giovedì 13 novembre 2025

LunAlba


 Ti chiamerò LunAlba, anche tu destinata a confondere di speranza le idee. La notte incombe, la notte si fa debole e tu giochi con i colori creati dal Superiore.

LunAlba, perché tutto ciò che finisce sta iniziando ancora. Fosse anche per il riflesso delle lacrime, brilliamo insieme ancora.

martedì 4 novembre 2025

Ci confonda l'autunno

 

Stretti nella giacca per il vento e per vezzo, si viene fermati energicamente dall'autunno. Una sferzata di luce si insinua tra le foglie, così tu cerchi di sottrarti a quello spettacolo dorato.

Eppure non è possibile. L'autunno mi fa ritrarre, senza rinchiudermi in me stessa, o meglio - confessiamolo - ci provo, ma lui me lo impedisce.

Ci confonda l'autunno, parlandoci di giornate più brevi e più scarse energie, ma poi ci confessi la verità: meno siamo in controllo, più siamo liberi.

sabato 1 novembre 2025

Natale, piano piano (e quel quaderno che parla di coscienza)

 

Ne sono consapevole (cribbio, una consapevolezza ogni tanto): è troppo presto. Ma chi sa quando Natale arriverà davvero: forse, solo quando il cuore è lieto, ovvero ben disposto alla speranza.

Non so quando potrò sperare, quando la vita mi schiaccerà. Allora corro nel paese del Natale a poco distanza da casa: ne sono stordita e liberata, mi lascio domare dalla coscienza della carta di credito al primo, limitato giorno.

È meglio che io mi lasci contagiare adesso dalla gioia, perché fra un giorno, una settimana, un mese chi lo sa.

Quando sto scegliendo un quaderno da colorare per la mia mamma, una signora mi taglia la strada. Penso sia una nonna, mi ritraggo di fronte alla furia dei desideri dei bambini, ma lei mi confida tenendo abbassato il capo: «È per mia madre, ha 90 anni, l'Alzheimer. Vive in Rsa, convinta di abitare con suo marito».

Le porta un quaderno da colorare, come ho fatto io, nella differenza delle situazioni. Non oso aggiungere mezza parola, è lei a precisare: «Mi spiace, mia mamma era così intelligente».

Anche la mia. Lo è ancora, lo sarà sempre. In una tempesta quotidiana di emozioni, lo dimostra oggi. Vorrei abbracciare la signora, ma resto a rispettosa distanza. È lei ad aggiungere, di sorpresa: «Sarà così anche per la sua».

Sì, la mia mamma era intelligente. È intelligente. Molto più precisa di me, afferma lei e io mi ritraggo di fronte a questa certezza. 

Non so quando potrò sperare, quando la vita mi schiaccerà. Corro nel paese del Natale e prendo quel quaderno che parla di coscienza. 

Natale piano piano, perché non si può sempre correre, ma solo vivere se si è saggi abbastanza e persino se non lo si è.