mercoledì 30 maggio 2018

Un incredibile momento

Ti capita di sgusciare fuori dall'auto e la tempesta trattiene il respiro, così passi indenne.

Così ti trovi ad assaporare un incredibile momento di grazia. È quando la pioggia torna a scatenarsi in una danza gioiosa. 

E tu al riparo in un angolo, felice, ad ascoltarla.

Notte e l'importante è vincere

Sotto il tendone e le sferzate della grandine, c'è un'allegria mista a pace. Gli amici dei 100 anni della Pro invitano le tre associazioni che sosterranno con il libro a raccontarsi.

Sento il filo meraviglioso che ci avvolge. Apar e i cagnolini che soccorre, cura, coccola, ogni giorno.

Ability Apnea, come li ammiro questi ragazzi che nell'acqua si trovano, conoscono, lottano, vincono.

L'importante è vincere, sfugge gioiosamente a una delle ragazze e si ride, ma è così. 

Solo che vincere ha tanti significati. Si può vincere ogni giorno, con una medaglia o senza.

Adesso i miei occhi si posano su Marco Cirigliano. Lo rivedo quel giorno allo stadio Speroni, quando ci siamo detti: raccontiamo la storia della piccola Chiara. Perché anche altri la conoscano, per aiutare i bambini malati, per incoraggiare chi è in difficoltà con l'esempio della nostra piccola guerriera.

Siamo una squadra e stasera sento chi è la capitana. Minuscola e invincibile, con la sua voglia di vivere, da lassù ci trascina. 

Chiara.

Notte e l'importante è vincere.

martedì 29 maggio 2018

Quando il problema era dove fosse Izzy

Izzy ha parlato. Izzy avrebbe detto perché la Reunion con i Guns non s'ha da fare. L'avrebbe fatto con il suo taglio laconico filosofico.

Izzy non mi stava molto simpatico da ragazzina, perché io ero una quasi ragionevole fan dei Motley Crue, quindi Izzy aveva torto a prescindere. 

Izzy non era uno che si metteva in posa, l'immagine più lunga che serbo di lui è il cartello esibito da Slash in un video, se non erro.

- Dov'è Izzy?

 Quesito dalla risposta rinunciabile, eppure importantissima. Perché allora, liberi dalla guerra fredda e dall'idea che la bomba atomica fosse in procinto di spazzarci via, non c'erano tante domande ad attirare la nostra attenzione. Questa sì, e ci faceva impazzire di sorrisi o curiosità.

Dov'è Izzy?

Izzy ha parlato, oggi. E vorrà pur dire  qualcosa. Forse anche solo che questo tempo non vive più la magia delle incertezze. E che uno stato di grazia in cui i piccoli quesiti hanno un sapore esistenziale, non c'è più.

Notte e con chi sto io

Nella pioggia degli "sto con quello o quell'altro", nomi elevati o solo famosi, io mi riparo all'asciutto dell'arida realtà.

Io sto con il clochard che anche stasera sistemerà il suo giaciglio sotto i portici, in un silenzioso rituale. Con l'anziana che oggi mi ha raccontato che non può cambiare gli occhiali, perché prima deve salvare un dente e riprendere a mangiare. Con il bimbo che ha tutto, proprio tutto, ma ancora non sa se trascorrerà il weekend con il padre o con la madre. Con la piccola azienda che vuole far crescere e lavorare un altro ragazzo disabile, ma la burocrazia fatta di sorrisi anonimi glielo impedisce.

Una lista così lunga da esaurire l'inchiostro dell'anima.

Notte e con chi sto io 

lunedì 28 maggio 2018

Il mio Paese è creativo (e chi lo critica)

Anche quando il tema dovrebbe essere il mondo, c'è chi ti tira in ballo il tuo Paese.

Mentre sono all'estero, bussano alla mia spalla e cominciano. Osservano, giudicano, triturano, sorridono: che cosa state combinando con questo Governo? E sento analisi che neanche in Italia quasi riescono a comparire.

Liquidate tutte le congetture e le soluzioni, mi arriva questo: comunque siete un Paese strano.

No, oppongo. Non siamo strani, siamo creativi. E non è una battuta, non è che - come ricordo fieramente - il mio Paese è quello che il mese scorso ha inchiodato l'attenzione di mezzo mondo con uno spettacolo vero e fertile, quello del Salone del Mobile. 

Perché non è solo questo. È anche tanta sofferenza, zone non sempre lontano dagli occhi dove imbastire una speranza richiede davvero uno sforzo sovrumano di creatività. 

Ma c'è qualcosa di più importante ancora. È il mio Paese. Il cielo sa quanto io sia cittadina della terra e curiosa di varcare ogni frontiera, con una debolezza particolare per la Scozia.

L'Italia però è il mio Paese, quello dove le generazioni che hanno sofferto e creato per me, mi hanno permesso di crescere. Dove per ora vivo e dove resterà sempre il pezzo più importante della mia anima.

