lunedì 6 gennaio 2014

Com'è strano dirsi addio - Scott

Non abbandono mai il viaggio con il capitano Scott, perché ogni volta un dettaglio, un barlume di sensazione o riflessione - più facilmente, una miscela di entrambe - mi arriva. Anche attraverso altri.

In questi giorni, ad esempio, ho riletto le pagine vergate da Lashly, che accompagnò il capitano e i quattro uomini diretti verso il Polo Sud fino al punto in cui era necessario. Parliamo di uomini intelligenti e concreti, che scrivono ciò che devono, però senza nascondersi.

Il 4 gennaio 1912 poche righe segnano l'arrivederci: ci fermammo e ci dicemmo tutto quello che si poteva dire in breve tempo. Ci si scambia gli auguri di un viaggio sicuro, si controllano gli ultimi dettagli, quasi a rimandare il tempo della separazione. Lashly non lo nega: eravamo tutti molto commossi.

Il saluto consiste in tre urrà, ma la squadra che torna resta a guardere "fino a quando non cominciammo a sentire freddo".

Com'è strano dirsi addio in Antartide, com'è strano quando non sai ancora che addio sarà.

"presto li perdemmo di vista".

http://www.nomosedizioni.it/catalogo.php?b=12NMS412

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