Ci sarebbe il telefono. Questo strano aggeggio che in teoria era nato per parlare. Abbatteva le distanze, oggi le contempla scocciate.
Uno mette i propri affari su Facebook e si indigna se non capisci che sì, c'eri anche tu nel pubblico fruitore.
non ha capito che preferisci essere protagonista, senza applausi.
Ci sarebbe il telefono, per dirci qualcosa di importante, se proprio non riesci a uscire.
Per sentire le voci, forse persino gli aromi che percepiva un vecchio clown.
Appunti di Viaggio di Marilena Lualdi Tra natura, dubbi e musica (Nature, music and doubts) (Questo sito si serve dei cookie per fornire servizi. Utilizzando questo sito acconsenti all'uso dei cookie)
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martedì 25 ottobre 2016
mercoledì 22 giugno 2016
Notte e la libertà dei profumi
Intrappolati malamente i paesaggi aperti e gli angoli più remoti sull'isola, mi resta un rimpianto. Con tutte le invenzioni di questa terra, alcune vagamente stupide, non c'è modo di trasmettere i profumi.
Non c'è uno straccio di macchinario, un contenitore magico in cui racchiuderli, nemmeno quel sapientino dello smartphone è in grado di aiutarmi.
E come posso raccontare il mormorio dei fiori nella brezza, il grido per niente timido della terra umida e più di tutto la menta. Quella distesa di menta che mi è entrata dritto fino al cuore.
Che strano, ora nell'afa ingigantita dall'asfalto avverto un formicolio alle radici. E la sento. Sento quella distesa di menta, vuoi vedere che il cuore ne ha afferrato un pochino. Ma non per molto, perché adesso la lascia andare. La libertà dei profumi, lui la riconosce, lui la rispetta.
Notte e la libertà dei profumi.
Non c'è uno straccio di macchinario, un contenitore magico in cui racchiuderli, nemmeno quel sapientino dello smartphone è in grado di aiutarmi.
E come posso raccontare il mormorio dei fiori nella brezza, il grido per niente timido della terra umida e più di tutto la menta. Quella distesa di menta che mi è entrata dritto fino al cuore.
Che strano, ora nell'afa ingigantita dall'asfalto avverto un formicolio alle radici. E la sento. Sento quella distesa di menta, vuoi vedere che il cuore ne ha afferrato un pochino. Ma non per molto, perché adesso la lascia andare. La libertà dei profumi, lui la riconosce, lui la rispetta.
Notte e la libertà dei profumi.
martedì 10 settembre 2013
Il disinteresse di un fiore
Non sono schiava dei colori, la vita in bianco e nero è persino più poetica. E i profumi sono meravigliosi, ma quanti non riusciamo a percepire, nella nostra povertà.
Io amo i fiori, per il loro disinteresse. Non si curano della loro bellezza e accolgono sole e pioggia con uguale dolcezza. Non chiedono nulla, né si muovono per cercare, se non per un tocco di vento invadente.
Troppo occupati a far girare il mondo, mai attorno a loro.
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