Nella corsa davanti alle vetrine, inciampo in uno stop obbligato. Milano brulica di luci, vite, idee, ma tu mi riporti indietro, a quando ridevamo insieme. Io non immaginavo che le cose fossero così serie, dietro a quel sorriso tremolante, ma tu forse sì.
Ma cosa mi dici mai.
Mi chiamavi Topo Gigio, perché anche i miei denti erano incerti. Il Tuo Topo Gigio, per la precisione. E adesso che sono cresciuta, anche un po' troppo, mi fisso davanti alla vetrina a cercarmi. Lui, loro, cantavano anche così: tutto è scuro, tutto è scuro scuro. Tutto ciò mi pare rara saggezza, che sconfina in profezia.
Tutto è scuro, senza di te.
Lascia andare non drammatizzare,Ma strapazzami di coccole (coccole
Non drammatizziamo, ma rassicurami solo su una cosa: Topo Gigio conosce la verità e tu me la dirai, per conto suo.
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