E a chi lo prende in giro - italiano o straniero - rispondo così, sì, che siamo creativi. Facciamo fiorire tutto, anche il masochismo. Di solito, anche piuttosto bene. 

Mi sembra già tanto, in un mondo che mi appare spesso così arido.

Notte e c'è sempre un lago

Quando il tempo non si fa catturare ma ti cattura, quando tutto è troppo silenzioso per non far rumore. Quando i perché si stanno inseguendo e tu immobile a guardarli, come se non ti lasciassero giocare.

C'è sempre un lago, anche fuori del tuo Paese e creatura di questa Terra.

Annoiato dalle nuvole, si lascia incuriosire dalla tua presenza.

Notte e c'è sempre un lago 

domenica 27 maggio 2018

Notte e ciò che trema davvero

Quando trema così il cielo, dentro una primavera solo a tratti troppo ardita, tutto sembra stentare a stare in piedi.

Invece lo senti, che è solo un bluff, forse persino un vezzo. Un ritrarsi provvisorio, come per prendere maggiore slancio.

Là fuori tutto sta vacillando e tu procedi imperturbabile: forse perché hai già intravisto dove si sia nascosto il sogno. Ciò che trema davvero, non sei tu.

Notte e ciò che trema davvero.

Non è obbligatorio stare male (e dirlo)

Mi accosto con gioia alla nascita di una casa editrice, una gioia solo destinata a crescere. Anche con premeditazione.


Albaccara mi racconta che è sempre magnifico e impegnativo dare voce. Mi piace poi camminare con Carmelo Occhipinti, scoprire con lui di non avere cattivi pensieri e di essere padrona del mio, di pensiero.

Sorrido a qualcosa che assomiglia a una certezza (non dico coincide, perché alle certezze credo a stento). Le ragioni del mio star male non sono obbligatorie ed è delizioso rendersene conto.

Poi confesso che esiste un terzo motivo. Lo leggo negli occhi di sua figlia Chiara. È quando un padre e una figlia appunto realizzano un progetto insieme. Qualcosa di unico, magico, che con papà ho potuto fare, anche quando lui sembrava già volato lontano.

Buon viaggio, Albaccara. 

Perché che bello capire qualcosa, ma dirlo o permettere ad altri di farlo, ancora di più.

albaccara.com
Se d'Io vuole, Carmelo Corrado Occhipinti

Il sole vuole dirlo

Una tenda addormentata nel tempo, una finzione maligna, una creatura che si dissolve, un piano che non sembra più così buono. Granelli di polvere e macigni, insieme, ci provano.

E non è che il sole sorge sempre, è che vuole dirtelo ancora.

sabato 26 maggio 2018

Notte e piccoli atti rivoluzionari

Piccoli atti rivoluzionari quasi quanto un sorriso. I loro passi hanno un suono festoso nella notte.

Gesti che non si classificano, novità che non si gridano, libertà che procedono senza destare troppo scalpore.

Potrebbero essere diretti da tutt'altra parte. Invece lo sai: vengono da te.

Notte e piccoli atti rivoluzionari.

venerdì 25 maggio 2018

Notte e se (non) ti manca un'amica

Non è che ritrovi il Negroni o il Gin Tonic a scomporre i piani dei ricordi e dei progetti. È che improvvisamente il tempo si ferma e poi corre avanti e indietro, lasciando indietro le sue (tue) lagne.

Tu che pensavi di non riuscire a smettere di parlare, ascolti ogni parola con gusto. Sai che le vostre vite scorrono, e per un pezzo generoso, insieme.

Chissà come vi siete trovate. Oh sì che lo sai. Lo rivela quel sorriso che vi racconta.

Tu sai perché tutto sarà chiaro. Ma di più accanto a un'amica.

Notte e se (non) ti manca un'amica.

giovedì 24 maggio 2018

Che poi se manca Lemmy

Non esiste un confine tra notte e giorno, in autostrada. 

Mi prende alla gola Riders in the storm. La pioggia leggera come un tintinnio, diventa aggressiva senza spaventare.


Quando sto vacillando, ancora, Bon Jovi mi ricorda con una lodevole grinta che è la mia vita. Che è ora o mai più.

Avrei la pace, se non fosse che un pensiero mi attraversa.

Mi manca Lemmy. Non abbiamo mezzo ideale in comune, se non la devozione al rock.

Eppure penso che senza lui la vita sia tendenzialmente insopportabile. Allora alzo il volume e metto a fuoco che il rock sia questo mondo folle ma con una sua coerenza, che fa stare meglio: dai, persino i Kiss che mi chiedono di cliccare il link per la tutela della privacy, loro sì che  ne hanno ragione, diritto. Ciascuno di noi ha una maschera, troppo preziosa.

Lemmy, sto già ridendo, quando arriva un'altra canzone.

Notte e preghiere per sempre

Questa preghiera qui, questa dedica in un libro di raccomandazioni e preghiera, quando il nonno doveva ancora nascere.


Vedo il libro sfogliato dalle dita della mia bisnonna. Forse lei prega che uno dei bimbi donati dal cielo resterà.

