Viaggiavo verso un'ulteriore tappa di conoscenza, mentre ho incrociato un camion che trasportava maiali. I loro musi, ho fatto in tempo a intravedere, prima di distogliere lo sguardo.
Li ho immaginati stupiti, stressati, eppure ignari, verso il viaggio finale.
Non ho saputo guardarvi negli occhi, per sussurrare che vi voglio bene, perché il mio bene - come spesso accade - non serve a nulla.
Non ho saputo guardarvi negli occhi, lanciarvi un'occhiata non posso dire di umanità, ma da creatura. Sono stata travolta da mille pensieri. Che avrei fermato il camion, offrendo una marea di soldi se fossi stata ricca, e poi dove vi avrei portato, quando qui, con il ritornello della peste suina, ci si sente accerchiati.
Al sicuro dall'uomo, al sicuro dal tempo. Ma al sicuro non esiste, per voi e per ciascuno di noi. Perché noi esseri umani ci sentiamo onnipotenti ma nessuna ora possiamo aggiungere alla nostra vita. Eppure decretiamo la fine della vostra, dopo un viaggio martoriante, per sentirci vivi.