo punto - a cambiare tutto. E non riesci nemmeno a tendere un dito: non per fermare, ma almeno per sfiorare.

    Notte fino all'oceano e oltre

    Un'amica oltre l'oceano che perde un figlio e un mondo: mi sembra di essere là e camminare sul ciglio dell'acqua buia, che sa far male. E quell'oceano ci separa o forse ci unisce, come ogni dolore dell'umanità.

    Distante e abbracciata, non oso più muovermi. Ci vuole l'oceano, il suo lento annuire perché io lo raggiunga e vada oltre ancora, per consolare te e tutto il mondo.

    Notte fino all'oceano e oltre.

    I'm easy - canzone per la notte

    Non ti amerò solo se gli altri non guardano, né è il mio modo di essere quello svelarti ciò che ho dentro.

    E ti mostro tutte queste regole che mi ribello a chiamare tali, eppure ostento questa certezza: sono facile da amare, da accontentare, da abbracciare, perché a una tua sola parola corro.

    Che faccia tosta far correre questa certezza su una chitarra, in una musica lontana, in un film lontano.

    Mi arrenderò, giocherò. Tu solo pronuncia quella parola.

    I can't put bars on my insides
    My love is something I can't hide


    I'm easy, Keith Carradine, canzone per la notte

    Se si approfittano

    Perché invece di approfittarsi di te, non chiedono a se stessi?

    Non prendertela - più - con loro, raccomanda Arguta Paffuta. Domandati: e perché consento loro di chiedere proprio a me?

    Silenzio

    Perché non parli, si arrabbia.

    Non è che non mi fido. È che non mi ascolti.

    Ps di Arguta: un po' anche non mi fido, dai.

    martedì 3 giugno 2014

    Persa qualcosa

    Forse mi sono persa qualcosa.

    Forse lo volevo perdere.

    Notte con una bussola

    Ci sono diavoletti che mi spostano la strada. In ogni angolo del mondo. Lontano da casa, vicino, non importa. Chi decide di fare un lavoro e di trasferire uno svincolo intero, conducendomi fino a improbabili montagne. Chi arriva quatto quatto e spacca una via familiare in due, per farmi perdere la trebisonda.

    Naturalmente sono megalomane, che problema c'è? Lo siamo tutti: chi si impegna, chi ha propensione naturale.

    E tanta arroganza si rischiara di luna, perché in fondo trovo sempre una bussola. Proprio quando penso: questa volta mi sono smarrita, in un incubo o in una fiaba.

    No... la mia realtà mi chiama e già la pregusto, vestita da sogno.

    Notte, con la bussola che preferite.


    Where angels dare - canzone per la notte

    Lascia dire loro che è finita: tu sai che è appena cominciata. In questa canzone si incontrano molte persone, categorie di cui vuoi rischiare di fare parte? No, liberati e segui il ritmo.

    Perché c'è chi aspetta per sempre, finché esaurisce il tempo. Chi piange un fiume di lacrime senza vedere l'altra riva. E si piega fino a essere spazzato via dalla marea. Per non parlare di chi vive nel buio e rinuncia proprio in prossimità della luce.

    Via di lì, se c'è un posto dove andare o accompagnare è quello in cui gli angeli osano volare.

    Ti aspetta, lo puoi conquistare. Lo farai, un giorno, in qualche modo, da qualche parte: lo troverai. E lo stai già trovando: proprio ora.

    No, we won't back down
    Let all the others wait
    I want someday, someway, right now

    Where angels dare to fly, Paul Stanley, canzone per la notte.

    Surrender - canzone per il giorno

    C'è sempre un momento in cui arrendersi, su uno skyline americano o su un golfo campano. È racchiuso nel respiro di chi ami.

    E può confondersi nella notte per darsi la carica d'eternità, ma la saggezza è intingerlo nel giorno. Perché lì per la resa occorre molto più coraggio.

    Surrender, Elvis, canzone per il giorno e grazie a chi l'ha twittata questa mattina.

    lunedì 2 giugno 2014

    Notte senza fuggire

    Resto ancora un po'. C'era quel frammento di luna, mi ha distratta e mi ha quasi convinta a uscire.

    Ma uscire a volte è fuggire, e io so da cosa voglio scappare, dai luoghi che ingannano e che non sono miei. Alcuni, li ho già lasciati.

    Questa è la mia terra, invece, macchiata di luna e di amore. E mi siedo ad ascoltarti, che è una delle azioni più belle regalatami dalla vita.

    Notte senza fuggire, parla ancora a me.

    I Dreamed I Saw St. Augustine - canzone per la notte

    Ognuno ha il proprio, strano sogno. Di un mondo di meraviglia, di un mondo che non ha pace. E può vedere martire chi non lo è, ma non è forse l'amore una tortura, meravigliosa?

    Vaga Sant'Agostino, arrivano anime e immagini tra le nostre miserie. Con una coperta o una preghiera, per salvarci. E se vengono fermate dalla crudeltà umana, non resta che appoggiarsi a un vetro e piangere. Ma guai a restare soli, nella rabbia.






    I Dreamed I Saw St. Augustine,  Bob Dylan, canzone per la notte

    La fregatura del mondo migliore

    Tu mi mostri qual è il mondo migliore. O qual è il mondo, per indossare fino in fondo la tua semplicità.

    È quello che si respira, che si sfiora a piedi nudi, che non cancella o "photoshoppa" i colori (medesima operazione). È il tuo fiato corto per troppa gioia, un silenzio alternato a strilli non ordinati.

    E quando conosci un mondo simile, sai che non puoi allontanartene più. Che se ti costringono, poi devi fuggire e tornare.

    La fregatura di conoscere il mondo, con te.