E uno resterà.

Più benedetta di me, oppure più devota, forse entrambe le cose. Ma se oggi sono qui, è grazie a loro.

Notte e preghiere per sempre.

mercoledì 23 maggio 2018

Notte che poi l'amicizia

L'amicizia spazza tutto via. Nomi antichi e nuovissimi, attribuiti a un bicchiere perché non si può rivelare di più.

Il sole scalpita, mentre ci stiamo congedando. Forse per ritrovarci, ancora.

Notte che poi l'amicizia.

I colori che ti sorridono

Il cielo impeccabile come un desiderio e quella bandiera fragile, che ti rimanda da quella di una nazione alla tua città.

I colori ti sorridono, quando vuoi vederli.

Lascia il bianco e nero a chi prova a risucchiarli agli altri.

Gioielli da proteggere

Questo minuscolo santuario quasi mi era sfuggito ad Atene. Me l'hanno indicato occhi più attenti.

Può sembrare soffocato, a me sembra solo protetto.

Quando c'è un gioiello su cui vegliare, apparentemente minuscolo ma così reale, tu hai un solo dovere: proteggerlo. Sotto colonne moderne o una preghiera, il respiro della gratitudine per qualcosa di prezioso.

Notte e sogno una terra

Sogno una terra, che non ho mai visto davvero. Che ho gustato, accarezzato, per cui ho pianto quando l'ho sentita tremare, in cui papà è passato nei suoi incredibili viaggi.

Sogno una terra, così vicina da sfuggirmi finora. 

E sogno, perché ne sono ancora incredibilmente capace.

Notte e sogno una terra.

martedì 22 maggio 2018

Notte e dietro un ristorante

Un amico mi invita a un evento ed è in un ristorante che conosco. No, che gli ho fatto conoscere io. Mi stimo tutta e lui ride.

Solo tempo dopo rivedo la scena dentro di me. Lui viene a trovarmi, gli indico il posto, quando sto per raggiungerlo vengo chiamata da una persona. Mi sta per fare una proposta che mi cambierà la vita, ancora.

Arrivo in ritardo, e frastornata, dal mio amico. Quando ci ripenso, non so se ho compiuto il passo giusto. 

Ma adesso, mentre mi fa sorridere per la sua scelta, penso che ho imparato una cosa importante.

La mia vita, ora, me la cambierò io.

Notte e dietro un ristorante.

lunedì 21 maggio 2018

I baci non finiscono

Una scena alla stazione Centrale mi insegue, anche quando varco i cancelli. Una signora elegante quanto basta, si congeda dal marito che stenta a lasciarla partire: un bacio, un altro ancora, una raccomandazione, una carezza quasi invisibile.

Stanno insieme da una vita e non lo narrano solo i capelli bianchi. Alla fine, lui rispettoso si ferma sulla soglia e lei va oltre. Sto camminando anch'io vicino alle banchine, quando la noto ancora.

Lei sta cercando il suo treno, ma c'è qualcosa che le preme di più. Ecco che si ferma, sbircia indietro oltre i cancelli e stringendo gli occhi, manda un altro bacio.

Che lui la possa vedere o no, non importa. I baci non finiscono, i viaggi non separano.

Notte e a qualcuno va sempre peggio

Fuori dall'università un tizio cerca di vendermi il giornale della sua fede.

- Professoressa, prende un giornale?

- Non sono professoressa.

- Meglio.

- Meglio no, non le prendo il giornale.

Avrei potuto vacillare, mi avesse chiamato studentessa. Procedo sicura e incontro altri quattro venditori della stessa merce. Anche quella che ammicca: lei la pensa come noi?

Io la penso come me, grazie. E mentre penso appunto, qualcosa mi colpisce. Credo che sia il pensiero di un piccione e cerco febbrilmente di appurare se sono presentabile mentre entro in aula. Anche se non devo interrogare, né essere interrogato.

Penso che sta andando proprio male. Poi un rumore e un lampo di movimenti convulsi: una ragazza è cascata dalla sedia.

Penso che a qualcuno va sempre peggio.


Notte e a qualcuno va sempre peggio.

Lo sguardo in profondità

Divoro ogni gradino di questa scala, fino a raggiungere l'aula magna. Ma quando l'ho raggiunta, sento la fame, ancora. E' che non ho degnato di sufficiente attenzione una formula di bellezza.

Lentamente torno a questo spazio del Politecnico e faccio viaggiare lo sguardo. La profondità, i riflessi e un mormorio: come mai non ti eri fermata a osservarmi.

Chiedo scusa e lo tengo fisso, anche con una foto: lo sguardo in profondità o tutto si divora, senza gustare niente.

domenica 20 maggio 2018

Notte e tutto così ugualmente diverso

In quella taverna (chissà come la chiamavamo tanti anni fa, quando le parole erano più vere) ho ascoltato le prime canzoni e creduto alle prime favole di ragazzina.

