domenica 5 dicembre 2021

Sotto la tua ala (sognando la Scozia, tutta mia)


Un uccellino fuori strilla con tanto fiato nel gelo dell'alba, che posso permettermi di uscire a gambe nude. Il freddo le pizzica giocoso e io non mi lamento. Qualche giorno fa, sotto un testardo cielo blu che soffiava via le nuvole, ero all'aeroporto vicino al volo che avresti preso subito tu. Io no, io sarei partita piuttosto per la Scozia, naturalmente: niente Paesi esotici, con volti così contrastanti, spiagge e miseria, estasi e sofferenza.

Con un pizzico di stupore, ho pensato che nessuno  mi ha mai instradata verso la Scozia, anzi ci ho messo molti anni a partire: tanto, la conoscevo già fin da bambina. Mi ricordo un olandese che si meravigliò nel sentirmi parlare, «sembri proprio una scozzese» commentò.

Ecco, io qui non assomiglio a nessuno, non tendo a emularti. La Scozia è solo mia: una fiera dichiarazione di indipendenza.

Ma mentre la sogno, io resto qui. A fare ciò che devo, a vegliare su tutti e a farmi pizzicare le gambe nude dal freddo. A stare anche un po' sotto la tua ala, ora invisibile: come sotto un grande aereo, che partirà e in barba alle tue esitazioni non ti lascerà a terra.

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