domenica 23 febbraio 2025

Il crimine (di non sorridere) non vincerà

 

Io, metallara dentro, non so come abbia fatto ad approdare qui: più di trent'anni fa, ero sull'altra riva del fiume. Ma in una notte di follia e dopo aver divorato la serie sugli 883, ho fortissimamente voluto essere qui, al teatro Manzoni di Milano, alla corte di Mauro Repetto. E accanto alla mia alleata di tutti i tempi e oltre il tempo, la mia amica Sara

Negli anni di università, apparentemente impegnate a coltivare sogni differenti, ma c'era un Sogno che andava oltre noi stesse e ci univa per sempre.

Stasera mi sono ritagliato un tempo e uno spazio che non avevo: ho pensato fosse l'unica opportunità dopo mesi, e forse l'ultima perché ogni giorno la mia - sempre apparente - libertà si riduce.

Poi, Mauro Repetto non mi trascina solo con la musica che ascoltavo magari più distrattamente da ragazza, ma suonavo con la mia tastiera (e poi mi vai a citare la voce di Bon Jovi, accipicchia). Mi fa pensare a un sogno e la sua prima domanda mi getta nel panico, forse nello sconforto.

Che sogno hai?

Isolando la mia persona dai desideri per il mondo: essere in Scozia, scrivere solo libri, coltivare un orto, anzi coccolare un vigneto, avere la mia mamma per sempre con me in grado di accudirla.

Se intendiamo un sogno da realizzare con le mie mani, be'... mi blocco. Neanche nuotare, posso dire - e l'avrei detto - dopo che la mia spalla è stata fracassata. 

Allora, sono finita?

Mauro, sono finita?

No, arrivi tu dopo un'ondata di canzoni, balli e sorrisi a rassicurarmi. Perché nessuno può uccidere l'uomo ragno, perché supereroi possiamo essere ogni giorno, perché quando non realizzi un sogno hai sempre una possibilità: quella di sorridere ogni giorno, dentro e oltre le tue difficoltà.

Grazie Mauro Repetto, mentre fuggo verso i miei doveri come Cenerentola.

Il crimine (di non sorridere) non vincerà.


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