giovedì 25 maggio 2023

Il futuro se ne sta in disparte ma tu no

Vuoti che rimbalzano attorno, vociare di vanità, dolori che divorano dentro, morsi che ammorbano l'anima.

Poi, tu mi dai un'incerta mano e questa volta - da un po' troppo spesso - fingo di proteggerti io. Perché in qualche modo, lo fai ancora tu: me lo ricorda quel dito che hai perso e ti hanno ricostruito rozzamente, il giorno che ti lanciasti per salvarmi. L'auto che ripartiva, la portiera ancora aperta, la mia testolina che si frapponeva tra essa e il palo, il tuo urlo, la mano tua che cercava di fermare ciò che già vedevi.

Lo disegnai, su un foglio a scuola.

Ma giuro che provo a proteggerti io. Non importa quanto faccia  male la realtà, sono qui.

Tutto il resto è gloria, finta, intrisa di veleno, che brucia piano piano: si consuma fino a trasformarsi in cenere.

Questo è ciò che conta, ciò che sfugge al tempo: mi riporta indietro, nel conforto scontato, e mi fa camminare piano dentro questi mesi bastardi. Il futuro se ne sta in disparte, ma tu no, anche se non lo sai.

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