Adesso, si riversa dentro un fiume di dolore, legato all'assenza dell'unica persona amata, e al senso che da quel fiume poi in improvvisa fuga viene sospinto via. Sì, ogni tanto riemergono racconti di ragazzini birbanti, liberati dalla cupezza della guerra, e tracce scanzonate di quei tempi.

Quando sono tentata di credere che tutto sia uguale, i miei occhi catturano una foto che conosco bene, di più di sessant'anni fa. Stampata e appesa sulla credenza, con la casualità della nostalgia.

Avrei bisogno del vecchio mangianastri, della spiegazione di una sorella più grande, di un po' di profumo di primavera.

E' tutto così uguale, qui. E così diverso.

Notte e tutto così ugualmente diverso.

Una data e un respiro

Venti maggio, vado ad ascoltare, percepire, condividere "Il respiro dell'anima" con la nuova collana “Elpis – Poesie per l’anima”, lanciata da C.A.SA. Edizioni, curata da Annitta Di Mineo.

E' una data qualunque e scolpita nella vita. Non solo di un incontro intenso alla galleria Boragno, ma di un altro ancora: è il titolo di una poesia di Arianna Sonia Scollo e coincide con lo svelamento della malattia.

Risento i suoi versi nell'aria, quella dichiarazione innocente: la vita cambia non so perché. Il mistero di Dio incontra la creatura che Egli ha voluto far fiorire. E riascolto Arianna che afferma: l'universo mi ama, questa è la mia potenza.

I versi si uniscono e confortano, imprimendo al passaggio di Arianna un'eternità che sento così autentica. Chiudo gli occhi e la rivedo, quel giorno in cui le portammo il fumetto in ospedale e lei ci consegnò il suo prezioso libro, "Da un'altra angolazione". Le altre visite, come quando stava per andare dal Papa, il saluto, sulla soglia di quell'eternità.

Se riapro gli occhi, tuttavia, vedo la mamma, che sistema le foto sulla scrivania. E non sono mai sufficientemente a posto. In quelle mani, fiere e tremanti di nostalgia, c'è una sferzata di poesia, che mi toglie il fiato.

http://www.casaedizioni.com

sabato 19 maggio 2018

Il balsamo discreto dell'amicizia

Ci sono giorni intrappolati dai guai, quanto dalle opportunità, che devono trovare un'isola. Un luogo in cui non rifugiarsi, ma osservare meglio tutto ciò che accade laggiù in città.

Ed ecco che mentre ascolto rogne di casa nostra, digerisco piccole malignità, sento le voci felici dalla Cina nel raccontare un progetto, brilla un numero sul display tra una telefonata e un'altra.

- Sono Angelica, sto ripartendo dall'Italia e ti volevo salutare.

Angi che fa mille cose, una più importante dell'altra, che affronta rogne enormi lontano e vicino, che digerisce con quel suo sorriso magnifico le malignità di un mondo che grida solo sotto la luce deviata dei riflettori, che semina la pace giorno dopo giorno con i suoi ragazzi di Israele, trova un minuto, magico e indissolubile, per chiamare me.

Questa foto, di felicità pura, risale a tre anni fa, in occasione di Expo. Ma mi accorgo solo ora che ci conosciamo da quasi vent'anni. Che nessuno ci ha mai scattato una foto nel momento incredibile in cui ci siamo incontrate. E per forza, perché in realtà ci eravamo incontrate già prima, grazie alle righe da lei tracciate.

Non tengo questa telefonata per me, perché vorrei gridare a tutto il mondo non solo la mia felicità per quest'amicizia, ma l'ammirazione ancora una volta per questa donna, la sua famiglia, il suo popolo, ciascuno dei ragazzi che ho incontrato con le loro fedi capaci di unirsi in una sola, pacifica sfida.  

Il balsamo discreto dell'amicizia, che non ha bisogno di riversarsi ogni giorno con un grido. Ma si colora di un minuto magico e indissolubile, come sa essere l'umanità.

Notte e non sulla stessa barca

 Non c'è solo chi non capisce che siamo sulla stessa barca. Non sembra comprendere nemmeno che ci troviamo in mare aperto. Che le onde aggrediscono tutti e cullano pochi, distratte da una luna più lusinghiera.

Navighiamo a (scarsa) vista e crediamo di camminare su rocce solide come le nostre illusioni.


Notte e non sulla stessa barca

venerdì 18 maggio 2018

Quello che è naturale

I più non si fermano a guardare una foglia, neanche quando brilla così: come un miracolo di luce su rami ancora spenti.

Quello che è naturale, sfugge agli occhi. Come se volesse dire scontato.

Ma io lo so, che la mia amica ortensia non sta nella pelle di esplodere al sole. I suoi fiori sapranno come accarezzarmi a tempo debito. Intanto ci pensano queste foglie, a cominciare a gridare la sua allegria.


Così felici, da non attirare l'attenzione. Come tutto ciò che è naturale.

giovedì 17 maggio 2018

Notte e l'amico che vede oltre

Quando i messaggi si posano uno sopra l'altro e incoraggiano in un compito delicato, arriva lui. L'amico che vede oltre, tutti e tutto.

