domenica 26 settembre 2021

Nebbia incertamente ritrovata


 Sbucando in un silenzio nuovo eppure familiare, inciampo nella nebbia. Ci sono in realtà suoni più insistenti, che cercano di perforarla o proteggerla, chissà.

Nebbia incertamente ritrovata ci mette in fuga, finché dalla tapparella vediamo la luna, ora meno confusa. Ma non sappiamo dove si sia rintanata la realtà. Potrebbe essere nella nebbia.

venerdì 24 settembre 2021

Forse ci conosciamo

 

L’ultimo sguardo sull’estate: quasi non crediamo di poter vivere una simile giornata. Io avverto una gratitudine, al cospetto del bosco e delle vigne, che non riesco a non sciogliere in emozione.

Quest’anno ancora così immobile in confronto alle cavalcate nel mondo tempo addietro, mi ha offerto varchi rigeneranti in Toscana. Oggi, in fattoria, ad ascoltare storie di vino e di famiglia, a intingere il pane nell’olio. 

A guardare negli occhi un cavallo che avvicina il suo muso come se mi conoscesse. Forse, ci conosciamo tutti, ma lo sappiamo soltanto in esili momenti. In una giornata che si aggrappa all’estate e la guarda negli occhi, ancora.

domenica 19 settembre 2021

La bellezza dopo la tempesta


 La pioggia dentro e fuori, con la bellezza sopra casa dopo la tempesta che sembra donare un po’ di pace. 

Il sole che si scioglie, non come la pietra che resta dentro di me quando ripenso ai primi giorni in questa dimora, una prima domenica d’autunno in cui ti invitai a pranzo tutta fiera. Tu lo sembravi, quanto me. Anche quando scivolavo via, nella casa di un’amica vicina dove si veniva accolti dall’aroma delle caldarroste: un calice e l’autunno non sembrava così male.

Forse perché il sole si scioglieva sui tetti dopo la tempesta. Forse, in realtà, perché poi, correvo a dirlo a te. Anche senza parole, sguardi che si sfioravano oltre le nostre vite in apparenza parallele, che pur confluivano con morbida precisione nello stesso punto. 

La bellezza dopo la tempesta e vorrei mostrarla a te, come tu la  stai mostrando a me.

mercoledì 15 settembre 2021

Il primo battito d’ali


 Un soffio più ruvido della sera mi sospinge dentro l’autunno. Per combatterlo raduno le mie tracce d’estate tardive: mi resta dentro un battito d’ali di un uccello che lascia la luce artificiale per alzarsi verso quella vera.

È autunno e l’unica differenza è che io ti sto aspettando. Provo a impostare un primo battito d’ali, ma tu verrai a cercarmi se cadrò.

sabato 11 settembre 2021

La tua piccola belva

Avevo poche ore di vita, quando sei venuto a trovarmi. Non so dove tu abbia trovato il tempo, ma gli uomini che vivono per gli altri  - come scolpisce questa lapide - probabilmente lo rintracciano sempre, in pieghe di respiri, lacrime e sorrisi.

Ero un esserino urlante, ci ho messo un pochino ad aprire gli occhi e non so e i nostri sguardi si siano potuti incontrare. C'era mio padre, quando sei arrivato tu, don Angelo: lo so di certo, perché lui mi riportò on orgoglio la tua esclamazione.

Sei venuto a condividere la gioia di un amico e ad accogliere una creatura minuscola. L'hai guardata, poi hai detto a mio padre: questa sarà una belva, come te.

Ci abbiamo sempre riso su, anche perché i nostri caratteri all'inizio sembravano così differenti. Ancora oggi, la sua forza è irraggiungibile persino al mio sguardo, eppure a volte vengo accostata a lui, immeritatamente. Quando compio un gesto di cui io non mi sento capace, anche se gli altri lo danno per scontato, io stessa mi sorprendo a pensare così.

Oggi ti guardavo negli occhi, all'inizio del porticato, e mi è parso di captare la tua voce, di sentirtelo dire ancora una volta. Dopo un "solenne forza Pro Patria" -  adesso che sai che la penso come te -  io mi sono sentita la tua piccola belva. Quella che non sa e non vuole sbranare nessuno, ma che parte per il mondo fingendo di crederlo una pianura fiorita e soffocando le lacrime e i pensieri perché vede la giungla.

Una piccola belva, che strilla di paura e c'è chi scambia quell'urlo per ardire. 

martedì 7 settembre 2021

Pesi che liberano

 


 Sette giorni, sette notti: mi allontano da tutto e tutti, così torno sotto il temporale sempre più invadente. La basilica di San Francesco, resiste al buio della sera.

Nuvole che illuminano, pesi che liberano. Francesco un tutt’uno con il suo cavallo, mentre i lampi gli danzano attorno. Ci sono anch’io, china, in questa scena e faccio fatica a fuggire dalla pioggia di libertà.

domenica 5 settembre 2021

Cieli che raccontano


 Cieli che si raccontano, fuochi che cercano di bruciare i pensieri sulle ostinazioni urbane. 

Cieli che ti raccontano, la tua voglia di ripartire diventando migliore, ripercorrendo le miglia per ritrovarti o anche solo i centimetri che separano da una saggia decisione.

Dove sei passata, stanno sbocciando i semi lasciati cadere senza consapevolezza. Qui è dove resti e quando ti sentì senza parole, arrivano cieli che ti raccontano, bagliori che confidano come tu stia camminando ancora.

mercoledì 1 settembre 2021

Cerco oro


 Cerco oro e lo trovo anche oltre il mio desiderio. Nei mille chilometri verso Assisi, macinati ancora in poche ore per qualcosa più forte di me, così reali tra grovigli di traffico eppure impalpabili.

Che sia il temporale a scuotere la sera o il sole a imbiondire il giorno, sento un rivolo di appassionata indifferenza: camminare per le vie, rassicurarsi di un angolo familiare, rallegrarsi di una scoperta, viene sublimato e superato dal sapere che ovunque tu vada, arriverai lì, da Lui. Uno specchio della vita, che brilla nella notte.

L'essere umano è insaziabile, ma io mi allontano con l'appetito dell'anima soddisfatto, o così mi pare. Finché un enorme trattore nella stradina mi costringe a sconfinare in un campo e resto immobile per l'intero passaggio: due atti arditi, considerando la mia attitudine. Solo quando il mezzo riparte, mi avvedo dello spettacolo alla mia destra. 

Assisi sull'oro del campo, aspettando che si "accendano" d'argento gli ulivi.

La fame, mi riprende.  Cerco oro, quello più sincero e riluttante a riversarsi; devi fare mille chilometri e non basteranno.  Ti troverai in marcia di nuovo o sarai ferma a lasciare il passo a qualcun altro.Lentamente scende l'oro che ti entra diritto nell'anima e tu sai che puoi averne ancora, se avrai la pazienza di aspettare, di lasciarti chiamare e stupire.