    Quando non sono capace, di questo son capace

    Quando non sono capace, quando mi assale il dubbio, lo sconforto è pronto a fargli compagnia. E mi interrogo, smanetto, sbatto la testa.

    Che balsamo, quando arriva un angelo e mi dice: se non sei capace, di una cosa sei sempre capace. Di ripartire, di provare a imparare, di chiedere ad aiuto a chi non sa solo gloriarsi, ma capisce davvero.

    Quando non sono capace, almeno di questo sono capace.

    Il primo angelo

    Un bimbo che lotta anche per un respiro, tira fuori il suo più luminoso sorriso. Un uccellino lo traduce in note radiose, attirando gli altri.

    Il primo angelo non ha bisogno di parlare. E forse anche gli altri lo fanno solo per noi, mai sazi di miracoli.

    Dialoghi reali

    - mi vuoi bene?

    - perché, che cosa vuoi?

    Come cambiano i vuoi.

    domenica 1 giugno 2014

    Notte che cambia attorno al ponte

    Ciò che ti sembrava così accogliente, è stato demolito. E la notte punge ancora, perché giugno non mente in Scozia.

    Tutto si addormenta, tranne le luci, che lanciano ancora carte svogliate, ma non vogliono arrendersi alla settimana che inizia. Io lo so, perché respiro tutto da lontano. Ognuno di noi è così vicino a ciò che ama, anche se gli occhi non lo trovano,

    Molto sta cambiando e cambierà attorno al ponte, mentre mormora il mio fiume. Io cammino, già in un sogno, e non mi importa finché posso accarezzare quell'acqua e tutte le idee che trasporta verso il futuro.

    Notte attorno al ponte e a ciò che unisce, notte che cambia e ti rende più vero.

    Summer's almost gone - canzone per la notte

    Non è l'afa oggi, un colpo di calore che stordisce la mente, la pelle arrossata. Un tweet che dipinge giugno com'era, mi riporta questa canzone dei Doors. Ed è come se l'estate, invece di prepararsi all'avvio, fosse quasi finita.

    Tutta colpa di questo giugno che - è vero - non è più giugno da un pezzo. La scuola che sta finendo, i progetti gioiosi che si stanno rincorrendo, il futuro che chiama senz'ansia.

    Il mattino che ci trova pacificamente inconsapevoli. E quel mare che di notte si accarezza di risate. Quella domanda che ti rincorre: quando l'estate sarà finita, dove saremo.

    Non esiste più giugno, neanche quell'estate. C'è un'agenda piena e apparentemente consapevole che non si cura delle stagioni.

    Summer's almost gone, Doors, canzone per la notte

    Dialoghi reali - gentile gioventù

     - Signora scusi

    Due ragazzini pedalanti mi avvicinano e li perdono in effetti per il "signora" nonostante io sia una quasi coetanea

    - sa dove è l'ingresso del tal posto

    Io mi trovo in una via assolutamente per caso, tanto che non me ne ricordo il nome: quel posto si trova nella via tal dei tali, che non mi ricordo se sia questa o quella parallela prima o dopo.

    La medaglia della genericità, ma i ragazzi non mi fustigano. Corrono a controllare il nome della via e poi si dicono: o è quella prima o quella dopo. Con un entusiasmo e una fiducia, che mi commuovono.

    Ma finisse qui: grazie, signora. E finisse così: buona giornata, signora.

    Ragazzi, via subito o smetterò di credere a quel mondo orribile che la tv mi descrive con precisione, ogni volta che tocco dentro il telecomando. Un rischio troppo elevato.

    Ti sorprenderò. Forse

    Mi devo industriare su come prepararla, la sorpresa. Perché è già deciso che la farò, ma ogni tanto mi scopro desiderosa di perfezione e ci lavoro, ancora.

    E quando sarà pronta, io entrerò cercando di non volare (sì, Arguta Paffuta, ok, nel senso di non cadere con il mio dono in mano) e arriverò senza respiro.

    Solo un pensiero mi rende più felice. Sentirvi dire: lo sapevamo, lo sentivamo. Perché significa, è una conferma in più: mi volete bene, e di me il bene vedete.

    Love is a many splendored thing - canzone per il giorno e il maestro

    Scelgo una canzone così invincibile nel tempo: da un vecchio film a uno freschissimo quando ero ragazzina (yes, Grease), che ora è vecchietto a sua volta.

    Una musica epica come un'onda che mai si ferma, rende epica un'ovvietà: l'amore é una cosa meravigliosa. Rosa di aprile, che cresce solo in quel momento, eppure a modo suo sa rinascere in ogni stagione.

    L'amore, come la natura dà e noi possiamo imitare. Come si può suonare in silenzio. Come si può indossare una corona e avere il reame che importa.

    Oggi tante coppie celebrano gli anniversari. Ma io saluto un re speciale: il maestro, naturalmente, che con la sua Agnese concede un anticipo di pochi mesi tra le altre coppie nella sua chiesa di Sacconago. Si stimerà tutto e ha ragione, perché per 60 anni si sono dimostrati che l'amore è una cosa meravigliosa.

    Love is a many splendored thing, Fain and Webster, canzone per il giorno

    Conta dove fai felice

    Vorresti correre lì e goderti una giornata là. Ma quando durerà? Umana sei e ti devi dividere; a questo punto ti serve un criterio infallibile o quasi.

    Conta dove fai felice, e anche la tua felicità sarà duratura, magicamente. Conta dove ti hanno cercata come un dono, anche se non credi di essere questo grande affare. Ma loro, affari non cercano.

    Conta dove accendi un sorriso, e neanche te ne eri reso conto.

    Conta dove puoi aiutare, ma non ti usano.