Lui ha letto tra le righe di ciò che raccontavi, anche te stessa. Quel desiderio che la vita ha soffocato, ma non ha spento neanche quando era impossibile realizzarlo perché il destino ci aveva giocato troppo.

E l'amico che vede così lontano, da guardare dritto dentro di te, è stato incredibile, ma allo stesso modo ha toppato, ti dici. Perché crede che ora quell'ansia abbia trovato riposo.

Poi, guardi dentro di te, un poco ancora, e lo scopri: nonostante il dolore, si è quietata davvero.

Notte e l'amico che vede oltre.

Fondi di pensieri

Dentro un bicchiere di ouzo. Di più, dentro un caffè greco.

Trovi i pensieri, riflessi e fondi di pensieri. Vorresti provare a leggerli, ma è troppo tardi o troppo presto.

Fondi di pensieri, da interpretare sotto i morsi della sera e i lampi della mattina. E riderci su, per inseguirne la serietà improvvisamente leggera.

mercoledì 16 maggio 2018

Notte e tutti a stupirci del ghiaccio fuori

Voglio far parte e dichiaro che sì, ho visto anch'io la grandine. Mi ha seguita, percossa, presa in giro, minacciata, persino sotto il mio riparo.

Ma ciò che mi ha colpito più di tutti, è la nostra meraviglia.

tutti a stupirci del ghiaccio fuori.

Abituati al ghiaccio dentro.

Notte e tutti a stupirci del ghiaccio fuori.

Quel tempo dei filosofi

Qualcosa di strano mi tormenta, alla mostra dedicata ad Adriano nel Museo archeologico d'Atene. Ci vuole qualche ora per far sedimentare questa miscela di déjà vu.

Al cospetto dei filosofi, sento che contro ogni ragione umana vale quell'analisi lucida e al contempo romantica di Fabrizio Canciani, con Stefano Covri.

Il tempo è dei filosofi, i ribelli l'han sancito.

Mi manca, Fabrizio, anche se sento risuonare spesso la sua voce. Due consigli, uno raccolto, l'altro ancora sospeso nell'aria.

Lo canto, mentre scruto questi volti severi, prima di tutto con se stessi.

Quel tempo dei filosofi, un cielo fluttuante spalancato sopra, una bellezza discreta, quella del pensiero che non fa rumore e cerca invano una ragione in una rete di vuoti.



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martedì 15 maggio 2018

Notte e aspettando le risposte

Non è che le risposte mi disgustino, è che non c'è più nessuno che me le formuli in modo convincente. Sarà insomma perché obiettivamente latito, sarà perché mi son fatta più presente io.

Ma aspettando le risposte, ho questo vizio delizioso di farmi le domande. E scivolano, cadono, risalgono, ridacchiano, versano lacrime amare, chiedono consolazione, ripartono.

Notte e aspettando le risposte (mi faccio le domande).

Un mondo tenuto insieme

Due colonne del museo archeologico ad Atene racchiudono, sorreggono la modernità. Mi giro a frugare tra di loro, il cielo che cerca di tenere tutto insieme. Bellezza, progresso, saggezza, follia.

Un mondo racchiuso, stretto tra morbide braccia di pietra, come se se ne cogliessero tutte le esitazioni nonostante i proclami. E questa cornice, che mi commuove più del quadro, sento che abbraccia anche  me.

lunedì 14 maggio 2018

Notte e il destino per mano

Quando il destino ti prende per mano, puoi decidere di passeggiarci. Giusto per capirci qualcosa di più - ti dici, perché magari gli scuci mezza confidenza - ostinandoti a non ammettere che già è così chiaro.

Fili che si mettono in ordine come soldatini, non importa se solo per una manciata di secondi. Tu potevi stare alla larga, invece hai scelto di stare qui.

E non sai più se il destino ti tenga per mano o lo stia facendo tu.

Notte e il destino per mano.

Ci sono anch'io

I sentieri della storia per me sono anche quelli della ribellione e dell’amicizia. Su queste strade procedo anche più lontano dei libri. Ripasso i ricordi ad Atene, entro al museo dell’Acropoli. Rinasce qui il
Partenone, accudito e offerto agli sguardi. 

Lo sguardo può tornare alla vicina casa e nonostante i vetri la fotografo. Con il gioco dei riflessi finisco pure io in questa foto, ma non mi dà fastidio, anzi ne sono felice.

Perché ci sono anch’io. In quello che capita, vivi, ti danno e ti sottraggono. Me lo ricordo ogni giorno di più, e forse anche questo è crescere, sentirsi più presenti, fieri senza doversene giustificare, più leggeri.

Anch’io sono qui, Storia e non solo.

domenica 13 maggio 2018

Notte e la notte non te lo dice ancora

Notti che ti avvolgono in emozioni, che ti fanno passeggiare tra le righe del tempo e delle stagioni.

Ti sembra di vedere tutto, tra il cielo e la terra; invece, sei solo all'inizio. Atene sembra già aver raccontato molto, eppure sta per confessarti altro ancora.

