venerdì 12 febbraio 2016

Paul e Ace, trent'anni dopo

Sono già trascorsi più di 30 anni? Ripenso a quei primi passi con i Kiss, quando Ace Frehley era il mio preferito, indiscusso. Ostinatamente, anche dopo, quando l'extraterrestre scelse un altro pianeta di vita e musicale.

Quanti bisticci, anche quando una riunione, bene o  male, si fece e riuscì a strapazzarmi il cuore, con canzoni che ancora mi parlavano.

Nel frattempo  se dovevo scegliere un preferito, optavo per Paul Stanley. Perché costa cercare di rigare dritto o così pare, di sfiorare i sogni, soprattutto quelli che non si possono dichiarare perché qualcuno te li bollerà come banali. Perché un sacco di cose. E di mezzo, interviste al vetriolo, libri in cui devi prendere le distanze.

Più facili quei trenta e passa anni separati, piuttosto che quei dieci scarsi insieme su un palco, così differenti: eppure lì nacquero tesori di note.

Oggi leggo che all'album di Ace Frehley parteciperà anche Paul Stanley. E sono adolescente abbastanza da pensare che questo metta un po' di ordine persino nella mia vita.

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