sabato 21 gennaio 2023

Il senso di Giovanni per la Terra

 

Foto di AndreasAux da Pixabay 


Questa mattina ho pregato. 
Ho chiesto perdono per non avere agito con maggiore determinazione per affermare un rapporto con la natura e il creato diverso dall’attuale

Stasera, contemplo quest'immagine di fragilità e cura insieme, rileggendo queste parole di Giovanni Moretti. Per me quella di Giovanni è stata una delle conoscenze più significative che ho fatto a Como. E perché lui - il Moretti buono, come lo chiamavo scherzosamente da copione collaudato con suo figlio, il mio collega Paolo - mi trasmetteva l'amore per il suo territorio, ma andava oltre, oltre ogni confine.  Che fosse quello vicino oppure che volasse in Amazzonia.  Quanti dialoghi fruttuosi, in cui mi affidava il suo senso per la terra. Un senso, prima di tutto, di responsabilità.

E ancora, il senso di impotenza che si avverte quando ogni sforzo non sembra incrinare nulla del destino impresso dal potere bieco dell'umanità. 


Oggi mi sento responsabile di questa incapacità di reazione alla corsa al disastro.


Finché mi toccava ancora con la finale di una preghiera così bella: aiutami a cambiare. Già, non "cambiamo gli altri" ma facciamo qualcosa in noi, smuoviamo la terra dei nostri pensieri per la Terra che ci accoglie e ci nutre.

Il senso di Giovanni per la Terra e adesso gli sussurro io: dammi una mano a cambiare.

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