Che la gloria è cenere, quando sembra sfavillare. Ma il ricordarsi degli amici tra le righe del tempo e delle stagioni, è la luce che la notte non ti dice ancora.

Notte e la notte non ti dice ancora.

venerdì 11 maggio 2018

Notte e una canzone dentro di me

Il ticchettio del silenzio mentre provi a imbastire tracce di ordine alla fine di una giornata. E all'inizio di altro ancora.

Istanti che fanno rumore, finché non si assopiscono. Allora, sento solo una canzone ed è dentro di me. Ogni suono domato dalla voglia di ascoltare ciò che sto per ricominciare.

Notte e una canzone dentro di me 

Un improvviso arrossire

Un improvviso arrossire, dopo un inverno spoglio. 

Le foglie dell'acero che così a lungo mi ha coccolato, si mischiano con quelle della siepe, quasi a non volersi far notare. Ma poi si posano sul mio lago. Ed entrambi sembrano confondersi.

Quasi come me che ti vedo rinascere d'impeto ogni primavera e ti inseguo con una speranza.

giovedì 10 maggio 2018

Eravamo tutti uguali

La storia appare così limpida, dove è di casa. Senza abiti che la camuffino o la rendano meno dolorosa. Al Castello di Novara, mi fermo cogliendo quattro cifre e infiniti volti. Poi incontro Marcello Pezzetti: Torna un pomeriggio milanese, nella mia memoria affaticata, la lucidità di Marcello, che supera anche i vortici della storia.

1938, ottant'anni fa. Eravamo tutti uguali allora. Italiani, che la pensavano in modo differente e simile. Cita alcuni nomi e ne rivedo occhi, risento i loro racconti, provo i brividi.

Uno di loro, mi narra ancora quando salutò sua mamma per l'ultima volta, sulla soglia della camera a gas. Ed è storia tragicamente comune.

Uno di loro, mi dice di quando suo nonno abbandonò l'azienda per mettersi in salvo; rientrando in Italia, il suo socio gli restituì tutto. E non è storia comune.

Tra queste mura, incontro italiani ebrei, ricchi e poveri, fascisti e antifascisti, colti e umili. Italiani, che ottant'anni fa si sentirono dire: non c'entrate più niente, con noi.

Eravamo tutti uguali. Siamo tutti uguali. Finché qualcuno decide che no, non è così. E noi possiamo seguirlo o ribellarci: perché non siamo tutti uguali, o lo siamo perché tutti liberi.

https://www.ilcastellodinovara.it/event/1938-la-storia-80-anniversario-delle-leggi-razziali/


Notte e un mare di ghiaccio

Non ti sembra possibile, che in primavera un mare di ghiaccio scenda dal cielo e rimbalzi, si sciolga in parte, ti assalga. Una nebbia robusta, che assume mille forme.

Quando è dissolta, quando riesci a respirare, sei grata che tutto sia andato bene. E ti stupisci del tuo stupore.

Perché già un mare di ghiaccio in ogni momento, in ogni stagione irrompe dagli esseri umani e questo ti pare possibile, di più: così reale.

Notte e un mare di ghiaccio.

Notte e fosse la tua opera

Papà mi diceva: devi assistere all'Aida o non avrai mai vissuto un'opera. Io, più spesso fuori dalla Scala che dentro una magia,  contemplo questo manifesto. Lo scorso anno, di questi tempi, mi godevo l'opera che avevo scelto io, leggera, crudele e tenebrosa, il Don Giovanni.

Ora passo davanti a un manifesto e tremo alla sola prospettiva di farmi travolgere da questa storia. Chiudo gli occhi sui dolori, spero non sulle gioie. Allora torno sui miei passi e mi dico: forse devo vivere quest'opera.

Fosse la tua opera, non farmi chiudere gli occhi sulle gioie, sui dolori. Cogliere ogni nota e non fuggire mai.

Fosse la tua opera, mi fermerei ed entrerei in questo spettacolo della vita. Così, sento già i miei passi.

Notte e fosse la tua opera. 

L'aiuto di un uomo

Cambio gomme, momento di autodeterminazione alla massima potenza: a caricarle ci penso da sola. In effetti piazzo in auto i miei pneumatici e le loro fatiche, fuggo verso l'officina, torno felice e carica, finché vedo bloccato il cancello.

Devo portare le gomme in garage, ma attraverso la scala. Che brutto momento. Pessimo, diciamolo. Roba che il giorno prima quando avevo lottato con il barattolo, era una scemata.

Posso industriarmi quanto voglio, ma devo ammettere dentro di me: accidenti, passasse un uomo e mi aiutasse in questo momento. 

La mia riflessione prosegue, finché una voce irrompe: posso dare una mano? 

Eh sì che può, anzi la ringrazio, ma…

Facendo squadra, riusciamo a portare le fantastiche gomme a destinazione. Persino i miei pneumatici sembrano felici e splendenti, pronti al loro letargo estivo. 

