Io so che sei il mio angelo testardo, talvolta smarrito, eppure ritorni sempre da me. E io a te.
Auguri, mamma, 87 volte.
Appunti di Viaggio di Marilena Lualdi Tra natura, dubbi e musica (Nature, music and doubts) (Questo sito si serve dei cookie per fornire servizi. Utilizzando questo sito acconsenti all'uso dei cookie)
Io so che sei il mio angelo testardo, talvolta smarrito, eppure ritorni sempre da me. E io a te.
Auguri, mamma, 87 volte.
Di fretta, mentre sconsolata ti dici che non è cambiato niente, finché il singhiozzo di un tramonto ti chiama. Lo intravedi, sei in ritardo per tutti, ma tu ti devi per forza fermare.
Devi trovare un angolo in cui sostare e ammirarlo perbene.
Allora lo insegui e lo scopro, tra la campagna minacciata dalla giungla urbana. Mi accoccolo vicino a lui e me lo guardo. Penso sia lo spettacolo più bello visto finora. E grata riparto pensando, chissà se sto imparando a fermarmi per lo spettacolo più bello del mondo o per il mio cuore in tumulto. Che sono forse la stessa cosa.
La lavanda precede i vigneti di Oltrenero, una carezza irresistibile. Ma c'è un candore che si muove, si sbriciola, vibra in modo giocoso: sono farfalle bianche. Tante, mi sembra di non averne mai viste così numerose.
Lavorano, probabilmente, attorno a quella fioritura, eppure appaiono leggere come se si divertissero. Si divertono.
Faccio fatica ad allontanarmi e mi ostino invano a provare a catturare l'immagine della loro danza spensierata. Dove giocano le farfalle, dove si rifugiano i pensieri a spiarle per trovare un sorriso.
Mi hai chiesto, ripetutamente: aiutami a spargere la luce. Io ho ignorato il tuo invito tutte le volte che potevo; proprio quando ero costretta, borbottando non mi sottraevo.
Tu mi hai mandato, forse, la pioggia perché mi aiutasse. Ma solo quando alzo la testa dopo la tempesta, lo comprendo un poco. Sarà per questo che ho imparato ad amare l’odore della pioggia, pur temendola.
Tu mi hai chiesto: aiutami a spargere la luce. Ci ha pensato la pioggia.
Lui mi dice: non credi in me, ma allora perché mi insegui?
Ecco perché non riesco a sfuggire a questa fragile e testarda creatura. Ha sempre una domanda che mi mette in crisi, anche ora. Prima che io sfogli i miei 55 anni e me ne vada, perché per le crisi non ho più tempo.
11 giugno 55 anni
Foto a Palazzo Trivulzio, evento Ruggeri grazie a Identità Golose