Ci sono stagioni che vengono strette, scosse, capovolte come da un terremoto. Ti ritrovi immersa in un inverno, che toglie il fiato.
Anche stavolta mi è successo, con una prepotenza che poteva, e può, schiacciarmi. L'indifferenza umana che pone in pericolo te e ciò che hai di caro, reagisci, vieni ferita e poi ti svegli congelata in un grigio doloroso.
Pochi flash, tanti brividi, e lotti per non confessare quanto hai paura. Ma può anche succedere che incontri la primavera, proprio mentre tremi tanto.
A me è successo. Accanto a me, c'era Gaia e la sua battaglia in un campo aperto diventava la mia battaglia, e viceversa. Così diverse, così uguali. Unite per squarciare il gelo attorno a noi. Accadeva così che incontrassi altre creature gentili, che imparassi che ogni dolore poteva anche custodire l'anima, che non ci fosse freddo da cui una coperta e un'attenzione non potessero riparare.
Gaia è stata la mia alleata, il mio specchio, la mia forza, la mia complice nei giorni bui. E adesso che compie gli anni, in una condizione diversa da quella che avremmo voluto, ma sempre con quel suo sorriso, quella sua voglia di combattere, mi sento una festa dentro.
Sento di aver incontrato la primavera e di non aver voglia di arrendermi. Come lei, ogni istante cullo il desiderio e la certezza di poter ricominciare.
Allora, tanti auguri Gaia. Prego che non incapperemo in altri inverni, ma so che qualsiasi cosa accada nella vita, puoi sempre incontrare la primavera.
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