Alla mia riconoscenza l'aiutante oppone un gentile: mi è successo ieri.

Che bello poter contare sull'aiuto di una donna, quando sei in emergenza.

martedì 8 maggio 2018

Una rosa da sola

Una rosa rimasta da sola e tu credi si sia perduta. 

Finché capisci che voleva trovarsi e trovarti.

Notte e serena come un temporale

Poche cose mi danno pace come un temporale. Aggiunta realistica: specialmente se sono un tetto, che ha la parvenza della sicurezza.

E chi se ne frega, se nessuno è al sicuro. Io sono serena come un temporale, uno che butta in aria tutto per far ritornare tutto sereno. Come quando papà fingeva di lanciare in aria le carte, stanco di perdere, pur per finta.

Uno che coltiva un solo sogno: l'arcobaleno.

Notte e serena come un temporale.


Ascoltando una farfalla

Avevo sempre soppesato maldestramente il sogno di un poeta rock che voleva ascoltare le farfalle. Finché ho incontrato Chiara.

È strano dire incontrare, perché non le ho mai potuto dare una carezza. Ma ogni istante della sua vita si è posato sulla mia. Dal momento in cui suo zio, amico e pilastro della mia esistenza, mi chiamò e mi disse che la lotta in ospedale era iniziata, irrompendo nella gioia di una famiglia che aveva appena conosciuto la felicità di vederla arrivare.

Ogni giorno, ciascuna di quelle settimane prima che Chiara volasse via, eccoli dentro di me. Fino all'ultimo istante, che ultimo non era.

Da allora, una farfalla ha parlato. Ha detto cose gentili e ferme: dovete aiutare altri bimbi, dovete vivere vivere vivere come mi dice sempre mamma. I suoi genitori hanno costruito La Casa di Chiara per questo.

Così siamo arrivati a scrivere questa storia. Perché tutti potessero ascoltare questa voce. 

Martedì 15 maggio (ore 1830 da Boragno) la prima presentazione del libro edito con grande cura da Nomos con papà Marco e mamma Stefania, e con una collega meravigliosa come Angela Grassi.

Ascoltando una farfalla 

lunedì 7 maggio 2018

Notte e ancora lo sguardo all'insù

Chissà perché quando hai fretta, trovi sempre un'onda lenta e testarda, contro la tua corrente. Turisti che procedono abbagliati dal primo sguardo e subito distolti dalla tentazione del selfie. Tu cerchi di intrufolarti, correndo verso la tua meta. Ma poi ti chiedi perché, perché non puoi per una volta rallentare anche tu.

Improvvisi persino una fotografia maldestra, che mortifica la galleria invece di mostrarne la bellezza. Ma è così rigenerante avere la voglia di puntare lo sguardo lassù e scoprire un particolare o una conferma. 


Notte e ancora lo sguardo all'insù.


domenica 6 maggio 2018

Notte e la mia squadra è amicizia

Nota di Cronaca: la mia squadra è stata promossa in serie C. Che cosa banale, la mia Pro Patria si è ripresa la serie C, così si capisce meglio!

Qui non è un'altra storia, quella con cui voglio addormentarmi per sognare ancora. E' la stessa, una storia di amicizia. Un tifoso vero che conosco, è Daniele. Sabato siamo andati a trovarlo nella pasticceria dove lavora e abbiamo detto ai suoi titolari: venite anche voi a tifare  a Pro-Darfo Boario.

In questa domenica da brivido, mamma Beatrice ci invia una foto. E accanto a Danielino, c'è il suo titolare, con la maglia della Pro. Un uomo che ha lavorato tutta notte e ha smesso poi solo alle tredici. due ore per respirare, poi è venuto allo stadio di Busto Arsizio. Guardate questo gesto e capite perché piacevole è perdere la testa.

La mia squadra è amicizia.

Notte e la mia squadra è amicizia,

sabato 5 maggio 2018

Una sola cosa

Capita di poter fare una sola cosa. Di volerla fare.

Capita e quasi ti emozioni, anzi ti emozioni tantissimo perché è come se il tuo spirito, disperso in mille rivoli, si ricompattasse. 

Ti senti come un fiore, non nobile o maestoso, ma come quello che sa fiorire dappertutto. Anche nella pietra e tra foglie secche, felici come una cosa sola.


Notte e ogni tanto basta

Ogni tanto basta un sogno, qualcosa che ci unisca, qualcosa che (non) ci faccia dormire. Una stella che passa meno velocemente degli altri, ci osserva. E noi pensiamo di brillare come lei; forse lo facciamo davvero. Notte e ogni tanto basta.

