Oggi pensavo di dover salutare due campioni, uno in un Paese lontano, che ha fatto sognare il mondo; l'altro nella mia città, che ha dato a tanti la possibilità di coltivare il proprio sogno fino all'altro capo della terra.
Ma un terzo si è avvicinato in punta di piedi: un papà che ho sempre ammirato, così provato e così fedele negli anni, capace di dire grazie nel suo dolore. Ci salutavamo con più sguardi e sorrisi che parole. In chiesa, eravamo spesso a pochi metri di distanza e oggi nel dirgli addio ho pensato: mi metterò qui, dove stava lui.
L'ho visto uscire, per l'ultima volta, senza allontanarsi.
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