Il bene, s'incontra

Si tuffano nella vita giorni come questi, in cui incontri troppe piccole e irresistibili storie per non capirlo.  C'è il male, subdolo, sguaiato, naturale, instillato, in tutte le sue forme. E poi c'è il bene, no.Il bene s'incontra. Questa la plateale differenza. Il male cerca di intrufolarsi nella tua vita, strapparla, usarti. Il bene ti ferma per strada, senza che tu l'abbia chiesto. Ha il volto dei pasticcieri che sono felici se quei dolci non li creano da soli, ma coinvolgono adolescenti e bambini  magici. Ha la voce di un ragazzino che dice: ti voglio bene. Ha il suono della telefonata di un giovane amico che vuole confidarti sogni e scaramanzie. Quello di una preghiera per un'amica che non sai come aiutare. Il male, si ferma avido a guardare mentre il bene s'incontra.

venerdì 4 maggio 2018

Notte e persino arrancando (si vola)

La pioggia scava l'asfalto e fruga tra i pensieri compressi nei finestrini. L'auto procede, con scarsa convinzione: forse non sa quanto io voglia volare a casa da te.

Ma io sì, lo so, e arrancando volo. Perché persino arrancando, si prende quota, si sale dritti fino a un desiderio e lo si riporta indietro con calma innaturale.

Ogni grammo di stanchezza già profuma di rivalsa. E neanche il bacio della pioggia può portarlo via.

Notte e persino arrancando (si vola)

giovedì 3 maggio 2018

Dove siamo

A volte mi chiedo dove tu sia. Incontrata per pochi istanti un'alba, prima di partire per il Monferrato.

Sei apparsa da dietro una siepe o forse dal piccolo lago, poi ti sei fermata a guardarmi. E fissarmi così, piccola volpe, mi faceva essere di più: infatti mi hai indicato una strada.

A volte guardo questa foto e mi chiedo.

Dove sei. O dove siamo.

Notte e dorme il tempo

Quel tempo di cui ripudio l'esistenza, anche se mi pizzica spesso, ha un'occasione in cui si ritrae.

È quando attraverso i luoghi della mia infanzia e giovinezza, con il favore della notte. Allora so che sei sveglio ad aspettarmi, anche se non lo ammetterai.

E adesso che il tempo sta dormendo, corro da te.

Notte e dorme il tempo.

mercoledì 2 maggio 2018

Notte e basta non arrendersi

In un mondo saccente di cui sono degno elemento, ho bisogno di imparare dall'umiltà del rock, anche quando suona.

Osservo uno degli ultimi quadri di Paul Stanley. Mi sarebbe piaciuto disegnare bene: mio padre era un tale artista. 

Ma non lo so fare, senza rimpianti.

Stasera non c'è spazio per le canzoni; rimiro un quadro traboccante di fiori, realizzato dal cantante dei Kiss. E sento una musica diversa, che dice le stesse cose.

Che l'unica certezza è battere la paura. Che raccogli, quando ci credi. Che non ti possono fermare coloro che non credono nei colori.

Che tu abbia in mano una chitarra, un pennello, un sogno, sai cosa sta accadendo.

You reap  the reward when you don't surrender.

Notte e basta non arrendersi (a chi vive in bianco e nero)

Ripartire dalla luce

La luce sembra schiacciata da una massa grigia, che ha persino un proprio fascino.

Compressa, devastata al primo sguardo. Eppure so che sta appena sorgendo.

Che da quel peso ricaverà una forza ulteriore. Che libererà se stessa e chi la cerca.

Ripartire da una luce, da ogni giornata, da ogni alba.

Ripartire sempre.

martedì 1 maggio 2018

Chi ha fiducia (governa il mondo)

Chi ha fiducia, abbastanza fiducia da addormentarsi in mezzo alle creature. Posando il capo su una di esse, senza accorgersi degli umani.

Fidati di loro, se ci riesci. Eppure qualcuno lo fa.

Qualcuno così in pace da fidarsi. Finirà male - assicureranno i maligni o realisti -, ma so anche altro, di incredibile.

Che con quella fiducia governerà il mondo.


Notte cercando (insieme) la felicità

Qualcuno ti affida la sua storia. Dice che la affida proprio a te, perché stai cercando ciò su cui si è messo sulle tracce lui.

Tu ti senti tremare i polsi, perché la sua storia è delicata come un fiore. E tu, non troppo.

Scrivi cascate di righe, e queste - più contenute - importano come il mondo. Quando lui si rallegra di ciò che hai scritto, pensi che forse è proprio così.

Stai cercando la sua stessa cosa. Fai rinunce, per questo motivo. E conquiste, ancora di più.

Tutte queste parole e una soltanto, netta e misteriosa, conta: la felicità.

Notte cercando (insieme) la felicità.

Il mondo da conoscere

Ho cercato un'immagine simbolica tra le centinaia di Expo. Niente parate, alberi della vita, selfie tentacolari.

Si infila nel cassetto questa. Uno dei padiglioni visitati per caso, perché il fascino è sempre lontano, inarrivabile: che mi dirà mai la vicina Polonia, teniamola tra le ultime se si riesce.

Poi già ti afferra con quella scala, così simbolica e reale, e ti scaraventa dentro una verità.

Non potrai mai conoscere il mondo. A maggior ragione chi ti sarà vicino, se non scali un po' delle tue peggiori certezze.

Tre anni dopo mi coccolo questo pensiero e viaggio ancora.

Grazie Expo.